Il forum del sito www.altrairlanda.it Tutto sull'Irlanda. Dal 2003, il più visitato forum italiano sull'Irlanda

"Fermare Israele" ?

  • Messaggi
  • OFFLINE
    Matteo, Berghem
    Post: 1.260
    Registrato il: 05/02/2003
    Città: BERGAMO
    Età: 31
    Sesso: Maschile
    00 31/08/2006 22:21
    Re:

    Scritto da: Inismeain 29/08/2006 22.03
    Ah, no, forse no, che sei del partito di quel famoso ministro, che pare non abbia chiara la differenza tra le due cose.



    Ma che c....o c'entra!!!
    ****************************

    .....ORIANA VIVE........

  • OFFLINE
    Inismeain
    Post: 527
    Registrato il: 23/09/2005
    Sesso: Femminile
    00 31/08/2006 23:13
    Re:
    Allora, scusate l'OT.
    Tu hai scritto
    Mai sentito parlare di autodifesa? Forse gli israeliani non sono tipi (giustamente) da farsi pestare i piedi.
    E io ti ho risposto, facendo una domanda e dandomi una risposta (un po' alla Marzullo, se vogliamo). Ho dedotto che non sapessi la differenza tra autodifesa ed eccesso di legittima difesa. Per forza sembra che non c'entri un c****o, quoti le parti che ti interessano dei discorsi.


    Scritto da: Inismeain 29/08/2006 22.03
    Mai sentito parlare di eccesso di legittima difesa? Ah, no, forse no, che sei del partito di quel famoso ministro, che pare non abbia chiara la differenza tra le due cose.

    __________________________________
    In vendita a prezzo di realizzo antico paese recentemente frazionato. Necessarie solo poche opere di ristrutturazione politica.
  • OFFLINE
    Tameko
    Post: 515
    Registrato il: 14/09/2004
    Età: 45
    Sesso: Maschile
    00 01/09/2006 15:54
    Chiedo scusa, ma non sono riuscito a quotare quanto scritto da Mirko e i furetti, pertanto ho fatto il copia e incolla mettendo in corsivo le sue parole e facendole seguire da precisazioni che ritengo doverose.

    potrei risponderti di chiedere ad un palestinese come si sente a vivere in un campo profughi dopo che quasi per duemila anni la sua famiglia ha vissuto in quella terra fino a che non sono arrivati degli stranieri che hanno iniziato a fare i padroni in casa sua.
    Che ne dici?


    Ancora con questa storia. C'e' questa leggenda dei palestinesi che vivevano felici e contenti in Palestina prima dell'arrivo degli ebrei.
    Come gia' ho scritto questa e' fantastoria, la storia e' altra cosa. Gli ebrei hanno sempre vissuto in Giudea. All'epoca dei primi insediamenti sionisti, oltre a comunita' di ebrei c'erano nomadi beduini (nomadi, non proprietari terrieri!) e pochi gruppi di arabi. La stragrande maggioranza degli arabi immigro' successivamente, attratta dalla possibilita' di coltivare le terre che i coloni sionisti stavano bonificando e irrigando.
    In ogni modo, all'epoca del conflitto del 1948, salvo alcune eccezioni gli arabi non furono cacciati da casa, ma se ne andarono di loro spontanea volonta', convinti in questo dai propri capi (esistono al riguardo articoli di giornali dell'epoca e tramissioni radiofoniche, nonche' testimonianze oculari).
    Quindi, per favore smettiamola con la storiella dei buoni arabi cacciati dai cattivi nasi adunchi ebrei.

    Le vite umane in gioco non sono solo quelle di religione ebraica (tanto per la precisione buona parte degli ebrei che vivono in Israele sono ebrei in quanto convertiti secoli fa e non in quanto discendenti da persone provenienti anticamente da Israele, quindi per l'ennesima volta smettila di tirare fuori il razzismo).

    Assolutamente falso. L'ebraismo non e' (a differenza di cristianesimo a islam) una religione che si affida al proselitismo. Al contrario, l'ebraismo e' una religione chiusa, e casi di conversione, seppur storicamente registrati, sono sempre stati piuttosto rari.
    Non e' un caso quindi che recenti analisi genetiche abbiano mostrato una forte somiglianza tra gli ebrei e i popoli circostanti, a riconferma dell'origine semitica degli ebrei.

    Ultima cosa. Non ho mai sentito nessuno scaldarsi per il fatto che dopo la proclamazione dello Stato di Israele gli arabi hanno cacciato dalle loro terre 700mila ebrei circa.
    In questo caso sono io a chiedere come si saranno sentite queste persone ad essere cacciate per vendetta dalle terre dove riesiedevano da migliaia di anni.
    Inviterei infine a non fidarsi troppo del sito Electronic Intifada. Ricordate il fantomatico massacro al campo profughi di Jenin, quello dove sarebbero stati uccisi 500 palestinesi, mentre in seguito le organizzazioni umanitarie stabilirono che i morti erano solo 50, in gran parte terroristi armati???
    Fu proprio quel sito "attendibile" a mettere per primo in circolo la bufala.
  • OFFLINE
    mirko e i furetti
    Post: 341
    Registrato il: 03/09/2005
    Età: 48
    Sesso: Maschile
    00 01/09/2006 18:02
    Re:

    Scritto da: Tameko 01/09/2006 15.54
    Chiedo scusa, ma non sono riuscito a quotare quanto scritto da Mirko e i furetti, pertanto ho fatto il copia e incolla mettendo in corsivo le sue parole e facendole seguire da precisazioni che ritengo doverose.

    potrei risponderti di chiedere ad un palestinese come si sente a vivere in un campo profughi dopo che quasi per duemila anni la sua famiglia ha vissuto in quella terra fino a che non sono arrivati degli stranieri che hanno iniziato a fare i padroni in casa sua.
    Che ne dici?


    Ancora con questa storia. C'e' questa leggenda dei palestinesi che vivevano felici e contenti in Palestina prima dell'arrivo degli ebrei.
    Come gia' ho scritto questa e' fantastoria, la storia e' altra cosa. Gli ebrei hanno sempre vissuto in Giudea. All'epoca dei primi insediamenti sionisti, oltre a comunita' di ebrei c'erano nomadi beduini (nomadi, non proprietari terrieri!) e pochi gruppi di arabi. La stragrande maggioranza degli arabi immigro' successivamente, attratta dalla possibilita' di coltivare le terre che i coloni sionisti stavano bonificando e irrigando.
    In ogni modo, all'epoca del conflitto del 1948, salvo alcune eccezioni gli arabi non furono cacciati da casa, ma se ne andarono di loro spontanea volonta', convinti in questo dai propri capi (esistono al riguardo articoli di giornali dell'epoca e tramissioni radiofoniche, nonche' testimonianze oculari).
    Quindi, per favore smettiamola con la storiella dei buoni arabi cacciati dai cattivi nasi adunchi ebrei.



    per quanto riguarda il mio primo commento e' gia' stato spiegato.
    Noto che oltre a non riuscire a quotare non perdi nemmeno tempo a leggere i post. [SM=g27823]



    Le vite umane in gioco non sono solo quelle di religione ebraica (tanto per la precisione buona parte degli ebrei che vivono in Israele sono ebrei in quanto convertiti secoli fa e non in quanto discendenti da persone provenienti anticamente da Israele, quindi per l'ennesima volta smettila di tirare fuori il razzismo).

