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Il fenomeno "Cina"

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    dubh
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    00 17/02/2005 04:12
    Girando su vari forum, ascoltando la radio (ci si è fulminata la tv...che benedizione!), leggendo giornali etc noto come aumentino sempre di più le critiche all'avanzata cinese, sia da destra che da sinistra. Non me ne intendo e per ora preferisco non esprimermi, però mi sembra che, seppur immagino che ci siano ragioni fondate per tali critiche, sia in atto una vera e propria campagna di "discriminazione" verso la Cina. Discriminazione forse non è il termine adatto, però oggi ad esempio parlavano di diritti civili (sempre in radio) e hanno tirato fuori solo la Cina in quanto Paese nel quali non vengono rispettati. Lo so che questo succede, però mi sembra che ultimamente si punti il dito sempre e solo contro la Cina, mentre per i diritti civili ci sono esempi a iosa, purtroppo.
    Non è che tra qualche anno inizieranno a dare fuoco ai negozi cinesi e a vietare l'ingresso ai cinesi nei locali? o_O

    dubh paranoica delle 4 [SM=g27831]

    [Modificato da dubh 17/02/2005 4.23]

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    Sean1
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    00 17/02/2005 09:41
    ....dormire no eh ?...[SM=g27838]
    Sean

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    Do Androids Dream of Electric Sheep?
    ( Blade Runner - Philip K. Dick )

  • Corcaigh
    00 17/02/2005 13:17
    [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]

    Sean, Dubh con la sua insonnia potrebbe aiutarti a fare i turni di notte con il gorgeus sean jr [SM=g27822] [SM=g27822] [SM=g27822]

    Tornando alla Cina [SM=g27816] , quello che hai descritto sembra un fenomeno italiano...difatti cado dalle nuvole, qui il "fenomeno Cina" non si manifesta per nulla... [SM=g27833]
    O sono io fuori dal mondo (il che potrebbe anche essere...[SM=x145465] )

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    Sean1
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    00 17/02/2005 13:32
    ...si ma posso affidare il tenero virgulto a una che usa un avatar come quello ?[SM=g27825]
    Sean

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    Do Androids Dream of Electric Sheep?
    ( Blade Runner - Philip K. Dick )

  • gior77
    00 17/02/2005 13:32
    Re:

    Scritto da: Corcaigh 17/02/2005 13.17
    [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]

    Sean, Dubh con la sua insonnia potrebbe aiutarti a fare i turni di notte con il gorgeus sean jr [SM=g27822] [SM=g27822] [SM=g27822]

    Tornando alla Cina [SM=g27816] , quello che hai descritto sembra un fenomeno italiano...difatti cado dalle nuvole, qui il "fenomeno Cina" non si manifesta per nulla... [SM=g27833]
    O sono io fuori dal mondo (il che potrebbe anche essere...[SM=x145465] )




    Il fenomeno Cina si manifesta principalmente in quei paesi dove gli industriali se ne vanno in Cina perchè costa di meno ...
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    dubh
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    00 17/02/2005 15:17
    Re:

    Scritto da: Sean1 17/02/2005 13.32
    ...si ma posso affidare il tenero virgulto a una che usa un avatar come quello ?[SM=g27825]


    Non sono io la cattiva...è Donnie Darko (omino in avatar) che è adorabilmente schizzato [SM=g27824]

    Comunque, son contenta se il "fenomeno Cina" è solo un altro dei fenomeni italiani, magari da alternare alle Lecciso o alle bandane...


