00 13/09/2006 11:36
ora voglio dire due parole, saro' breve. Senza che ermolazza o Dinaer si offendano perche' non sono rivolte a loro.

Io sento molti italiani che ancora stanno in Italia e, anche qui nel forum, nelle loro parole vedo molto l'accontentarsi della situazione attuale. Loro non vi diranno mai che si accontentano ma piu' semplicemente:

1) in Italia la vita costa meno che in Irlanda (non e' vero)
2) in Italia guadagno molto bene per un non-laureato (poi li ritrovi che prendono meno di 1300)
3) in Italia ho tutti i miei amici e non voglio ricominciare da capo (guardi la carta d'identita' e sono nati negli anni 80)
4) in Italia nell'azienda dove sto adesso ho possibilita' di carriera, in Irlanda sarebbe un salto nel buio (poi li ritrovi che sono nelal stessa azienda da 3 o 4 anni e fanno ancora le stesse cose che facevano il primo giorno)
5) in Italia ho un buon rapporto con i miei superiori, ci diamo del tu, in Irlanda non so (poi ti rendi conto che i superiori in x anni non li hanno fatti crescere, e ogni tanto, come contentino, gli fanno i complimenti per un lavoor).
6) in Italia adesso, dopo x anni in questa azienda, sono arrivato a dirigere delle persone, in Irlanda dovrei ricominciare da zero (poi li ritrovi ch enon gestiscono assolutamente niente, e soprattutto, a livello contrattuale e salariale prendono quanto un operaio che sta alla pressa (con tutto il rispetto per chi fa questo lavoro)).

Saro' schietto, per me queste sono tutte giustificazioni per la PAURA di cambiare, questa paura la ammetto SOLO dai trentacinquenni che hanno gia' una famiglia e figli e sono REALIZZATI economicamente. La maggior parte della gente che lavora in italia conta MENO DI ZERO eppure credono di contare 1 (quando in altri paesi con la stessa professionalita' si conta 100, parlo dell'IT ovviamente, gli altri settori non so), ma non hanno voglia di cambiare, hanno paura di trecento cose, etc

Sappiate che nutro disprezzo verso queste persone, e questo tipo di mentalita' e' uno dei motivi per cui in Italia la gente si fa sfruttare credendo di avere vantaggi che non esistono, per cui in Italia non si produce mai niente di innovativo, per cui in Italia un laureato non sa fare niente (e nessuno che si lamenti dello stato dell'universita' italiana), e per cui in Italia un contratto a progetto non e' un modo per entrare nel mondo del lavoro ma un modo per sfruttare la gente.

Eppure la maggior parte di coloro che si ribellano credono che la soluzione a tutto cio' sia cancellare la legge Biagi. Ma andate a cagare!