00 08/06/2005 10:17
riporto la lettera scritta da un lettore alla rubrica Lettere al Direttore, di Repubblica on line:

"Gentile Direttore,
la legislazione dello Stato italiano consente, a chi lo chiede e con determinati presupposti l'aborto, consente il divorzio etc..... . Io però cristiano cattolico, non me ne sono giovato e non me ne gioverò, sapendo di commettere un omicidio nel primo caso, convinto della indissolubilità del matrimonio, tranne casi particolari, nel secondo caso. Voglio dire che lo Stato deve farsi carico di tutte la necessità del cittadino, sia esso cristiano, cattolico, musulmano, ateo etc. Voglio dire che il cristianesimo non insegna l'imposizione, ma l'esempio costante e coerente, l'amore. Lo Stato mi deve solamente fornire i mezzi affinché io liberamente, possa fare le mie scelte, rispettando la legge e le mie credenze religiose. Insomma, non accetto uno stato fondamentalista, che dice, tu non puoi fare certe cose, perché la religione cristiana lo vieta. Per questi motivi, io ritengo di votare si a tutti i prossimi referendum, e non accetto l'invito ad astenermi e rinunciare alla mia facoltà di esprimere, con il voto, il mio pensiero e la mia volontà. Ne accetto il principio, la legge non è perfetta, si potrà migliorare in sede parlamentare. ... "

ho volutamente tagliato il pezzo finale in quanto criticava l'attuale composizione parlamentare ma non siamo a parlare del governo in questo 3d e non volevo alimentare polemiche.

Andate a votare, si, no, forse, bianca, nulla, ma andate.
Pensate a tutti quelli che non hanno questo diritto.
Noi abbiamo la possibilità di imporre la nostra volontà ai nostri governanti, facciamolo.