    O forse sono io paranoica e basta [SM=x145457]

    [Modificato da dubh 17/02/2005 15.18]

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    Matteo, Berghem
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    00 17/02/2005 16:14
    E' molto più importante e grave di quanto tu possa pensare. (Il fenomeno Cina).
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  • Denny Hobson
    00 17/02/2005 17:37
    Discriminazione per la Cina?
    Ma se la ci sono industrie:
    1)non a norma di legge e sicurezza per lambiente(ho visto nella macchina del tempo di cecchi paone tempo fa,che le aziende provocavano incredibile inquinamento per le strade cinesi e indonesiane..la sono indietro di 50anni rispetto a noi)
    2)e di gente sottopagata

    Il fatto è proprio questo[SM=x145445]a manodopera bassa!
    Secondo il mio parere la qualita è infima..il made in china non puo esser paragonato ad un made in italy

    il problema sta proprio li..non so quale sia il motivo..ma per svariati motivi alcune aziende preferiscono acquistare dalla cina,ed è un errore per l economia italiana ed europea,cio che puo sembrare un beneficio iniziale(per esempio,io imprenditore acquisto macchinari per la mia azienda in cina perche costan meno e ci risparmio)è un errore perche quell acquisto all estero produce un danno alla societa Nostrana,ovvero meno lavoro(nel mio esempio i lavoratori che servivan per produrre quelle macchine acquistate poi in cina...non servono..cè meno lavoro e quindi meno disponibilita da parte della gente nel spender i soldi in bisogni poiche ci sara disoccuopazione o stipendi piu bassi)

    Secondo il mio parere l estensione dei mercati produce benefici solo momentanei...
    bisognerebbe continuare la politica di Montezemolo e Armani che dicon che bisogna credere nel made in italy..

    daltronde..se la fiat veniva ceduta alla gm,sapete quanti licenziamenti ci sarebbero stati in Italia?
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    dubh
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    00 17/02/2005 23:07
    Avanti tutta, vi leggo tutti :smilef
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    Shamrock BG
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    00 23/02/2005 20:10
    Purtroppo non è un fenomeno italiano alla stregua delle Lecciso (queste ultime le darei volentieri ai cinesi).
    Nel settore nel quale lavoro c’è profonda crisi perché i cinesi sono arrivati, hanno scopiazzato i prodotti e li rivendono ai nostri clienti a prezzi inferiori. Come fanno? Semplice: da loro non esistono i diritti del lavoratore, quindi salario da fame, niente o poche ferie… insomma una produzione che non segue certi valori “etici”… et voilà che abbattono parecchi costi di produzione, in modo da vendere agli italiani a prezzi irrisori! Ovviamente ci mettono del nostro alcuni imprenditori italiani che, da perfetti ignoranti quali sono, preferiscono il risparmio alla qualità.
    Riguardo poi all’incendio dei negozi cinesi la prendo come una battuta e non la catalogo come buonismo (= visto che hanno il colore della pelle diverso sono automaticamente discriminati) che talvolta fa più danni del razzismo!
    -----
    Se la vita è paragonabile ad un libro, allora leggetevelo finché avete tempo, perchè potreste rimanerne improvvisamente a corto.
    (Pete McCarthy)
  • Corcaigh
    00 23/02/2005 22:22
    Re:

    Scritto da: Shamrock BG 23/02/2005 20.10
    Nel settore nel quale lavoro c’è profonda crisi perché i cinesi sono arrivati, hanno scopiazzato i prodotti e li rivendono ai nostri clienti a prezzi inferiori. Come fanno? Semplice: da loro non esistono i diritti del lavoratore, quindi salario da fame, niente o poche ferie… insomma una produzione che non segue certi valori “etici"



    Su questo ti devo dare ragione eccome. Lo sfruttamento della manodopera cinese avviene ahimé in tutti i campi ormai. E numerose multinazionali ci marciano e banchettano ampiamente (Vedi Mattel... [SM=g27812] )

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    fergus
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    00 23/02/2005 23:32
    Fu-Manchu, il diabolico cinese, è la personificazione del Pericolo Giallo; un criminale che aspira non solo a controllare le attività delittuose della malavita ma a distruggere la civilizzazione occidentale. In questo personaggio si riflettono le paure dell'Europa tra le due guerre mondiali, così come i personaggi malvagi di Ian Fleming, nelle avventure di James Bond, sono uno specchio delle ansietà del periodo della Guerra Fredda.

