Coraggio Agnese. Quando sono andata io a Dublino all'inizio del '91 (e per una coincidenza sconcertante si era in piena prima guerra del Golfo anche allora) ho atteso e sudato 5 mesi prima di trovare lavoro. Lavori in nero, casuali, ristoranti, pure un fish & chips. Mi sono fatta poi ulteriori 5 mesi di dole + lezioni di italiano per conto dell'Istituto Italiano di Cultura. Una miseria, al punto che mi ridussi a vivere in un bedsit sull'estremità-canale di Ranelagh per 40 pound alla settimana (di cui venti me li pagava il governo). Poi il miracolo accadde. L'ennesimo curriculum mandato e Bill Gates mi aprì i cancelli (scusate il gioco di parole ;-)), grazie ad un contatto casuale incontrato in un seminario ad UCD. Alla fine del '91. Quell'anno fu duro, me lo ricordo ancora. Ma mi ha temprato. Dopodiché, anche durante gli anni successivi della crisi, non ho più avuto problemi a trovare lavoro.
Ti dirò che il tuo racconto mi sorprende. Ho lasciato Dublino 2 anni fa con cartelli "staff wanted, apply within" praticamente dappertutto, persino il mio newsagent sottocasa aveva una commessa spagnola, non si trovava più personale del luogo. Come può la situazione essere così diversa in così poco tempo?
Due consigli spassionati vi do' se vi avventurate in Irlanda: non andate in famiglia (a meno che non veniate da me alla pari
), non cercate connazionali, mischiatevi con la gente del luogo.
Come anche Fabio potrà darvi conferma, è facilissimo. Ed è la mossa più salutare.
Cheers
Martina da un'estiva Cork