Referendum sulla Procreazione assistita

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Sean1
00lunedì 23 maggio 2005 09:30
una bellissima testimonianza :-)
Il sorriso di Enzo, bimbo eterologo
"Frutto della scienza e dell'amore"
di MARIA NOVELLA DE LUCA


TORINO - Ucraina, sana, giovane. Di lei Giulia sa soltanto queste tre cose: razza, salute, età. Per lei Giulia prova un sentimento autentico: gratitudine. Tutto il resto è Enzo, sette mesi e due denti, "concepito" a Kiev e nato a Torino in un ospedale pubblico, lo stesso dove lavora la mamma, Giulia, infermiera professionale, ferrista di sala operatoria. Enzo è un bambino bruno, curioso, Giulia e Paolo lo guardano come se fosse un miracolo compiuto, una vertigine d'amore, lui risponde dal seggiolone sputando pastina dappertutto.

Enzo è un bimbo "eterologo". Nato con "l'ovodonazione". Frutto di una tecnica che l'Italia ha messo al bando, simbolo del quesito referendario che più divide anche sostenitori del Sì. "Se non avessi paura dei pregiudizi e di danneggiare mio figlio - racconta Paolo, 39 anni, consulente aziendale - mi metterei con Enzo in braccio accanto ai manifesti del Sì per far capire che cosa vuol dire votare a favore della fecondazione eterologa. Vuol dire che Giulia, la mia compagna, diventata sterile a trent'anni dopo una gravissima endometriosi, ha potuto mettere al mondo Enzo perché una donna ucraina ha donato dietro compenso i suoi ovociti, che sono stati fecondati in provetta con il mio seme. Che cosa c'è di male in tutto questo? Perché dobbiamo emigrare per farlo? Noi ce lo siamo chiesti a lungo. Confesso che alla fine ha prevalso il desiderio più che la ragione, ma in ogni caso un figlio non può mai essere considerato un reato".

Enzo è stato concepito in vitro nel centro "Isida" di Kiev, una nuovissima clinica con certificazioni europee e americane diretta dal dottor Valery Zukin, struttura fiore all'occhiello dell'ex repubblica sovietica e oggi meta del "turismo procreativo" di tutto il mondo, in particolare delle coppie italiane infertili in fuga dalla legge 40. Ogni mese da Torino partono viaggi all inclusive che con un costo tra i cinquemila e i settemila euro assicurano l'intervento di fecondazione eterologa. Nel prezzo è compreso l'ovocita di una donatrice se la sterilità è femminile (ormai il 90% dei casi), il seme di donatore se la sterilità è maschile, l'impianto dell'embrione, e una permanenza di dieci giorni in albergo a cinque stelle. "All'aeroporto - scherza Giulia - sembravamo un gruppo di vacanze Alpitour. Tutti lì a ridere, a dire battute, anche per spezzare la tensione. C'erano coppie che tornavano per la seconda, la terza volta, alcune avevano avuto già un bambino, altre invece tentavano ancora. Molte donne, anche più giovani di me, avevano avuto il tumore, e purtroppo dopo la chemioterapia si diventa sterili. Come si può dire addio per sempre alla maternità a 25 o a 30 anni? Con noi c'era anche un gruppo di coppie israeliane, quelle sì di età davvero avanzata, anche oltre i cinquant'anni. A Kiev prima dell'impianto ci sono alcuni giorni di preparazione, di stimolazione ormonale, io sono infermiera facevo le iniezioni a tutte, era un clima particolare, di attesa collettiva, di emozione e di ansia, così per ingannare il tempo abbiamo anche fatto i turisti. Nei nostri cinquemila euro era compresa pure la guida... In Ucraina ormai questi viaggi sono routine, anzi un vero business, basti pensare che all'aeroporto non ci hanno fatto nemmeno passare la dogana".

Il turismo procreativo abbatte frontiere e salta steccati. Ciò che è proibito qui è possibile subito oltre frontiera, gli italiani corrono in Spagna, in Svizzera, negli Stati Uniti, in Ucraina, chi ha meno soldi sceglie la Slovenia, la Grecia, addirittura l'Albania.

La piccola casa di Paolo e Giulia è al terzo piano di un palazzo d'epoca nel centro storico di Torino, è piena di luce, di piante, di giocattoli, di fotografie. "Qui è nata la nostra storia d'amore, qui abbiamo iniziato a convivere, ma adesso è troppo piccola per tutti e tre, stiamo per trasferirci in collina, lì l'aria è migliore e l'ospedale in cui lavoro più vicino", dice Giulia, che oggi è ancora in maternità, e confessa che dopo il calvario della sua malattia, dopo sei interventi chirurgici, lei a Kiev ci tornerebbe subito. "Io sono felice, sono nata per fare la madre, nessuno mi ha dovuto spiegare come si cambia un pannolino o come si fa un bagnetto, ho desiderato Enzo più di ogni cosa al mondo, quando sarà grande gli spiegheremo com'è nato, dal seme di suo padre, dalla pancia di sua madre e dal nostro cuore, non è questo quello che conta? I miei genitori ad esempio hanno capito tutto, anzi ci hanno dato i soldi per partire. Così i nostri amici.

