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La tigre celtica è morta?

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    irish.marcolino
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    00 23/12/2007 19:20
    lavorare in irlanda
    Ho letto tempo fa un post dal blog utopie irlandesi: che indicava come il boom economico sia finito e incomincino ad allontarsi le multinazionali dall'Irlanda e il lavoro tenda a diminuire.

    Poi ieri è uscito il rapporto dell'Economic and Social Research Institute (ESRI), e i giornali in Irlanda non parlano altro che di morte della Tigre Celtica.

    Il rapporto indica che:

    - la crescita attuale è la più bassa da 16 anni
    - la crescita prevista nel 2008 è stata ribassata dal 2,9% al 2,3%,
    - i nuovi posti di lavori previsti nel 2008 sono solo 8,000 di anno, comparato ad un aumento di lavoro valutato di 61,000 nel 2007
    - il numero di disoccupati è previsto in forte aumento il prossimo anno da 28,000 a 130,000
    - con l'aumento dei disoccupati la percentuale di disoccupati passa dal 4.6% di quest'anno al 5.8% previsto per il 2008

    Voi che ne pensate. E' finita l'era dell'Irlanda ricca e felice?
    [SM=x145450] [SM=x145485]
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    Antongiu
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    00 23/12/2007 20:37
    Re: lavorare in irlanda
    irish.marcolino, 23/12/2007 19.20:

    Ho letto tempo fa un post dal blog utopie irlandesi: che indicava come il boom economico sia finito e incomincino ad allontarsi le multinazionali dall'Irlanda e il lavoro tenda a diminuire.

    Poi ieri è uscito il rapporto dell'Economic and Social Research Institute (ESRI), e i giornali in Irlanda non parlano altro che di morte della Tigre Celtica.

    Il rapporto indica che:

    - la crescita attuale è la più bassa da 16 anni
    - la crescita prevista nel 2008 è stata ribassata dal 2,9% al 2,3%,
    - i nuovi posti di lavori previsti nel 2008 sono solo 8,000 di anno, comparato ad un aumento di lavoro valutato di 61,000 nel 2007
    - il numero di disoccupati è previsto in forte aumento il prossimo anno da 28,000 a 130,000
    - con l'aumento dei disoccupati la percentuale di disoccupati passa dal 4.6% di quest'anno al 5.8% previsto per il 2008

    Voi che ne pensate. E' finita l'era dell'Irlanda ricca e felice?
    [SM=x145450] [SM=x145485]



    Bella domanda...se sapessi la risposta sarei ricco.
    Diciamo che i segni si vedono non solo a livello macro ma anche micro. Trovare lavoro sta diventando più difficile di prima e bisogna avere delle skill e non più la semplice buona volontà, che era più che sufficiente fino ad un paio di anni fa.
    Personalmente la crescita irlandese non mi ha mai davvero convinto al 100%, mi è sempre sembrata un pò precaria e troppo in balia di effetti esterni. Basti pensare che ben il 20% del PIL è creato da sole 4 aziende e per di più americane. L'industria delle costruzioni è quella che occupa moltissime persone ed è ora in stallo completo (a causa diprezzi altissimi e crisi dei mutui subprime), soprattutto in questo settore sento dire che ci sarà la maggior parte della nuova disoccupazione.
    Le notizie di esuberi che sento alla tv stanno sempre diventando più frequenti, ma gli ultimi a preoccuparsi sono gli Irish. "don't worry, it'll be grand!" è sempre stato il loro motto da secoli e continua ad esserlo.
    Lo stesso primo Ministro fa finta di non rendersene conto, anzi ha invitato a (cito letteralmente) "suicidarsi" chi continuava ad enfatizzare un declino dell'economia
    www.rte.ie/business/2007/0704/ictu.html
    Comunque è presto per cantare il de profundis, questo paese ha ancora tanto da offrire, ma deve svegliarsi dalla sbornia della tigre celtica e muovere il culo. Già sono in pochi coloro che restano quando le cose vanno bene, figuriamoci cosa potrebbe accadere se la barca cominciasse ad affondare.
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    gdbjoe
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    00 23/12/2007 20:57
    Morta mi pare un po' esagerato, pero' la pacchia e' finita.