    Assolutamente falso. L'ebraismo non e' (a differenza di cristianesimo a islam) una religione che si affida al proselitismo. Al contrario, l'ebraismo e' una religione chiusa, e casi di conversione, seppur storicamente registrati, sono sempre stati piuttosto rari.
    Non e' un caso quindi che recenti analisi genetiche abbiano mostrato una forte somiglianza tra gli ebrei e i popoli circostanti, a riconferma dell'origine semitica degli ebrei.



    strano... io in rete ho trovato questo testo che invece fa riflettere proprio sul contrario.

    La Terra d'Israele fu promessa ad Isacco da Dio . E' scritto nella Bibbia. Noi sionisti (sia cristiani che ebrei ) vediamo nella costituzione dello stato d'Israele una profezia che si realizza.

    Usciamo dal mito, ed affrontiamo la realta'.

    Questo mito ha tali falle e deficienze che e' davvero difficile trovare un punto d'inizio per iniziare a demolirlo. Innanzitutto, diciamo subito che tale argomentazione dovrebbe essere valida per i soli credenti, poiche' il non credente non puo' avallare la costituzione di uno stato sulla base di profezie bibliche, a meno che non si decida di avallare anche il "ritorno in massa" dei troiani (attuali turchi) a Roma per "riprendere possesso" della citta' che il mito ci dice sia stata da essi fondata.
    Lasciamo dunque da parte per un attimo il mito e poniamo alcune domande basate sull'osservazione reale dei fatti:

    Chi e' ebreo? Questa e' la domanda che maggiormente divide le comunita' di religione ebraica.

    Gli ebrei di oggi hanno qualcosa in comune con coloro che abitarono per un certo periodo di tempo in Palestina?

    Come si diventa ebrei?

    Essere ebrei significa appartenere ad una determinata etnia?

    Chiunque puo' diventare ebreo?

    Se un miliardo di persone si convertissero all'ebraismo, la famigerata legge del Ritorno (una legge israeliana che garantisce automaticamente la cittadinanza israeliana sulla base della sola fede religiosa) si applicherebbe anche ad essi?

    E se gli ebrei si convertissero ad un'altra religione, potrebbero ancora essere considerati "ebrei"? Dopotutto, se Hans Hertzl, il figlio di Theodor Herzl, pote' convertirsi al cristianesimo, e' possibile che ci siano stati o ci siano ebrei che fanno la stessa cosa, solo per restare in epoca recente.

    Cosa dire, poi, degli ebrei semiti convertitisi ad altre religioni, sono ancora da considerarsi discendenti di Isacco? La storia del Vicino Oriente ci dice che molte tribu' ebraiche dell'Arabia, dello Yemen, della Palestina e dell'Iraq si convertirono, in secoli diversi, al Cristianesimo ed all'Islam. Questi possono diventare cittadini di Israele sulla base del proprio DNA, nonostante siano, da millenni, convertiti ad altre fedi?

    Se i palestinesi si convertissero in massa all'ebraismo, questo porrebbe fine al conflitto? O, come e' piu' probabile, il governo israeliano dovrebbe essere forzato a chiarire la sua definizione di CHI E' EBREO?

    Secondo un rapporto pubblicato dal quotidiano Ha'aretz nel marzo 2001, il 50% dei nuovi immigrati russi in Israele, arrivati nel corso degli anni '90, apparteneva a madri recentemente convertitesi al giudaismo o erano essi stessi neo-convertiti: ritenete che la profezia biblica colleghi anche loro ad Eretz Israel?

    La legge sul Diritto al Ritorno si applica anche agli ebrei atei di madre ebrea? Se si', perche' questa legge non e' applicabile agli ebrei convertiti ad altre religioni?

    La prima citta' ad essere restituita all'Autorita' Nazionale Palestinese fu Gerico: la prima citta', secondo la Bibbia, ad essere conquistata dagli israeliti durante la loro lotta con gli abitanti della Palestina, in epoca biblica. E' anche questo parte della profezia biblica?

    La realta' e' molto piu' complessa: effettivamente, pochissimi dei sionisti che hanno occupato la Palestina nel 1948 possono dire di discendere dalle tribu' israelite di biblica memoria. Gli ebrei palestinesi, quelli che nei secoli e nei millenni sono vissuti in Palestina, amalgamandosi alla popolazione autoctona, sono, insieme ai palestinesi, i discendenti di quella stirpe antica. E la maggioranza di quegli ebrei semitici, nei secoli, si convertirono al cristianesimo, e poi all'Islam. E questa popolazione palestinese cosi' composita forma la spina dorsale dei discendenti di Abramo. Gli ebrei che emigrarono e si dispersero nel mondo duemila anni fa, in tale lasso di tempo, hanno subito un'evoluzione diversa, che fa di loro uomini e donne con nulla in comune, dal punto di vista genetico, con gli israeliti che si stanziarono in Palestina 2000 anni fa. Un ebreo newyorkese, non ha nulla in comune con un ebreo palestinese, eccetto la religione. E ben lo ha stabilito una ricerca condotta nei laboratori di Tel Aviv sul DNA di un antico ebreo palestinese, il cui scheletro risaliva a 1500 anni fa: nessun gene in comune con un ebreo di oggi, molti geni in comune con un palestinese di oggi.

    I palestinesi di oggi non sono che gli eredi di tutte le popolazioni che abitarono la Palestina per 5000 anni, compreso i discendenti del profeta Abramo. Gli ebrei che da duemila anni abitano tutti i paesi della terra formano una religione. Il sionismo politico e' altro ancora, cosi' come il mito della supremazia giudaica. E ben lo ha stabilito, in maniera poetica, Israel Shamir, allorche' ha scritto:

