00 17/02/2005 13:45
Ezio Vendrame ...

"Per molti Ezio Vendrame è ancor oggi, a distanza di tanti anni dall'addio al pallone giocato, il calciatore in grado di percorrere palla al piede tutto il campo, di arrivare davanti alla porta avversaria e di tornare... indietro senza fare gol. Per altri il funambolico giocoliere in grado di deliziare le platee di tutta Italia facendo impazzire le difese avversarie. Per altri ancora (forse pochi) un genio che sacrificò il suo talento pedatorio alla sregolatezza della sua vita di uomo sopra le righe.

"Uno che sostiene che il gol è la cosa più insignificante di una partita, che è molto più divertente mirare il palo, uno che una volta ha dribblato il portiere e poi, a porta vuota, è tornato indietro perché anche un portiere è un uomo e bisogna dargli un'altra possibilità, uno così non deve fare carriera. E non vuole farla", si legge nell'introduzione al libro scritta dalla nota firma del giornalismo sportivo Gianni Mura.

"E lasciatemi divertire" era il suo cartiglio ideale, steso sulla domenica ma anche sugli altri giorni della settimana. Vietato bere alcolici? Beveva come una spugna. Vietato fumare? Fumava. Sommamente vietato uscire dal ritiro per andare a donne? Era sempre fuori. Anche per questo non è diventato un campione, ma soprattutto perché ha capito fin da giovane che per diventare un campione avrebbe dovuto uccidere se stesso o quantomeno soffocare la sua voglia di libertà. Che a volte era desiderio di trasgressione ma più spesso voglia di libertà, semplicemente." Donne, musica, poesia, calcio, gente comune: questi sono solo alcuni degli ingredienti che danno corpo ai brevi racconti di Ezio Vendrame, ora ingenui ora sornioni, ora ironici ora dissacranti: mai semplici esercizi letterari. Vendrame, quando scrive, "non ondeggia, non finta, non dribbla, non cerca il colpo a effetto né il numero da foca". Semplicemente si specchia in se stesso. E l'immagine è quella di un uomo affamato di autenticità e assetato di vita fino allo spasimo."