    Gli stipendi si sono abbassati, quindi le aziende stanno cominciando a tirar la cinghia, notizie di redundancy se ne sentono (e vivono [SM=x145462]) spesso.

    La produzione tendera' a spostarsi: perche' pagare un irlandese a casa sua 25/30k all'anno, quando un polacco (sempre EU) ne costa la meta'. E non ho neanche idea se cominciamo a parlare di Cina e far east.
    Motorola l'ha fatto, Prot&Gambler (o come cazz si scrive) pure.
    Xerox ha esternalizzato/chiuso/venduto la baracca a IBM, APC ha chiuso.

    E gli irlandesi?
    Boh, come la stian prendendo non e' che lo capisca granche', la mia opinione e' che stian facendo il Napolitano della situazione (tanto per fare un paragone col bel paese), sempre con 'sto irish proud che t'infilano ovunque.

    Chi vivra' vedra'...

    Cerea.
    --
    Giovanni
  • nightolo
    00 24/12/2007 01:22
    irish.marcolino ma ti fai tutti i forum sull'irlanda citando il post di utopieirlandesi, facendogli cosi' pubblicita' gratuita come fece una certa Agata a suo tempo, e citando un rapporto a caso del CSE?

    No, perche' come ti e' stato gia' risposto altrove i posti di lavoro che verranno persi nel settore costruzioni sono 20mila e quelli guadagnati nel settore servizi saranno 28mila, quindi il rapporto come prima cosa va preso con le pinze, visto che si parla di previsioni, e come seconda cosa va letto tutto E BENE.

    Credo che si possa parlare piu' di stabilizzazione che di declino, in Irlanda c'e' stata e c'e' ancora una grande speculazione sui prezzi delle case e i nodi verranno al pettine, ma da qui a dire che tutti perderemo il lavoro ce ne passa.

    Cmq, come ti dicevo altrove, nonostante tu continuassi a contraddire citando la chiusura di fabbriche di arachidi a cork o di industrie farmaceutiche a galway, in certi settori, in particolare IT, il lavoro si trova sempre e ce n'e' tanto.
  • Corcaigh.
    00 24/12/2007 02:43
    Re: Re: lavorare in irlanda
    Antongiu, 23/12/2007 20:37:



    Lo stesso primo Ministro fa finta di non rendersene conto, anzi ha invitato a (cito letteralmente) "suicidarsi" chi continuava ad enfatizzare un declino dell'economia




    Sarebbe carino se potesse lui stesso dare per primo l'esempio. [SM=x145516]

    Ahhh, come mi sento natalizia [SM=x145518]
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    Antongiu
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    00 24/12/2007 09:10
    Re: Re: Re: lavorare in irlanda
    Corcaigh., 24/12/2007 2.43:




    Sarebbe carino se potesse lui stesso dare per primo l'esempio. [SM=x145516]

    Ahhh, come mi sento natalizia [SM=x145518]




    in effetti, tra dichiarazioni imbecilli, aumenti di stipendi di 40000 euro in un anno, soldi presi da costruttori e per i quali non riesce a spiegarne il motivo, il Taoiseach mi ricorda sempre di più un certo nano di Arcore...
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    gdbjoe
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    00 24/12/2007 10:50
    Re: Re: Re: Re: lavorare in irlanda
    Antongiu, 12/24/2007 9:10 AM:


    aumenti di stipendi di 40000 euro in un anno,



    Ma che cattivoni, se li e' rimandati di un anno!

    [CORNACCHIONE MODE ON]
    Lui lo fa' per noi... :'-(
    [CORNACCHIONE MODE OFF]

    [SM=g27828]

    Cerea.
    --
    Giovanni
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    irish.marcolino
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    00 24/12/2007 14:15
    Re: Re: lavorare in irlanda
    Antongiu, 23/12/2007 20.37:


    Comunque è presto per cantare il de profundis, questo paese ha ancora tanto da offrire, ma deve svegliarsi dalla sbornia della tigre celtica e muovere il culo. Già sono in pochi coloro che restano quando le cose vanno bene, figuriamoci cosa potrebbe accadere se la barca cominciasse ad affondare.