    "L'autoidentificazione degli ebrei con le tribu' di Israele e con gli eroi della Bibbia e' valida tanto quanto la storia di Roma fondata dal principe troiano Enea. Se i turchi moderni, che si definiscono "i discendenti di Troia" conquistassero Roma, facessero saltare in aria i capolavori barocchi del Borromini ed espellessero i suoi abitanti per ristabilire la legalita' di Enea, non farebbero altro che ripetere la follia dei sionisti. I palestinesi non sono gente oscura e misera. Essi hanno creato la stella di Ghassul, hanno scritto la Bibbia, costruito i templi di Gerusalemme e Garitzim, i palazzi di Gerico e Samaria, le chiese del Santo Sepolcro e della Nativita', le moschee di Haram ash-Sharif, i porti di Cesarea e di Akka, i castelli di Monfort e Belvoir. Hanno camminato con Gesu', sconfitto Napoleone e combattuto con coraggio a Karameh. Nelle loro vene scorre il sangue dei guerrieri egei, degli eroi di Davide, dei primi apostoli di Cristo e dei compagni del Profeta, dei cavalieri arabi, dei crociati normanni e dei capi turcomanni filtrato in una composizione unica. E cio' ha un senso, in quanto i palestinesi sono i veri discendenti degli israeliti biblici, del popolo indigeno che abbraccio' la fede di Cristo e di Maometto, e che rimase nella Terra Santa per sempre. Gli israeliani lo sanno. Nei laboratori genetici di Tel Aviv, le ricerche sul "DNA ebraico" hanno dato risultati che mettono quantomeno in dubbio la nostra pretesa ebraica di essere i discendenti degli israeliti. Come Riccardo III, abbiamo rubato il titolo e la corona, e, come Riccardo III, ci sentiamo in pericolo finche' i legittimi eredi sono ancora in vita. Questa e' la spiegazione psicologica del nostro inspiegabilmente crudele trattamento dei nativi palestinesi.".

    Saluti
    Mirko

    [Modificato da mirko e i furetti 01/09/2006 18.03]

  • OFFLINE
    Aldebrand
    Post: 29
    Registrato il: 13/04/2005
    Sesso: Maschile
    00 02/09/2006 06:11
    Re: Re:

    Scritto da: mirko e i furetti 01/09/2006 18.02

    Scritto da: Tameko 01/09/2006 15.54
    Chiedo scusa, ma non sono riuscito a quotare quanto scritto da Mirko e i furetti, pertanto ho fatto il copia e incolla mettendo in corsivo le sue parole e facendole seguire da precisazioni che ritengo doverose.

    potrei risponderti di chiedere ad un palestinese come si sente a vivere in un campo profughi dopo che quasi per duemila anni la sua famiglia ha vissuto in quella terra fino a che non sono arrivati degli stranieri che hanno iniziato a fare i padroni in casa sua.
    Che ne dici?


    Ancora con questa storia. C'e' questa leggenda dei palestinesi che vivevano felici e contenti in Palestina prima dell'arrivo degli ebrei.
    Come gia' ho scritto questa e' fantastoria, la storia e' altra cosa. Gli ebrei hanno sempre vissuto in Giudea. All'epoca dei primi insediamenti sionisti, oltre a comunita' di ebrei c'erano nomadi beduini (nomadi, non proprietari terrieri!) e pochi gruppi di arabi. La stragrande maggioranza degli arabi immigro' successivamente, attratta dalla possibilita' di coltivare le terre che i coloni sionisti stavano bonificando e irrigando.
    In ogni modo, all'epoca del conflitto del 1948, salvo alcune eccezioni gli arabi non furono cacciati da casa, ma se ne andarono di loro spontanea volonta', convinti in questo dai propri capi (esistono al riguardo articoli di giornali dell'epoca e tramissioni radiofoniche, nonche' testimonianze oculari).
    Quindi, per favore smettiamola con la storiella dei buoni arabi cacciati dai cattivi nasi adunchi ebrei.



    per quanto riguarda il mio primo commento e' gia' stato spiegato.
    Noto che oltre a non riuscire a quotare non perdi nemmeno tempo a leggere i post. [SM=g27823]



    Le vite umane in gioco non sono solo quelle di religione ebraica (tanto per la precisione buona parte degli ebrei che vivono in Israele sono ebrei in quanto convertiti secoli fa e non in quanto discendenti da persone provenienti anticamente da Israele, quindi per l'ennesima volta smettila di tirare fuori il razzismo).

    Assolutamente falso. L'ebraismo non e' (a differenza di cristianesimo a islam) una religione che si affida al proselitismo. Al contrario, l'ebraismo e' una religione chiusa, e casi di conversione, seppur storicamente registrati, sono sempre stati piuttosto rari.
    Non e' un caso quindi che recenti analisi genetiche abbiano mostrato una forte somiglianza tra gli ebrei e i popoli circostanti, a riconferma dell'origine semitica degli ebrei.



    strano... io in rete ho trovato questo testo che invece fa riflettere proprio sul contrario.

    La Terra d'Israele fu promessa ad Isacco da Dio . E' scritto nella Bibbia. Noi sionisti (sia cristiani che ebrei ) vediamo nella costituzione dello stato d'Israele una profezia che si realizza.

    Usciamo dal mito, ed affrontiamo la realta'.

    Questo mito ha tali falle e deficienze che e' davvero difficile trovare un punto d'inizio per iniziare a demolirlo. Innanzitutto, diciamo subito che tale argomentazione dovrebbe essere valida per i soli credenti, poiche' il non credente non puo' avallare la costituzione di uno stato sulla base di profezie bibliche, a meno che non si decida di avallare anche il "ritorno in massa" dei troiani (attuali turchi) a Roma per "riprendere possesso" della citta' che il mito ci dice sia stata da essi fondata.
    Lasciamo dunque da parte per un attimo il mito e poniamo alcune domande basate sull'osservazione reale dei fatti:

    Chi e' ebreo? Questa e' la domanda che maggiormente divide le comunita' di religione ebraica.

    Gli ebrei di oggi hanno qualcosa in comune con coloro che abitarono per un certo periodo di tempo in Palestina?

    Come si diventa ebrei?

    Essere ebrei significa appartenere ad una determinata etnia?

    Chiunque puo' diventare ebreo?

    Se un miliardo di persone si convertissero all'ebraismo, la famigerata legge del Ritorno (una legge israeliana che garantisce automaticamente la cittadinanza israeliana sulla base della sola fede religiosa) si applicherebbe anche ad essi?

    E se gli ebrei si convertissero ad un'altra religione, potrebbero ancora essere considerati "ebrei"? Dopotutto, se Hans Hertzl, il figlio di Theodor Herzl, pote' convertirsi al cristianesimo, e' possibile che ci siano stati o ci siano ebrei che fanno la stessa cosa, solo per restare in epoca recente.

    Cosa dire, poi, degli ebrei semiti convertitisi ad altre religioni, sono ancora da considerarsi discendenti di Isacco? La storia del Vicino Oriente ci dice che molte tribu' ebraiche dell'Arabia, dello Yemen, della Palestina e dell'Iraq si convertirono, in secoli diversi, al Cristianesimo ed all'Islam. Questi possono diventare cittadini di Israele sulla base del proprio DNA, nonostante siano, da millenni, convertiti ad altre fedi?

    Se i palestinesi si convertissero in massa all'ebraismo, questo porrebbe fine al conflitto? O, come e' piu' probabile, il governo israeliano dovrebbe essere forzato a chiarire la sua definizione di CHI E' EBREO?

