Un'altra Coppa dei Campioni al Milan ?

Io non glielo direi.
Pedair è un comunista che mangia i bambini, quindi rischieresti di diventare il suo pranzo accompagnato da un paio di stout...

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Scritto da: admin/moris 24/01/2006 14.35
ormai, tra un tifoso della juve e un tifoso del milan della nuova generazione, esiste ancora differenza ?

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Beh, se permetti Moris, SI'!
Non vorrai mica associarmi ad Oiche?!


No, no, chiamate Pedair che mi voglio divertire!!!

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Scritto da: billingham 24/01/2006 14.39
che odio quest'aria di spocchia...
io sono d'accordo con morisse...adoro il calcio delle piccole...un vecchio calcio ormai dimenticato...il calcio giocato da uomini di sport e non uomini di spettacolo...quello tutto fango sudore e tacchetti, non quello tutto soldi veline e cerchietti...
quello dove poteva ancora esserci una squadra sorprendente a vincere il campionato con gente che magari aveva un altro lavoro e non dove i giochi sono già decisi...
io ho perso interesse per il calcio...tifavo una squadra che nella sua storia è stata in testa alla serie A da sola per solamente una settimana (vediamo se mi sai dire qual'è), e che ha sfornato comunque alcuni talenti calcistici, e ha fatto le sue belle imprese...rovinata poi ultimamente dai soldi, fallita, che ora si trova a giocare partite contro il Fanfulla...
io tifo per le piccole, per la lotta, per il sudore e la fatica, per gli uomini, per il sacrificio, magari quello che come unica soddisfazione ha quella di aver dato tutto se stesso per la partita...
queste squadrette non avranno vinto niente...ma ricorda quel che diceva Ezio Vendrame: "Fare un gol è troppo facile, è più divertente mirare il palo"

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ciao billi,detto tra me e te,a me quel calcio piace,ma guarda che ormai il business ha investito tutti i paesi sviluppati
mentre quelli in via di sviluppo e di rilancio hanno ancora i campionati che sono semiprofessionistici,dove tu lavori e poi giochi e se hai piu voglia e grinta vinci

Ma me lo venite a dire a me,che io ci sono passato dentro a questa realta?pure io rozzo,cattivo e qualitativo quel che serve ma non straordinerio(come direbbe sacchi)come Ibra e company ci credevo nel calcio,da quando avevo 7anni era il mio sogno arrivare in A e andare con le veline..ora invece..

Per questo mi piacerebbe provare nel campionato irlandese,perche la la realta è vissuta ancora come dovrebbe esser vissuto lo sport vero,quello da CSI, ...scherzo,il fatto è che ormai lo sport è invaso da due spaccature

Chi ha i soldi
e chi no

Se chi li ha,ha la possibilita di far una eurolega dove giran bigliettoni su bigliettoni perche non farla?nel frattempo ogni relta avrebbe sui campionati

Ma ti assicuro che anche senza le tre a strisce,rimarrebbe il professionismo e il professionismo non è sport come piace a te e a me..A noi piace un calcio dedito al divertimento,dove la mattina studi o lavori e la sera tiri calci

La A,B,C1,C2 ormai son un altro mondo,sia con o senza le strisce

dite a pedair di venir nel forum per le 430 ora devo proprio scappare,dopo torno..e ci divertiamo tutti insieme,cosi lo conosco almeno

[Modificato da Oíche mhaith 24/01/2006 14.57]

moris hai letto che non ce lho con nessuno?

Purtroppo sai io preferisco andare a casa di amici al caldo e guardar le partite in tv,piuttosto che andare negli stadi e veder che si azzuffa per un pallone,non diamo esempio ne a bimbi ne a piu adulti

La fossa dei Leoni non esiste piu quindi non chiamarla in causa,ora ci sono le brigate..e forse è un segno che il ciclo milan per ora è finito bah

Nadia io mi intravedo pienamente nei tifosi juventini,se Moggi fa la cena con Galliani e vanno d accordo pure io mi sento un po juventino

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Scritto da: Oíche mhaith 24/01/2006 14.56
Nadia io mi intravedo pienamente nei tifosi juventini,se Moggi fa la cena con Galliani e vanno d accordo pure io mi sento un po juventino

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Io no

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Scritto da: Oíche mhaith 24/01/2006 14.54
dite a pedair di venir nel forum per le 430 ora devo proprio scappare,dopo torno..e ci divertiamo tutti insieme,cosi lo conosco almeno

