PUNTATA NUMERO 25
Stavo appunto pensando di scrivere qualcosa qui sul Tameko in Ireland, che ecco, mi trovo l'invito fresco fresco di Stefy.
Allora non mi posso proprio sottrarre.
L'argomento della serata è crescere.
Sì, perché non ho ancora capito se sono un adulto che non vuole crescere o un ragazzo che ha fretta di diventare adulto.
Tutto dipende dal mio rapporto conflittuale col tempo.
La miccia l'ha accesa un
articolo del Corriere della Sera sui quarantenni che si credono e sentono ancora ventenni
Non punto agli anta, sono quasi agli enta, eppure mi ha fatto pensare.
Pensare a che voglio fare della mia vita.
Oscillo più di un pendolo: a volte ho fretta di sistemarmi, e mi piacerebbe vedermi tra qualche anno con una famiglia tutta mia.
Dall'altra ho paura, perché il tempo passa, non si ferma mentre io ancora "qui" a pensare troppe volte ai bei tempi andati.
Io posso anche fermarmi, ma il pendolo del tempo no, quello non si ferma.
"Con il tempo e con i matti non si ragiona" diceva la mia prozia.
Sagge parole.
Dublino non fa che insaprire questo mio conflitto col tempo. Perché mi dà, o meglio, mi dava stimoli, perché ogni persona che va via mi ricorda che andrò via anch'io, perché questa mi sembra la capitale dei Peter Pan, dove anche i 60enni si possono sentire giovanotti andando al pub e provandoci con le ventenni; dove... tanto la vera bellezza è dentro, per cui se hai 50 anni, la dentiera, il sedere che ha bisogno di due biglietti del bus non farti problemi a mettere la minigonna.
Il tempo passa, e io sono ancora in stazione ad aspettare il treno giusto, sperando di non perderlo.
So solo che alla fine voglio cambiare stazione, perché ad aprile saranno 3 anni di Dublino.
Tutto è precario, come i coinquilini che cambiano, come l'elettricità a casa mia che salta se non ci metti due euro, come i leaving party, come le multinazionali yankee che aprono e chiudono, come al solito, come sempre.
Tutto è precario tranne le pinte, granitica certezza dell'Irlanda.
Non abbastanza per chi come me punta verso gli enta e ha deciso che a quaranta sarà uomo, non Peter Pan.
La verità è che non perdonerò mai a Dublino di non aver creato le condizioni perché potessi amarla e decidere di viverci per sempre.
E' stato un bel party, ma la gente sta lasciando la festa e anch'io guardo pensoso l'orologio.
Saluti temporali da Tameko.