00 14/12/2005 20:17
Questo è il punto chiave, Marite.
Mettiamola in soldoni (che è il modo migliore di parlare, dopo tutto). Abbiamo quasto bambino di sette/otto anni, che va a scuola. Nessun problema particolare, tranne che la scuola non riesce ad "omologarlo". Il bambino (o la bambina) non vuole essero omologato: vuole starsene nel suo angolino ed invece che imparare coi metodi convenzionali, vuole starsene a sognare le lune di Saturno e leggere i libri di Star Wars. Però i metodi convenzionali (che fanno tanto gregge) sono utilissimi per il sistema per omologare e tenere a bada sin da tenera età il futuro cittadino, ovvero la futura rotella del macchinario. Per cui la scuola mette da parte il bambino che si riufiuta di omologare, e gli da' un bel bollino in fronte: la diagnosi psichiatrica. Dimenticandosi che la gran parte dei bambini della sua età manco sa leggere un libro di Star Wars o ha idea di cosa sia Saturno.
Ribadisco, il bambino questo bollino non l'ha mai chiesto. ma adesso se lo porta dietro per tutta la vita. Come una stella marchiata in fronte. Se lo porta dietro ai colloqui di lavoro (a meno che non sei Bill Gates ed il lavoro te lo inventi tu).
Che fare? Subire la ghettizzazione delle etichette VOLUTA DA ALTRI QUANDO LUI NON ERA ANCORA IN GRADO DI RIBELLARSI? Ma manco per idea, QUESTO significherebbe omologarsi. Per cui, ne fa una bandiera. Mi hai messo il marchio, adesso io ti sbatto in faccia I VANTAGGI dell'averlo, visto che tu ci hai voluto vedere solo gli svantaggi quando me l'hai dato (colloquio immaginario con la società [SM=g27820]: ).
Tutto qui. Semplice semplice.
Ben venga la Self-advocacy. Ben venga il diversamente abile.
Ben venga la diversità. ECCHEPPALLE se fossimo tutti uguali.

In due soldoni, quello che ho sempre voluto dire, null'altro di più.

Dimenticavo:
www.lukejackson.info/

[Modificato da Corcaigh 14/12/2005 20.23]