00 07/05/2007 20:54
L'Atalanta non è una moda, ma una tradizione». E' questo il significato della manifestazione
Il grande Orgoglio Nerazzurro

BERGAMO – Tra tifosi e semplici curiosi, alla marcia «dell’orgoglio nerazzurro» hanno partecipato in quasi quattromila persone. Una manifestazione pacifica, che, dopo il primo tentativo di protesta portato avanti da uno sparuto gruppo di ultras sabato scorso, ieri pomeriggio ha bloccato le vie del centro di Bergamo per qualche ora. Sarà stato anche l’entusiasmo coltivato con la netta vittoria sul Siena, sarà stata l’euforia data dal primo gol di Bobo Vieri in maglia nerazzurra o la voglia di rispondere alle ingiurie del prefetto di Roma Achille Serra («Mele marce», aveva detto a Matrix) e alle insinuazioni razziste, attribuite alla città di Bergamo dopo il malumore espresso dai tifosi per la probabile partecipazione di Gigi d’Alessio al concerto del centenario. Ma il corteo, partito dal Comunale dopo il triplice fischio della partita e trascinato dalla viva voce del Bocia, questa volta ha funzionato realmente. E bene, aiutato anche dalla presenza di alcuni esponenti politici come Daniele Belotti (Lega), Franco Tentorio (Forza Italia), Gigi Petteni (segretario provinciale di Cisl Bergamo) e Marino Lazzarini del Club Amici. «E’ bellissimo vedere tutta questa gente – ha urlato il capo ultrà salendo sul palchetto allestito di fronte a Palazzo Frizzoni ai 4mila presenti -. Ci sono bambini e nonni tra di voi, mi mancano le parole per commentare tutta questo affetto e la bellezza del momento». Ed in effetti l’impatto della folla presente ha lasciato tutti di stucco. La prima tappa del corteo era prevista alla sede de «L’Eco di Bergamo», dove i tifosi hanno applaudito ironicamente senza cadere in volgarità e atti vandalici. Poi, lungo viale Papa Giovanni, la raccolta di altri «fedeli» nerazzurri, prima semplici passanti e turisti della domenica. «L’Atalanta non è una moda, l’Atalanta è tradizione: ho trentaquattro anni e vivo di Atalanta come mio padre, che ne ha ottanta. Non è possibile fare della strumentalizzazione con la nostra squadra, con la nostra città; una strumentalizzazione come quella avvenuta nelle scorse settimane sui giornali». Non è mancato nemmeno il riferimento al cantante partenopeo e agli altri artisti messi in lista da Rtl per l’evento che avrebbe dovuto vivere il 5 maggio scorso in piazza Vittorio Veneto. «A Bergamo possono venire tutti gli artisti che vogliono, ma l’Atalanta è un’altra cosa – ha detto il Bocia indicando lo striscione appeso alle porte del comune di Bergamo -. Lì c’è scritto che la storia dell’Atalanta va onorata rispettata e "vissuta"».
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.....ORIANA VIVE........