    il problema è che dello stallo dell'economia e del lavoro in irlanda nessuno ne parla (anche perchè molti italiano vivono da "studenti fuori sede" in irlanda e non leggono giornali e non frequentano irlandesi e hanno una incerta percezione della realtà che vivono e danno quindi informazioni e percezioni sbagliate) e continuano ad arrivare italiani sperando di trovare chissa' cosa per poi tornare a casa scornati...
    [SM=x145492] [SM=x145480]


    [Modificato da irish.marcolino 24/12/2007 14:17]



    ---
    Si vive una sola volta. E qualcuno neppure una.
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    gdbjoe
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    00 24/12/2007 15:02
    Re: Re: Re: lavorare in irlanda
    irish.marcolino, 12/24/2007 2:15 PM:


    continuano ad arrivare italiani sperando di trovare chissa' cosa per poi tornare a casa scornati...



    Mah, certo che se arrivi quassu' sperando di trovare casa e lavoro in due settimane con un inglese claudicante, come ne ho sentiti parecchi, beh si, allora quella tigre celtica e' proprio morta...

    Cerea.
    --
    Giovanni
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    aquilablu.
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    00 24/12/2007 17:48
    Re: lavorare in irlanda
    irish.marcolino, 23/12/2007 19:20:


    Voi che ne pensate. E' finita l'era dell'Irlanda ricca e felice?
    [SM=x145450] [SM=x145485]




    In Maremma abbiamo un bellissimo modo di dire che riflette esattamente quello che penso della Tigre Celtica

    "Gli finirono le fave al locco"

    In maremmano l'allocco (uccello notturno) viene in gergo chiamato locco.
    Locco pero' significa anche sciocco, stupido (ma in senso non offensivo, da leggere piu' come ingenuo)
    -------------------------------
    http://aquilablu.wordpress.com/
    http://anewbalance.blogspot.com/
  • nightolo
    00 24/12/2007 18:07
    Re: Re: Re: lavorare in irlanda
    irish.marcolino, 12/24/2007 2:15 PM:



    il problema è che dello stallo dell'economia e del lavoro in irlanda nessuno ne parla (anche perchè molti italiano vivono da "studenti fuori sede" in irlanda e non leggono giornali e non frequentano irlandesi e hanno una incerta percezione della realtà che vivono e danno quindi informazioni e percezioni sbagliate) e continuano ad arrivare italiani sperando di trovare chissa' cosa per poi tornare a casa scornati...
    [SM=x145492] [SM=x145480]






    detto da uno che ha come Location Milano mi pare una saggia riflessione.
    La percezione della realta' io ce l'ho in busta paga, comunque l'Irlanda offre molte piu' opportunita' che l'Italia. E c'e' meritocrazia. Nel caso in cui non te ne fossi accordo, da Milano.

    Poi i dati economici non mi pare che siano tanto lugubri, l'Irlanda e' sempre tra i primi paesi in quanto a ricchezza, guardati le ultime statistiche sul PIL pro-capite. C'e' una bella differenza tra stabilizzazione e declino.

    Se gli italiani arrivano senza competenze e' ovvio che qui non gli si regala niente, e' sempre stato cosi', nel caso in cui no nte ne fossi accorto. Ed e' una cosa che altrairlanda, come forum, dice da sempre. DA SEMPRE.
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    Antongiu
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    00 24/12/2007 18:24
    Re: Re: Re: lavorare in irlanda
    irish.marcolino, 24/12/2007 14.15:



    il problema è che dello stallo dell'economia e del lavoro in irlanda nessuno ne parla (anche perchè molti italiano vivono da "studenti fuori sede" in irlanda e non leggono giornali e non frequentano irlandesi e hanno una incerta percezione della realtà che vivono e danno quindi informazioni e percezioni sbagliate) e continuano ad arrivare italiani sperando di trovare chissa' cosa per poi tornare a casa scornati...
    [SM=x145492] [SM=x145480]





    non voglio essere polemico con te, però se una persona non prende informazioni sulla politica e sulla economica di un paese prima di andarci a vivere, significa che merita di essere scornato.
    Come si fa a prendere una decisione come quella di andare all'estero senza sapere cosa gli aspetta?
    Le notizie sono là fuori, su questo sito, sugli organi di stampa, su santo google, mica devono essere imboccate con il cucchiaino!
    lo so anche io che molti arrivano qui con idee completamente sballate, ma non è un problema nostro.
    "Chi è causa del suo mal..."

    comunque stiamo andando off topic, se l'argomento principale della discussione è la morte della tigre celtica allora ribadisco il mio pensiero: non bisogna ancora cantare il de profundis, certo è che la pacchia è finita e gli Irish devono darsi una mossa ORA.



