00 12/10/2007 17:15
Ai no-global preferisco i no-bla-bla
Non la penso come Tameko. Di più: mi metto ai suoi antipodi ideali, anzi a dirla tutta è lui che è ai miei antipodi. Ciò non toglie che dice delle verità sull'inania no-global. Il fatto è che i no-global alla fine sono solo persone cui non piace questa globalizzazione, e ne vorrebbero un'altra: infatti molti di loro oggi si definsicono significativamente "new-global". A Tameko, per dirne un'altra, suppongo piaccia invece questo modello di globalizzazione: anch'egli sarà pronto ad ammettere che vi sono delle cose che non vanno, ma la strada che gli paice è sostanzialmente questa.
A me, invece, la globalizzazione non piace per niente. Vi vedo l'appiattimento, la volontà di imporre il proprio modello culturale (per quanto riguarda noi occidentali ormai prossimo al vuoto cosmico) e soprattutto a cancellare le identità, ritenendo che il benessere si ferma al consumismo. Che invece per me è l'esatto contrario del vero bene-essere, cioè star bene con se stessi. Mi piace l'Irlanda, quella vera, quella rurale, dei cimiteri nell'erba in faccia all'oceano, proprio per questo...
Senza dilungarmi: l'ondata di indignazione planetaria, come accade quasi sempre, si è spenta ma in Birmania si continua a soffrire. Vi segnalo solo il sito www.comunitapopoli.org che sostiene attivamente da anni, nel silenzio o meglio nell'indifferenza generale, la lotta del popolo karen (Brimania). Aggiungo che si può dare loro l'otto per mille e da bravo nuovo arrivato saluto tutti gli utenti del forum.