00 10/10/2006 15:12
Tutti sanno che il partito che voto è un ultrà dell'aborto.
Io non lo sono. Non riesco a sostenerlo con entusiasmo, e capisco le ragioni di chi dice che è un omicidio.

Capisco, ma non necessariamente condivido.
Mi spiego. Diversi mesi fa mi trovavo a passare sotto il porticato della Bank of Ireland a Dublino, vicino al Trinity College. Era in corso una mini-manifestazione anti-aborto. C'erano cartelli raccapriccianti, con foto di feti abortiti, con tanto di data e luogo dell'operazione, con la testa spaccata.
Orribile, una visione da incubo.

Capisco e comprendo se qualcuno si ribella e dice che non si può accettare una mostruosità simile. Ma, quando si parla di problemi umani e di leggi, al sentimento andrebbe sempre affiancata la ragione. E se il sentimento mi dice che non si può permettere l'aborto, la ragione m'invita a riflettere su cosa succederebbe proibendo l'aborto.
Mammane, ferri da calza, tavolacci sporchi, feti uccisi sì, e in più madri morte di infezioni.
E' questo che vogliamo???

Cerchiamo di essere pragmatici, di guardare in faccia la realtà. L'aborto c'è sempre stato, è un fenomeno vecchio di millenni. Possiamo proibirlo e dire che è un crimine. Avremo oltre al problema dell'aborto quello della clandestinità ad aggravare il tutto.
Ha senso? Non è invece forse meglio lasciarlo come misura estrema ma pur sempre legale?

Ultima cosa: tempo fa Emma Bonino notava come la Chiesa da una parte consideri omicidio l'aborto, e dall'altra rifiuti di battezzare i feti. Come dire che quando fa comodo il feto è essere umano, quando non fa comodo non lo è.

[Modificato da Tameko 10/10/2006 15.13]