Tu hai avuto un'esperienza davvero terribile con la caccia e capisco tutta la tua rabbia contro chi tollera la caccia. Io, devo essere sincera, ho sempre "convissuto" con la caccia, nel senso che sono figlia di un cacciatore. Le leggi ci sono, sono severe, specialmente ultimamente. Ognuno è libero di pensarla come vuole sull'argomento e se qualcuno mi viene a dire che mio padre è "assassino" faccia pure. Per me lui è una delle persone al mondo che ama di più la montagna e gli animali, può semnbrare una contraddizione dall'esterno, ma non è così. Io in lui vedo la passione per la caccia e l'amore per la montagna, ragazzi non so come spiegarlo, ma è così e se volete vi presento il mio papà, così capirete! Dopotutto l'uomo è nato cacciatore...
Una cosa invece che non ho mai capito è perchè chi condanna la caccia, non condanna allo stesso modo anche la pesca. Che differenza c'è? Ma questo è solo uno sfogo personale...
Attenzione però: condanno anche io chi va a fare le spedizioni di caccia in Africa, in Irlanda o wherever, perchè l'unico scopo è quello di arrivare lì, uccidere e portare a casa il bottino. Dietro la caccia che ho vissuto io fin da bambina invece c'è un infinito amore per la montagna e per tutto ciò che la popola (flora e fauna). Penso a Mario Rigoni Stern, grande amante e conoscitore della montagna e cacciatore lui stesso.
In conclusione, l'ideale che ho io del cacciatore è mio padre e solo per questo non posso condannare la caccia, fatta a quel modo intendo. Poi se mi fosse successo qualcosa di così brutto come a Roberta (tutti gli scongiuri del caso), la mia opinione sarebbe completamente opposta.
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"Viagiar descanta, ma chi parte mona torna mona"