    Secondo un rapporto pubblicato dal quotidiano Ha'aretz nel marzo 2001, il 50% dei nuovi immigrati russi in Israele, arrivati nel corso degli anni '90, apparteneva a madri recentemente convertitesi al giudaismo o erano essi stessi neo-convertiti: ritenete che la profezia biblica colleghi anche loro ad Eretz Israel?

    La legge sul Diritto al Ritorno si applica anche agli ebrei atei di madre ebrea? Se si', perche' questa legge non e' applicabile agli ebrei convertiti ad altre religioni?

    La prima citta' ad essere restituita all'Autorita' Nazionale Palestinese fu Gerico: la prima citta', secondo la Bibbia, ad essere conquistata dagli israeliti durante la loro lotta con gli abitanti della Palestina, in epoca biblica. E' anche questo parte della profezia biblica?

    La realta' e' molto piu' complessa: effettivamente, pochissimi dei sionisti che hanno occupato la Palestina nel 1948 possono dire di discendere dalle tribu' israelite di biblica memoria. Gli ebrei palestinesi, quelli che nei secoli e nei millenni sono vissuti in Palestina, amalgamandosi alla popolazione autoctona, sono, insieme ai palestinesi, i discendenti di quella stirpe antica. E la maggioranza di quegli ebrei semitici, nei secoli, si convertirono al cristianesimo, e poi all'Islam. E questa popolazione palestinese cosi' composita forma la spina dorsale dei discendenti di Abramo. Gli ebrei che emigrarono e si dispersero nel mondo duemila anni fa, in tale lasso di tempo, hanno subito un'evoluzione diversa, che fa di loro uomini e donne con nulla in comune, dal punto di vista genetico, con gli israeliti che si stanziarono in Palestina 2000 anni fa. Un ebreo newyorkese, non ha nulla in comune con un ebreo palestinese, eccetto la religione. E ben lo ha stabilito una ricerca condotta nei laboratori di Tel Aviv sul DNA di un antico ebreo palestinese, il cui scheletro risaliva a 1500 anni fa: nessun gene in comune con un ebreo di oggi, molti geni in comune con un palestinese di oggi.

    I palestinesi di oggi non sono che gli eredi di tutte le popolazioni che abitarono la Palestina per 5000 anni, compreso i discendenti del profeta Abramo. Gli ebrei che da duemila anni abitano tutti i paesi della terra formano una religione. Il sionismo politico e' altro ancora, cosi' come il mito della supremazia giudaica. E ben lo ha stabilito, in maniera poetica, Israel Shamir, allorche' ha scritto:

    "L'autoidentificazione degli ebrei con le tribu' di Israele e con gli eroi della Bibbia e' valida tanto quanto la storia di Roma fondata dal principe troiano Enea. Se i turchi moderni, che si definiscono "i discendenti di Troia" conquistassero Roma, facessero saltare in aria i capolavori barocchi del Borromini ed espellessero i suoi abitanti per ristabilire la legalita' di Enea, non farebbero altro che ripetere la follia dei sionisti. I palestinesi non sono gente oscura e misera. Essi hanno creato la stella di Ghassul, hanno scritto la Bibbia, costruito i templi di Gerusalemme e Garitzim, i palazzi di Gerico e Samaria, le chiese del Santo Sepolcro e della Nativita', le moschee di Haram ash-Sharif, i porti di Cesarea e di Akka, i castelli di Monfort e Belvoir. Hanno camminato con Gesu', sconfitto Napoleone e combattuto con coraggio a Karameh. Nelle loro vene scorre il sangue dei guerrieri egei, degli eroi di Davide, dei primi apostoli di Cristo e dei compagni del Profeta, dei cavalieri arabi, dei crociati normanni e dei capi turcomanni filtrato in una composizione unica. E cio' ha un senso, in quanto i palestinesi sono i veri discendenti degli israeliti biblici, del popolo indigeno che abbraccio' la fede di Cristo e di Maometto, e che rimase nella Terra Santa per sempre. Gli israeliani lo sanno. Nei laboratori genetici di Tel Aviv, le ricerche sul "DNA ebraico" hanno dato risultati che mettono quantomeno in dubbio la nostra pretesa ebraica di essere i discendenti degli israeliti. Come Riccardo III, abbiamo rubato il titolo e la corona, e, come Riccardo III, ci sentiamo in pericolo finche' i legittimi eredi sono ancora in vita. Questa e' la spiegazione psicologica del nostro inspiegabilmente crudele trattamento dei nativi palestinesi.".

    Saluti
    Mirko

    [Modificato da mirko e i furetti 01/09/2006 18.03]





    vedo che prendete a prestito articoli ma di cui non siete nemmeno a conoscenza di quello che c´e' scritto.....

    confronto con un individuo (1) di 1500 anni fa?


    suvvia non siate ridicoli.....


    sarebbe meglio usare parole proprie ch prendere le prime fregnacce che trovate in rete, o quanto meno informatevi prima sui contenuti, altrimenti fate delle figure di merda....


    [SM=x145489]
  • OFFLINE
    mirko e i furetti
    Post: 341
    Registrato il: 03/09/2005
    Età: 48
    Sesso: Maschile
    00 02/09/2006 11:32
    Re: Re: Re:

    Scritto da: Aldebrand 02/09/2006 6.11
    vedo che prendete a prestito articoli ma di cui non siete nemmeno a conoscenza di quello che c´e' scritto.....

    confronto con un individuo (1) di 1500 anni fa?


    suvvia non siate ridicoli.....


    sarebbe meglio usare parole proprie ch prendere le prime fregnacce che trovate in rete, o quanto meno informatevi prima sui contenuti, altrimenti fate delle figure di merda....


    [SM=x145489]



    Vedo che non sei a conoscenza del fatto che per l'esame del DNA basta prenderne da un individuo e confrontarlo con quello di altri.

    Prima di accusare gli altri di fare figure di merda cerca di farti una cultura e soprattutto evita di finirci tu nella merda. [SM=g27811]

    Saluti
    Mirko
  • Earendil78
    00 02/09/2006 11:40
    Re: Re:

    Scritto da: mirko e i furetti 01/09/2006 18.02
    E ben lo ha stabilito una ricerca condotta nei laboratori di Tel Aviv sul DNA di un antico ebreo palestinese, il cui scheletro risaliva a 1500 anni fa: nessun gene in comune con un ebreo di oggi, molti geni in comune con un palestinese di oggi.



    Mah... questa mi sembra una fregnaccia.
    Questa frase messa li non dice e non prova proprio niente.
    Nessun gene in comune con un ebreo di oggi? Gia questo ti fa capire la serieta' dell'articolo [SM=g27820]:
  • Earendil78
    00 02/09/2006 11:42
    Re: Re: Re: Re:

    Scritto da: mirko e i furetti 02/09/2006 11.32


    Vedo che non sei a conoscenza del fatto che per l'esame del DNA basta prenderne da un individuo e confrontarlo con quello di altri.




    si ma il fatto che sia diverso da un UNICO individuo non prova che sia diverso dal resto della popolazione.
  • OFFLINE
    scottishflag
    Post: 4.438
    Registrato il: 04/01/2005
    Città: GENOVA
    Età: 104
    Sesso: Maschile
    00 02/09/2006 14:11
    Re: Re: Re: Re: Re:

    Scritto da: Earendil78 02/09/2006 11.42


    si ma il fatto che sia diverso da un UNICO individuo non prova che sia diverso dal resto della popolazione.



