00 12/07/2007 19:56
La mia esperienza e' questa:
Sono partito dall'Italia anni fa lasciandomi alle spalle un lavoro a prova di bomba in una grande azienda italiana, tempo indeterminato, tre milioni (di lire) al mese.
Motivazione? Non volevo passare il resto della mia vita e della mia carriera a Settimo Torinese, cercavo nuove opportunita' ed esperienze professionali. Inoltre, con l'euro, i tre milioni sono diventati rapidamente l'equivalente di un milione e mezzo.
Premetto che non sono laureato ma in Italia facevo il sistemista ed amministratore di rete, programmatore a tempo perso (mai bravo quanto Mirko che, nonostante i discorsi al púb, non si e' ancora convertito al Java), specializzato in Linux, quindi non ero al call centre a rispondere al telefono.
Ho fatto le selezioni dall'Italia (a quei tempi ancora le facevano) e sono stato preso a fare supporto tecnico per le aziende, in italiano ed in inglese, un passo indietro se vuoi, ma con in piu' l'enorme beneficio di poter imparare questo dannato inglese che nella testa di alcuni italiani proprio non riesce a entrare (o almeno per me era cosi')..
Ero si' in un call centre, ma con lo stesso stipendio che avevo in Italia, ho avuto il primo aumento dopo qualche mese, ogni anno c'erano le review quindi si spuntava qualche punto percentuale in piu', contributi pagati, sanita', tutto in regola.
Nel giro di pochi anni ho fatto molta esperienza e visto le cose in una maniera diversa. Ho fatto il supporto tecnico per il mercato del medio oriente, ho fatto i turni weekend, ho fatto il supervisor, ed ogni volta lo stipendio cresceva, senza nemmeno cambiare azienda.
Poi ad un certo punto mi sono rotto le balle ed ho messo un CV su Monster. Non le ho dovuto nemmeno chiamare, le agenzie, mi hanno chiamato loro e continuano a chiamarmi al ritmo di un paio di telefonate al giorno. Ora lavoro a Cork e sono Principal Engineer in una delle migliori aziende informatiche al mondo, con tutti i benefit, bonus, stock option, portatile, training del caso. Col diploma da perito industriale. Per tenere aperte le possibilita' ho applicato anche a posizioni in Italia (oltre a mettere il cv). Il risultato? Non mi hanno neanche risposto per dirmi che non mi volevano. Troppo sforzo, troppo.
Quindi, quando si parla di Irlanda vs. Italia, mettiamo da parte per un secondo la pizza e il mandolino, perche' da un punto di vista strettamente professionale l'Italia non riconosce la gente che vale. Per me il lavoro e' importante, ho sempre cercato di fare un lavoro che amo, e qui me ne viene data la possibilita'. In Italia neanche rispondono se ti permetti di applicare per una posizione.

AOC