00 04/01/2005 00:41
Carissimi,

Una risposta a questo punto mi pare doverosa assai:

Martina: Innanzitutto ti devo ringraziare. Grazie per avermi parlato cosi' a cuore aperto di problemi seri e circostanziati, ben piu' gravi dei miei sicuramente, anche se mi rendo conto che le varie eta' della vita portano con se' anche tutti i problemi tipici delle varie tappe da affrontare..

[azz, con questa faccio la cover del sito, me lo sento, ndr]

Su questo forum si parla molto spesso di argomenti leggeri e a volte ripetitivi. Non che ci sia niente di male, ma ogni tanto un thread serioso come questo e' un po' quell'altra faccia della medaglia che leggo propagandata sul banner qua in alto, ed in 100 e rotti post anche la maggior parte dei miei sono di ben altro tono.

Il problema, come avevo promesso di scrivere sul blog ma lo anticipo per una volta su altrairlanda, e' che dal forum traspare tutto quello che di buono e di bello c'e' in Irlanda, dalle Cliff of Moher alla birra scura, questo perche', come ho gia' accenato altre volte e come da un certo punto di vista e' giusto che sia .. (rullo di tamburi) .. L'Irlandiano e' sostanzialmente un Permanent Tourist. Ci sarebbe da aggiungere questa categoria all'elenco di Moris, ne parlammo gia' nel pre-raduno di Dub.

Il PT e' una persona che si vive in Irlanda, ma di cui dell'Irlanda vissuta tutto sommato non gliene importa un granche'. Si viene qui per fare un'esperienza all'estero, per bere la guinness e per vedere le Cliff of Moher, si condivide la casa, la permanenza e' sempre un punto interrogativo e se si lavora e' per prolungare la permanent holiday e non per poter un giorno accendere un mutuo alla Bank Of Ireland, please don't let them be up.

Il PT solitamente sa come si pronuncia Dun Laoghaire ma non Taoiseach, non si interessa alla politica ne' all'economia locale e legge piu' spesso La Repubblica che l'Irish Times (o l'Examiner, per i turacciolandiani). La meta finale tutto sommato alla fine dei conti batte sempre bandiera tricolore, ma quella senza l'arancione.

Il mio problema di adattamento e' che sin dall'inizio ho cercato di comportarmi da vero "Moved to Ireland" che da PT.
Non ho la parabola con cui vedere in Irlanda gli stessi programmi TV che mi facevano gia' abbastanza schifo in Italia, ho cercato di adattare l'accento, le abitudini di vita, a mettere il bin tag quando porto fuori la monnezza ed in generale di comportarmi da local. La risposta generale da parte del substrato oirish e' stata un sonoro "foock".

Perche' in definitiva, l'accettazione media dell'irlandese verso l'italiano e' piu' o meno paragonabile a quella dell'italiano verso il marocchino, cead mile failte me arse, quello vale finche' sei turista. Non finche' paghi, attenzione, perche' verso le tasse a Paddy pure io, bensi' finche' paghi E TE NE VAI.

Percio' chi il gioco l'ha capito si e' settarizzato anch'esso (tranne nei casi, rari peraltro, di fidanzamenti misti) e va a finire che gli italiani stanno sempre con italiani, i francesi sempre con francesi, e gli spagnoli con chiunque paghi da bere (ma questo e' un vizio ;)). A me stare all'angolo non e' mai piacuto, e se e' vero che la casa e' dove il cuore e', e non dove inizi a roderti il fegato, forse e' il caso di riconsiderare l'argomento irlanda. The land of NO welcomes, e non solo per le tasse dell'auto, che pure sono un bel modo per spingere la gente a detestare i prati verdi.

Moris, sul tuo consiglio a base di sughero rispondo nel prox post.