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Dal NYT di oggi: Italy Sings an Aria of Disappointment

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    gdbjoe
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    Non ce la faccio proprio a non postarlo, non c'entra un accidente con l'Irlanda, ma comunque c'entra eccome con l'Italia.

    www.nytimes.com/2007/12/13/world/europe/13italy.html?_r=2&hp&oref=slogin&ore...

    Alcuni quote secondo me significativi:

    "Italy’s low-tech way of life may enthrall tourists, but Internet use and commerce here are among the lowest in Europe, as are wages, foreign investment and growth. Pensions, public debt and the cost of government are among the highest."

    "Italy has one of Europe’s lowest birth rates, the fewest children under 15 and the greatest number of people over 85, apart from Sweden."

    “We don’t have a Google,” he added. “We can’t imagine in Italy that a 30-year-old opens a business in a garage.”

    “The malaise is: ‘I can see all that, but there is nothing I can do to change it,’” said Beppe Severnigni, a columnist for Corriere della Sera.
    But, he said, “to change your ways means changing your individual ways: refusing certain compromises, to start paying your taxes, don’t ask for favors when you are looking for a job, not to cheat when your child is trying to reach admission to university.”

    E quest'ultimo punto e' secondo me(edit) il centro di tutto: abbiamo quello che ci meritiamo, siamo quel che vogliamo essere. Se vogliamo veramente cambiare dobbiamo partire solo da noi stessi, ed escludere ed emarginare chi continua a comportarsi in un modo che ci ha portato a questa situazione.

    [Modificato da gdbjoe 13/12/2007 13:58]
    Cerea.
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    Giovanni
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    00 13/12/2007 13:32
    Re:
    gdbjoe, 13/12/2007 13.21:



    E quest'ultimo punto e' secondo il centro di tutto: abbiamo quello che ci meritiamo, siamo quel che vogliamo essere. Se vogliamo veramente cambiare dobbiamo partire solo da noi stessi, ed escludere ed emarginare chi continua a comportarsi in un modo che ci ha portato a questa situazione.




    ti metto un altro po' di sale sulla ferita cosi' ti brucia di piu'.

    Un bell'articolo di G.A. Stella sul Corriere di oggi.

    "Alla fine la Camera taglio' i tagli"

    [SM=x145516]
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    gdbjoe
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    00 13/12/2007 15:25
    Lo stesso articolo per l'International Herald Tribune

    www.iht.com/articles/2007/12/12/news/italy.php

    [Modificato da gdbjoe 13/12/2007 15:33]
    Cerea.
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    Giovanni
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    00 13/12/2007 18:45
    Re:
    gdbjoe, 13/12/2007 13.21:


    E quest'ultimo punto e' secondo me(edit) il centro di tutto: abbiamo quello che ci meritiamo, siamo quel che vogliamo essere. Se vogliamo veramente cambiare dobbiamo partire solo da noi stessi, ed escludere ed emarginare chi continua a comportarsi in un modo che ci ha portato a questa situazione.




    Giova',
    riponi tutte le tue speranze, che possibilita' abbiamo di cambiare se poi apri un giornale e leggi:

    "Effetti «collaterali» della protesta degli autotrasportatori
    Dopo lo sciopero la beffa dei rincari
    Impennate dei prezzi alla ripresa della piena attività dei mercati. Altro rischio: la scarsa qualità dei prodotti"


    Ci sono commercianti che hanno cominciato a vendere le cose (forse anche avariate) al 20% in piu' sfruttando la scarsa quantita' disponibile.
    siamo prima noi a volere in [SM=x145494] are il prossimo, e poi ce la prendiamo con la politica. In realta' loro ci rappresentano benissimo, non c'e' che dire.
    E poi facciamo i blog anti-irlanda, quando noi non possiamo dare lezioni di civitla' a nessuno, al massimo possiamo prenderne.
    [Modificato da Antongiu 13/12/2007 18:50]
  • OConnor
    00 13/12/2007 19:45
    Dissento sull'ultimo punto.