[Modificato da Oíche mhaith 24/01/2006 14.57]

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eccome se lo conosci

pierooooooooooooooooooooooooooooooooooo, corri che abbiamo bisogno della tua diplomazia!!!

mo si che ridiamo

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Scritto da: Oíche mhaith 24/01/2006 14.38
Alla fine dentro il forum siam come dentro un ring,un campo di calcio,un campo di curling,fuori pero tutti amici

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dovresti vedere le botte che volano nei campi di curling...
e che scopettate

ti contraddici in continuazione

comunque, una galleria:

EZIO VENDRAME



"il calcio doveva essere un sogno,l hanno sporcato.bisogna ripartire da zero,far tornare il calcio un gioco dove,se dai tutto,hai già vinto"

Uno che sostiene che il gol è la cosa più insignificante di una partita, che è molto più divertente mirare il palo, uno che una volta ha dribblato il portiere e poi, a porta vuota, è tornato indietro perché anche un portiere è un uomo e bisogna dargli un'altra possibilità, uno così non deve fare carriera. E non vuole farla

"A me la cultura della vittoria mi ha sempre fatto schifo.tantomeno pensavo a fare golroppo facile,è molto più difficile prendere un palo e molto più bello far segnare un tuo amico.io giocavo solo per far divertire gli spettatori"
cosi lui magari dribblava il portiere e invece di tirare tornava indietro
"perchè non ha senso segnare a porta vuota:se si è uomini,bisogna dare una seconda possibilità"

capelli lunghi e calzettoni bassi,finte ubriacanti e partite da ubriaco
"in una partita sono talmente sbronzo che fatico a stare in piedi:il giorno dopo i giornali scrivono che sono stato il migliore in campo per i miei movimenti senza palla...."

gesti eclatanti come soffiarsi il naso con la bandierina del corner o salire sopra il pallone,mettere la mano sopra la fronte a mo' di vedetta(come i marinai) e poi fare un lancio millimetrico.

con il padova nel 1977,durante una partita concordata per il pareggio contro la cremonese,prende palla,si mette a dribblare i suoi compagni e davanti al suo portiere fa finta di tirare
"era talmente noiosa,dovevo fare qualcosa" purtroppo un tifoso muore d infarto

con il napoli,vede l'amico cantautore Piero Ciampi (scomparso 24 anni fa) in tribuna al san paolo:in piena azione si ferma,prende la palla sotto braccio e corre a rendergli omaggio.i compagni si infuriano,l arbitro lo ammonisce,il pubblico resta di sasso
"c'era un poeta allo stadio,cosa può contare una partita di calcio?"

"per me Rivera era il calcioopo quel tunnel mi sono sentito sporco anche se per me quando una persona ti viene incontro a gambe aperte si aspetta qualcosa da te.i tunnel piu belli pero sono stati quelli immaginari agli allenatori,facendo quello che volevo,in campo e fuori"


GIGI RIVA



La carriera di Riva in cifre

(anno-squadra-serie-partite giocate-reti)

1962-63 Legnano C 23 6
1963-64 Cagliari B 26 8
1964-65 Cagliari A 32 9
1965-66 Cagliari A 34 11
1966-67 Cagliari A 23 18
1967-68 Cagliari A 26 13
1968-69 Cagliari A 29 20
1969-70 Cagliari A 28 21
1970-71 Cagliari A 13 8
1971-72 Cagliari A 30 21
1972-73 Cagliari A 26 12
1973-74 Cagliari A 25 15
1974-75 Cagliari A 8 2
1975-76 Cagliari A 15 6


IL GRANDE TORINO



Nessuna squadra al mondo ha mai rappresentato per il calcio tutto ciò che è riuscito al Grande Torino. L'Italia in quegli anni era reduce da una guerra perduta, avevamo poca credibilità internazionale e furono le gesta dei nostri campioni a rimetterci all'onore del mondo: Bartali, Coppi, il discobolo Consolini, le macchine della Ferrari e appunto il Grande Torino che, essendo una squadra, dimostrava a tutti come un popolo di individualisti come gli italiani sapessero far fronte comune per dare vita al più bel complesso di calcio mai visto e mai più comparso su un campo di calcio.


