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Il coraggio birmano, il silenzio no-global

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    Tameko
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    00 30/09/2007 20:17
    In questi giorni ci sono migliaia di persone che lottano per liberare il proprio paese dalla tirannia.

    Sono i birmani, sono persone che lottano per una Birmania migliore e piu' giusta (per usare uno slogan caro ai no-global).

    Dunque, parate di no-global per le strade? Petizioni, manifestazioni, raccolte firme, inviti a boicottaggi vari, urlacci contro l'ambasciata birmana in Italia, bandiere birmane bruciate????

    No, niente di tutto questo. Solo silenzio da parte di chi dice di lottare per un mondo piu' giusto.

    Silenzio oggi come anni fa, quando ad essere picchiati sulle strade di Teheran erano i ragazzi iraniani che volevano ascoltare il rock, e le ragazze iraniane che volevano la minigonna invece del velo.

    Silenzio, perche' la memoria di chi si riempie la bocca di parole come pace, lotta, giustizia, si attiva solo quando c'e' da bruciare una bandiera con 50 stelle, o magari un'altra con una stella sola a 6 punte.

    Li invito tutti quanti a venire in Irlanda. Si trova dell'ottimo salmone affumicato: dicono sia ricco di fosforo, che fa tanto bene alla memoria.
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    Matteo, Berghem
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    00 03/10/2007 22:57
    Hai perfettamente ragione.
    I morti non sono tutti uguali.
    ****************************

    .....ORIANA VIVE........

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    mirko e i furetti
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    00 05/10/2007 09:43
    mi chiedo perche' strumentalizzate solo le vittime di quelli che voi chiamate comunisti.

    che pena...

    saluti liberi
    Mirko
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    00 05/10/2007 11:17
    Vabbeh Mirko, stai replicando a Tameko e Matteo...

    Due persone cui, della disgrazia birmana, importa solo nella misura in cui possono dare contro a chi gli sta sulle palle politicamente.

    Non mi sembra però che i due soggetti abbiano mai mosso il culo per il popolo birmano e siano scesi in piazza, visto che non lo hanno fatto quei cattivoni pigri dei noglobal... macchè, un intervento polemico e sono a posto con la coscienza.

    Ah, adesso Tameko ci ricorderà che lui ha votato radicale e quindi il suo gesto di soccorso verso l'umanità afflitta lo ha compiuto... è bene ricordare che il medesimo signore fu colui che tempo addietro invocò per l'Italia "una polizia cilena", frase che descrive più di mille parole come lo si debba prendere sul serio quando parla di certi argomenti.

    Frase per cui lo rimando nello stesso luogo in cui lo inviai a suo tempo, con immutato piacere.
    [Modificato da =moris= 05/10/2007 11:19]
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    Tameko
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    00 07/10/2007 17:36
    Re:
    =moris=, 10/5/2007 11:17 AM:

    Vabbeh Mirko, stai replicando a Tameko e Matteo...

    Due persone cui, della disgrazia birmana, importa solo nella misura in cui possono dare contro a chi gli sta sulle palle politicamente.

    Non mi sembra però che i due soggetti abbiano mai mosso il culo per il popolo birmano e siano scesi in piazza, visto che non lo hanno fatto quei cattivoni pigri dei noglobal... macchè, un intervento polemico e sono a posto con la coscienza.

    Ah, adesso Tameko ci ricorderà che lui ha votato radicale e quindi il suo gesto di soccorso verso l'umanità afflitta lo ha compiuto... è bene ricordare che il medesimo signore fu colui che tempo addietro invocò per l'Italia "una polizia cilena", frase che descrive più di mille parole come lo si debba prendere sul serio quando parla di certi argomenti.

    Frase per cui lo rimando nello stesso luogo in cui lo inviai a suo tempo, con immutato piacere.




    A dire il vero a me importa molto di piu' vedere crollare il regime che opprime la Birmania piuttosto che dare contro a chi mi sta sulle palle politicamente.
    Fino a una ventina di anni fa in Birmania c'era un regime comunista, il regime di oggi non so nemmeno come sia classificato e non me ne importa granche'; so solo che opprime i birmani, punto.

