00 20/01/2008 21:48
Re: e a proposito di scienza...
zibby, 1/20/2008 9:20 PM:


Ieri, il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi ha detto che prima di dar corso a qualunque sgravio sulle tasse dei lavoratori dipendenti, il governo farebbe bene a ridurre ulteriormente la spesa pubblica, e a promuovere - semmai - la produttività.
Ora, io non dubito che (matematicamente) le parole di Draghi possano avere un loro perché. Ma quel che non capisco è perché quel perché (scusate il bisticcio) debba avere l'aura dell'oggettività e della perfezione quando invece è il frutto di una valutazione e di una scelta di segno politico.



Vado OT.
Lo dici tu stessa perché sono obiettive.
E' matematica.
Se riduci le tasse riduci anche le entrate.
In questo caso o tagli la spesa, oppure fai (ulteriori) debiti, e i debiti qualcuno li dovrà pagare prima o poi...
Questa è una considerazione logica, non politica



L'economia non può sostituire la politica.
Dire che bisogna incrementare la produttività (ovviamente dei lavoratori: e di chi, sennò?), tra l'altro, significa concettualmente dire che se un lavoratore vuole pagare meno tasse deve meritarselo.



Non proprio.
Vuol dire che i soldi degli aumenti devono andare a chi lavora, non a chi scalda le sedie o prende residenza al bar durante l'orario di lavoro.
Attualmente con l'attuale modello di contrattazione nazionale si finisce spesso a dare soldi a pioggia a tutti, indistintamente, a chi si da fare come all'assenteista.
A maggior ragione questo vale nel pubblico, dove per oscure ragioni ci si "ammala" quattro volte più che nel privato.
[Modificato da =Donegal= 20/01/2008 21:48]
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Good evening, there was already an injury, huh?

Giovanni Trapattoni, falling off his chair