Magari tra dieci, quindici anni la società italiana sarà cambiata, del resto la sterilità è male dei nostri giorni, perché dovremmo vergognarci? Alcuni mesi fa, poco prima che Enzo fosse battezzato, il parroco della chiesa qui vicino ha definito mostri i bimbi nati con la fecondazione eterologa. Mi sono sentita male...". Nella clinica del dottor Zukin infatti sono rimasti due embrioni congelati, due altri ipotetici figli di Giulia e Paolo. Ma Paolo frena, invita alla riflessione. "La vita ci ha fatto già un grande regalo, Giulia è l'unica ad essere rimasta incinta in quel viaggio, insieme a noi c'erano tante altre coppie, soltanto noi abbiamo avuto il bambino, sento che noi abbiamo fatto già un'esperienza limite, io stesso mi rendo conto che serve una regolamentazione, ad esempio un limite d'età per la fecondazione eterologa, però è importante far sapere che se si arriva ai viaggi della speranza è perché dietro ci sono tragedie, malattie, non capricci o delirio di onnipotenza".

Giulia e Paolo sono sinceri. Qualche interrogativo nel loro cuore è rimasto aperto. Paolo: "Ho pensato che le donne ucraine sono povere e per questo vendono i loro ovociti". Giulia: "Sì, ma lo fanno anche le donne spagnole, e la Spagna è un paese ricco". Di fronte ad Enzo il pensiero però si ferma. "Ora c'è lui, è nostro figlio".

(23 maggio 2005
gior77
00martedì 24 maggio 2005 10:18
riporto dal sito di Repubblica:

Venerdì, 20 maggio
Onanismo e coda di paglia
Il leader radicale Marco Pannella, si sa, ama la provocazione e il ricorso al paradosso. Così, davanti agli studenti di un liceo romano, per smontare le ragioni del fronte dei contrari al referendum, si lancia in un'audace equazione. "Se gli embrioni sono figli, fratelli, persone care, hanno una mamma e un papà che sono gli spermatozoi e gli ovuli; quindi la masturbazione è l'omicidio di milioni di possibili genitori. Bisognerà farsi carico di questo". Meno spericolato invece, ma comunque sempre sul filo del sillogismo, l'opinione di un altro fautore del sì, il costituzionalista cattolico Stefano Ceccanti. "Chi ha approvato la legge sia in Parlamento che fuori, dovrebbe difenderla votando no: se è stato fatto un buon lavoro, il consenso sociale è assicurato. Se si astiene, significa che sa di essere in minoranza. E' un'ammissine di colpa".

[Modificato da gior77 24/05/2005 10.19]

admin/moris
00mercoledì 25 maggio 2005 13:22
gior77
00giovedì 26 maggio 2005 13:07
da Repubblica On Line
Fenomeno alimentato dalla legge 40 sulla procreazione assistita
Dall'entrata in vigore il numero delle coppie è triplicato
Cresce il "turismo procreativo"
All'estero per avere un figlio
Le mete più frequentate sono la Spagna e la Svizzera
I motivi: congelamento degli embrioni e diagnosi pre-impianto


ROMA - Si chiama "turismo procreativo", ed è un fenomeno che in Italia si sta diffondendo rapidamente, favorito dalla legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita. I numeri parlano da sé: in un solo anno, da marzo del 2004, 3.610 coppie hanno varcato i confini nazionali. Quasi il triplo, cioè, rispetto alle 1.315 coppie dell'anno precedente all'entrata in vigore della legge. Uomini e donne che si sono rivolti a centri stranieri, per sottoporsi alla fecondazione assistita e avere un figlio, ma anche per eseguire la diagnosi preimpianto e concepire un bambino sano. I dati emergono da un'indagine - che ha coinvolto 53 centri in Europa e al di fuori - condotta dall'Osservatorio sul turismo procreativo, istituito da Cecos Italia e dal Circolo della stampa di Milano.

.....

Le cause della migrazione. Fra le ragioni che favoriscono il "turismo procreativo", c'è la possibilità di congelare gli embrioni - il che consente vantaggi di salute per le coppie e tempi brevi - e le "non restrizioni" del numero degli ovuli da fecondare in coltura. A questo si aggiunge la diagnosi pre-impianto, che può scongiurare il rischio di trasferire al figlio le malattie genetiche ereditarie delle coppie. In Gran Bretagna, in particolare, esiste un ente governativo (Hfea) che regola e controlla tutte le strutture dove si esegue la fecondazione.

(25 maggio 2005)

[Modificato da gior77 26/05/2005 13.07]

Sean1
00venerdì 27 maggio 2005 09:47
APPELLO REFERENDUM AGLI IRLANDIANI-AIRE
APPELLO REFERENDUM AGLI IRLANDIANI-AIRE

Dovreste ricevere in questi giorni le schede (4) per votare, votate e rinviatele immediatamente seguendo scrupolosamente le istruzioni, RICORDATE le schede devono pervenire entro il 9 GIUGNO , quelle pervenute successivamente saranno INCENERITE !!!
Se non l'avete ricevute contattate l'ambasciata immediatamente:

www.italianembassy.ie/
info@italianembassy.ie
Italian Embassy in Ireland,
63/65 Northumberland Road,
Ballsbridge, Dublin 4
Tel. 01/6601744






www.comitatoreferendum.it


....un'ultima cosa....VOTATE SI'

SI' - SI' - SI' - SI'


Sean
Corcaigh
00venerdì 27 maggio 2005 14:41
Mi sono arrivate le schede stamattina. Questo fine settimana voto ed impacchetto tutto con cura, lunedì gliele rimando all'ambasciata. Complimenti all'ambasciata Italiana per la puntualità, anche lo scorso referendum le schede mi sono arrivate a tempo record [SM=g27811]
=Donegal=
00venerdì 27 maggio 2005 14:59
E' un po' lungo, ma merita veramente di essere letto e fornisce molti spunti di riflessione:

www.repubblica.it/2005/e/sezioni/politica/dossifeconda1/dossifeconda1/dossifecon...