    Personaggi principali

    NAYLAND SMITH ex funzionario inglese in India
    DOTTOR PETRIE medico-detective, suo amico
    DOTTOR FU-MANCHU rappresentante inglese del "Gruppo Giallo"
    KARAMANEH misteriosa fanciulla
    JOHN WEIMOUTH ispettore di Scotland Yard
    [SM=g27829]
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    Duke Special
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    dubh
    Post: 1.806
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    00 24/02/2005 00:41
    Grosso guaio: non solo i cinesi sono pericolosi, ma anche le cinesi...


    [SM=g27829]
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  • gior77
    00 24/02/2005 08:30
    Re:

    Scritto da: Shamrock BG 23/02/2005 20.10
    Purtroppo non è un fenomeno italiano alla stregua delle Lecciso (queste ultime le darei volentieri ai cinesi).
    Nel settore nel quale lavoro c’è profonda crisi perché i cinesi sono arrivati, hanno scopiazzato i prodotti e li rivendono ai nostri clienti a prezzi inferiori. Come fanno? Semplice: da loro non esistono i diritti del lavoratore, quindi salario da fame, niente o poche ferie… insomma una produzione che non segue certi valori “etici”… et voilà che abbattono parecchi costi di produzione, in modo da vendere agli italiani a prezzi irrisori! Ovviamente ci mettono del nostro alcuni imprenditori italiani che, da perfetti ignoranti quali sono, preferiscono il risparmio alla qualità.
    Riguardo poi all’incendio dei negozi cinesi la prendo come una battuta e non la catalogo come buonismo (= visto che hanno il colore della pelle diverso sono automaticamente discriminati) che talvolta fa più danni del razzismo!



    Non è un problema di diritti dei lavoratori, quelli sono disattesi in tanti di quei paesi al mondo che è impossibile fare una lista completa. E anche in Italia esiste il lavoro nero ...
    Sicuramente anche quello, ma principalmente è una questione di brevetti e diritti sui prodotti. In Cina non esistono, quindi è impossibile registrare un proprio prodotto e impedirne la copia, in quanto per loro è tutto libero.
    Chi ha ragione? Noi che con il WTO imponiamo regole a vantaggio delle multinazionali, o loro che non impongono alcuna regola e lasciano al mercato di autoregolarsi?


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    Shamrock BG
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    00 28/02/2005 20:42
    Gior77, purtroppo non ho tutte le conoscenze economiche (ah, avessi studiato di più e concluso l’università…) per spiegarlo nel modo esatto con la quale l’hai spiegata tu. La mia spiegazione viene esclusivamente dall’esperienza personale, dal lavoro che faccio: vengono, vedono, copiano ed offrono a prezzi minori (e fra le cause che gli permettono di offrire a prezzi minori c’è anche quello dello sfruttamento dei lavoratori)… gli imprenditori italiani o acquistano dai cinesi oppure delocalizzano andando nei paesi dell’Est dove l’operaio/a chiede poco e non c’è il sindacato che rompe i cojoni.
    Comunque sia il risultato è sempre lo stesso: sono sempre gli operai/dipendenti a pigliarla in quel posto… siano essi cinesi, italiani o rumeni/polacchi/ecc.
    -----
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    (Pete McCarthy)
  • gior77
    00 01/03/2005 08:01
    Re:

    Scritto da: Shamrock BG 28/02/2005 20.42
    Gior77, purtroppo non ho tutte le conoscenze economiche (ah, avessi studiato di più e concluso l’università…) per spiegarlo nel modo esatto con la quale l’hai spiegata tu. La mia spiegazione viene esclusivamente dall’esperienza personale, dal lavoro che faccio: vengono, vedono, copiano ed offrono a prezzi minori (e fra le cause che gli permettono di offrire a prezzi minori c’è anche quello dello sfruttamento dei lavoratori)… gli imprenditori italiani o acquistano dai cinesi oppure delocalizzano andando nei paesi dell’Est dove l’operaio/a chiede poco e non c’è il sindacato che rompe i cojoni.
    Comunque sia il risultato è sempre lo stesso: sono sempre gli operai/dipendenti a pigliarla in quel posto… siano essi cinesi, italiani o rumeni/polacchi/ecc.