  • pedro1974
    00 29/12/2007 17:11
    mi permetto alcune riflessioni, da neofito del forum e da persona appena arrivata a dublino.
    i giornali, non li riesco nemmeno a leggere, le notizie economiche sono troppo ostiche, ma credo anche che quello che i media pubblicano non sempre e realtá.

    é vero che nel calcolo dell'inflazione in irlanda, non viene considerata la spesa per l'affitto?
    bella cosa, ci credo che possono vantare dati positivi!
    cosí come capita in italia.

    quindi certe considerazioni di "esperti" vanno sempre prese con il beneficio del dubbio.

    l'economia mondiale, sicuramente si sposterá altrove, prima in europa dell'est (lavoravo in rep ceka per l'ibm chiusa a milano) e poi fuori dall'europa, india, cina...
    i lavoratori, le "risorse umane" non mancano, ed i padroni hanno carta bianca per agire come vogliono.

    in irlanda sono seduti su un tesoro, il turismo, come la spagna, che garantirá benessere diffuso.

    altro problema sono le capacitá degli irlandesi, capacitá di analisi, di autocritica, di miglioramento.

    passeró per il solito antagonista, ma una decina d'anni di ricchezza e sviluppo, non cambiano un atteggiamento ed un attitudine consolidata.
    gli irlandesi saranno sempre i neri d'europa ed i dublinesi i neri d'irlanda (come dice il film the committments).
    poco pratici, secondo me (ma qui si scateneranno le critiche e gli attacchi!) e con problemi che, volendo, potremmo paragonare al "bel paese" politici furbetti, evasione tasse, tirare a campare, truffa dietro l'angolo...

    per concludere, celtic tiger?
    credo sia ancora in vita, a 33 anni, senza laurea, con un inglese discreto e con un minimo di esperienza e volontá, ho trovato lavoro in un ufficio.
    in italia o in altri paesi(molti amici in germania e francia mi parlano delle difficoltá nella ricerca di lavoro), sarebbe stato un problema.
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    Post: 6.592
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    00 29/12/2007 20:08
    Definire "morta" la tigre celtica con una crescita al 2,3%, cioè più di quanto facciano paesi come Germania e Francia (per non parlare dell'Italia) mi sembra esagerato. Sicuramente è meno degli altri anni, ma non è nemmeno pensabile che un paese che ha uno dei redditi più altri in Europa continui a crescere.
    Che ci siano problemi nessun dubbio, ma da qui a parlare di "morte" della tigre celtica ce ne passa... altrimenti si fa come con il Giappone, che la stampa ci descrive in crisi da almeno 15 anni ma che intanto continua ad avere un tenore di vita che noi in occidente ci sognamo...
    [Modificato da =Donegal= 29/12/2007 20:09]
    _____________________________________

    Good evening, there was already an injury, huh?

    Giovanni Trapattoni, falling off his chair
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    Post: 6.592
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    00 29/12/2007 20:48
    Re:
    pedro1974, 12/29/2007 5:11 PM:



    l'economia mondiale, sicuramente si sposterá altrove, prima in europa dell'est (lavoravo in rep ceka per l'ibm chiusa a milano) e poi fuori dall'europa, india, cina...
    i lavoratori, le "risorse umane" non mancano, ed i padroni hanno carta bianca per agire come vogliono.




    Non sono del tutto d'accordo con la visione pessimista secondo la quale tutto si sposterà dove la manodopera costa poco e qui non rimarrà nulla.
    Alcune aziende che hanno spostato le loro attività nell'Europa dell'est si sono dovute scontrare con differenze culturali e con una produttività molto più bassa che da noi, inoltre in molti paesi dell'est iniziano a scarseggiare i lavoratori (almeno quelli qualificati, che sono andati in massa in Germania, UK e in Irlanda) e di conseguenza il costo del lavoro inizia a salire.
    Pure l'India il discorso è simile, non è tutto oro quello che riluce. Se vuoi pagare poco li trovi, ma i non sempre i risultati sono quelli sperati. Gli indiani bravi sono andati in USA oppure stanno a casa loro a lavorare per gli occidentali e si fanno pagare. Questo almeno per quanto riguarda l'IT e per le mie esperienze dirette.
    _____________________________________

    Good evening, there was already an injury, huh?