Ciao,
David
LuciaA
00venerdì 27 maggio 2005 18:44
Re:

Scritto da: admin/moris 25/05/2005 13.22



Potrei usare questa vignetta per un giornalino locale?
Dove l'hai presa ce ne sono altre(sul tema)?
Ciau[SM=g27822]
Lucia

[Modificato da LuciaA 27/05/2005 18.46]

Sean1
00lunedì 30 maggio 2005 14:59
LETTERA
Mi chiamo Giulia Lorenzoni, ho 30 anni.
In quest'ultimo anno mi sono ammalata di sclerosi multipla, una malattia autoimmunitaria molto grave. A tutt'oggi non si conosce una cura risolutiva e si può solo ricorrere a farmaci che ne rallentano la progressione.
Poiché questa malattia, della quale soffrono solo in Italia 52.000 persone, potrebbe trarre beneficio dall'impiego di cellule staminali embrionali, vi chiedo di dare una mano alla ricerca medica VOTANDO SI' AL PRIMO QUESITO REFERENDARIO DEL 12 e 13 giugno (quesito relativo alla ricerca sulle cellule staminali).

La malattia che colpisce soprattutto i giovani tra i 20 e i 30 anni, aggredisce il sistema nervoso centrale mediante distruzione delle guaine protettive dei fasci nervosi. Nella sua fase iniziale si manifesta con attacchi più o meno violenti a cui seguono periodi di quiete in cui lentamente si possono recuperare le funzioni che si erano perse (il recupero non è scontato e spesso non completo). Poi si può entrare (70% dei casi) in una fase progressiva in cui il corpo non riesce più a recuperare i danni subiti.
Nel mio caso (la sclerosi è molto diversa da persona a persona) la violenza degli attacchi è stata molto forte: in pochi mesi mi sono trovata semiparalizzata su una sedia a rotelle, non potendo bere acqua perchè mi andava di traverso, non riuscendo a parlare chiaramente perché la lingua era semiparalizzata; ci vedevo doppio, avevo gravi difficoltà urinarie.
Sono stata ricoverata in ospedale per più di 50 giorni consecutivi, e adesso, da novembre, dopo una drastica chemioterapia, sono in uno di quei periodi di quiete in cui il corpo può recuperare dai danni che fa la malattia, se gli riesce. Continuo a fare una cura chemioterapica in pastiglie e le mie condizioni sono fortunatamente molto migliorate (ho recuperato quasi tutto).
Le cellule staminali embrionali sono una grande speranza per sconfiggere questa terribile malattia e altre molto gravi (alzheimer, parkinson, cardiopatie, diabete, tumori, sclerosi laterale amiotrofica).
Non ce la togliete.

Grazie di tutto cuore

Giulia Lorenzoni

Pubblicato Maggio 28, 2005 www.carmillaonline.com/archives/2005/05/001391.html
paolino-BOGLANDSMAN
00lunedì 30 maggio 2005 15:52
Abbiamo avuto ancora una volta, tanto ce ne fosse ancora bisogno, uno splendido esempio di ingerenza della Chiesa con la vita sociale...
paparazzo... piuttosto, pensa un po' ai tanti mali della chiesa... come diceva un famoso puffo, "che è meglio"![SM=g27816]
Sean1
00lunedì 30 maggio 2005 16:08
cosa ne pensereste se vi comunicassi che ne so' che il presidente del Burundi o del Guatemala chiede agli italiani di astenersi, pensereste probabilmente che e' meglio se si fanno i cxxxi loro , e pensereste bene e avreste ragione, io la penso lo stesso se lo stato si chiama Citta' del Vaticano (unico stato al mondo che e'istituzionalmente una monarchia assoluta , la Gran Bretagna per esempio e' una monarchia costituzionale).

Poi a volerla mettere giu' brutta ma ti pare che della gente che ha deciso per l'"astinenza sessuale"[SM=x145467] a vita e che ha deciso di vivere in un mondo prevalentemente maschile o comunque dove il potere e' solo maschile e patriarcale e di non avere figli debba intromettersi nelle scelte di chi ha fatto scelte piu' diverse (e sane) tipo amarsi ed avere dei figli ?

scottishflag
00lunedì 30 maggio 2005 22:07
Re:

Scritto da: Sean1 30/05/2005 16.08
Poi a volerla mettere giu' brutta ma ti pare che della gente che ha deciso per l'"astinenza sessuale"[SM=x145467] a vita e che ha deciso di vivere in un mondo prevalentemente maschile o comunque dove il potere e' solo maschile e patriarcale e di non avere figli debba intromettersi nelle scelte di chi ha fatto scelte piu' diverse (e sane) tipo amarsi ed avere dei figli ?
FFZQUOTEEND-->

