Scritto da: nightolo 24/05/2006 21.04
Piste internazionali, complotti di Stato, servizi segreti, sono sempre belle cose da seguire, da indagare e su cui farci pagine di dossier; la sostanza, e lo ripeto "la sostanza", e' che ora c'e' gente che sta sottoterra.
Se vuoi guardare solo ai numeri, hai ragione, tanti hanno perso la vita duante gli anni di piombo. Però è stato un periodo storico molto importante e combattuto per l'intera Italia.
Per le strade delle nostre città c'era in corso una guerra strisciante, che colpiva alla cieca, solo perché avevi manifestato un tal giorno o indossavi l'eskimo.
La gente si interessava della politica, la viveva tutti i giorni e non demandava ad altri. A volte la gente prendeva una via più estremista per imporre le proprie idee, usando i proiettili anziché le parole.
Mi piacerebbe conoscere meglio questo periodo storico, capire come mai dei ragazzi, sia di destra che di sinistra, decidevano di impugnare una pistola e entrare in clandestinità.
Ho visto, in libreria, che sono usciti due libri sull'argomento. Uno è scritto da Achille Serra, prefetto della Milano di quel tempo, e l'altro da Adriana Faranda, ex-brigatista rossa, libera dal 1995.
Di certo voglio prendermi "A mano armata" di Bianconi, la storia di Fioravanti.
Ho letto "Fausto e Iaio" di Biacchessi, sulla morte dei due ragazzi cui è intitolato il Leoncavallo a Milano, ma ho bisogno di inquadrare meglio i fatti ed i periodi.
Ren
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