    Io non strumentalizzo proprio nessun morto: volevo solo puntare il dito sull'ipocrisia di chi lotta per un mondo piu' giusto a fasi alterne.
    D'altronde, dall'Irlanda non ho sentito parlare di manifestazioni no-global pro Birmania in Italia, e nemmeno qui in Irlanda ne ho viste.

    Qualcuno evidentemente in questo forum si e' sentito tirato in causa, preferendo ricorrere ad attacchi personali inconsulti, aggrappandosi ad una espressione infelice, isolata dal contesto (perche' non ricordi in quale occasione la utilizzai, gia' che ci sei???), sul cui uso ho gia' fornito ampiamente spiegazioni e scuse.

    Non lo definisco nemmeno un colpo basso, ma solo come un suo autogol, un gesto che forse lo riempie di orgoglio, mentre a me lascia solo un po' di tristezza.
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    00 07/10/2007 18:47
    Ho capito Tameko : anche questa volta non hai fatto un cazzo.
    Però ti piace pontificare sui chi, come te, non ha fatto un cazzo.

    Per il resto, ti lascio alle tue considerazioni sugli autogoal. Guarda, ti lascio pure fare l'arbitro, occhio a non ingoiare il fischietto...
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    Antongiu
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    00 07/10/2007 18:56
    Re: Re:
    Tameko, 07/10/2007 17.36:



    Io non strumentalizzo proprio nessun morto: volevo solo puntare il dito sull'ipocrisia di chi lotta per un mondo piu' giusto a fasi alterne.
    D'altronde, dall'Irlanda non ho sentito parlare di manifestazioni no-global pro Birmania in Italia, e nemmeno qui in Irlanda ne ho viste.




    mi sa che ti sbagli

    Dublin:
    www.ireland.com/newspaper/breaking/2007/0929/breaking22.htm

    Belfast:
    www.amnesty.org.uk/news_details.asp?NewsID=17462

    Italia:
    www.repubblica.it/2007/10/sezioni/politica/marcia-pace/xvii-edizione/xvii-edizi...


    [Modificato da Antongiu 08/10/2007 00:57]
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    Fields of Athenry
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    00 12/10/2007 17:15
    Ai no-global preferisco i no-bla-bla
    Non la penso come Tameko. Di più: mi metto ai suoi antipodi ideali, anzi a dirla tutta è lui che è ai miei antipodi. Ciò non toglie che dice delle verità sull'inania no-global. Il fatto è che i no-global alla fine sono solo persone cui non piace questa globalizzazione, e ne vorrebbero un'altra: infatti molti di loro oggi si definsicono significativamente "new-global". A Tameko, per dirne un'altra, suppongo piaccia invece questo modello di globalizzazione: anch'egli sarà pronto ad ammettere che vi sono delle cose che non vanno, ma la strada che gli paice è sostanzialmente questa.
    A me, invece, la globalizzazione non piace per niente. Vi vedo l'appiattimento, la volontà di imporre il proprio modello culturale (per quanto riguarda noi occidentali ormai prossimo al vuoto cosmico) e soprattutto a cancellare le identità, ritenendo che il benessere si ferma al consumismo. Che invece per me è l'esatto contrario del vero bene-essere, cioè star bene con se stessi. Mi piace l'Irlanda, quella vera, quella rurale, dei cimiteri nell'erba in faccia all'oceano, proprio per questo...
    Senza dilungarmi: l'ondata di indignazione planetaria, come accade quasi sempre, si è spenta ma in Birmania si continua a soffrire. Vi segnalo solo il sito www.comunitapopoli.org che sostiene attivamente da anni, nel silenzio o meglio nell'indifferenza generale, la lotta del popolo karen (Brimania). Aggiungo che si può dare loro l'otto per mille e da bravo nuovo arrivato saluto tutti gli utenti del forum.
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    Piquetero
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    00 13/10/2007 15:50
    Re: Ai no-global preferisco i no-bla-bla
    Fields of Athenry, 12/10/2007 17.15:


    Senza dilungarmi: l'ondata di indignazione planetaria, come accade quasi sempre, si è spenta ma in Birmania si continua a soffrire. Vi segnalo solo il sito www.comunitapopoli.org che sostiene attivamente da anni, nel silenzio o meglio nell'indifferenza generale, la lotta del popolo karen (Brimania). Aggiungo che si può dare loro l'otto per mille e da bravo nuovo arrivato saluto tutti gli utenti del forum.