Beh, si stanno modernizzando pure loro. Pensa che un prete di una parrocchia di una frazione sperduta in provincia di Massa (dove avevano casa i miei nonni paterni) si fa accompagnare in giro per commissioni dalle madre delle sue due figlie.
gior77
00martedì 31 maggio 2005 08:14
Re:

Scritto da: Sean1 30/05/2005 16.08
cosa ne pensereste se vi comunicassi che ne so' che il presidente del Burundi o del Guatemala chiede agli italiani di astenersi, pensereste probabilmente che e' meglio se si fanno i cxxxi loro , e pensereste bene e avreste ragione, io la penso lo stesso se lo stato si chiama Citta' del Vaticano (unico stato al mondo che e'istituzionalmente una monarchia assoluta , la Gran Bretagna per esempio e' una monarchia costituzionale).

Poi a volerla mettere giu' brutta ma ti pare che della gente che ha deciso per l'"astinenza sessuale"[SM=x145467] a vita e che ha deciso di vivere in un mondo prevalentemente maschile o comunque dove il potere e' solo maschile e patriarcale e di non avere figli debba intromettersi nelle scelte di chi ha fatto scelte piu' diverse (e sane) tipo amarsi ed avere dei figli ?




Bisogna essere obiettivi: la Chiesa ha sempre, da quando esiste, fatto politica. Una volta aveva un suo stato, adesso che il suo stato non esiste più (quantomeno non controlla più un vasto territorio della penisola italiana) ovviamente prova ad influire sulla politica del paese che la ospita.
E' sempre stato così, del resto l'Italia è un paese con forti radici cristiane, soprattutto al sud.
E' obiettivamente impensabile che non provi ad influenzare le scelte politiche italiane, anche visto il potere economico e il serbatoio di voti che dispone.

Piuttosto, se sono fermamente convinti che la legge sia giusta, che invitino a votare no, e non l'astensione.
Sean1
00martedì 31 maggio 2005 08:30
..il punto e' : ritieni che per te cattolico, per la tua morale la procreazione assistita, la ricerca sulle cellule staminali sia peccato ? bene allora astieniti , ma quello che si cerca di fare e che la chiesa[SM=x145467] ha sempre fatto e' imporre a TUTTI PER LEGGE la propria MORALE e questo per me e' IMMORALE...
gior77
00martedì 31 maggio 2005 08:37
se la Chiesa fa così, è perchè qualcuno glielo consente. La DC prima, il centrodestra adesso, hanno attinto stabilmente al serbatoio di voti che la chiesa può garantire.
e non puoi ottenere i suoi voti senza promettere qualcosa in cambio.

[Modificato da gior77 31/05/2005 8.37]

Sean1
00martedì 31 maggio 2005 08:43
Re:

Scritto da: gior77 31/05/2005 8.37
se la Chiesa fa così, è perchè qualcuno glielo consente. La DC prima, il centrodestra adesso, hanno attinto stabilmente al serbatoio di voti che la chiesa può garantire.
e non puoi ottenere i suoi voti senza promettere qualcosa in cambio.

[Modificato da gior77 31/05/2005 8.37]




be' e' la stessa cosa che fa il CSX, dov'e' l'UNIONE sul referendum??? tutti nascosti per non offendere le gerarchie vaticane e nel 2006 magari (come nel 2001) umilmente a presentare il proprio programma alla CEI per ottenerne la benedizione....
Sean1
00martedì 31 maggio 2005 10:05
SULLA VITA SI VOTA (e vi spiego perché)
di Girolamo De Michele
[Autore del romanzo Tre uomini paradossali, pubblicato da Einaudi Stile Libero, Girolamo De Michele sta per uscire in tutte le librerie con Scirocco, per il medesimo editore]



Ci sono due argomenti tra i sostenitori dell’astensione al referendum sulla fecondazione assistita. Il primo è quello del realismo politico: difendo questa legge, e faccio la scelta più utile a mantenerla. Il secondo argomento è quello dei valori: la vita è un valore, anzi, IL VALORE, e sui valori non si vota. Ovvero: la vita non può essere messa ai voti. Questo secondo argomento, errato logicamente, infondato giuridicamente e pericolosissimo dal punto di vista etico e politico, va avversato non solo per le contingenti ragioni del referendum, ma anche per ciò che comporta. Provo a spiegare il perché.

