00 02/08/2006 16:15
Dopo cinque anni nessun fischio
Negli ultimi cinque anni la cerimonia di commemorazione della strage di Bologna era stata sempre segnata dalle contestazioni al rappresentante del governo. Oggi, alla manifestazione di Piazza Medaglie d'Oro, davanti alla sala d'aspetto di seconda classe in cui esplose l'ordigno che causò la strage, nessun fischio ha accompagnato l'intervento del ministro per l'Attuazione del programma Giulio Santagata. E ci sono stati applausi per il presidente dell'Associazione familiari delle vittime Paolo Bolognesi e il sindaco Sergio Cofferati. Da un piccolo gruppo è partito qualche fischio quando Cofferati ha citato le forze dell'ordine, ma è stato zittito immediatamente dal resto della piazza.

La giornata delle commemorazione di questa mattina è iniziata con l'incontro privato del sindaco di Bologna con i familiari delle vittime. Il corteo per commemorare le vittime e chiedere la verità ha quindi sfilato per le strade della città. E Cofferati, nella prima parte del suo intervento nell'aula del Consiglio comunale, ha sottolineato che oggi si ricordano i morti della stazione, ma anche altre pagine nere che hanno insanguinato la nostra storia e ha ricordato poi la strage di Ustica, le persone uccise dai criminali della Uno bianca e l'uccisione del professor Biagi. Poi, commentando, a Piazza Medaglie d'Oro, l'andamento della manifestazione, ha messo in luce il gesto di responsabilità delle persone presenti, sottolineando che la conoscenza di ciò che è accaduto è la cosa decisiva per dare credibilità alle istituzioni democratiche e ha ribadito la necessità di abolire il segreto di Stato nei delitti di strage e terrorismo, per consolidare la cultura del rispetto e della legalità.

Il 2 agosto 1980, alle 10.25 una bomba esplose alla stazione di Bologna provocando 85 morti e 200 feriti. Ventisei anni dopo Bolognesi torna a chiedere verità sui mandanti di quanto accaduto alla stazione di Bologna, sostenendo che la vicenda dimostra "il fallimento di un'intera generazione politica che non è stata capace di vincere l'omertà di Stato a scapito della verità". Dal palco continua il suo intervento, affermando che ancora oggi esiste chi tenta di inquinare i risultati di anni di indagini difficili, e ricordando che "l'ultimo tentativo di depistaggio, in ordine di tempo, è venuto dalla Commissione parlamentare Mitrokhin dove, pur di scagionare fascisti e piduisti e non arrivare alla verità, si è tentato, ancora una volta, di avallare un'inesistente pista internazionale". L'Associazione familiari delle vittime chiede l'applicazione della legge 206 'Nuove norme a favore delle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice' approvata nel 2004 e ancora in parte inapplicata.

A stretto giro di posta risponde il ministro Santagata, ultimo ad intervenire dal palco, impegnandosi a nominare un commissario straordinario in grado di garantire un'applicazione più efficace della legge dei familiari delle vittime di stragi e di atti di terrorismo, ma ricordando che il segreto di Stato non è mai stato sollevato sulla strage di Bologna. "Oggi abbiamo una verità giudiziaria e una verità storica ma manca ancora qualcosa per fare piena luce su questa vicenda - dice il ministro - Non è questione di formali opposizioni del segreto di stato che, peraltro, andrà riformato e limitato nel tempo". Quello che lo Stato deve rinsaldare, secondo il ministro, è il patto di fiducia con i cittadini.

Fonte: •Repubblica >>
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