BENITO "VELENO" LORENZI



Prima di scendere in campo, pregavo Dio che mi aiutasse a stare calmo. E se mi saltavano i nervi ugualmente, mi assolvevo pensando che lo spirito restava in spogliatoio e i peccati d’ira li commetteva solo il corpo

Sono un cattolico fervente e in 78 anni, anche quando giocavo ho mancato soltanto una messa, in Sicilia, perché non ci fu verso di trovare una chiesa

Quella volta lì andò che stavamo vincendo 1-0 e all’ultimo minuto l’arbitro Concetto Lo Bello diede un calcio di rigore al Milan... Io dal nervoso andai verso la panchina e chiesi qualcosa da bere. Allora il “Tumela” dalla panchina mi lanciò un limone. Cominciai a succhiarlo e mi avvicinai al dischetto dove si stava preparando a calciare Cucchiaroni: d’istinto glie lo misi lì sotto il pallone... Da dietro la porta i tifosi del Milan gli urlavano: "Tito il limone, Tito il limone...”. Quello poverino non capiva. Calciò, e la palla andò fuori di sei metri.
Finì che i milanisti mi volevano linciare. Per i miei tifosi invece ero più che mai il loro Veleno

Scrissero anche dell’“azzurro Garibaldi”.
«Quello me lo mise Castigliano quando fui convocato la prima volta in Nazionale contro la Spagna a Madrid. Vincemmo 3-1 e segnai anche un gol. Così in aereo cominciarono a chiamarmi “Garibaldi piccino” e ci scherzavano su lui, Loik e Valentino Mazzola che mi trattavano come un fratello minore. Ne ero orgoglioso, perché loro erano i campioni, quelli del grande Torino, la squadra più forte che abbia mai visto in vita mia. E Valentino Mazzola, un calciatore straordinario, il più grande del mondo».
Talmente amati quelli del Toro che dopo la tragedia di Superga lei non prese più l’aereo.
«Lo feci per rispetto alla memoria di quei grandissimi uomini. Quando andammo al Mondiale del Brasile, nel ’50, io e Carapellese fummo gli unici che puntammo i piedi e viaggiammo in nave per fare ritorno in Italia».

GEORGE BEST




"Ci sono due modi per ricordare George Best: il primo vi causerà rabbia, rimorso, dolore per non aver visto questo immenso giocatore esprimere tutto il suo formidabile e inarrivabile talento; la seconda vi porterà gioia, un'incredibile stato di estasi e la privilegiata opportunità di aver potuto ammirare uno dei più grandi artisti sportivi mai apparsi sul pianeta"

grazie billi ...

mi sono un po' commossso mentre facevo quest'opera di ricerca e copincollaggio alle spese della unviersal...sono solo alcuni, sono solo i personaggi che più mi hanno colpito...

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Scritto da: billingham 24/01/2006 14.39
che odio quest'aria di spocchia...
io sono d'accordo con morisse...adoro il calcio delle piccole...un vecchio calcio ormai dimenticato...il calcio giocato da uomini di sport e non uomini di spettacolo...quello tutto fango sudore e tacchetti, non quello tutto soldi veline e cerchietti...
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io ho perso interesse per il calcio...tifavo una squadra che nella sua storia è stata in testa alla serie A da sola per solamente una settimana (vediamo se mi sai dire qual'è), e che ha sfornato comunque alcuni talenti calcistici, e ha fatto le sue belle imprese...rovinata poi ultimamente dai soldi, fallita, che ora si trova a giocare partite contro il Fanfulla...
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I° ci credo che scrivi quello: sei un rugbysta!!! e mi trovi pienamente d'accordo!
pesta-pigia-vendemmia!!!

II° deh, sarai mica un lariano? gesù!
per la sarie "voi sempre co'maschi?"

visto che oramai stiamo scivolando Ot
cito un post che scrissi tempo fà

Come non citare allora la Grande Ungheria degli anni 50 !!!
squadra fondata sul blocco della Honved, la squadra dell'esercito
Una formazione composta da talenti come Ferenc Puskas ,Sandor Kocsis in attacco insieme a Nandor Hidegkuti, Laszlo Kubala .......
La Grande Ungheria perse la finale del Mondiale contro la Germania Ovest dopo aver espresso il più bel calcio del torneo

Hidekguti

Kubala

una squadretta di calcio che avevo fatto con degli amici si chiamava Honved, proprio in onore alla mitica Honved di Puskas

FERENC PUSKAS




(Budapest, 1927) calciatore ungherese. Ferenc Puskas non è mai stato il classico giocatore bello a vedersi: era basso, cicciottello, scarso come colpitore di testa e usava soltanto un piede. Ma in pochi hanno segnato e vinto come lui.