Prendiamo sul serio l’argomento del valore. Esso si fonda sulla preminenza del valore etico sul diritto, ovvero sul convincimento che esistano dei valori naturali che, trasfigurati in diritti inalienabili, costituiscono dei punti fermi sui quali la scienza del diritto non può deliberare. È del resto vero che i «principî supremi» contenuti dalla nostra Costituzione, «non possono essere sovvertiti o modificati nel loro contenuto essenziale, neppure da leggi di revisione costituzionale» (sentenza Corte Costituzionale n. 1146/1988). Si tratta di vedere se per la «vita» valga questa situazione.
Procediamo per gradi. Sulla vita non si può votare in senso assoluto o in senso relativo? È facile vedere che il primo corno del dilemma dev’essere escluso. Molti dei deputati favorevoli all’astensione fondata sui valori non hanno forse partecipato (pro o contro) a una votazione sulla partecipazione italiana alla guerra in Iraq? Ammettendo che l’embrione abbia dignità di persona (ma allora, domando sommessamente, perché nell’intero testo della legge il termine persona non è mai menzionato?), forse che alla stessa dignità non vanno equiparati i carabinieri, i civili iraqeni, i soldati della Coalition of Willings, i volontari sommersi (come Baldoni) o salvati (le due Simone)? Dunque, in alcuni casi, sulla vita si può votare, e infatti si è votato.
Un passo avanti. L’introduzione di pratiche sanitarie per i soggetti affetti da HIV non è una decisione avente per oggetto la vita? Non è con un voto che lo Stato delibera, attraverso una legge, il loro diritto al prolungamento delle aspettative di vita? E quando, per contro, un ministro della Sanità – Carlo Donat Cattin – si oppone alla spesa di fondi pubblici per i malati di AIDS, sostenendo che «l’AIDS se lo prende chi se lo va a cercare», non siamo in presenza di un non-voto sulla vita? Ma questo non-voto ha avuto ugualmente effetto sulla vita: quel ministro si è reso moralmente responsabile della morte di un numero di uomini e donne esponenzialmente più alto di quelli materialmente uccisi dal suo figlio terorista. Dunque, non è affatto vero che il non-voto non ha effetti sulla vita. Né è vero che la vita non può essere oggetto di voto: che ci sia o no un voto, non è vero che la vita è oltre il potere determinativo del diritto.
Da qui due nuovi argomenti: quello sostanziale (la vita come fondamento di un diritto alla vita e alla salute) e quello giuridico (il voto come processo performativo che interviene al termine di un processo deliberativo). Esaminiamo il secondo. Sostenere che ci sono argomenti sui quali in diritto sarebbe (o dovrebbe essere) ineffettuale è un argomento pericoloso. Chi lo fa proprio (da Oriana Fallaci a monsignor Maggiolini, per intenderci) dovrebbe avere l’onestà intellettuale di riconoscere nelle proprie categorie di giudizio quelle stesse categorie che abitualmente denuncia nel fondamentalismo islamico (controprova: perché non si chiede una teorica dichiarazione di voto a quegli esponenti dell’integralismo sempre presenti nei salotti di Vespa, Socci, ecc., tanto utili a recitare la parte del talebano in casa nostra?). È evidente che qui si presuppone un’autorità extra-giuridica che sospende l’esercizio del diritto in nome di un più alto valore. Con una contraddizione di non poco conto: che l’oggetto del referendum non è la natura, ma una legge istituita con un voto. Che della natura non si faccia oggetto di voto è pacifico: non si abolisce con referendum la fotosintesi clorofiliana. Altro è interpretare la natura per stabilire cosa da essa discenda. Senza interpretazione, se tutto ciò che è naturale va accettato come tale, dovremmo impedire per legge (o quantomento ammettere l’obiezione di coscienza del chirurgo) l’estirpazione del tumore maligno nel quale naturalmente evolvono lo 0.8% degli embrioni. La stessa dottrina della Chiesa afferma sì che la natura è valde bona, ma al tempo stesso creatura, dunque soggetta a corruzione: ciò che noi chiamiamo malattia, sofferenza, morte. Purtroppo l’eminentemente buon Creatore (se mai c’è stato) ci ha lasciati soli, almeno temporaneamente: forse è andato via, forse è troppo impegnato a dar vesti ai gigli e a nutrire gli uccelli per occuparsi di noi. Forse, più semplicemente, ha lasciato al nostro libero arbitrio la decisione. E la decisione sull’interpretazione, che necessariamente deve concretizzarsi in legge, o è frutto di un organo extragiuridico (un Consiglio notturno? Il Consiglio dei custodi dell’ortodossia, come in Iran?), o è l’esito di un processo deliberativo che si conclude col voto. Negare il voto come esito della discussione (un vecchio pallino del pensiero reazionario) significa vanificare la discussione stessa, trasformare la pluralità di opinioni in chiacchiera inconcludente. Ma se la discussione non è deliberante né costituente, a che pro attardarsi a discutere? C’è sempre una qualche battaglia del grano o un qualche piano quinquennale per la produzione dell’acciaio da realizzare, e com’è noto in silenzio si lavora meglio.
Ripartiamo allora dal il diritto alla vita, che si ritiene erroneamente essere naturale, dunque eterno. Ma questo diritto non esisteva al tempo in cui il Sovrano si arrogava il diritto di vita e di morte sui suoi sudditi. Il Sovrano non aveva alcun potere di impedire che la mortalità infantile nel primo anno di vita fosse del 50%, e che dei sopravvissuti solo la metà raggiungesse la pubertà. Non poteva impedire la morte delle partorienti per infezione o febbre puerperale, non poteva abolire per decreto regio le malattie infettive, era impotente rispetto alla morte per stenti o denutrizione all’approssimarsi della vecchiaia. Il Sovrano aveva solo il potere di morte sui sudditi sopravvissuti. Il diritto alla vita nasce con lo Stato moderno, cioè con l’affermarsi della vita stessa. Con la medicalizzazione della vita, che seleziona e riduce sino all’impercettibilità le malattie mortali; con i progressi nella prevenzione e cura, con la penicillina e gli antibiotici, con le vaccinazioni e i progressi tecnico-sociali delle strutture ospedaliere. Al tempo stesso, la vita viene inglobata nell’apparato amministrativo dello Stato moderno: il che significa, limitatamente al nostro discorso, strutture mediche in grado di vaccinare tutti i bambini, sistemi sanitari in grado di assistere (almeno in teoria) ogni cittadino, sistemi pensionistici, tutela della salute sul lavoro, ecc. È il bio-potere (da bios: vita). Tutto questo è ciò che, in termini pratici, chiamiamo vita: e tutto questo esiste in virtù di leggi degli Stati, e dunque di voti. Nello Stato moderno la vita esiste proprio perché sulla vita si vota.
Ho detto: vita in termini pratici. Ma vita è anche un concetto metafisico: la differenza tra il sasso, che sta, e l’essere umano, che non sta, ma è (è vivo). Tra lo spermatozoo e il feto ben formato, cioè divenuto corpo organizzato. Si dice: c’è vita sin dal concepimento. Ovvero, non c’è transizione ambigua o ininterpretabile tra la cosa (l’ovulo o lo spermatozoo) e il feto organizzato. Strana dottrina, da parte di chi crede (con Tommaso d’Aquino, e in tempi più recenti Maritain e Albino Luciani, futuro papa Giovanni Paolo I) che l’anima sia forma del corpo organizzato, dunque presente nel corpo solo della formazione degli organi (cioè dal quarto mese di gravidanza). Ma qui (dall’embrione per alcuni, dal feto organizzato per altri) siamo in presenza di un caso-limite del diritto: la coesistenza di due vite (due persone?) in un unico luogo (il corpo della madre). Caso-limite, perché il diritto si incentra sulla nozione di Individuo: ma l’individuo è, appunto un solo essere in un solo luogo. Prima ancora di sapere quando la cosa è, o diventa, persona, la questione fondamentale è: come risolvere i casi di incompatibilità tra due esseri presenti nello stesso luogo? A chi spetta la decisione, cioè il voto? Non ci sono che due alternative: o alla madre, come unico arbitro del proprio corpo, istituendo così una gerarchia giuridica tra un soggetto portatore certo di diritti inalienabili e un soggetto incerto o indeterminabile. O a un soggetto terzo: ma allora la gerarchia si sposta sul concepito, sul nascituro, rendendo di fatto la donna soggetto minore di diritto. E bisogna essere molto chiari, a costo di essere duri: se i diritti della donna sono subordinabili in determinati casi, allora non sono inviolabili: dunque la donna è sempre e comunque soggetto minore di diritto, che solo in deteerminati casi (non importa quanto estesi nel tempo) non è soggetta alla potestà altrui. Come nei western, viene reintrodotto il medico che, lavandosi le mani, chiede al marito: la moglie o il bambino? Ma non è proprio il cosiddetto Far West procreativo quello che i difensori della legge 40/2004 paventano in caso di vittoria del SI?



