Scusate, ragazzi, ma nessuno di voi usa il caro vecchio ISTINTO, in queste situazioni?
Premetto che sono una persona estremamente razionale, laurea in fisica, fin troppo intellettuale (anche se dal mio propormi come emiliana sanguigna non sembrerebbe), ma qui non è una questione di cervello, di sapere a priori quale zona è peggiore di altre, di conoscere la sociologia e la storia recente di un popolo o di un luogo. Aiuta, ma può aiutare a confondere.
Qui è una questione di tenere gli occhi aperti, ne' più ne' meno.
La domanda è: ti senti a tuo agio? Allora il posto è sicuro, continua a buttare un occhio di tanto in tanto, ma vai così che va bene.
Ti senti a disagio? Occhio! C'è qualcosa che non va, anche se non vedi nulla qualcosa potrebbe apparire all'improvviso, e nell'eventualità le cose potrebbero farsi serie.
Cosa fare? Continua a camminare ostentando indifferenza, sicurezza e calma, ma muovi gli occhi a cercare possibili fonti di pericolo e relative vie di fuga.
Credo che questo valga in tutti i luoghi, in tutti i Paesi.
In particolare, a Dublino sembra che le possibili grane ti passino accanto senza averti in nota. Se hai la minima avvertenza di toglierti dalla strada della grana, ovviamente.
Quindi, il mio consiglio a chi si deve trasferire è: più che sapere a priori in che zona cercare, guardati attorno e fiuta che aria tira quando vai a vedere la casa.
Scusate se ho ribadito l'ovvio, ma è sempre meglio usare il buon senso che il luogo comune. No?
Detto questo, vi chiedo: ma siete impazziti? Ma da quanto mancate dall'Italia? O l'avete mai lasciata?
Non mi sono mai sentita così a mio agio a camminare da sola, anche BEN DOPO LA MEZZANOTTE in nessuna altra città.
Non a Londra, NON CERTAMENTE a Milano o a Roma (a Milano certe vie del centro già dopo le 6 di sera, magari d'inverno, mi danno ansia; a Roma sei continuamente sul chi vive, anche se nel modo più sportivo e romanesco possibile). E, sorpresa sorpresa, soprattutto negli ultimi anni, non mi sento così sicura e rilassata nemmeno per le vie di Parma, la notte.
Ehi, non pretendo di possedere la verità assoluta. Dopotutto abito a Dublino da solo un mese ('azz! a me pare un anno!).
Però è una questione di pelle, come dicevo.
Ho la fortuna di abitare giusto di fronte ad un casermone che è un vero e proprio nido di simpatici knackers, qui nel nord del centro città (vicino a Smithfield). Ora, non è stato necessario che qualcuno me li additasse per capire dal primo momento che questi
oirish truzzis, con le loro tutine vorrei-tanto-essere-hip-hop-ma-sono-dub-e-mi-accontento-del-branco-locale andavano tenuti d'occhio.
Li incrocio per strada mentre torno a casa, dal frittarolo del quartiere ad aspettare assieme a me il trancio di pesce con le patatine, tutti in compagnia di un'impregnante puzza di fritto e dei più svariati esemplari di sottoproletariato urbano. Li vedo in branco dalle finestre della mia stanza, spesso divisi per sesso che neanche all'oratorio. Gliene ho viste fare d'ogni, compreso sfondare l'invitante vetro sul portone d'ingresso del mio palazzo. Ma non mi hanno mai creato problemi. Finora, almeno.
Cerco di evitarli, quando li addocchio di lontano in branco fradici e chiassosi; altrimenti passo loro accanto con indifferenza, guardandoli negli occhi con tranquillità casuale.
Ecco, già questa è una novità. In Italia eviterei con cura di stabilire un contatto oculare con tizi poco raccomandabili. Questi li posso guardare negli occhi senza paura, senza trovarci l'aperta aggressività di tanti brutti ceffi in Italia. Vedo solo distanza, introversione, infinita tristezza.
E spezziamo una lancia in favore delle loro pettinature, che li fa sì sembrare tutti dei deficienti, ma è o non è il modo più intelligente di non prendersi una polmonite, con tutta l'acqua che si prendono in testa per strada?
Non vi sto dicendo che li amo. ODIO le meccaniche di branco, che per esperienza escludono, affogano il senso di responsabilità personale in un'irresponsabilità collettiva, degradano il comportamento sociale umano all'istinto che ci accomuna ai mammiferi.
Ma almeno l'istinto è prevedibile.
Io sono solo una ragazza di campagna, non ne so e non ne voglio sapere delle bande e della cosiddetta sottocultura urbana, ma se incontro un cinghiale in un bosco so come comportarmi (almeno spero).
Allo stesso modo, non ho bisogno di sapere il livello di razzismo di una città o di un gruppo sociale, per sapere che l'uomo è un animale intrinsecamente territoriale. Per questo mi mimetizzo il più possibile e, in presenza di ciò che reputo un pericolo, faccio l'aria svagata da irlandese, scuoto le rosse chiome al vento e non spiccico più di due parole per non fare riconoscere l'accento. Esattamente come farei a Roma, del resto (rosse chiome a parte).
Voi fareste incazzare un cinghiale che raspa per delimitare il suo territorio? E allora perche' fare incazzare un knacker?
Che poi dell'accento non gliene frega niente, magari basta che ti prendano in simpatia per qualsiasi sciocchezza nota a loro soltanto e sei a posto vita natural durante.
Non ho bisogno di sapere cosa si stavano urlando, quando l'altra sera due ragazzi ubriachi si sono fronteggiati IN MEZZO a North King Street, per capire le dinamiche della sfida. Ho osservato abbastanza il mio pastore tedesco ripetere lo stesso rito con i cagnetti rompiscatole dei vicini per saperlo.
Quello che odio è proprio questo, che il comportamento di questi ragazzi sia così degradato da limitarsi a quello della bestia che è ancora (a volte fortunatamente) dentro di noi.
Io credo fermamente che tutti siamo pienamente responsabili delle nostre vite, ma anche che la responsabilità è un concetto che va imparato ed insegnato.
Se la famiglia non te lo insegna, non aiuta.
Se dalla scuola ti levi il prima possibile, non aiuta.
Se la società, nel giro di una decina di anni, decide che il massimo valore nella vita è fare successo nel minor tempo e con la minor fatica possibile (chiedilo a tutte le ragazzine che in Italia sognano solo di fare le veline), non aiuta.
In un fiume, puoi decidere di nuotare dove ti pare: ma se hai la corrente contro, non aiuta.
Se poi decidi di lasciarti portare dalla corrente, non ti aiuti.
(Ops, scusate il post chilometrico!!!)
[Modificato da sarabiga 04/11/2004 17.54]
__________________________________________________
Tra il dire e il fare c'è di mezzo molto più che un maiale