    Giovanni Trapattoni, falling off his chair
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    gdbjoe
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    00 29/12/2007 22:02
    Quella della specializzazione e' la nostra carta vincente.

    Oramai la produzione e' destinata alle zone del globo piu' depresse, dove la manodopera costa poco, e l'azienda globalizzata puo' ricavare sempre il suo enorme profitto.

    Istruire un irlandese o un italiano a girare bulloni in una catena di montaggio costa quanto insegnarlo ad un polacco, ad un bulgaro, ad un rumeno, un cinese o un indiano. Solo che loro costano un terzo, e l'azienda ricava piu' profitti che fare la stessa cosa in Italia o in Irlanda.

    Ma l'ingegnere esperto, il softwerista con esperienza, l'alto grado di specializzazione, ecco questo non si trova facilemnte, e se lo cerchi hai piu' successo di trovarlo nella cara e vecchia Europa o negli USA, dove le scuole sono antiche e di lunga tradizione, la ricerca e' ben finanziata, le persone escono ben skillate.

    Questa e' la nostra carta per competere con successo: la specializzazione, gli skills, l'alta qualificazione.

    L'irlandese, o l'italiano che vuole espatriare e venire quassu', su questo deve puntare: soddisfare il grado di specializzazioen richiesto, un girabulloni qualunque, in un mondo globalizzato, oramai lo si trova altrove.

    Cerea.
    --
    Giovanni
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    00 30/12/2007 07:00
    Considerazioni...
    Che sia iniziata la recessione è innegabile, forse non catastrofica, ma c'è.

    Prendo spunto da questa discussione per postare un interessante e, a mio parere sconcertante, articolo apparso sul "Clare People".