AleX.zero
00martedì 31 maggio 2005 14:46
10 Buoni motivi per non recarsi a votare ai referendum del 12-13 giugno


1) Siete contrari a ogni forma di procreazione assistita e credete
ciecamente nella masturbazione. E sottolineo ciecamente.

2) Non vi interessate di problemi che non abbiano un'influenza diretta
sui vostri tornei di calcio alla Playstation 2.

3) Margherita Hack vi ricorda terribilmente Maga Magò.

4) Siete convinti che Alzheimer e Parkinson siano i due terzini con cui
il Milan conquistò il suo primo scudetto.

5) Ritenete che il concepimento cominci nel momento in cui lei ti
chiede: "Scusa, sai che ore sono?".

6) Temete che il congelamento di migliaia di embrioni vi renderà
impossibile trovare ancora in circolazione il Calippo al gusto cola.

7) Vi piace l'idea di entrare a far parte di un club che comprenda, tra
gli altri, Mastella, Andreotti, Gasparri, Martinazzoli, Buttiglione e
Follini.

8) Da pochi mesi siete entrati a far parte di un gruppo criptonazista o
qualcosa di peggiore.

9) Temete che una legge eccessivamente libertaria conceda a vostra
madre la possibilità di abortire. Oggi, che avete 27 anni.

10) Trovate sensato che Camillo Ruini ci dia consigli sulla
procreazione nonostante siano sessant'anni che rischia di fecondarsi una
mano.
Corcaigh
00martedì 31 maggio 2005 15:26
[SM=x145470]
[SM=g27828] [SM=g27828]
[SM=g27811]
Sean1
00martedì 31 maggio 2005 15:28
[SM=x145470] [SM=x145489]
admin/moris
00martedì 31 maggio 2005 21:37
[SM=x145470] ale



Scusate, possiamo considerare Gesù Cristo come il frutto di una procreazione assistita oppure no ?


Tanto naturale non mi sembra, insolita partenza per colui che secondo i cattolici "si è fatto uomo per salvare gli uomini"...
AleX.zero
00martedì 31 maggio 2005 22:07



la somiglianza mi sembra cmq indiscutibile![SM=x145442]
gior77
00mercoledì 1 giugno 2005 08:35
Re:

Scritto da: admin/moris 31/05/2005 21.37
[SM=x145470] ale



Scusate, possiamo considerare Gesù Cristo come il frutto di una procreazione assistita oppure no ?


