Scritto da: cossaigh 25/10/2005Â 12.18
Per le persone che non conoscono a fondo l'argomento consiglio la lettura *illuminante* dei due seguenti libri dello psichiatra americano-olandese Gerard Van Den Aardweg (nonchè la frequentazione del già sopracitato sito del Narth). Inoltre, consiglio caldamente a qualcuno che studia psicologia di aggiornarsi (altro che teorie sorpassate!!):
Aho, se non leggete i post che inserisco che ve devo dì?
E con questo chiudo definitivamente, da parte mia, gli interventi in questa sezione.
Non ho fatto nulla. Sono innocente. Non bruciatemi sul rogo del nuovo fanatismo e della nuova intolleranza "religiosa" ...
Visto che tra le altre cose tra i tuoi interventi hai citato Wikipedia ... allora ti riporto questo:
Esaminando le teorie proposte per spiegare le cause dell'omosessualità , è evidente l'assenza di un nucleo minimo di dati che riesca ad ottenere il consenso di una maggioranze dei ricercatori. Da questo punto di vista, quindi, è lecito affermare che al momento attuale la "causa" dell'omosessualità non è nota, e che a proposito abbiamo, per ora, unicamente ipotesi.
Questo non vuol dire che sia filosoficamente impossibile arrivare a dare una risposta a questa domanda. Significa solo che, al momento attuale, nessuna teoria eziologica è riuscita a raggiungere il livello minimo di verificabilità richiesto dalla scienza per definire "vera" una teoria.
Il limite di queste ricerche è stato, finora, la ricerca di una spiegazione della genesi dell'omosessualità che prescinde dalla domanda sulla genesi dell'eterosessualità . Una parte eccessiva di tali ricerche postula infatti l'eterosessualità come un dato che esiste in sé e per sé, che non ha bisogno di spiegazioni, che non ha uno sviluppo, che non ha una storia diacronica ma è un dato fisso, eterno, uguale a se stesso da tutti i secoli e nella vita di ogni singolo individuo. Il che equivale, dal punto di vista metodologico, a voler spiegare cosa sia il ghiaccio rifiutando di sapere cosa siano l'acqua o il vapore: un approccio scientifico che postulasse, a priori, che acqua e ghiaccio sono realtà diverse, non studiabili contemporaneamente, non otterrebbe in effetti "spiegazioni" più di quante ne abbia ottenute la ricerca sulle cause dell'omosessualità .
e ancora:
Nel 1973 l'influente American Psychiatric Association (APA) ha preso atto dell'assenza di prove scientifiche che giustificassero la precedente catalogazione dell'omosessualità come disturbo psichiatrico, cancellandola pertanto dal suo elenco delle malattie mentali. La decisione è giunta solo dopo un sofferto dibattito, durato decenni, aperto dalle ricerche di Evelyn Hooker (soprattutto dal suo fondamentale "The adjustment of the male overt homosexual", del 1957), e accelerato da un'azione di contestazione interna da parte di psichiatri gay vicini alle idee del neonato movimento di liberazione omosessuale. Questa decisione ha fatto scuola in tutto il mondo, Italia compresa.
Tuttavia alcuni psichiatri, soprattutto Edmund Bieber e Charles Socarides, assieme ad alcuni esponenti del mondo religioso quali Joseph Nicolosi o il gesuita Gerard van den Aardweg, hanno aspramente contestato la decisione, sostenendo che l'omosessualità è e resta una patologia e che è possibile (anzi, doveroso) curarla. Questa posizione è oggi minoritaria nel mondo scientifico, ma per sostenerla, e per chiedere il reinserimento dell'omosessualità nell'elenco delle malattie mentali, sono state fondate apposite organizzazioni internazionali, molto attive e molto ben finanziate, in genere d'ispirazione religiosa, come il Narth, presente anche in Italia, che lotta perché sia garantito agli omosessuali il "diritto a farsi curare".
Nel 1994 l'omosessualità è stata depennata anche dalla lista delle patologie riconosciute dall'OMS.
per chi fosse interessato a leggersi tutta la pappardella:
Wikipedia - cause omosessualitÃ