    Child Poverty in Clare

    Written by Bernie English,

    The daily reality for one in nine children is that they may have no heat in their homes, they regularly have to go whole days without a proper meal, they can never afford new clothes and may not even have a decent winter coat to keep them warm.
    Their parents have to go into debt just to put food on the table. This is the situation, not in some former Communist block country or some small and troubled African state.
    This is Ireland, where the Celtic Tiger's roar has been heard for more than a decade.
    But not all of the tiger’s cubs are doing well.
    According to statistics gathered from the last census, one in nine children is living in a family which is suffering consistent poverty.
    A breakdown by region from the Combat Poverty agency shows that Clare, along with the rest of the mid-west region has the highest percentage of its population living in consistent poverty.
    In the mid-west, 10.4 per cent of the population fall into the consistent poverty category, in comparison with 3.3 per cent in Dublin.
    Barnardos, the Children’s Charity points out that there are always more children living below the breadline than adults, given that there is usually two or more children in a family.
    Barnardo’s Chief Executive Fergus Finlay said, “There are 110,000 children living in consistent poverty in this country. What this means in reality is, children going to bed cold and hungry, children going without having eaten a substantial meal in the previous 24 hours, their parents unable to afford to heat the family home.”
    The End Child Poverty Coalition, (ECPC) of which Barnardos is a member, is deeply dissatisfied with the increases given to low-income families in the budget.
    “Budget 2008 was the Government's opportunity to show that they are serious about tackling child poverty. For the one in nine children living in consistent poverty in Ireland, this budget fails to deal with the needs of children living in low income families. There was no significant investment to provide targeted measures for children living in poverty. Certainly, an additional €5.69 per week for the poorest children will not bring an end to the scandal of child poverty, and there is still a long way to go to make services affordable and accessible for the poorest families,” a post-budget statement from the coalition said.
    To give children in poverty a fighting chance, some of the measures which the coalition had asked for in their pre budget submission included a €13 increase per week for children of families living on social welfare - the budget increase given was €2.
    The coalition wanted an increase of €65 per child in the back to school footwear and clothing allowance. The Government gave €20.
    In previous years, the threshold for receiving Family Income Supplement for low earners was increased by €25 in each budget. This year, the government gave what the Coalition call a “derisory” €20.
    ECPC spokesperson, Camille Loftus said, “Child poverty is very damaging as it has the potential to wreck lives from a very early age. Early intervention, on the other hand, in the form of income supports and access to public services, can assist all children to reach their full potential and it also makes good economic sense. We now want to know what the Government is planning to do for our most vulnerable children and their parents?”
    Commenting on what was provided for children in poverty in the budget, St Vincent de Paul's John-Mark McCafferty asked, “What is the Government's strategy to eradicate child poverty, now that 2007 is almost over? This year was a key date in the Government's strategy for the elimination of child poverty. Yet, one in nine children continues to live in a home that is income poor, and goes without basic necessities. This budget has clearly failed to address child poverty.”
    Barnardos spokeswoman, Norah Gibbons said, “The situation for children in poverty is a grave one. According to the latest figures from the Central Statistics Office, 276,000 people experienced consistent poverty last year and while this is the same number as the previous year, consistent poverty among certain groups children and lone parents is going up. The implication from these statistics is that adults may be able to get themselves out of poverty through the labour force but children are dependent. It is not a coincidence that lone parents are also experiencing consistent poverty.”
    Barnardos points to the fact that inflation of the price of basic foodstuffs - which low income families spend a disproportionate amount of their income on - has been rampant in the last month.
    According to the consumer price index, food and non-alcoholic beverages prices rose by 1.4 per cent due to increases in the price of bread, flour, milk, cheese and other dairy and bakery products. This is the highest monthly increase since April 2001.
    The price of staples such as milk, butter and bread has increased by between 7 and 9 per cent
    Over the past year, the cost of housing, water, electricity, gas and other fuels rose by 17.4 per cent. Education costs rose by 5.2 per cent and food and non-alcoholic beverages prices rose by 4.4 per cent
    “This will push even more families and their children over the edge and into the consistent poverty category”, a Barnardos spokeswoman said.
    And if the children of low-income two-parent families are going to bed cold and hungry, then children in one-parent families are even more likely to be impoverished.
    According to research results compiled by the One Parent Exchange Network (OPEN), one-parent families are 4.5 times more likely to live in consistent poverty than two parent families.
    According to information gathered by the Central Statistics Office in the last census, in 2005 an overall level 18.5 per cent of the population were at risk of poverty, compared with 19.4 per cent in 2004. But lone parent households had the highest deprivation levels.
    Those living in lone parent households, the CSO states, had the highest deprivation levels in 2005, as in 2004, with almost 60 per cent reporting deprivation in respect of at least one of the eight deprivation indicators. Overall, the CSO bulletin says, “the percentage of the population living in households that experienced some element of enforced deprivation increased”.
    “I can't afford to keep the heat on all day so I just put it on for a bit in the morning and by six it's getting too cold to stay up.”
    Suzi goes to bed at 6pm every night. Just a bit early for a three and a half year old, you might think, but not unusual. What is unusual is that her mother, Kathy, goes to bed at the same time.
    “I can’t afford to keep the heat on all day so I just put it on for a bit in the morning and by six it’s getting too cold to stay up. We just climb into bed and I turn the TV on low while she nods off. I don’t get up again. I just watch programmes until about midnight,” says Kathy.
    As a lone parent, Kathy is among the thousands who are surviving - and surviving is the word - on payments from social welfare.
    With no other income and no chance of getting even part-time employment until her daughter goes to school, Kathy and Suzi are firmly caught in a poverty trap.
    Asked whether she would meet the criteria for being impoverished, she can only laugh.
    “I can’t remember the last time I saw a roast dinner, other than a bit of chicken. I don’t think Suzi would know what to do with a cut of meat that wasn’t chicken or mince. Sometimes the day before allowance day, all that’s left from the shopping is bread and potatoes so I make chips. There’s no way I can afford to buy things like steak or even chops - you watch every penny when you’re trying to raise a child on €207 a week.”
    It’s been more than a year since Kathy bought herself new clothes “and then it was in Dunnes. About the only thing I buy new for either of us is underwear and shoes for Suzi. Everything else comes from secondhand shops - I’m just glad there are so many of them in Ennis. We’d be going around in rags otherwise.”
    She is not surprised to learn that her circumstances fit many of the indicators which the Government uses to measure consistent poverty.
    “It’s just the way life is when you’ve a child and no partner to help you. But I’d never take charity - I’d just like if there was some way I could work or go back and get more qualifications so that I can earn better money if I do get work. I’m not really qualified to do anything more than shop work or cleaning right now,” she told The Clare People.
    Kathy’s family are not in a position to help her financially, as her father is partially disabled and her mother works part-time to help with the expense of raising Kathy’s three younger sisters.
    While the struggle to pay bills and put food on table is a constant in her life, Kathy finds the social exclusion of being poor almost worse.
    “All my friends are in their twenties and a lot of them are getting married now. You keep making up excuses about why you can’t go to their weddings. I couldn’t afford a present and a new outfit and the money to buy drinks and maybe get a taxi home.
    I have the odd night out, maybe once every couple of months. But a lot of my friends have drifted away - they don’t really understand that you can’t be going out and spending money. I can’t afford a car, so we don’t go very far. Sometimes, you feel very isolated. If I didn’t go to visit my family, I probably wouldn’t speak to another adult all day.”
    As Suzi won’t go to school until next year, she isn’t asking for particularly expensive toys.
    “We’ll go to my parents for Christmas and I have Santa presents for her to open. They’re all cheap stuff, but she’s too young to know any different. In one way, I’m looking forward to her going to school next year because I might be able to get some part-time work in the mornings. But in another way I’m dreading it. I don’t know what I’ll do when she starts seeing what other kids have and wanting the same stuff.”

