00 03/01/2005 21:54
Premesso che non sapevo che il buon Moris (che come sempre ringrazio & riverisco per la grande stima del sottoscritto, ovviamente ricambiata) avesse pubblicato su AI il mio post blogghereccio...

Beh, devo dire che, come giustamente dice Delirio, o ti mangi la soup o ti butti dalla finestra, le regole queste sono e queste bisogna tenersi.

Sul mondo dell'automobile in Irlanda, invece, avendo piu' o meno visto cosa succede nel mondo, anche solo negli UK da cui spesso e volentieri l'irlanda scopiazza, c'e' da dire che avendo vissuto nel sud italia e conosciuto l'essenza vera dei racket, essendomi poi trasferito al nord da "terrone" con tutti i contraccolpi della cosa (tipo direttori di banca che ripongono poca fiducia se "non hai la residenza"), quindi qui in Irlanda, devo dire che lo straniero e' visto in modo molto meno cead mile failte di quanto non diano a credere nei depliant.

Un'assicurazione e' stata citata in giudizio recentemente per il razzismo con cui effettua i preventivi, quindi il fatto che io sia "ospite" in irlanda non mi priva certo di avere due bulbi nelle cavita' oculari e guardare in faccia il fatto che gli irlandesi, popolo di emigranti per definizione, si sono scordati tutti i buoni propositi coi ruggiti della tigre celtica e, ora che i big americani stanno iniziando a fare le valigie, il bilancio pubblico e privato sta eleggendo a sistema la pratica del mungere la vacca finche' muggisce nei verdi prati irlandesi.

In un'unione europea che si prepara ad allargarsi verso culture mediorientali e storicamente differenti dallo standard mediterraneo, non dev'essere possibile avere due preventivi diversi dalla stessa assicurazione perche' uno si chiama Conor e l'altro Antonio.

Non si puo' nemmeno assistere a questi atti di terrorismo vero e proprio dove una pattuglia si infila DENTRO l'estate dove si lavora e ferma tutti gli stranieri intimando di pagare "on the spot" (cioe' tutto e subito) una cifra enorme pena sequestri e spese ancora maggiori. Come dire, la legge e' legge ma c'e' modo e modo di applicarla.

Se vuoi tenere la gente dentro, e se sei un minimo furbo lo vuoi perche' gli stranieri pagano le tasse al governo irlandese, l'affitto ai landlord irlandesi, le spese nei negozi irlandesi, allora il cosmopolitismo dev'essere una vera necessita', non una cosa da sbandierare ai quattro venti per poi far firmare dei referendum per evitare che qualcuno venga a partorire in irlanda.
L'Irlanda si deve adattare a me esattamente quanto io mi devo adattare all'Irlanda, altrimenti non viviamo in Europa ma nella bruttacopia dell'Inghilterra del 70.
Perche' e' si' vero che se uno deve rimanere in irlanda deve guidare a sinistra e pagare l'assicurazione in irlanda, ma e' anche vero che si deve mettere la gente che lavora in condizioni di farlo, e non solo chi ha i soldi che gli escono dalle orecchie. Perche' questi ultimi, in Irlanda, possono prendere una bella provisional, pagare una barca di soldi (ma sempre meno di me per il semplice fatto che non mi chiamo O'Connor per davvero) e guidare una macchina senza aver fatto un esame di guida per due anni rinnovabili.

Chiedere condizioni di vita paragonabili a quelle dei paesi europei non mi pare poi chiedere la luna se lo scopo del governo irlandese e' quella di trasformare degli "ospiti" in degli stanziali piuttosto che mungere delle vacche da latte fino all'ultima goccia.

Ovviamente ho fatto l'esempio della macchina ma ce ne sarebbero altri altrettanto evocativi, come quello del rapporto tra quanto si paga e quanto si ha (il bin tag da sei euro? no dico, SEI euro !). Ho sempre l'impressione che qua la modernita' sia solo questa aria da anni 70 che si respira per le strade di dublino e il fatto che su RTE' 1 un intrattenitore si possa permettere di accennare "where the f.. is alice" cantando in prima serata.

Virtualmente vostro,
AOC