00 16/08/2004 18:51
Re: eureka

Scritto da: stefania 10/02/2003 11.08
visto che è sparito tutto, mi date di nuovo il nome dell'autore del libro in oggetto e se possibile pure la casa editrice ?

Se avete altri romanzi (non saggi) in cui si parla anche di situazione politica irlandese, ben vengano i vostri consigli.

ciao a tutti, ste



Molto triste e amaro, ma molto affascinante

«Cal», romanzo di Bernard MacLaverty pubblicato da Guanda
Irlanda amara


Bernard MacLaverty è maestro nel narrare storie di quotidiana violenza e nel delineare gli effetti che fanatismo politico, repressione religiosa e povertà (quest'ultima causa ed effetto dei primi due) hanno sulle persone. Lo sfondo dei suoi romanzi è sempre una tetra Irlanda dilaniata dal conflitto tra protestanti e cattolici che, pur essendo minutamente e quasi puntigliosamente descritta, arriva a trascendere le caratteristiche nazionali per farsi simbolo di tutti i paesi dilaniati, così come il conflitto diventa simbolo di tutti i conflitti. Anche al centro del suo ultimo romanzo «Cal» (Guanda, pagg.156, euro 13,50), c'è un individuo di buone intenzioni e incline al bene che, invischiato in una trama più grande di lui, si dibatte per uscirne ma non ha forze sufficienti a farlo. Né d'altra parte sarebbe possibile: poco o nulla può il singolo contro la cieca violenza, l'odio di parte, il potere di pochi facinorosi e il senso di apatia (la «paralisi spirituale», la chiamava Joyce) che grava sull'intero paese. La mancanza di prospettive che non siano il perpetuarsi della spirale di violenza, spinge uno dei protagonisti a dire che gli Irlandesi sono come bambini, vivono nel presente e nel passato ma non riescono a immaginarsi un futuro, né a livello di singolo né a livello di nazione.
I protagonisti di MacLaverty sono sempre ai margini della società o con una vocazione per i margini: il prete protagonista di «Un istante di felicità» si ribella contro i metodi repressivi di un cattolicesimo all'antica, Cal vive del sussidio di disoccupazione e non resiste al lavoro al macello, altro simbolo della violenza onnipervasiva e inscindibile dalla condizione umana, perché di animo troppo delicato.

Proprio per essere discosti dalla massa, questi individui vedono chiaro, ma il loro stesso isolamento li porta a una scarsa incisività sul tessuto sociale e li destina al fallimento. A causa della loro sensibilità, essi avvertono con più acutezza il conflitto tra bene e male e sembra rivivere in loro una colpa originaria alla quale è impossibile sottrarsi. È proprio questa la grandezza di MacLaverty: pur ambientando le sue storie tra un'umanità minima, di piccolissimi borghesi, proletari o addirittura emarginati, risuona in essa qualcosa di grandioso, l'eco del biblico conflitto tra Caino e Abele, la tematica shakespeariana dell'ordine insidiato dal disordine che nessun Fortebraccio, però, interviene a ripristinare. Il lettore ha un bel parteggiare per Cal e il suo amore impossibile, un bel seguirlo nelle peregrinazioni per le vie di un'anonima cittadina irlandese battuta dalla pioggia e con i pub come unici luoghi di aggregazione: fin quasi dall'inizio si capisce che il lieto fine è impossibile e incombe una cupezza che lascia poco spazio alla speranza. La prosa di MacLaverty, nitida e asciutta, ricrea con assoluta precisione un mondo nel quale è impossibile non calarsi, così che l'amaro finale risulta ancora più difficile da accettare.

Myrddin - Sogna e si realizzerà / Cerca e si troverà / Ama e sarai felice / Conosci te stesso e conoscerai gli altri / Medita e percepisci la magia / La Fiamma che non muore mai