    Su questo non ci piove, il mondo è in mano ai ricchi, e se non cambia l'ordine delle cose i ricchi saranno sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.
    E nonostante quello che dica il nostro illustrissimo Premier, condivido in pieno il giudizio di Ciampi: la fase stagnante dell'industria italiana è pericolosa, ci può portare ad un "declino" se non si inverte la rotta.
    E la prima cosa da fare non è far finta di abbassare le tasse, ma convinvere gli imprenditori italiani ad investire ancora in Italia, perchè al momento se ne stanno andando all'estero perchè costa meno. Ma è normale: un imprenditore per logica sceglierà sempre la strada dei minori costi, e quindi via all'estero dove la manodopera costa meno e le materie prime arrivano più facilmente.
    E la Cina è uno di questi paesi, fa paura perchè ha risorse illimitate, ma la loro qualità è ancora nettamente inferiore. L'imprenditore italiano non dovrebbe temere la Cina se producesse prodotti di qualità a prezzi accessibili a tutti.

    p.s. tranquillo, pure io sono un umile ragioniere, ma la fortuna del mio lavoro è che mi tengo giornalmente aggiornato.
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    Matteo, Berghem
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    00 01/03/2005 09:31
    Domanda stupida, quale sarebbe per voi la soluzione per arginare il problema Cina ed non dimentichiamo anche il problema Turchia?
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    fergus
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    00 01/03/2005 09:43
    e giusto per buttare un pò di benza
    il cd . money laundering e i cinesi ??[SM=x145485]
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  • gior77
    00 01/03/2005 11:16
    Re:

    Scritto da: Matteo, Berghem 01/03/2005 9.31
    Domanda stupida, quale sarebbe per voi la soluzione per arginare il problema Cina ed non dimentichiamo anche il problema Turchia?



    … mamma li turchi, mamma li turchi … non riesco a capire tutto questo vostro terrore per la turchia, proprio non lo capisco. voi leghisti vorreste chiudere i vostri 4 confini e chiudervi dentro, via tutti gli altri, il che dimostra una mentalità piuttosto … arretrata, non siamo mica nel medioevo.

    La Cina … risolvere il problema Cina non è una cosa tanto facile, e soprattutto non saremo noi a farlo in questo forum, ma non lo faranno neanche i tuoi tanto desiderati dazi. Sai che effetto avrebbero i dazi nella nostra Italia? Disastroso, torneremmo al medioevo con una società fondata sull’agricoltura e basta, perché noi italiani non abbiamo altro. Non abbiamo risorse, non abbiamo materie prime, dove le prendiamo?
    Ovvio che sto esagerando sulla società agricola, però non possiamo pensare di imporre dazi in una economia in difficoltà come è la nostra. Tantomeno in una periodo in cui vige il libero mercato, o come diavolo lo chiamiamo noi, perché di libero mercato ha molto poco. Non puoi pretendere la libera concorrenza e poi imporre dei blocchi ad un paese che si vuole affacciare nel mercato. E’ ovvio, loro hanno regole differenti dalle nostre, va bene, e non possiamo imporgli le nostre.
    Quindi, come vuoi combatterli? Con la qualità prima di tutto, qualità dei prodotti. In secondo luogo promuovendo una vera politica di riduzione dei costi, e non quella tanto chiacchierata e mai fatta dal nostro governo. Servono incentivi alle imprese, a patto che questi incentivi vengano utilizzati per il miglioramento della produzione, a partire da investimenti tecnologici. Abbiamo strutture antiquate, macchinari vecchi di venti/trent’anni che vanno sostituiti.
    Se questi incentivi invece vengono utilizzati solo per arricchirsi, allora li punisci.
    In terzo luogo promuovendo una politica di riduzione dei prezzi. Se una sedia italiana costa 200 euro, e una identica cinese ne costa 15, l’80% della popolazione mondiale quale comprerà? pazienza che si rompa una volta all’anno, costando 15 euro puoi comprarne una all’anno per 10 anni spendendo comunque di meno!!!!!!!!
    Bisogna combattere la fuga delle imprese all’estero, non l’arrivo dei cinesi.
    Questa è la libera economia di mercato prospettata da Keynes. Libero mercato.

