00 01/12/2008 18:05
...For I'm the type of boy
who is always on the roam.
Wherever I lay my hat that's my home
that's my home...

Così cantava il buon Paul Young un bel pò di anni fa, ed io ho sempre amato quella canzone ma...
nella vita "reale" non ha sempre funzionato in maniera così semplice, e non sta funzionando così semplicemente neanche ora!
Sono via dall' Italia da quattro anni oramai, escludendo un intermezzo umbro tra un espatrio e l' altro, e, come se non bastasse, mi appresto a compiere i fatidici 'anta: ma l' unica conclusione alla quale sono giunto è che in Italia non mi sento più assolutamente a casa, ma nel frattempo non ho (ancora) trovato un luogo dove sentirmi "appartenente".
Apparentemente ho dei problemi di appartenenza!
Amo molte cose dell' Italia, non necessariamente quelle che tutti si aspettano: detesto per esempio il clima, troppo caldo (a parte in posti molto specifici) per gran parte dell' anno, odio profondamente l' affollamento estivo (arrivo dalla Liguria, colonizzata selvaggiamente ogni estate, ma anche ogni weekend oramai, da torme di "a Torino costa meno" e " beh però Milano è un' altra cosa") e non reggo l' ossessione dell' apparire che assilla buona parte dei miei compatrioti, ma AMO profondamente le piazze dei paesi con i loro piccoli bar densi di schiuma di cappuccini e odore di cornetti caldi, amo i vigneti di collina e l' odore del mosto in autunno che esce dalle cantine dei borghi in pietra, amo poter girare nei mercatini di cento e cento comuni sparsi ovunque per lo stivale con la matematica certezza che in ogniuno di essi troverò un qualcosa di unico ed irripetibile che sarà completamente differente pochi km. più in la...
Amo la diversità dell' Italia, la sua forma a stivale che la fa essere così vicina all' Europa e nello stesso tempo così sferzata dai venti africani e dai profumi d' oriente, dalle luci balcaniche...
Ma non la sento più casa mia, e soffro per questo, come si può soffrire per un amore non ricambiato, per una relazione impossibile che ci riempie però di nostalgie e ricordi che appaiono oramai quasi inventati.
Troppo chiasso, troppi furbetti, troppo egoismo, nessuna meritocrazia, tanta ignoranza ostentata quasi con orgoglio, ed il tipico fastidioso atteggiamento "made in italy": amatemi, con tutti i miei difetti, con le mie mafie e rifiuti non differenziati, tanto sono l' Italia, non posso cambiare, poi non mi riconosceste più!!!

Io invece sono cambiato, e tanto: le notizie solo via satellite rigorosamente in Inglese (Al Jazeera english, Cnn, Bbc, persino, per ridere un pò, Russia today), la comunicazione via internet, il fatto di essere compagno (ed ora marito) da anni di una donna non italiana (tedesca)...non riesco proprio a trovarlo sto benedetto chiodo dove appendere il mio cappello e sentirmi a casa, ma no, italiano non più, irlandese...ma per favore, non bastano certo due anni (ma Dio, mi manca l' isoletta) e tedesco...ist unmoglish, troppo latino e "scoordinato" dentro per sentirmi parte di questo paese organizzato meravigliosamente, ma un pò lontano dai miei "umori" anarchici...
Quindi...quindi niente, avevo bisogno di sfogarmi un pò, e l' ho fatto, and now...
Grazie per la pazienza e...a presto
non si vede bene che con il cuore, l' essenziale è invisibile agli occhi