    La legge della domanda e dell'offerta non l'hanno certo inventata gli italiani. Quando c'e' poca offerta e tanta domanda il prezzo sale. E' la base dell'economia di mercato, ed e' la stessa cosa in Irlanda, dove siccome tutti per Natale vogliono la Nintendo Wii e nessuno ce l'ha in stock, alcuni negozianti ne hanno messe in vendita a prezzo maggiorato. Nothing new there.

    Se vogliamo proprio dirla tutta, di mercato, fatto seriamente, ne vorrei vedere di piu' in Italia. Sono le caste e i cartelli che rovinano l'economia. Ed il desiderio strisciante di prevalere sul prossimo che ci portiamo dietro come eredita' dall'impero romano, una strafottenza di fondo che scorre sottotraccia ed influenza da come si va in macchina a come si governa e si viene governati.

    AOC
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    00 13/12/2007 19:53
    Re:
    OConnor, 13/12/2007 19.45:

    Dissento sull'ultimo punto.

    La legge della domanda e dell'offerta non l'hanno certo inventata gli italiani. Quando c'e' poca offerta e tanta domanda il prezzo sale. E' la base dell'economia di mercato, ed e' la stessa cosa in Irlanda, dove siccome tutti per Natale vogliono la Nintendo Wii e nessuno ce l'ha in stock, alcuni negozianti ne hanno messe in vendita a prezzo maggiorato. Nothing new there.

    Se vogliamo proprio dirla tutta, di mercato, fatto seriamente, ne vorrei vedere di piu' in Italia. Sono le caste e i cartelli che rovinano l'economia. Ed il desiderio strisciante di prevalere sul prossimo che ci portiamo dietro come eredita' dall'impero romano, una strafottenza di fondo che scorre sottotraccia ed influenza da come si va in macchina a come si governa e si viene governati.

    AOC



    ma sulla Wii e sul concetto di domanda-offerta siamo d'accordo, Ma qui stiamo parlando di ben altro scenario. Io mi riferivo ai prezzi dei beni di prima necessita (ortaggi, pane, pesce) che sono aumentati anche del 20% e forse sono anche stantii. Ed e' questa la cosa che non accetto, ovvero che qualcuno faccia un cartello per trarne vantaggio. Se infatti si trattasse solo di una persona che aumenta i prezzi, stai sicuro che tutti andrebbero da altri, invece mi pare che non ci sia tutta questa scelta.
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    gdbjoe
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    00 13/12/2007 20:12

    Mah, non mi pare che a Galway si siano comportati poi tanto meglio per la storia dell'acqua.

    Tutto il mondo e' paese: oggi per la prima volta ho visto uno dal benzinaio clacsonare e bestemmiare contro quello davanti che se la prendeva comoda invece di liberare la pompa: ci son rimasto. [SM=g27825]

    Cerea.
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    Giovanni
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    Re: Re:
    Antongiu, 12/13/2007 6:45 PM:



    Giova',
    riponi tutte le tue speranze, che possibilita' abbiamo di cambiare se poi apri un giornale e leggi:

    "Effetti «collaterali» della protesta degli autotrasportatori
    Dopo lo sciopero la beffa dei rincari
    Impennate dei prezzi alla ripresa della piena attività dei mercati. Altro rischio: la scarsa qualità dei prodotti"


    Ci sono commercianti che hanno cominciato a vendere le cose (forse anche avariate) al 20% in piu' sfruttando la scarsa quantita' disponibile.
    siamo prima noi a volere in [SM=x145494] are il prossimo, e poi ce la prendiamo con la politica. In realta' loro ci rappresentano benissimo, non c'e' che dire.
    E poi facciamo i blog anti-irlanda, quando noi non possiamo dare lezioni di civitla' a nessuno, al massimo possiamo prenderne.




    Il problema è stato a monte.
    Ai primi blocchi il governo doveva intervenire con la forza per farli sgomberare e confiscare i mezzi, secondo quello che dice la legge.
    Scioperare è un diritto, impedire agli altri di lavorare, con blocchi stradali, gomme bucate e altre forme di violenza è un reato come tale va perseguito.
    Stessa cosa si doveva fare con i tassisti a Roma. Io con la mia macchina non posso nemmeno fermarmi un secondo a piazza Venezia perchè arrivano i vigili, i tassisti sono stati liberi di bloccarla senza che succedesse niente.
    C'è qualcosa che non va...
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    Giovanni Trapattoni, falling off his chair
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    00 13/12/2007 21:14
    Re:
    gdbjoe, 12/13/2007 1:21 PM:

    Non ce la faccio proprio a non postarlo, non c'entra un accidente con l'Irlanda, ma comunque c'entra eccome con l'Italia.

    www.nytimes.com/2007/12/13/world/europe/13italy.html?_r=2&hp&oref=slogin&ore...

