Io quando ho fatto la tesi ho spulciato, tra gli altri, questo libro: Ruth Dudley Edwards,
Patrick Pearse: The Triumph of Failure, Knocksedan House, Swords, Co. Dublin, Poolbeg Press, 1990. Significativo già nel titolo, no? Anche se poi ci sono un sacco di teorie sul signor Piaras (cavolo, detto così sembra pure un cognome sardo, Piras...) che lasciano alquanto a desiderare, in quel libro...Ma effettivamente, se uno si legge anche tutti i suoi discorsi, soprattutto quelli a partire dal 1913, si nota proprio questa tendenza al "che ci ammazzino pure, noi faremo peggio". Lo diceva pure Connolly. Nonostante la mia grave ignoranza in materia, penso che questo comportamento abbia a che fare anche con la storia dei martiri cristiani, quando questi venivano perseguitati, e più veninvano perseguitati più facevano proseliti. Ma d'altra parte, in Irlanda come altrove, la repressione è il modo più rapido per dare forza a coloro che si cerca di reprimere (vedi
Bloody Sunday di Greengrass), perché prima di tutto desti sdegno anche in coloro che magari non erano dalla parte "in lotta", e quindi simpatia e se proprio va bene appoggio, e poi in questo modo si ricompattano anche i vari fronti della parte "in lotta"...contro il nemico comune, si combatte insieme...Un polpettone un po' semplificato il mio, mi riesce difficile scrivere bene ciò che penso, però...questa è la mia opinione.
Ah, altro libro studiato: Seán Farrell Moran,
Patrick Pearse and the Politics of Redemption: the Mind of the Easter Rising, 1916, Washington, The Catholic University of America Press, 1994.
[Modificato da Inismeain 09/02/2006 14.50]