    Mirko ti avverto che la Dottoressa è a conoscenza del tema in questione. [SM=g27828]
    ----------------------------------------------------

    It may be good for New York state but it's no damn good for me.
  • OFFLINE
    Matteo, Berghem
    Post: 1.260
    Registrato il: 05/02/2003
    Città: BERGAMO
    Età: 31
    Sesso: Maschile
    00 02/09/2006 15:42
    Re: Re:

    Scritto da: Inismeain 31/08/2006 23.13
    Allora, scusate l'OT.
    Tu hai scritto
    Mai sentito parlare di autodifesa? Forse gli israeliani non sono tipi (giustamente) da farsi pestare i piedi.
    E io ti ho risposto, facendo una domanda e dandomi una risposta (un po' alla Marzullo, se vogliamo). Ho dedotto che non sapessi la differenza tra autodifesa ed eccesso di legittima difesa. Per forza sembra che non c'entri un c****o, quoti le parti che ti interessano dei discorsi.




    Ripeto, cosa c'entra la Lega !!!!!!!!!!!!!!!!!!
    ****************************

    .....ORIANA VIVE........

  • Earendil78
    00 02/09/2006 16:11
    Re: Re: Re: Re: Re: Re:

    Scritto da: scottishflag 02/09/2006 14.11
    Mirko ti avverto che la Dottoressa è a conoscenza del tema in questione. [SM=g27828]



    si, ho un po' presente [SM=g27828]
    comunque non sono dottoressa [SM=g27819]
  • OFFLINE
    scottishflag
    Post: 4.438
    Registrato il: 04/01/2005
    Città: GENOVA
    Età: 104
    Sesso: Maschile
    00 02/09/2006 16:16
    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

    Scritto da: Earendil78 02/09/2006 16.11


    si, ho un po' presente [SM=g27828]
    comunque non sono dottoressa [SM=g27819]



    Professoressa? [SM=x145513] [SM=g27822]
    ----------------------------------------------------

    It may be good for New York state but it's no damn good for me.
  • Earendil78
    00 02/09/2006 16:21
    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

    Scritto da: scottishflag 02/09/2006 16.16


    Professoressa? [SM=x145513] [SM=g27822]



    sua maesta' va bene [SM=x145517]
  • OFFLINE
    scottishflag
    Post: 4.438
    Registrato il: 04/01/2005
    Città: GENOVA
    Età: 104
    Sesso: Maschile
    00 02/09/2006 16:28
    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

    Scritto da: Earendil78 02/09/2006 16.21


    sua maesta' va bene [SM=x145517]



    L'ho sempre pensato che tu fossi un buon partito! [SM=g27828]
    ----------------------------------------------------

    It may be good for New York state but it's no damn good for me.
  • OFFLINE
    mirko e i furetti
    Post: 341
    Registrato il: 03/09/2005
    Età: 48
    Sesso: Maschile
    00 02/09/2006 17:46
    Re: Re: Re:

    Scritto da: Earendil78 02/09/2006 11.40


    Mah... questa mi sembra una fregnaccia.
    Questa frase messa li non dice e non prova proprio niente.
    Nessun gene in comune con un ebreo di oggi? Gia questo ti fa capire la serieta' dell'articolo [SM=g27820]:



    si in effetti... quel "nessun gene" mi era sfuggito... probabilmente chi ha scritto la frase non sapeva di cosa parlava e chi l'ha riportata (IO) non letto attentamente.
    Chiedo venia.

    Saluti
    Mirko e i furetti
  • Earendil78
    00 03/09/2006 10:22
    Re: Re: Re: Re:

    Scritto da: mirko e i furetti 02/09/2006 17.46


    si in effetti... quel "nessun gene" mi era sfuggito... probabilmente chi ha scritto la frase non sapeva di cosa parlava e chi l'ha riportata (IO) non letto attentamente.
    Chiedo venia.

    Saluti
    Mirko e i furetti




    Tranquillo... e' che io c'ho l'occhio allenato [SM=g27823]
  • OFFLINE
    Tameko
    Post: 515
    Registrato il: 14/09/2004
    Età: 45
    Sesso: Maschile
    00 03/09/2006 15:21
    E cavolo, ogni volta che intervengo succede un casino! Adesso siamo passati dal Libano al Dna, ma in fondo questo e’ il bello dei forum, purche’ non si divaghi troppo.
    E allora faccio le ultime precisazioni.

    Torno a dire che e’ assolutamente privo di senso fare ipotesi del tipo “e se tutta l’umanita’ o tutti i palestinesi si convertissero all’ebraismo”.
    Come ho gia’ scritto piu’ volte l’ebraismo e’ una religione esclusiva, non inclusiva. Andate da un mullah e dite che volete farvi musulmani: vi accogliera’ a braccia aperte.
    Andate da un prete e dite che volete farvi cristiani: lo farete felice.
    Andate da un rabbino e dite che volete diventare ebrei: vi guardera’ diffidenti e v’invitera’ ad andarvene.

    Come gia’ detto convertirsi all’ebraismo, seppur non impossibile e’ estremamente difficile e improbabile.
    Prendiamo i falascia’, gli ebrei d’Etiopia. Non sono certo semiti discendenti di Abramo, se non altro perche’ sono negri. Si tratta quindi di convertiti, ma torno a ripetere che si tratta di casi estremamente rari.
    Altrimenti dovremmo concludere che non c’erano problemi per un europeo o un nordafricano di 1000 anni fa abbandonare cristianesimo e islam per passare all’ebraismo.
    Vi sembra credibile? Vista l’influenza ossessiva della Chiesa sulla vita sociale (che mandava al rogo gli eretici, quindi figuariamoci come poteva tollerare un cristiano che diventasse culo e camicia con il popolo deicida) e la tenerezza dell’islam sull’argomento (pena di morte per gli apostati), come poteva un non ebreo diventare ebreo?
    Se vogliamo giocare coi paradossi possiamo anche chiederci che succederebbe se i palestinesi di oggi diventassero ebrei, ma sarebbe lo stesso del chiedersi che succederebbe se gli asini avessero le ali.