    Alcuni quote secondo me significativi:

    "Italy’s low-tech way of life may enthrall tourists, but Internet use and commerce here are among the lowest in Europe, as are wages, foreign investment and growth. Pensions, public debt and the cost of government are among the highest."

    "Italy has one of Europe’s lowest birth rates, the fewest children under 15 and the greatest number of people over 85, apart from Sweden."

    “We don’t have a Google,” he added. “We can’t imagine in Italy that a 30-year-old opens a business in a garage.”

    “The malaise is: ‘I can see all that, but there is nothing I can do to change it,’” said Beppe Severnigni, a columnist for Corriere della Sera.
    But, he said, “to change your ways means changing your individual ways: refusing certain compromises, to start paying your taxes, don’t ask for favors when you are looking for a job, not to cheat when your child is trying to reach admission to university.”

    E quest'ultimo punto e' secondo me(edit) il centro di tutto: abbiamo quello che ci meritiamo, siamo quel che vogliamo essere. Se vogliamo veramente cambiare dobbiamo partire solo da noi stessi, ed escludere ed emarginare chi continua a comportarsi in un modo che ci ha portato a questa situazione.





    Giovanni, aggiungo un altro piccolissimo quote.
    "In the political sphere, Mr. Prodi is 68, Mr. Berlusconi 71."
    Aggiungerei che Bertinotti è più vicino ai 70 che ai 60 e Napolitano ha passato gli 80.
    L'altro giorno, non ricordo per quale motivo, sui giornali si era parlato di un incontro tra Fini e Aznar.
    I due hanno più o meno la stessa età, ma... ce un bel po' ma:
    Fini è considerato uno dei "giovani" della politica italiana insieme a Casini, Rutelli e Veltroni (l'ultimo ha qualche anno in meno, ma è sempre over 50), che in un futuro potrebbero governare il paese.
    Aznar è ormai da qualche anno fuori dalla politica, almeno quella ufficiale, dopo aver guidato un paese per 10 anni e averlo lasciato a un altro premier poco più che quarantenne.
    C'è parecchio da riflettere...
    _____________________________________

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    Giovanni Trapattoni, falling off his chair
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    00 14/12/2007 11:42

    E poi facciamo i blog anti-irlanda, quando noi non possiamo dare lezioni di civitla' a nessuno, al massimo possiamo prenderne.



    Antonio, ti quoto al 100%. Segnati questo giorno [SM=x145498]

    E l'articolo sul NY Times l'ho letto anch'io. Non posso fare altro che concordare parola per parola. Ma, non so perché, mi ha messo addosso un'enorme tristezza... [SM=g27813]
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    00 14/12/2007 12:50
    Un articolo di Beppe Severgnini che commenta il pezzo del NYT.
    Fonte: Corriere.it

    L'innegabile inverno dello scontento

    Altro che arrabbiarci, o dar retta al coro delle vestali offese: dovremmo apprezzare, invece, il bel titolo shakespeariano («In Italy, a Winter of Discontent »). Questo è davvero l'inverno del nostro scontento. Altri ce ne sono stati; altri — se non cambiamo — seguiranno. Scrive il New York Times in un lungo servizio da Roma, scritto dal corrispondente Ian Fisher: «L'uso di Internet, i salari, la crescita economica e gli investimenti esteri sono i più bassi d'Europa (l'Italia riceve un terzo degli investimenti Usa della Spagna, ndr). Pensioni, debito pubblico e costo dell' amministrazione sono i più alti». E' vero o non è vero? E' vero, purtroppo.