La Grande Ungheria

Puskas ha iniziato la sua carriera di calciatore durante la guerra, nel 1943. Sua prima squadra è stata l'Honved di Kispest, un sobborgo di Budapest. Ci mise poco tempo a mettere in mostra tutte le sue qualità e due anni dopo faceva già parte della sua nazionale impegnata contro l'Austria nel suo primo impegno dopo la fine del conflitto. Nel suo paese ha vinto 4 campionati, tutti con la maglia dell'Honved, ma il suo nome è diventato famoso per le sue gesta con la maglia della nazionale e con quella del Real Madrid.

Ferenc era la punta di diamante della Grande Ungheria, lo squadrone che tra il 1950 e il 1956 perse una sola partita. Sfortuna volle che quell'unica sconfitta doveva arrivare nella gara più importante, la finale del campionato mondiale del 1954. A vincere furono così i tedeschi, che in precedenza erano stati battuti proprio dagli ungheresi nei gironi preliminari per 8 a 3.


Il Real

Nel 1952 gli ungheresi avevano vinto la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Helsinki, e l'anno dopo avevano sconfitto i maestri inglesi a Wembley per 6 a 3: era l'unica squadra a riuscire a superare in casa i britannici. In quell'occasione i giornali inglesi avevano ironizzato molto sull'aspetto fisico di Puskas, che però ebbe modo di prendersi una grande rivincita. Dopo l'invasione sovietica dell'Ungheria del 1956 gli impegni della nazionale e del campionato del paese est europeo si fecero saltuari e così Puskas decise di andare in Spagna, al Real Madrid. Il piccolo e tarchiato trentenne giocatore ungherese (che arrivò al Real decisamente in sovrappeso, causato soprattutto dalla sua smodata passione per la birra) ha formato con Alfredo Di Stefano una delle coppie gol più forti e prolifiche di sempre.

In Spagna vinse di tutto, sia a livello nazionale che internazionale, e ha ricevuto la giusta consacrazione che si meritava, arrivando ad essere convocato 4 volte anche dalla nazionale di quel paese. Nella finale di coppa campioni 1960, vinta dagli spagnoli con un imbarazzante 7 a 3 sui tedeschi dell'Eintracht di Francoforte, mise a segno ben 4 reti. Dopo la vittoria in Coppa Campioni del 1966 Puskas si è ritirato per dedicarsi all'allenamento.

Sulla panchina non ha mai ottenuto grandi risultati, tranne nel 1971, quando riuscì a portare in finale di Coppa dei Campioni il Panathinaikos, ma i greci furono superati per 2 a 0 dall'Ajax di Cruijff. Nel 1993 è stato chiamato a dirigere la nazionale ungherese.


Un calciatore atipico
Calciatore inverosimile sotto molti aspetti, Puskas era piccolo e sovrappeso, non particolarmente forte nei colpi di testa ed esclusivamente mancino. Tuttavia, come dimostrano le statistiche, le sue capacità erano innegabili. Nelle 84 presenze sulla scena internazionale, Puskas segnò 83 gol, un dato eccezionale.

La prossima squadra miracolo si chiamerà....Cork City FC

Oiche connetti il cervello prima di scrivere....scusa ma tu vorresti andare in Irlanda a giocare con gli stadi vuoti?

In Irlanda il calcio è seguito di meno che il rugby ma è pur sempre seguito....suvvia!

Ripeto che è una pagliacciata leggere di sete di giustizia da parte di un personaggio che ha fatto squalificare un anno il suo club abbandonando il campo come dei ladri!

Finirà tutto in una bolla di sapone!

Mio padre mi dice sempre che la germania ovest fu dopata durante l'intervallo nella finale contro l'ungheria (ricordo che perdeva 2 a 0)...non ho mai sentito revisionismo storico per quella coppa!

Mio padre mi dice sempre che la germania ovest fu dopata durante l'intervallo nella finale contro l'ungheria (ricordo che perdeva 2 a 0)...non ho mai sentito revisionismo storico per quella coppa!