    Consideriamo per assurdo, e ribadisco per assurdo, che invece il discorso di Mirko sia valido. Facciamo finta per un momento che la torre di Pisa abbia ragione e sia dritta, e che sia tutto il mondo ad essere storto.
    Le cose non tornerebbero lo stesso. La gran parte degli ebrei israeliani non sono infatti di discendenza od origine ashkenazita (Europa centro-orientale) ma sefardita (Europa mediterranea, Nordafrica, Medio Oriente, Iran e persino Afghanistan).
    Se davvero gli ebrei di oggi discendono da convertiti, allora la gran parte degli ebrei israeliani (che sono sefarditi) non sarebbero altro che arabi convertiti al giudaismo. Credibile? Possibile? Arabi ed ebrei a sentire una cosa del genere potrebbero finalmente andare d’accordo facendosi grasse e sonore risate insieme.
    E se cosi’ fosse allora la questione mediorientale altro non sarebbe che uno scontro tra arabi di diverse religioni.
    Quindi perche’ gli ebrei (in realta’ arabi convertiti) non possono andare in Giudea? Sarebbe come impedire a gruppi di valdesi piemontesi di immigrare in un villaggio toscano cattolico. Non si tratta sempre di italiani?

    Usciamo dalla fantasia. Le parole di Israel Shamir, per quanto poetiche non corrispondono a verita’.
    C’e’ in proposito il libro di Joan Peters “Da Tempo Immemorabile” che dimostra con tanto di statistiche e documenti d’epoca come l’immigrazione araba in Palestina sia avvenuta massicciamente nel corso degli ultimi 130-140 anni.

    Saluti storico-genetici da Tameko.
  • OFFLINE
    Juza1973
    Post: 431
    Registrato il: 31/10/2004
    Età: 50
    Sesso: Maschile
    00 03/09/2006 17:50
    Mi chiedo dalle nostre case che senso abbia andarci a leggere siti web di propaganda in giro per il web su problemi che non ci riguardano quotidianamente e che sono ben difficili da comprendere. Personalmente non ho interesse a tutti questi discorso religioso-genetici, l'unica cosa che mi puo' interessare e' ipotizzare come disinnescare la situazione per fare in modo che la gente che vive da quelle parti e che vuole farlo in pace possa farlo, anche se quei posti tra gli ultimi luogo del mondo dove vorrei andare a vivere!

  • OFFLINE
    =Donegal=
    Post: 6.592
    Registrato il: 09/05/2005
    Sesso: Maschile
    00 03/09/2006 23:01
    Re:

    Scritto da: Juza1973 03/09/2006 17.50
    Personalmente non ho interesse a tutti questi discorso religioso-genetici, l'unica cosa che mi puo' interessare e' ipotizzare come disinnescare la situazione per fare in modo che la gente che vive da quelle parti e che vuole farlo in pace possa farlo, anche se quei posti tra gli ultimi luogo del mondo dove vorrei andare a vivere!




    Juza delle nuvole, come si può non essere d'accordo con te?
    _____________________________________

    Good evening, there was already an injury, huh?

    Giovanni Trapattoni, falling off his chair
  • OFFLINE
    LUKA980
    Post: 110
    Registrato il: 21/07/2004
    Città: VILLAGRANDE STRISAILI
    Età: 44
    Sesso: Maschile
    00 04/09/2006 20:54
    ....avete visto l'arrivo del contingente italiano in Libano????
    ...stile sbarco in Normandia,con tanto di diretta tv!!!!
    ...nn siamo mai riusciti a digerire il fatto che il Berlusca abbia mandato le truppe in Iraq,con tanto di manifestazioni pacifiste con capipartito in testa........ora vorrei chiedere al "compagno Bertinotti" and co. come mai hanno appoggiato una missione del genere?????Non mi sembra che il Libano sia un grosso esportatore di petrolio,forse c'è nascosto qualcos'altro nel sottosuolo libanese???............oppure c'è stato un radicale cambiamento ideologico???.......uhm....ho i miei dubbi.....
    Stà di fatto che questa è la goccia che ha fatto trabboccare il vaso dei miei confronti verso la politica........
    .....dove sono finiti i friketoni,i girotondini,le bandiere con l'arcobaleno????
    nn ho parole........

    E poi si parla di smilitarizzazione,della Sardegna nel mio caso...........

    Forse sono un pò OT,ma dovevo sfogarmi.........

    [Modificato da LUKA980 04/09/2006 20.59]

    [Modificato da LUKA980 04/09/2006 21.00]

    _________________________________

    So I open my door to my enemies
    And I ask could we wipe the slate clean
    But they tell me to please go fuck myself
    You know you just can't win

  • OFFLINE
    Sean1
    Post: 2.140
    Registrato il: 10/06/2003
    Età: 31
    Sesso: Maschile
    00 08/09/2006 09:23
    Re:

    Scritto da: Tameko 01/09/2006 15.54
    Chiedo scusa, ma non sono riuscito a quotare quanto scritto da Mirko e i furetti, pertanto ho fatto il copia e incolla mettendo in corsivo le sue parole e facendole seguire da precisazioni che ritengo doverose.

    potrei risponderti di chiedere ad un palestinese come si sente a vivere in un campo profughi dopo che quasi per duemila anni la sua famiglia ha vissuto in quella terra fino a che non sono arrivati degli stranieri che hanno iniziato a fare i padroni in casa sua.
    Che ne dici?


    Ancora con questa storia. C'e' questa leggenda dei palestinesi che vivevano felici e contenti in Palestina prima dell'arrivo degli ebrei.
    Come gia' ho scritto questa e' fantastoria, la storia e' altra cosa. Gli ebrei hanno sempre vissuto in Giudea. All'epoca dei primi insediamenti sionisti, oltre a comunita' di ebrei c'erano nomadi beduini (nomadi, non proprietari terrieri!) e pochi gruppi di arabi. La stragrande maggioranza degli arabi immigro' successivamente, attratta dalla possibilita' di coltivare le terre che i coloni sionisti stavano bonificando e irrigando.
    In ogni modo, all'epoca del conflitto del 1948, salvo alcune eccezioni gli arabi non furono cacciati da casa, ma se ne andarono di loro spontanea volonta', convinti in questo dai propri capi (esistono al riguardo articoli di giornali dell'epoca e tramissioni radiofoniche, nonche' testimonianze oculari).
    Quindi, per favore smettiamola con la storiella dei buoni arabi cacciati dai cattivi nasi adunchi ebrei.

    Le vite umane in gioco non sono solo quelle di religione ebraica (tanto per la precisione buona parte degli ebrei che vivono in Israele sono ebrei in quanto convertiti secoli fa e non in quanto discendenti da persone provenienti anticamente da Israele, quindi per l'ennesima volta smettila di tirare fuori il razzismo).

    Assolutamente falso. L'ebraismo non e' (a differenza di cristianesimo a islam) una religione che si affida al proselitismo. Al contrario, l'ebraismo e' una religione chiusa, e casi di conversione, seppur storicamente registrati, sono sempre stati piuttosto rari.
    Non e' un caso quindi che recenti analisi genetiche abbiano mostrato una forte somiglianza tra gli ebrei e i popoli circostanti, a riconferma dell'origine semitica degli ebrei.