    La reattività, la bellezza e la fantasia dell'Italia non bastano più a compensare carenze ormai croniche. Certo, per ricordarlo la giornata non è delle migliori: il presidente Napolitano in visita a New York, Prodi e D'Alema a Lisbona per firmare il trattato Ue. A questa grandinata di cattive notizie consolidate — il New York Times ricorda che, dopo cinque anni di governo Berlusconi, la crescita era zero — se ne aggiungono altre, che noi conosciamo, e nell'articolo non sono entrate: dal blocco dei Tir all'agonia di Alitalia, dalla carenza di infrastrutture alla lentezza angosciosa della giustizia (pensate a una corporation americana in Italia che si sente dire: «Una causa civile? Otto anni»). Cose che sappiamo, le cui conseguenze sono note. A questo punto la domanda cambia. Non più «E' l'inverno del nostro scontento?», ma «E' giusto che gli stranieri lo ricordino?». I nazionalisti da strapazzo — quelli che parlano di patria, ma pensano alla pancia — sostengono che no, i media di altri Paesi non hanno il diritto di giudicare (perché non sanno le cose; o, se le sanno, perché non sta bene).

    Sciocchezze. Anche noi siamo stati, siamo e saremo severi verso gli Stati Uniti (dal disastro iracheno alla follia delle armi domestiche, dalla vita indebitata alla qualità dei candidati presidenziali). Nessun giornale o televisione americana ci ha mai detto: non potete! Quindi, quando vediamo un ritratto dell'Italia che non ci piace, domandiamoci soltanto questo: come migliorarlo? Certe analisi non sono il problema, ma la sua rappresentazione. Sono lo specchio alzato verso la faccia. Se ciò che vediamo non è bello, la colpa non è della mano che regge lo specchio. E' del proprietario della faccia.
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    00 14/12/2007 13:38
    Re:
    Corkcat, 12/14/2007 11:42 AM:


    Ma, non so perché, mi ha messo addosso un'enorme tristezza... [SM=g27813]



    Tu vo fa' l'irlandese, irlandese, 'rlandese...
    Ma si nat in itali'...
    [SM=g27822]

    Cerea.
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    Giovanni
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    00 14/12/2007 15:13
    giova' in raplamento evito di entrarci per la mia salute mentale...

    comunque mi e' successa una cosa strana. sono stata chiamata da un interinale di roma per fare un colloquio con una grossa societa' per lo stesso tipo di posizione che ho qui a dublino. pare si tratti di contratto a TI, ovviamente di stipendio si parlera' di persona. vi terro' informati.
    ..................................................
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  • Corkcat
    00 15/12/2007 01:39
    Re: Re:
    gdbjoe, 14/12/2007 13:38:



    Tu vo fa' l'irlandese, irlandese, 'rlandese...
    Ma si nat in itali'...
    [SM=g27822]





    Non penso proprio, Giovanni. Delle nazionalità non me ne frega assolutamente nulla, non ho nessun legame affettivo in Italia ed il fatto che, dopo 16 e passa anni ancora non abbia preso il passaporto Irlandese (nonostante la documentazione giaccia ormai da tempo immemorabile nei meandri di un cassetto dimenticato) è la prova lampante della mia mancanza di "attaccamento" alla società irlandese, che ultimamente mi sta lasciando comunque delusa.
    Oltretutto il lavoro che faccio qui in Irlanda, in Italia non potrei mai farlo, non per un fattore di mancanza di opportunità (forse anche quello, non ne ho idea) ma per il fatto che è strettamente legato ad una situazione geografica irlandese, per cui il problema non si pone.

    Oltretutto, qualcuno direbbe, con tutte le esperienze negative che ho avuto in Italia dovrebbe addirittura farmi piacere che il paese stia finalmente affondando Titanic-style.

    E invece no. È l'apatia di 50 e passa milioni di abitanti in toto di abitanti che mi mette tristezza. O forse dovrei dire rabbia. Il fatto che vedo così tanti stranieri entusiasti per il belpaese e così tanti "nativi" che invece questo entusiasmo l'hanno perso da varie generazioni.
    Avervi vissuto per 25 anni e passa, in questo paese che fa acqua da tutte le parti, ovviamente mi consente una visione più obiettiva rispetto agli amici e colleghi qui in Irlanda che dell'Italia hanno solo la visione patinata delle vacanze in Toscana o dei week-end a Roma passati a visitare musei.