    Poi, è ovvio, nessuno ha la ricetta giusta per risolvere i problemi, sono cose molto più grandi di noi, noi possiamo avere qualche idea, ma la soluzione è un’altra cosa. Soluzione che, e di questo ne sono sicuro, non sta nell’imporre dazi.
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    Matteo, Berghem
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    00 01/03/2005 11:45
    Re: Re:

    Scritto da: gior77 01/03/2005 11.16


    … mamma li turchi, mamma li turchi … non riesco a capire tutto questo vostro terrore per la turchia, proprio non lo capisco. voi leghisti vorreste chiudere i vostri 4 confini e chiudervi dentro, via tutti gli altri, il che dimostra una mentalità piuttosto … arretrata, non siamo mica nel medioevo.




    Non mi sembra di aver parlato di Lega.

    Il tempo vedremo a chi darà ragione.















    e intanto le nostre ditte chiudono.
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  • gior77
    00 01/03/2005 12:15
    Re: Re: Re:

    Scritto da: Matteo, Berghem 01/03/2005 11.45


    Non mi sembra di aver parlato di Lega.

    Il tempo vedremo a chi darà ragione.

    e intanto le nostre ditte chiudono.



    e prendiamocela con la Cina, con la Turchia, con lo Tsunami, con l'innalzamento della temperatura del pianeta, con lo sfruttamento delle miniere nel Klondike, ma non prendiamocela con i nostri governanti e i loro amici industriali ... un magna magna ...

    attenzione: ho volutamente parlato di governanti, e non di governo del parrucca, perchè la fuga non è certo iniziata adesso.
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    cossaigh
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    00 01/03/2005 13:14
    Re: Re:

    Scritto da: gior77 01/03/2005 8.01
    Su questo non ci piove, il mondo è in mano ai ricchi, e se non cambia l'ordine delle cose i ricchi saranno sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.



    Questo è sempre stato. Già alla metà degli anni settanta si diceva esattamente questa frase (che era chiaramente confermata da evidenti fatti). Il problema è che in alcune aree del mondo (incluse la nostra) la tutela dei più "deboli" un tempo esisteva (magari in maniera minima, ma esisteva). Oggi sembra non esserci più. In Italia, alla metà degli anni ottanta si era arrivati a definire la società come quella dei "due terzi". Oggi, si è alla società dell'"un terzo". Con il principio della "delocalizzazione" si è introdotto un parametro sociale sconvolgente a cui non sappiamo far fronte e che non si riesce a limitare in alcuna maniera. La nostra società, in grande parte, non era preparata a questo autentico "ribaltamento". Da qui il grande disagio e la grande preoccupazione così estese e diffuse.
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    novellorlnd
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    00 01/03/2005 13:15
    capisco poco di economia, ma per quanto i "governanti" possano favorire le aziende i prezzi non saranno mai competitivi rispetto a ditte che lavorano in capannoni fatiscenti che non danno spese di mantenimento, con turni doppi dei nostri, stipendi nemmeno lontanamente paragonabili ai nostri, e senza le tutele sindacali che per noi sono normali (e sacrosante) ma che per le ditte sono spese. Spese che in altre nazioni non ci sono.
    La qualità non è abbastanza perchè quando c'è da spendere la gente guarda eccome il prezzo e non su tutti i prodotti la qualità è evidente o necessaria.
    Questo perchè in un paese strutturalmente in deficit abbassare veramente le tasse non è semplice come dice qualcuno. Se le abbassi alle ditte i soldi li tira fuori qualcun altro ... e ci rimette il commerciante.

