The Who, Arena di Verona, 11th June 2007

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Giambuca
00martedì 12 giugno 2007 15:34
Gran concerto ieri sera, rovinato in parte dal temporale (mi sembrava di aver fatto un tuffo in piscina, con vestiti e tutto) e da Roger Daltrey che a causa del freddo e della pioggia è rimasto senza voce...
Il gruppo ha suonato solo 16 canzoni (anzi 15, visto che Behind Blue Eyes è stata interrotta dopo una strofa, causa assenza di voce), ripronendo vecchi successi (My Generation, The Kids Are Alright, Pinball Wizard, Baba O'Riley) e pezzi tratti dall'ultimo album.

Vediamo come TGCOM descrive la serata:
www.tgcom.mediaset.it/spettacolo/articoli/articolo3658...
The Who a Verona, concerto bagnato
Lo show interrotto per un'ora

E' stato un gran successo. L'Arena di Verona era strapiena ma gli spettatori sono rimasti per circa un'ora infreddoliti sotto la pioggia aspettando che gli Who tornassero sul palco. Il pubblico ha applaudito e incitato la band Roser Daltrex e Pete Townshend e alla fine sono stati accontentati, lo show è ricominciato da dove si era interrotto. In scaletta, oltre ai brani del nuovo "Endless Wire", anche hit come "Pinball Wizard" e "Papa O'Riley".
Il concerto partito sulle note di "J can't explain" con un video sullo schermo dietro il palco e immagini di repertorio della band inglese di cui sono rimasti Pete Townshend e Roger Daltrey, si è fermato alla quinta canzone per un violento acquazzone che ha fatto arrivare la pioggia anche sul palco. Il pubblico di oltre 12 mila fan si è assiepato sotto i portici dell'Arena in attesa che il concerto riprendesse. E dopo 50 minuti Roger sulle note di "Behind Blue Eyes" ha dato il via di nuovo alla seconda parte del concerto tra gli applausi della folla coperta con impermeabili colorati e per nulla scoraggiata dalla pioggia.

Ma, al ritornello della canzone Roger si è dovuto fermare perché ha detto "la mia voce se ne è andata. Siamo dispiaciuti ma non possiamo continuare a cantare". Il pubblico ha cominciato ad incitarlo gridando Roger, Roger e l'organizzazione ha chiesto di aspettare e Pete Townshend molto dispiaciuto ha chiesto di aspettare ancora un po'. Intanto la pioggia è cominciata a cadere ma dopo un quarto d'ora la formazione composta da: alle tastiere John Bundrick, al basso Pino Pallatino, alla batteria Zak Starkey, il figlio Ringo Starr e alla seconda chitarra Simon Townshen, fratello di Pete, ha ripreso a suonare tra un boato di applausi e di pioggia battente. In soccorso alla fonia di Roger, dovuta alla pioggia, è arrivato Pete Townshend che ha cantato testi del nuovo album.

Sullo schermo immagini psichedeliche di fiori della natura di un treno accelerato in corsa, i Boss contro i Ross e canzoni tratte da "Quadro Phelia" e "Tommy". Nonostante la musica sia andata avanti a singhiozzo dopo l'ultima ripresa le canzoni si sono susseguite senza interruzione e Pete Townshend ha regalato agli spettatori alcune delle sue storiche esibizioni lanciandosi sul palco e alzando il braccio alla vecchia maniera degli Who.


Mi chiedo se gli articoli vengono riletti prima di essere pubblicati. A parte l'italiano malfermo ci sono una marea di errori. Ho evidenziato le cazzate che hanno scritto: fantastica la "Boss contro i Ross", forse il giornalista intedeva dire "Mod contro i Rocker"... beh vista l'assonanza era facile sbagliarsi!

Complimentoni a TGCOM!

[Modificato da Giambuca 12/06/2007 15.35]

[Modificato da Giambuca 12/06/2007 15.52]

=Donegal=
00mercoledì 13 giugno 2007 09:02
Da una lettera a Italians di Beppe Severgnini, sul Corriere della Sera.

Dopo trent'anni, gli Who in Italia (Verona)

Caro Beppe,
ero a Verona per l'unica tappa italiana del tour degli Who. Che dire se non: indimenticabile? A partire dal colpo d'occhio che offriva l'Arena con migliaia di fan in religiosa attesa, con la prima mezz'ora di concerto scivolata via come se il tempo non fosse mai passato, con la pioggia che ha inondato tutto e tutti, con l'attesa della sospirata ripresa, con la nuova interruzione perché Daltrey è rimasto senza voce (vengono in Italia ogni trent'anni, vuoi che il colpo di scena potesse mancare?), con il pubblico che non si rassegna e li richiama fuori a gran voce, con loro che ritornano e Townshend che canta oltre a suonare con la carica di un ragazzino, con il figlio di Ringo Starr alla batteria che suona di gran lunga meglio del padre, con la folla strabagnata che canta i vecchi pezzi mentre sullo sfondo spezzoni presi da «Quadrophenia» ti riportavano indietro con il tempo. Indimenticabile, appunto. Così come le lamentele di mia moglie sulla strada del rientro per l'acqua presa, quelle, immancabili.
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