...intanto...
Scusa se rispondo quando capita ma sono incasinato, anche perchè domani...si parte!!!
Non credo riusciremo ad incontrarci a questo giro...4 giorni solamente, 4 colloqui di lavoro fissati e già un mucchio di gente da incontrare, ma se vorrai Kimboz rimedieremo in seguito.
Poi...dal mio modesto punto di vista...
1) Se la tua idea è una ristorazione di qualità ma semplice e veloce NON rinuncerei assolutamete all' ora di pranzo ed alla clientela uffici/professionisti: concordo con chi ti ha consigliato una zona con altra concentrazione di colletti bianchi... La coniugazione dei fattori "poco tempo a disposizione/quanlcosa che non sia un sandwich"
potrebbe anche funzionare...velocità e semplicità del menù uniti ad una buona qualità sarebbero essenziali!
2)Sul recupero "fuoriusciti" Pubs/afterhours...la penso come chi ha scritto prima di me: non essendo la location Alassio ma Cork City non ce li vedo tanto gli "ambriachi" di Gran Parade a sedersi giovialmente a consumare spaghetti alle 2 del mattino discorrendo civilmente degli hobbies domenicali... un' operazione simile a quella che tu (credo) abbia in mente è riuscita (o almeno riusciva) al "Tribe", però non credo fosse la cucina la vera attrazione (per quanto non male), quanto l' ambiente alternativo/chic/studentesco...comunque...tieni presente che se vuoi tenere aperto afterhour...contati nelle spese anche un buon "buttafuori", te lo consiglio...
3) Non fare lo stesso errore che ho fatto io qui in Germania: io chiudo principalmente perchè non riesco a fare passare il mio "concetto" di mangiare italiano, ovvero prodotti di qualità CERTIFICATA e ricette semplici ed ORIGINALI: qui in Germania io ho sbattuto il naso contro un popolo oramai abituato a mangiare "Spaghetti al pesto CON LA PANNA" (io sono ligure, non mi si può bestemmiare in faccia così) e ad annegare nella medesima (la panna, appunto) ogni altro ingrediente, al teutonico urlo di "di più è meglio" o anche "meglio tanto che buono". Tieni presente che poi il "malcostume" è stato qui radicato da generazioni di ristoratori truffatori e furboni che hanno venduto come "italiano" qualsiasi stronzata che in Italia non verrebbe data neanche al cane. Tant'è però che si è creato il paradosso che il "falso" e più vero, nell' ottica distorta locale, dell' originale.
Deto questo ti sconsiglio di fare "il crociato", colui che porta il Verbo alle masse incolte, a meno che tu non abbia spalle molto grandi, oppure non ti voglia rivolgere ad una clientela molto più "sofisticata" ed internazionale: ma allora addio il discorso "low cost" (di investimento, gestione ed offerta) ed il feeling "trattoria".
Detto questo...tutto quello che ho appena detto potrebbe essere sbagliatissimo!
Nel senso che, anche senza credere a fauni et fate, se tu hai una "visione" prova ad approfondirla, che non è una questione di Irlanda Italia o Vattelapesca, a volte bisogna rischiare se si crede in un progetto. Però...prima studiatelo bene, fallo passare dalla fase "sogno" a quella "programmazione"...
Come al solito la vita è equilibrio: se non si tentasse mai nula di nuovo...beh, vivremmo ancora in caverne, se si rischia però tutto senza un minimo di programmazione...ci si può poi ritrovare a vivere...in una caverna!!!
Un abbraccio per ora, ed in generale...in bocca al lupo!
non si vede bene che con il cuore, l' essenziale è invisibile agli occhi