Tanto naturale non mi sembra, insolita partenza per colui che secondo i cattolici "si è fatto uomo per salvare gli uomini"...



non so se fosse stata assistita, ma sicuramente era eterologa!!!
[SM=g27828]
Sean1
00mercoledì 1 giugno 2005 08:45
Re:

Scritto da: admin/moris 31/05/2005 21.37
[SM=x145470] ale



Scusate, possiamo considerare Gesù Cristo come il frutto di una procreazione assistita oppure no ?


Tanto naturale non mi sembra, insolita partenza per colui che secondo i cattolici "si è fatto uomo per salvare gli uomini"...



...strano ...stamattina durante la mia pausa di meditazione ([SM=x145439] ) pensavo la stessa cosa...vabbene no alle mamme-nonne pero' nemmeno le vergini-mamme...
Sean1
00mercoledì 1 giugno 2005 08:57
LA STORIA
LA STORIA
Simone, il figlio della provetta
"Questa volta non mi astengo"
Venti anni, nato a Torino dopo l'inseminazione
La madre: sono contraria solo all'utero in affitto
di VERA SCHIAVAZZI


Simone in braccio al dottore
che lo fece nascere
TORINO - "Lo ricordo come fosse ieri. La gioia di stringere il mio bambino. La voce di mio marito che diceva: "E' sano, ha tutte le dita, è bellissimo...". E poi l'attacco del vescovo, ma anche le parole diverse del prete della mia clinica: Signora, di che cosa si tormenta? Con tutti gli aborti che ci sono, lei invece ha messo al mondo un figlio. Dio la benedica...". Marta B. ricorda perfettamente, ma sono passati vent'anni.

Vent'anni da quel 1° febbraio del 1985, quando Simone, figlio della provetta, nacque all'ospedale Sant'Anna, a Torino, in uno dei centri più grandi d'Europa dove chi si occupava di fecondazione era guardato come un pioniere. O un matto. Ma chi c'era, e grazie a loro è diventata madre, o padre, o bambino, non ha mai smesso di ringraziarli. E domenica prossima andrà a votare, quattro sì per non rischiare di togliere neppure la più piccola possibilità a un'altra donna, a un'altra coppia.

Marta racconta oggi, a pochi giorni dal referendum sulla procreazione assistita, come è andata la sua storia. "Sono nata e cresciuta da queste parti (una cittadina della provincia di Cuneo, ndr), a 21 anni ho sposato un ragazzo siciliano. Non avevo nessun sospetto, stavo bene. Ma i figli non arrivavano. Sono infermiera, ho fiducia nei medici. Così, sono andata dal ginecologo più vicino, e sono cominciati cinque anni di calvario. Diceva che avevo un'infiammazione, facevo iniezioni per curarla e tutto restava come prima.

D'estate, durante le vacanze in Sicilia, mia suocera mi convinse a vedere un altro medico, e anche lui non capì nulla. Finalmente, a Torino, trovai un professore che mi ordinò l'esame delle salpingi: avevo tutte e due le tube chiuse, non c'era nessuna possibilità di restare incinta naturalmente".

Marta si sentiva come una malata, "una menomata". "Come una a cui manca qualcosa", ricorda. "Avevo paura che mi venisse l'esaurimento nervoso. Guardi, io lo capisco che ci sono donne che vivono felici senza avere figli, ci credo e le rispetto. Ma per me non era così, io una famiglia la volevo. E, dentro, avevo anche un grande senso di colpa: mio marito non mi hai mai detto una parola cattiva, ma io sentivo di avergli tolto qualcosa. Per fortuna, c'erano i medici del Sant'Anna.

Era incredibile, non avevano neppure i letti, dovevano fare i prelievi alle undici di sera perché un vero reparto non esisteva. Loro stessi erano alle prime prove, ma credevano in quello che facevano".

Restare incinta non fu difficile. "Ci siamo riusciti al secondo tentativo. Allora non usava congelare, certe tecniche non esistevano ancora. La seconda volta, sono state fecondate e impiantate quattro uova, ed è arrivato Simone. Altri figli? Mi sarebbe piaciuto. Ma le dico un segreto: ho avuto paura. Come se dovessi sfidare il destino una seconda volta".

Simone, che ha smesso di studiare e fa l'elettricista, è un bel ragazzo biondo che arriva anche adesso, mentre la madre racconta, la tuta blu ancora addosso. E' imbarazzato, sente domande da quando era all'asilo, ma poi si rilassa e va a prendere l'album dei ricordi: "Ecco, questo è il giornale di quando sono nato. E questo è l'articolo per il primo compleanno, nel frattempo erano riusciti a farne nascere un altro, qui siamo insieme. E questo che mi tiene in braccio quando avevo poche ore è il dottor Di Gregorio, il mio medico. E questo con i baffi che guarda l'incubatrice è papà... Problemi? Non ce ne sono mai stati, mi pare. Appena ho avuto l'età per capire, i miei mi hanno spiegato tutto. Io ho preso i ritagli di giornale e li ho portati a scuola, li ho mostrati ai compagni. Ed è finita lì, non è che ne parliamo tutti i giorni".