    Me lo sono chiesta il perché di questa mia reazione dato che io, come molti ben sanno, in Italia non ci tornerei mai, con l'eccezione che, se mai sopravvivessi fino ai miei settantanni (cosa che dubito), potrei rilevare qualche cascinale sui colli senesi e trasformarlo in mia residenza invernale per le mie ossa acciaccate.
    Ma dubito.

    È proprio un sentimento di frustrazione, dunque. Vedere questa gente che va all'estero (dappertutto, non solo Irlanda) e si lamenta in continuazione, quando si lascia alle spalle un paese disastrato e, una volta a casa, non fa nulla, ma proprio nulla per migliorare la situazione.
    Che sembra ormai senza via di uscita, in ogni caso.

    Non so che dire d'altro. Semplicemente, che peccato.
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    00 15/12/2007 14:20
    Re: Re: Re:
    a molti potra' pure non piacere, ma io ammiro Luca Cordero di Montezemolo. Non e' schierato ne' a destra ne' a sinistra, ha sempre detto le cose in faccia sia a Berlusconi sia a Prodi e rappresenta per me l'unica testimonianza in Italia di un capitalismo sano e liberale, non ammanigliato a tante lobby come lo sono tanti "furbetti del quartierino".
    Ecco la sua intervista a La Repubblica, sottolineo solo 2 frasi, per me emblematiche:

    "l'Italia finirà come la repubblica di Venezia, diventata "un cadavere calpestato da milioni di turisti?"

    "Ma il paese è effettivamente migliore della sua classe dirigente?
    "Va ripristinato il senso della comunità, bisogna rimettere in fila diritti e doveri, uno Stato che sia di guida, che eserciti la sua autorità, che dia valore reale a regole e leggi, che garantisca la certezza delle pene. Che vuole che pensi un americano che viene in Italia e, a parte i blocchi dei tassisti e dei camionisti, i trasporti che non funzionano, vede una nazione che ha le stesse infrastrutture di vent'anni fa, una burocrazia meno efficiente di vent'anni fa, una macchina dello Stato complicata e costosa con duplicazioni tra Camera e Senato, tra centro e periferia?"." [SM=x145499]


    intervista a LCDM
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    00 15/12/2007 16:15
    Abbiamo già avuto un industriale che ha deciso di scendere in politica per risollevare l'Italia. Niente di preconcetto nei confronti di Montezemolo, ma prima di dire che puà essere buono, vorrei vedere come si muove realmente.
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    00 16/12/2007 21:54
    Sicuramente le critiche di LCDM sono più che fondate, molto spesso sono cose che vanno al di la della politica.
    Una sua "discesa in campo", che non auspico e che non so quanto interessi a lui sarebbe però una cosa completamente diversa da quella del nano di Arcore.
    Non tanto per le differenze personali (LCDM manager di una impresa soggetta a concorrenza internazionale, mister B proprietario di aziende che hanno fatto fortuna anche grazie ai buchi normativi e a leggi ad hoc) quanto per gli effetti presunti: Berlusconi nel 1994 ha avuto il merito incontestabile di dare una spinta all'allora nascente (e mai compiuto) bipolarismo, anche se poi ha cambiato idea in proposito qualche milione di volte, Montezemolo stando alle ipotesi, darebbe il via a una formazione neocentrista che è l'esatta negazione del bipolarismo.
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    Giovanni Trapattoni, falling off his chair
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    00 17/12/2007 10:32
    Merendopoli
    gdbjoe, 13/12/2007 13:21:

    E quest'ultimo punto e' secondo me(edit) il centro di tutto: abbiamo quello che ci meritiamo, siamo quel che vogliamo essere. Se vogliamo veramente cambiare dobbiamo partire solo da noi stessi, ed escludere ed emarginare chi continua a comportarsi in un modo che ci ha portato a questa situazione.




    Beh, dopo aver letto questo mi viene da darti quasi ragione.

    it.notizie.yahoo.com/adnkxml/20071216/tts-treviso-compra-voti-con-merendine-in-c8abae...