    Names in this interview have been changed to protect the privacy of the women and child involved.

    Fonte THE CLARE PEOPLE






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    gdbjoe
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    00 30/12/2007 12:01
    Interessante reportage, anche se, imho, questa non e' una diretta conseguenza della celtic tiger, quanto una prova del fatto che la tiger stessa non si sia preoccupata dei problemi cronici di questo paese, e che abbia arricchito molti (troppi?) stranieri e solo una parte dei nativi.

    Come dire: "The dark side of the tiger"

    Cerea.
    --
    Giovanni
  • Delirii
    00 30/12/2007 12:19
    I echo gdbjoe.
    Il reportage non parla affatto di recessione, ma parla del fatto che molti in Irlanda vivono ancora nella poverta' nonostante la Tigre celtica. E una cosa del genere non dipende solo dal governo, ma dipende anche dalla voglia di fare e lavorare dei singoli (a mio avviso). Non mi pare che siamo in India dove lavoro non se ne trova.
    [Modificato da Delirii 30/12/2007 12:20]
  • Corcaigh.
    00 30/12/2007 13:14
    Enjoy:

    www.davidmcwilliams.ie/2007/11/25/back-to-basics-for-ire...

    e

    www.davidmcwilliams.ie/2007/11/21/cowens-crocodile-tears-blurring-economi...

    [SM=x145513]

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    Antongiu
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    00 30/12/2007 13:59
    Re:
    Corcaigh., 30/12/2007 13.14:




    ho visto le trasmissioni si D.Mc Williams in tv e mi sembravano molto realistiche, basandomi su quanto vissuto da noi italiani negli anni 80-90....
    Ogni volta che ne discutevo con un irish la risposta che avevo era che questo giornalista e' un gufo catastrofista...

    Secondo me ci saranno molti cambiamenti negli anni a venire, non tutti in peggio chiaramente; insomma se da una parte l'Irlanda non sara' mai un Argentina, dall'altra dovra' darsi da fare in quanto i gap che la separano dagli altri paesi europei non sono stati davvero risolti (trasporti, welfare, sanita', industria nazionale). Quando parliamo di Paesi sviluppati pensiamo che la ricchezza e la modernita' siano concetti estremamente legati, ma nel caso dell'Irlanda possiamo tranquillamente dire che e' ricca ma non moderna. Essa deve smettere si adagiarsi sugli allori (the luck of the irish) e cominciare a pensare seriamente a modernizzarsi prima che la crescita esaurisca la sua spinta.
    Servono altri interpreti pero', ci vogliono persone giovani formate presso scuole di un certo valore, magari all'estero, IMHO. Spero che i vecchi non taglino loro le gambe.
    Good luck!
  • pedro1974
    00 30/12/2007 14:12
    Re:
    gdbjoe, 29/12/2007 22:02:

    Quella della specializzazione e' la nostra carta vincente.