    Ultima cosa. Non ho mai sentito nessuno scaldarsi per il fatto che dopo la proclamazione dello Stato di Israele gli arabi hanno cacciato dalle loro terre 700mila ebrei circa.
    In questo caso sono io a chiedere come si saranno sentite queste persone ad essere cacciate per vendetta dalle terre dove riesiedevano da migliaia di anni.
    Inviterei infine a non fidarsi troppo del sito Electronic Intifada. Ricordate il fantomatico massacro al campo profughi di Jenin, quello dove sarebbero stati uccisi 500 palestinesi, mentre in seguito le organizzazioni umanitarie stabilirono che i morti erano solo 50, in gran parte terroristi armati???
    Fu proprio quel sito "attendibile" a mettere per primo in circolo la bufala.



    intervento molto coraggioso, controcorrente e non conformista. Grazie
    Sean

    www.radioalt.it

    Do Androids Dream of Electric Sheep?
    ( Blade Runner - Philip K. Dick )

  • OFFLINE
    LuciaA
    Post: 153
    Registrato il: 28/11/2003
    Sesso: Femminile
    00 10/09/2006 14:29
    Re:

    Scritto da: LUKA980 04/09/2006 20.54
    ....avete visto l'arrivo del contingente italiano in Libano????
    ...stile sbarco in Normandia,con tanto di diretta tv!!!!
    ...nn siamo mai riusciti a digerire il fatto che il Berlusca abbia mandato le truppe in Iraq,con tanto di manifestazioni pacifiste con capipartito in testa........ora vorrei chiedere al "compagno Bertinotti" and co. come mai hanno appoggiato una missione del genere?????Non mi sembra che il Libano sia un grosso esportatore di petrolio,forse c'è nascosto qualcos'altro nel sottosuolo libanese???............oppure c'è stato un radicale cambiamento ideologico???.......uhm....ho i miei dubbi.....
    Stà di fatto che questa è la goccia che ha fatto trabboccare il vaso dei miei confronti verso la politica........
    .....dove sono finiti i friketoni,i girotondini,le bandiere con l'arcobaleno????
    nn ho parole........

    E poi si parla di smilitarizzazione,della Sardegna nel mio caso...........

    Forse sono un pò OT,ma dovevo sfogarmi.........

    [Modificato da LUKA980 04/09/2006 20.59]

    [Modificato da LUKA980 04/09/2006 21.00]



    Guarda che ti capisco...
    Tieni conto però che in un coro di consensi per la missione, le uniche voci critiche che si sono levate sono state proprio quelle di Cannavò, Turigliatto, Malabarba, deputato e senatori proprio di Rifondazione (ma purtroppo il partito "di lotta" ed insieme "di governo" non può esistere) e io le loro perplessità le condivido in pieno:

    una Forza Internazionale di Interposizione, deve ubbidire ad alcune condizioni fondamentali ed elementari: è evidente che non possono farne parte militari di un paese che non sia rigorosamente equidistante tra i due belligeranti e la posizione dell’Italia è a dir poco ambigua visto che ha stipulato, nel 2003, un accordo di cooperazione militare con Israele. Accordo che dovrebbe essere quanto meno annullato per svolgere un reale ruolo di pace nel Medio Oriente. Il tutto mentre si approfondisce il dramma a Gaza e nei territori occupati...
    È il caso poi di ricordare ancora che Israele ha partecipato a manovre militari della Nato svoltesi in Sardegna, nelle quali si saranno indubbiamente addestrati piloti ad altri militari israeliani, impegnati poi nella guerra in Libano.

    Come scrivevo anche poco fa', la politica non fa schifo a prescindere; l'impegno politico di una società civile non si può assolvere unatantum solo col voto alle elezioni, ma ogni giorno abbiamo l'occasione se vogliamo di dare il ns piccolo contributo a cambiare la linea del partito che votiamo e che non ci rappresenta più in pieno.
    Se potete cercate di frequentare i circoli cittadini dei partiti che votate appena vi è possibile.

    E' faticoso, ma la democrazia è faticosa, e faticoso è il suo esercizio.

    Saluti
    Lucia





    [Modificato da LuciaA 10/09/2006 15.01]

    -------------------------------
    Organized music and religion
    be damned!
  • OFFLINE
    LuciaA
    Post: 153
    Registrato il: 28/11/2003
    Sesso: Femminile
    00 10/09/2006 14:41
    Re:

    Scritto da: Tameko 03/09/2006 15.21

    Usciamo dalla fantasia. Le parole di Israel Shamir, per quanto poetiche non corrispondono a verita’.
    C’e’ in proposito il libro di Joan Peters “Da Tempo Immemorabile” che dimostra con tanto di statistiche e documenti d’epoca come l’immigrazione araba in Palestina sia avvenuta massicciamente nel corso degli ultimi 130-140 anni.

    Saluti storico-genetici da Tameko.



    Sorvolo sul fatto che infami così la personalità di un israeliano come Israel Shamir (che anche io avevo citato più in su).. ma citare così quella Joan Peters... [SM=x145460]
    non è una storica e prima di quel libro non aveva mai scritto niente salvo articoli generici per riviste, è soltanto "un'americana che una volta ha scritto un libro" che negli anni è stato smontato pezzo per pezzo da autorevoli storici e critici (mi ricordo ad es che tira in ballo uno scrittore del 15° sec. e dichiara che ha commentato un avvenimento del 19° sec) e che risulta essere nient'altro che una minuziosa ricerca dei miti del Sionismo. Le falsità, le omissioni, tutte analizzate nel dettaglio sono poi state pubblicate da decine di pubblicazioni quali il London Observer il New York e anche London Review of Books ecc. ecc.

    Il giornalista Paul Blair sintetizzava bene quel libro così:

    But torture the numbers as she will, she cannot escape the fact that the Arabs in Palestine in the late nineteenth century outnumbered the Jews. Hence, she contends that those Arabs had no national “identity,” that they considered themselves Ottoman subjects or Southern Syrians, but certainly not Palestinians. And if today’s Arabs wish to live in a Palestinian state, they should move to Jordan. . . .
    Peters book does not simply distort the facts, then; it is a philosophically repugnant enterprise from the start. Ethnic nationalism has produced most of the wars in the last half century; Arab opposition to Israel rests largely on the same foundation. The doctrine of ethnic self-determination has no valid intellectual basis; given the bloodshed it has caused it deserves not respect but unequivocal repudiation.
    Un tentativo mal riuscito di alleggerire la coscienza di chi negli anni ha supportato la politica di esproprio delle terre ai palestinesi.
    -Ogni israeliano sa perfettamente bene che tutta Israele un tempo fu la Palestina, ogni città o villaggio israeliani un tempo avevano un nome arabo. Sono così lontani dalla realtà gli ebrei-americani sostenitori di Israele, così intrappolati tra un senso di colpa ideologico – dopo tutto, cosa significa essere sionisti, e non emigrare in Israele?-

    P.S. Cercate piuttosto di non lasciare soli gli israeliani di buona volontà invece di giustificare l'azione del loro governo
    Saluti
    Lucia

    -------------------------------
    Organized music and religion
    be damned!
  • OFFLINE
    LuciaA
    Post: 153
    Registrato il: 28/11/2003
    Sesso: Femminile
    00 10/09/2006 14:55
    articolo di Daniel Amit

    Qui a Gerusalemme abbiamo vissuto questa guerra di distruzione del Libano con grande angoscia e frustrazione. È apparso subito chiaro che questo orrore era stato premeditato.
    Non è stato minimamente conseguenza dell'incidente di frontiera in cui sono stati catturati i due militari israeliani. È stato invece lanciato con la palese connivenza (materiale e politica) degli Stati uniti e dalla Gran Bretagna (il cosiddetto «asse del bene»).