    A leggere i giornali pareva che il voto di scambio ci fosse solo in Sicilia e riguardasse solo i "grandi".
    Invece no: non succede solo in Sicilia, non succede solo tra grandi, ma succede comunque in Italia.

    Siamo un popolo di furbi, anzi peggio, di fessi, perche' ci crediamo furbi senza poi esserlo.
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    ollivander
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    00 17/12/2007 10:40
    Re:
    gdbjoe, 12/13/2007 1:21 PM:

    E quest'ultimo punto e' secondo me(edit) il centro di tutto: abbiamo quello che ci meritiamo, siamo quel che vogliamo essere. Se vogliamo veramente cambiare dobbiamo partire solo da noi stessi, ed escludere ed emarginare chi continua a comportarsi in un modo che ci ha portato a questa situazione.



    merendopoli e' a dir poco emblematico...

    giova' sono totalmente d'accordo con quello che dici solo che nn credo niente possa cambiare in questo modo.


    ..................................................
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    00 17/12/2007 14:31
    Mi son venuti i brividi a leggere l'articolo postato da Tameko: stiamo addirittura crescendo una generazione con quei valori, non ci posso credere!!

    Elena, io non so' quale sia il metodo giusto per risolvere le cose, credo solo che nel mio piccolo posso fare solo due cose: spallucce (come fa' la maggioranza di quelli che si lamenta) oppure dal mio piccolo cercare di "predicar e razzolar bene" ed influenzare col mio comportamento il mio vicino, sperando che lui a sua volta faccia altrettanto.

    Dio solo sa' se questo funzionera', io pero' vado avanti, perche' non vedo di meglio.

    Cerea.
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    Giovanni
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    ollivander
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    00 17/12/2007 15:28
    nn era una critica. io faccio uguale [SM=g27811]
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    00 22/12/2007 17:15
    Re:
    e dopo il NYT, passiamo alle critiche del Timesdi Londra...

    www.corriere.it/cronache/07_dicembre_22/Italia_Times_fd47fa6c-b0a6-11dc-bb54-0003ba99c5...

    "Il problema - attacca il capo della Fiat e di Confindustria - non sono solo la mancanza di investimenti nello sviluppo e nella ricerca, ma il fatto che ogni italiano pensa a se stesso, non al bene comune."

    [SM=g27825] [SM=g27825] [SM=g27825]


    [Modificato da Antongiu 22/12/2007 17:18]
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    gdbjoe
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    00 22/12/2007 19:40

    www.timesonline.co.uk/tol/news/world/europe/article308...

    tanto per citare anche la fonte originale, che comunque riprende molte cose del NYT.

    Cerea.
    --
    Giovanni
  • nightolo
    00 27/12/2007 11:38
    Re:
    =Donegal=, 12/14/2007 12:50 PM:

    Un articolo di Beppe Severgnini che commenta il pezzo del NYT.
    Fonte: Corriere.it

    L'innegabile inverno dello scontento

    Altro che arrabbiarci, o dar retta al coro delle vestali offese: dovremmo apprezzare, invece, il bel titolo shakespeariano («In Italy, a Winter of Discontent »). Questo è davvero l'inverno del nostro scontento. Altri ce ne sono stati; altri — se non cambiamo — seguiranno. Scrive il New York Times in un lungo servizio da Roma, scritto dal corrispondente Ian Fisher: «L'uso di Internet, i salari, la crescita economica e gli investimenti esteri sono i più bassi d'Europa (l'Italia riceve un terzo degli investimenti Usa della Spagna, ndr). Pensioni, debito pubblico e costo dell' amministrazione sono i più alti». E' vero o non è vero? E' vero, purtroppo.