    L'irlandese, o l'italiano che vuole espatriare e venire quassu', su questo deve puntare: soddisfare il grado di specializzazioen richiesto, un girabulloni qualunque, in un mondo globalizzato, oramai lo si trova altrove.



    probabilmente vado in OT, ma secondo me, non credere che la specializzazione sia solo in europa.
    gli indiani, molti africani, in russia o nell'est, l'istruzione é di altissimo livello.
    purtroppo non ce ne rendiamo conto, li vediamo dei poveri disperati.
    mi ricordo una stangona che lavora in italia, stefanenko o qualcosa del genere, é ukraina o russa, non ricordo, sta in tv perche é bella, ma é un ingegnere "fis, spaz, astro e extra".
    molte badanti in italia, molti che lavorano nei fast food in irlanda, fanno lavori umili, ma hanno molte piú conoscenze tecniche di tanti irlandesi o italiani.
    frequentavo il corso d'inglese, ragazzi coreani, indonesiani, indiani, laureati, ma che per problemi di visti e passaporti, non trovavano lavoro, se non "sfruttato".

    ieri sera, parlavo con irlandesi di 50 anni, alla festa della mia padrona di casa, sono meno "sboroni" dei giovani, che non hanno toccato con mano la povertá degli anni 70/80.
    sanno che la celtic tiger, finirá, cosí come é iniziata.
    molti di loro, hanno messo da parte un bel gruzzolo ed appena il vento cambierá, saranno pronti a tagliare la corda x qualche paese caldo.

    siamo tutti nelle mani di "qualcuno" che decide per noi, il mercato detta le leggi, a noi sta la capacitá di trovarci al momento giusto nel posto giusto, india e cina...soon...?


  • Corcaigh.
    00 30/12/2007 14:31
    Re: Re:
    Antongiu, 30/12/2007 13:59:



    ho visto le trasmissioni si D.Mc Williams in tv e mi sembravano molto realistiche, basandomi su quanto vissuto da noi italiani negli anni 80-90....
    Ogni volta che ne discutevo con un irish la risposta che avevo era che questo giornalista e' un gufo catastrofista...





    In effetti McWilliams non è molto amato in Irlanda. Non è amato soprattutto da quelli che ha preso di mira, ovvero quelli che si sono strafogati al banchetto della Celtic tiger, che si sono fatti le SUV, il botox, la casa in Croazia. Quelli che hanno rieletto Bertie per intenderci.
    Molti oltretutto non sanno che McWilliams non è (solo) un giornalista, ma un economista. Che, ovviamente, sa il fatto suo. Ed ha ben individuato che, se l'Irlanda non si da' una mossa, finirà con il culo (pardon my French) per terra a contlemparsi gli housing estate fantasma e le SUV svendute per mancanza di fondi.

    Inutile dire che io amo quest'uomo [SM=g27828] Oltre ai documentari, raccomando vivamente la lettura dei sui libri.
  • Corcaigh.
    00 30/12/2007 16:03
    Quasi dimenticavo! Per farvi due risate, fatevi questo esilarante quiz: www.davidmcwilliams.ie/the-quiz . Mi raccomando, è solo uno scherzo, non prendetelo seriamente come hanno fatto alcuni eejits che hanno lasciato messaggi irati sul sito! [SM=g27827]
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    clare man
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    00 30/12/2007 16:21
    Re:
    Delirii, 30/12/2007 12.19:

    I echo gdbjoe.
    Il reportage non parla affatto di recessione, ma parla del fatto che molti in Irlanda vivono ancora nella poverta' nonostante la Tigre celtica. E una cosa del genere non dipende solo dal governo, ma dipende anche dalla voglia di fare e lavorare dei singoli (a mio avviso). Non mi pare che siamo in India dove lavoro non se ne trova.



    Hai ragione in parte...
    Vero è che se il singolo ha voglia di fare, qualcosa trova di sicuro, ma nel reportage si parla del Clare.
    Se vivi a Kilrush e trovi lavoro a Ennis... be'... devi farti un'ora di macchina, magari prendendo quattro soldi.
    Bisogna tener conto anche che il Clare, o meglio il west Clare, è un po' "isolato".
    La situazione cambia se vivi a Ennis e trovi un lavoro a Shannon.
    Ci sono molti fattori da porre sul piatto della bilancia, ma è innegabile che ad alcuni va bene comunque così.




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