    Nulla da dire sull'aiuto medico portato al popolo Karen, ma l'associazione di cui hai postato il sito hai dei personaggi all'interno quantomeno "chiacchierati", primo fra tutti Franco Nerozzi(andate pure di Google per saperne di più...).
    Mi spiace, ma una presentazione neutra come tu hai fatto di Popoli, qua non passa.


    [Modificato da Piquetero 13/10/2007 15:51]
    ***** ** *******, **** *** *******?

    COPYCORNER BS

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    =moris=
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    00 13/10/2007 16:18
    Re: Re: Ai no-global preferisco i no-bla-bla
    Piquetero, 13/10/2007 15.50:



    ...l'associazione di cui hai postato il sito hai dei personaggi all'interno quantomeno "chiacchierati", primo fra tutti Franco Nerozzi(andate pure di Google per saperne di più...).
    Mi spiace, ma una presentazione neutra come tu hai fatto di Popoli, qua non passa.





    Grazie Pique.
    Alla faccia del "chiaccherato"... ne ha combinate di tutti i colori quel signore.

    Se anche fossimo davati ad esagerazioni (cosa improbabile : le accuse son ben documentate) mi è bastato leggere i nomi di coloro che gli hanno dato supporto, per tenermi alla larga da quell'associazione .

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    Tameko
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    00 14/10/2007 03:05
    Antongiu, ho dato un'occhiata al link di Repubblica che hai postato.

    Mi fa piacere che qualcuno si sia ricordato dei birmani, ma vorrei far presente che la manifestazione si è svolta dopo che avevo aperto il post, e quindi non potevo prevedere in anticipo ciò che mi sembrava impossibile.

    Posto qui poi un articolo di Cristopher Hitchens, che riguarda solo parzialmente la Birmania, e molto più il suo potente vicino cinese.