    La reattività, la bellezza e la fantasia dell'Italia non bastano più a compensare carenze ormai croniche. Certo, per ricordarlo la giornata non è delle migliori: il presidente Napolitano in visita a New York, Prodi e D'Alema a Lisbona per firmare il trattato Ue. A questa grandinata di cattive notizie consolidate — il New York Times ricorda che, dopo cinque anni di governo Berlusconi, la crescita era zero — se ne aggiungono altre, che noi conosciamo, e nell'articolo non sono entrate: dal blocco dei Tir all'agonia di Alitalia, dalla carenza di infrastrutture alla lentezza angosciosa della giustizia (pensate a una corporation americana in Italia che si sente dire: «Una causa civile? Otto anni»). Cose che sappiamo, le cui conseguenze sono note. A questo punto la domanda cambia. Non più «E' l'inverno del nostro scontento?», ma «E' giusto che gli stranieri lo ricordino?». I nazionalisti da strapazzo — quelli che parlano di patria, ma pensano alla pancia — sostengono che no, i media di altri Paesi non hanno il diritto di giudicare (perché non sanno le cose; o, se le sanno, perché non sta bene).

    Sciocchezze. Anche noi siamo stati, siamo e saremo severi verso gli Stati Uniti (dal disastro iracheno alla follia delle armi domestiche, dalla vita indebitata alla qualità dei candidati presidenziali). Nessun giornale o televisione americana ci ha mai detto: non potete! Quindi, quando vediamo un ritratto dell'Italia che non ci piace, domandiamoci soltanto questo: come migliorarlo? Certe analisi non sono il problema, ma la sua rappresentazione. Sono lo specchio alzato verso la faccia. Se ciò che vediamo non è bello, la colpa non è della mano che regge lo specchio. E' del proprietario della faccia.



    Severgnini risponde sempre ai giornali che parlano dell'Italia in maneira accurata come in questo caso o anche in maneira un po' rozza , come quando ci fu il discorso di perugia sul NYT, lui risponde sempre e difende l'italia dai pregiudizi e dai preconcetti. Pero' su Italians, ogni due per tre, si vedono lettere con giudizi massimalisti sull'Irlanda, l'ultima qui www.corriere.it/solferino/severgnini/07-12-24/10.spm, dove lui alimenta i pregiudizi pubblicandoli e non si degna di rispondere suggerendo allo scrittore/scrittrice una visione piu' nitida delle cose.

    Ovviamente se si parla di Italians si alzano gli scudi, per le altre nazioni, dove non ci sono libri da pubblicare, fate un po' come ca*** volete.
  • iceman.30
    00 27/12/2007 19:21
    Re: Re:
    nightolo, 27/12/2007 11:38:



    Severgnini risponde sempre ai giornali che parlano dell'Italia in maneira accurata come in questo caso o anche in maneira un po' rozza , come quando ci fu il discorso di perugia sul NYT, lui risponde sempre e difende l'italia dai pregiudizi e dai preconcetti. Pero' su Italians, ogni due per tre, si vedono lettere con giudizi massimalisti sull'Irlanda, l'ultima qui www.corriere.it/solferino/severgnini/07-12-24/10.spm, dove lui alimenta i pregiudizi pubblicandoli e non si degna di rispondere suggerendo allo scrittore/scrittrice una visione piu' nitida delle cose.

    Ovviamente se si parla di Italians si alzano gli scudi, per le altre nazioni, dove non ci sono libri da pubblicare, fate un po' come ca*** volete.



    Non voglio fare l'avvocato difensore di nessuno (non sono bravo e non posseggo laurea in Giurisprudenza [SM=g27828]) peró credo che Severgnini abbia sempre analizzato i fenomeni relativi a tutte le nazioni di cui parla in maniera obiettiva ed ironica (e non per questo necessariamente superficiale). Non alza gli scudi per difendere solo l'Italia, spesso anzi la attacca.

    Per quanto riguarda le altre nazioni, mi sembra che si comporti esattamente allo stesso modo. Ha pubblicato libri anche su USA e UK, anzi sono quelli i libri con cui é diventato piú famoso prima di cominciare poi a descrivere la nazione che conosce ovviamente meglio, essendo italiano.

    Nel fare ció é stato apprezzato ed ha ricevuto riconoscimenti in Italia ed all'estero per la sua capacitá di osservazione della realtá e per ció che ha scritto.

    Non conosco i motivi per cui abbia pubblicato nella sua rubrica un intervento piuttosto che un altro oppure non risposto ad altri interventi, ma suppongo si tratti semplicemente di questioni di tempo materiale e di organizzazione.



    [Modificato da iceman.30 27/12/2007 19:25]
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