    Non ho soluzioni da proporre ma le ditte che chiudono, gli operai in cassaintegrazione (chi paga?), e gente con famiglia che come NUOVO POSTO DI LAVORO ha un lavoro precario li vedo anch'io.
  • gior77
    00 01/03/2005 14:27
    Re:

    Scritto da: novellorlnd 01/03/2005 13.15
    capisco poco di economia, ma per quanto i "governanti" possano favorire le aziende i prezzi non saranno mai competitivi rispetto a ditte che lavorano in capannoni fatiscenti che non danno spese di mantenimento, con turni doppi dei nostri, stipendi nemmeno lontanamente paragonabili ai nostri, e senza le tutele sindacali che per noi sono normali (e sacrosante) ma che per le ditte sono spese. Spese che in altre nazioni non ci sono.
    La qualità non è abbastanza perchè quando c'è da spendere la gente guarda eccome il prezzo e non su tutti i prodotti la qualità è evidente o necessaria.
    Questo perchè in un paese strutturalmente in deficit abbassare veramente le tasse non è semplice come dice qualcuno. Se le abbassi alle ditte i soldi li tira fuori qualcun altro ... e ci rimette il commerciante.

    Non ho soluzioni da proporre ma le ditte che chiudono, gli operai in cassaintegrazione (chi paga?), e gente con famiglia che come NUOVO POSTO DI LAVORO ha un lavoro precario li vedo anch'io.



    ma io non ho parlato di abbassare le tasse, ho parlato di incentivi. sono due cose diverse, perché le tasse vanno ad agevolare tutti indistintamente, gli incentivi invece vanno a vantaggio di chi rientra in una determinata categoria o comunque osserva determinati parametri.
    vedi, se prendi il bilancio dello stato noterai come il nostro caro stato assistenzialista regali letteralmente contributi a tutte quelle aziende che inventano qualcosa di nuovo.
    giusto, dirai tu. sbagliato dico io.
    ma ti rendi conto che la parmalat si è presa 3 milioni di euro perchè ha inventato il latte all'omega3? ma inventato cosa se l'omega3 esiste già in natura? ha solamente modificato il latte che viene fuori dalle zinne della mucca con questo elemento.
    sarebbe come dire che hanno inventato l'acqua calda!!!!!
    3 milioni di euro!!!!!
    e così Fininvest, Fiat, Cirio ... hanno preso contributi statali per non aver inventato un bel niente. ma è tutto un gioco.
    se invece di sprecarli in questo modo fossero stati utilizzati con un certo criterio, unitamente ad un controllo dei prezzi in contemporanea con l’ingresso nell’euro, ecco che adesso non spenderemmo 200 euro per una sedia di buona qualità, ma spenderemmo la metà.

    è ovvio che i costi dove la manodopera costa un decimo della nostra saranno sempre più bassi, ma proprio per questo è sulla qualità che devi competere. perché la qualità è sempre importante, dal panino al bar all’automobile, dalla sedia al computer.

    alla fine, chi ci rimette sarà sempre la gente comune, su questo non ci piove, con lavoro precario e in molti casi proprio senza lavoro, perché gli imprenditori se ne vanno all’est, dove costa molto meno, per poi comunque vendere in italia al medesimo prezzo. con quanto ricarico?
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    novellorlnd
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    00 01/03/2005 14:41
    è vero, ridurre le tasse e dare incentivi sono 2 cose diverse: ma sempre di soldi statali si tratta, non piovono dal cielo.
    Non li vedo come una soluzione, se dai ad uno levi ad un altro perchè di soldi pubblici da investire credo non ce ne siano. A meno che si vada a tassare qualcos'altro, penalizzando altri settori economici. Spero di sbagliarmi ma la vedo brutta.

    Poi guarda involontariamente parlando di qualità mi citi il panino: siamo italiani, conosciuti per la cucina nostrana e per essere buongustai. E la metà della gente va nei fast food a mangiare gli hamburger! La qualità non sempre paga purtroppo.
    E copiare una scheda elettrica (ad esempio) è piuttosto semplice.
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