    Eppure, le forze pacifiste si sono trovate per lo più paralizzate. La manifestazione più grande ha radunato 2000-3000 persone. I massimi portavoce di quel movimento - come Yehoshua, Grossmann, Oz, Sobol - così come il movimento Peace Now, si sono lasciati convincere ad assumere, dopo tanto tempo, il ruolo di «violenti giusti» dalla parte del potere e del consenso nazionale.
    Un partito laburista allo sbaraglio
    Non minori sono stati la confusione e il disorientamento creati dal partito laburista, secondo partito della coalizione. Questo partito era stato eletto con alla testa Amir Peretz, leader sindacalista, pacifista, con un'agenda la cui massima priorità era la situazione sociale, che proprio oggi ha raggiunto (secondo il rapporto dell'Istituto della previdenza sociale) nuovi massimi di tassi di povertà. Eppure, il governo ha votato tagli alla spesa sociale (per finanziare la guerra) con i voti dei laburisti. E Peretz, ministro della difesa, ha assunto fin dal primo istante un atteggiamento estremamente bellicoso.Questa combinazione tra una vita da oppositore anti-guerra e la necessità di ottenere una legittimità maggioritaria, è una miscela politico-psicologica micidiale.
    Il nuovo ruolo dell'Italia
    In questo contesto per la prima volta nella memoria israeliana, l'Italia è finita al centro dei notiziari e molto ben vista dagli ambienti governativi. Tanti bollettini richiamano le parole del ministro degli esteri italiano e del rapporto speciale che si è venuto a creare tra lui e la sua omologa israeliana. Tutto questo in un ambito in cui Israele interpreta il ruolo dell'Onu come un garante degli obiettivi militari mancati dalla violenza militare.
    Ma le notizie dal fronte pacifista italiano, sempre da lontano e attraverso internet, testimoniano di una sindrome simile a quella della sinistra israeliana. Sembra una corsa al sostegno del ruolo italiano nel sud-Libano come forza militare sotto l'egida dell'Onu. Da un lato appare una rivincita sul ruolo italiano umiliante, e assai controverso, in Iraq, in Afghanistan, in Kosovo. Le considerazioni politiche della guerra e del dopo-guerra nel Libano sembrano del tutto assenti. L'unica cosa che si propone come giustificazione di quella esultanza è il fatto che l'intervento militare (perché di intervento militare si tratta) è coperto dalla risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza. Sembra proprio quella tipica euforia legata al rovesciamento dei ruoli: eravamo in forte opposizione alla presenza militare italiana in Iraq perché non era sancita dall'Onu. Ora stiamo orgogliosamente a favore perché i nostri sono al governo, e l'Onu siamo noi.
    Ma questo ragionamento rischia di incappare in un errore logico. Essere contrari a un intervento militare non sancito dall'Onu è un dovere categorico. Esso non implica minimamente che sia giustificato sostenere (in modo acritico) un intervento militare votato (in extremis) dal Consiglio di sicurezza. Il ruolo dell'Onu in questo conflitto è quantomeno ambiguo. Se l'Onu fosse intervenuta tempestivamente dopo l'inizio dell'attacco, puntando sull'offensore (Israele) e sui complici (Stati uniti e Gran Bretagna) e imponendo un cessate-il-fuoco e un ritiro immediati, con pagamento dei danni, e minacciando sanzioni in caso di omissione, si sarebbe guadagnata un minimo di fiducia.
    Il silenzio di Kofi Annan
    Invece l'attacco è stato fatto proseguire per 33 giorni, con flusso continuo di materiale bellico dagli Stati uniti, con la Rice che definiva gli obiettivi e Blair che li giustificava. Inoltre, le esternazioni del segretario generale Kofi Annan, in visita in questi giorni nella regione, dimostrano apertamente che il ruolo concepito dalla massima autorità dell'Onu non è ristabilire un ordine internazionale decente. Annan non critica nessuno; richiede la liberazione dei due militari prigionieri israeliani, obiettivo mancato della guerra, ma non menziona i detenuti libanesi nelle prigioni israeliane (e ce ne sono parecchi), né la gravità della violazione (che persiste) dell'integrità territoriale del Libano; né il fatto che durante le ultime settimane sono stati uccisi più di 200 palestinesi nella striscia di Gaza; né del fatto che una gran parte del sistema governativo palestinese, democraticamente eletto, è stato rapito da Israele (formalmente parlando).
    Una deflagrazione inevitabile
    Sembra sempre più logico attribuire all'Onu e al suo segretario generale il ruolo di «interprete» per coloro che sono militarmente più forti. E l'Europa, che si vanta di aver trovato il suo ruolo di autonomia in politica estera, purtroppo si presta al ruolo di foglia di fico in questo schema. Il problema è che questo sviluppo non rappresenta solo la mancata realizzazione di un ideale di rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani (il che non sarebbe poco), ma che soprattutto costituisce una ricetta di instabilità foriera di una prossima deflagrazione, che in Israele è considerata ineluttabile.
    Tutti questi argomenti non toccano molto la gente al potere, purtroppo. Loro fanno i debiti calcoli di rischi e benefici. Ma da qualche parte dovrebbero essere preservata una dimensione di autonomia, che confronti la realpolitik della nostra epoca con uno specchio critico senza compromessi, e che continui a pensare soluzioni giuste e durature ai conflitti internazionali
    -------------------------------
    Organized music and religion
    be damned!
  • OFFLINE
    Tameko
    Post: 515
    Registrato il: 14/09/2004
    Età: 45
    Sesso: Maschile
    00 10/09/2006 18:07
    Re: Re:

    Scritto da: LuciaA 10/09/2006 14.41

    -Ogni israeliano sa perfettamente bene che tutta Israele un tempo fu la Palestina, ogni città o villaggio israeliani un tempo avevano un nome arabo. Sono così lontani dalla realtà gli ebrei-americani sostenitori di Israele, così intrappolati tra un senso di colpa ideologico – dopo tutto, cosa significa essere sionisti, e non emigrare in Israele?-





    Quando conquistarono la Giudea, gli arabi fondarono una, e una sola citta', la citta' di Ramle.

    A dirlo non e' mago merlino o pincopallino, no, e' una tal Bernard Lewis, il piu' illustre islamista vivente.
10