    La Cina è vicina. Ma a tutte le dittature

    * * * I l fatto di essermi unito a un gruppo di giovani e appassionati dimostranti che protestavano a Washington (e io che credevo che i miei giorni da «dimostrante» fossero finiti...), mi è stato di aiuto per fare luce su una questione solo apparentemente secondaria. La folla era unita e compatta nell' intonare «Birmania libera, libera, libera»: questo può sembrare anche un dettaglio trascurabile, tuttavia penso sia giusto opporsi all' uso di nuovi nomi dal sapore grottesco come Myanmar e Yangon, e mi compiaccio che il Washington Post continui a chiamarli Birmania e Rangoon. Questo tipo di enfasi è molto rivelatrice. «Lanka» è la parola in Sinhala che sta a designare Ceylon, e «Sri» significa «sacro», cosicché il nome «Sri Lanka» esprime il concetto che l' isola sia a un tempo di lingua singalese e religione buddista. I Tamil tendono ancora a chiamarla «Ceylon», oppure, per dimostrare il proprio nazionalismo, «Eelam». E così, per un nome, la gente muore. C' è chi mi scrive per dirmi che sulla religione prendo abbagli, perché l' opposizione alla spaventosa dittatura birmana è guidata da monaci buddisti. Su questo punto tali persone sbagliano due volte, in primo luogo perché le immagini delle manifestazioni mostrano anche una presenza significativa di uomini e donne in abiti civili; in secondo luogo, perché la dittatura stessa è buddista, e ha speso larghe somme di denaro nella costruzione di templi. Mi sta bene che dei monaci facciano parte dell' opposizione, ma il buddismo ha una forte responsabilità, ad esempio, in Sri Lanka e Cambogia, e se i suoi fatalistici discepoli si vogliono attribuire del merito in un caso, devono anche riconoscere la propria responsabilità negli altri. Ad ogni modo, la nostra speranza non deve risiedere in una futura repubblica buddista in Birmania, ma in un Paese che si emancipi dal totalitarismo in tutte le sue forme. Siamo di fronte a un dispotismo insolitamente lungo: nel libro di Emma Larkin Finding George Orwell in Burma, leggiamo che i birmani scherzano sul fatto che in realtà George Orwell ha dedicato al loro Paese un' intera trilogia: non soltanto i Giorni in Birmania, ma anche La fattoria degli Animali e 1984. La settimana scorsa circolavano voci abbastanza fondate secondo cui, in alcune città, l' esercito non era intenzionato a sparare sulla folla (immagine convenzionale di una situazione rivoluzionaria): questo ci lascia sperare che stavolta il popolo birmano possa avere l' occasione di rovesciare il demenziale despotismo che lo imprigiona quasi dall' inizio dell' era post-coloniale. Ho pensato che il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, fosse stato davvero corretto nell' elencare i suoi regimi meno favoriti, durante il discorso alle Nazioni Unite della settimana scorsa, e nel tentativo di fare aumentare la pressione internazionale sui teppisti di Rangoon. I governi che aveva selezionato erano quelli, eccezionalmente repellenti, che considerano il cittadino proprietà dello Stato, e quelli, eccezionalmente oppressivi, che sono rimasti al potere fino a quando i cittadini si sono messi letteralmente a urlare per rivendicare la libertà. Non ho bisogno di elencare uno per uno questi sistemi di potere guidati da vecchi criminali, eccetto per il fatto che una cosa li accomuna tutti: ciascuno di essi, da Cuba allo Zimbabwe, è difeso dal voto cinese all' Onu. Chi ha a cuore, o ha la pretesa di avere a cuore, i diritti umani deve cominciare ad affrontare questo problema con franchezza. Esiste un' iniziativa per salvare quei pochi che non stati ancora massacrati nel Darfur? Tale iniziativa incontrerà il veto dei cinesi. Esiste qualcuno che si preoccupa del fatto che il presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, tratta una popolazione disperata come se fosse di sua proprietà? La Cina è pronta a sostenere Mugabe. I Nord Coreani stanno morendo di fame, e sono isolati al punto che un playboy demente riesce a fare il bullo con le armi nucleari? Pechino accorre a proteggere il playboy demente. Quanto ancora il Sudest asiatico potrà tollerare la vergogna e la miseria della giunta birmana? Tanto quanto sarà stretto l' abbraccio della Cina. L' identità del Tibet viene cancellata dalla deliberata importazione di coloni cinesi. Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, un uomo che rivendica anche di conoscere e determinare la vita sessuale dei suoi sudditi (è, incidentalmente, l' essenza stessa del totalitarismo), riceve armi e finanziamenti dalla Cina. È una storia simile a quella in cui incappò Bill Clinton, il quale voleva che le Nazioni Unite affrontassero il presidente serbo Slobodan Milosevic, e venne ostacolato (tra gli altri, dalla Cina); ed è la stessa cosa di quando il presidente Bush chiese alle Nazioni Unite di fare valere le sue risoluzioni nei confronti di Saddam Hussein: ma ora mi tocca sentire gli attivisti dei diritti umani piagnucolare sulla Birmania e la nostra inazione, e, contemporaneamente, lamentarsi dell' unica volta in cui un presidente degli Stati Uniti ha avuto il coraggio di vincere l' opposizione della Cina (e della Russia, e, talvolta, della Francia), sulla possibilità di qualsiasi soccorso internazionale. La Cina, inoltre, rivendica ancora alcuni territori indiani e vietnamiti (oltre, naturalmente, Taiwan), e sta costruendo un vasto esercito, nonché un' enorme flotta oceanica, per sostenere i suoi piani ambiziosi. Anche se a causa dell' 11 settembre 2001 ora sembra che sia successo un milione di anni fa, non dovremmo tuttavia dimenticare cosa successe quando un aereo americano fu coinvolto in un incidente di volo sopra l' isola Hainan durante i primi giorni di questa amministrazione: i cinesi reagirono come se l' incidente fosse stato deliberato, sequestrarono l' aereo e l' equipaggio per diversi giorni, e montarono manifestazioni di massa isteriche e scioviniste. Gli eventi in Medio Oriente hanno poi oscurato questa minacciosa immagine, ma in effetti è proprio all' interno di quella regione che la cinica politica cinese è più plateale. Se Pechino l' avesse avuta vinta, Saddam Hussein sarebbe ancora al potere. L' Iran viene rifornito di missili cinesi Silkworm. La Cina, e questo è l' aspetto più orribile, compra la maggior parte del petrolio dal Sudan, e in cambio fornisce armi (assieme alla copertura diplomatica all' Onu), per la pulizia etnica in Darfur («Sangue per petrolio» sarebbe una descrizione appropriata per questo scambio commerciale, anche se non ho visto tale espressione usata molto spesso). Tutti sono pronti, d' altro canto, a spassarsela alle Olimpiadi del 2008 a Pechino. Se ci fosse una sola richiesta capace di riassumere tutte le esigenze di rispetto dei diritti umani nel mondo contemporaneo, sarebbe proprio l' appello a boicottare o cancellare una celebrazione tanto disgustosa.
    © C. Hitchens 2007 distribuito dal New York Times Syndicate
    Traduzione di Francesca Santovetti

