Rispondo a Sergio231 a proposito del discorso su crisi ed imbrogli che è venuto fuori nella discussione sulla Celtic Tiger.
Mi sembra sia troppo semplicistico e generalizzante affermare che la crisi planetaria dipenda da imbrogli, anche perchè non credo che il mondo intero sia masochista ed autolesionista.
Ma veniamo al Bel Paese. In questo caso invece mi sembra di poter dire che imbrogli, sotterfugi, scorciatoie e scappatoie siano elementi piuttosto comuni in Italia, a tal punto che spesso vengono giustificati e considerati la morale comune valida. Basta guardarsi intorno in ogni situazione e luogo per accorgersene.
Il popolo italiano è masoschista ed autolesionista. Sai perchè ? Perchè la morale comune tende a considerare “furbo” ed “abile” chi lo mette in quel posto al prossimo. Peccato però che quelle persone non si rendano conto che nel fare ciò alla lunga lo mettono in quel posto a se stesse ed alle generazioni successive.
Non me la sentirei quindi di mettere sullo stesso piano da questo punto di vista gli Italiani con gli Svedesi, i Danesi, i Giapponesi, i Tedeschi, i Norvegesi, gli Austriaci per fare qualche esempio.
Il proverbio “Tutto il mondo è paese” avrà pure una sua validità ma non in questo contesto, credo, visto che i popoli nominati hanno un senso innato del dovere civico.
La mia spiegazione, per quanto banale, è unica: individualismo.
Ogni singolo italiano si sente migliore dell'altro e crede in nome di questo di poter fare a proprio piacere. Anche chi dovrebbe governare fa lo stesso e quindi non se ne esce più.
A questo si può ricondurre quasi ogni problema che affligge il paese. Campanilismo, evasione fiscale, mancanza di senso civico in pubblico e sulle strade, ecc.
Severgnini scrive che quando il semaforo è rosso l'Italiano vuole interpretare la cosa a proprio vantaggio, non si accontenta del fatto che sia rosso, gli altri popoli sì. Ha perfettamente ragione.
A distanza di quasi 200 anni non c'è ancora una coscienza di popolo e di nazione.
Come ho scritto già prima in questa discussione, gli Italiani se ne ricordano purtroppo solo ai Mondiali di calcio (che per questa ragione vivono con una tensione emotiva forse maggiore di quella di altre nazioni) ma se ne dimenticano nella vita di tutti i giorni, quando l'unica cosa che importa è l'orticello. E così è ovvio che giorno dopo giorno, anno dopo anno il paese vada a rotoli.
Sono figlie dell'individualismo anche grandi qualità che tutti ci riconoscono quali inventiva, originalità, autonomia intellettuale (che ci hanno consentito di creare opere d'arte, imprese di successo, una cucina di straordinaria varietà, cittè stupende e che ci hanno consegnato un patrimonio culturale immenso) ma poi purtroppo quelle stesse qualità e quegli stessi pregi, a causa dell'individualismo estremo, fanno danni in tutto il resto.
E quindi, come diceva un tale B. Mussolini (che, nonostante i suoi altri vaneggiamenti questo invece lo aveva capito perfettamente) non é che sia difficile governare gli Italiani, é inutile.
Molti nostri connazionali a distanza di più di cinquant'anni lo confermano.
[Modificato da iceman.30 25/01/2009 17:57]