    Hitchens Christopher

    archivio.corriere.it/archiveDocumentServlet.jsp?url=/documenti_globnet/corsera/2007/10/co_9_07100...
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    Fields of Athenry
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    00 15/10/2007 13:23
    Re: Re: Re: Ai no-global preferisco i no-bla-bla
    =moris=, 13/10/2007 16.18:



    Grazie Pique.
    Alla faccia del "chiaccherato"... ne ha combinate di tutti i colori quel signore.

    Se anche fossimo davati ad esagerazioni (cosa improbabile : le accuse son ben documentate) mi è bastato leggere i nomi di coloro che gli hanno dato supporto, per tenermi alla larga da quell'associazione .





    "Chiacchierato"... Appunto: infatti avevo chiamato questo mio post "Ai no-global preferisco i no-bla-bla". A ciascuno il suo e buon divertimento, tanto per essere a posto con la coscienza basta mettersi una maglietta, mettere una bandiera al balcone o accendere una bella candela con la faccia un po' costernata. O no?
    [SM=x145487] [SM=x145487] [SM=x145487] [SM=x145487] [SM=x145487]
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    =moris=
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    Re: Re: Re: Re: Ai no-global preferisco i no-bla-bla
    Fields of Athenry, 15/10/2007 13.23:




    "Chiacchierato"... Appunto: infatti avevo chiamato questo mio post "Ai no-global preferisco i no-bla-bla". A ciascuno il suo e buon divertimento, tanto per essere a posto con la coscienza basta mettersi una maglietta, mettere una bandiera al balcone o accendere una bella candela con la faccia un po' costernata. O no?




    Se dedicassi meno tempo al rileggerti tronfio e compiaciuto e sparassi meno sentenze su persone che non conosci, scopriresti che non ho avuto alcuna parola pro no-global nel mio intervento. E tanto meno faccio parte di coloro che con un drappo rosso si sentono a posto con la coscienza.

    A ciascuno il suo, appunto... i miei soldi e il mio impegno li ho riservati, riservo e riserverò per qualcuno di cui mi fido, senza avere bisogno di sbandierare al mondo che sono altruista, umanitario e tanto bravo bambino. Per essere a posto con la coscienza.














    [Modificato da =moris= 15/10/2007 14:04]
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    Fields of Athenry
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    Re: Re: Re: Re: Re: Ai no-global preferisco i no-bla-bla
    =moris=, 15/10/2007 13.55:




    Se dedicassi meno tempo al rileggerti tronfio e compiaciuto e sparassi meno sentenze su persone che non conosci, scopriresti che non ho avuto alcuna parola pro no-global nel mio intervento. E tanto meno faccio parte di coloro che con un drappo rosso si sentono a posto con la coscienza.

    A ciascuno il suo, appunto... i miei soldi e il mio impegno li ho riservati, riservo e riserverò per qualcuno di cui mi fido, senza avere bisogno di sbandierare al mondo che sono altruista, umanitario e tanto bravo bambino. Per essere a posto con la coscienza.


















    Meglio per te... Comunque tanto per dirne una, chi ha finanziato Emergency ha aiutato ad operare anche il "chiacchierato" Franco Nerozzi, che in Emergency ha operato fianco a fianco di Gino Strada. Con buona pace dei fautori del bla-bla...