Simone, se capitasse a lei di non riuscire ad avere figli, che cosa farebbe? "Che domanda! Quello che hanno fatto i miei, mi farei aiutare... Senza quell'aiuto, io non sarei qui a parlarle". Marta riprende a parlare: "Per curarmi, io non ho pagato una lira, tutto in ospedale, tutto gratis, allora i ticket non c'erano! Avevo una sola paura, avere un figlio non sano, per questo ho detto a mio marito di controllare bene che fosse tutto a posto: ho fatto un parto cesareo, dormivo".

Marta, come voterà ai referendum? "Nessun dubbio, quattro sì. Se tornassi indietro, forse io non farei nascere un bambino da un donatore sconosciuto. Ma la vita è strana, capitano tante cose che non si possono immaginare. Perché devo vietarlo a un'altra? Sono contraria soltanto all'utero in affitto, la donna che ha aspettato nove mesi un bambino può cambiare idea, e ha diritto di farlo". E Simone? "Non credo alla politica, delle due volte che avrei potuto votare l'ultima ho preferito restare a casa... Bah! Stavolta però vado. Le sembra che posso dire di no a mia madre?".


(1 giugno 2005)

[Modificato da Sean1 01/06/2005 9.14]

pzonq
00mercoledì 1 giugno 2005 11:04
ADUC-Cellule Staminali Anno IV Numero 88 del 27 Maggio 2005

Italia. “Embrioni in Fuga”: un gioco per votare si' ai referendum

“Embrioni in Fuga”, infatti, e' l’ultimo videogame di Molle Industria. Scaricato gia' da 5.000 utenti dopo le prime 24 ore, il gioco ha lo scopo di “invitare il pubblico a votare si' al referendum che si terra' tra il 12 e il 13 giugno, in modo da bloccare questa legge oscurantista, che sta ostacolando la ricerca sulle cellule staminali”, spiega Paolo Pedercini, portavoce di Molle Industria.
Fra il puzzle game e il gioco su piattaforme, vede protagonista Betty, una ricercatrice che salta, sposta oggetti, muove leve per risolvere enigmi sempre piu' difficili. Lo scopo e' permettere ad alcuni embrioni che rimbalzano nello schermo di raggiungere sani e salvi il laboratorio. Il giocatore deve affrontare un prete, che cerca di danneggiare Betty, e un burocrate, che mira a schiacciare gli embrioni.
“Un videogioco serve allo scopo, perche' raggiunge un vasto pubblico, anche fette di popolazione a cui altri media non riescono a parlare. Soprattutto i giovani, che magari non sanno nemmeno di questa legge perche' non leggono i giornali. Con questo gioco li si invita alla riflessione. E' un mezzo potente, a maggior ragione poiche' e' su Internet: si puo' diffondere in modo virale, tra gli utenti, passando di mano in mano e di sito in sito. Anche altri portali lo possono pubblicare liberamente, infatti”.
A questo indirizzo “Embrioni in Fuga”: www.autistici.org/molleindustria/




[SM=g27822]
Corcaigh
00mercoledì 1 giugno 2005 11:22
Re:

Scritto da: admin/moris 31/05/2005 21.37
[SM=x145470] ale



Scusate, possiamo considerare Gesù Cristo come il frutto di una procreazione assistita oppure no ?


Tanto naturale non mi sembra, insolita partenza per colui che secondo i cattolici "si è fatto uomo per salvare gli uomini"...



Ed effettivamente... hai ragione!!! Scherzi a parte, vorrei sapere questa come la spiegherebbe il papa!

Comunque, io ho votato e già spedito da ieri le mie schede all'ambasciata. I miei "sì" sono assicurati!

[SM=x145446]auz
Maratona70
00mercoledì 1 giugno 2005 11:29
Un po' OT
Leggo ora sul sito della Repubblica:


CdV, 11:11

PAPA: POTERE, RICCHEZZA, PRESTIGIO SONO INGANNI PER CUORE

"Non considerare il potere, la ricchezza e il prestigio come i valori superiori della nostra vita, perche' in fondo essi non rispondono alle attese del nostro cuore". E' stato questo il consiglio del nuovo Papa ai fedeli di tutto il mondo che gremivano piazza San Pietro per l'Udienza Generale di oggi. "Dobbiamo aprirci all'altro - ha aggiunto Benedetto XVI - portare il peso della sua vita, aprirci al Padre, entrare insomma nei sentimenti di Gesu': questo sarebbe l'esercizio quotidiano per vivere da cristiano".



Ora... io non so se il papa sia ricco (ma lo IOR, la banca del Vaticano, qualche soldino ce l'ha), ma di sicuro la sua è una posizione che conferisce molto prestigio e moltissimo potere.
Non vi sembra che un papa che fa una dichiarazione del genere sia a suo modo rivoluzionario?
È come se Berlusconi dicesse che guardare la TV rende cretini!

[Modificato da Maratona70 01/06/2005 11.30]

scottishflag
00mercoledì 1 giugno 2005 11:36
Re: 10 Buoni motivi per non recarsi a votare ai referendum del 12-13 giugno

Scritto da: AleX.zero 31/05/2005 14.46


1) Siete contrari a ogni forma di procreazione assistita e credete
ciecamente nella masturbazione. E sottolineo ciecamente.

2) Non vi interessate di problemi che non abbiano un'influenza diretta
sui vostri tornei di calcio alla Playstation 2.

3) Margherita Hack vi ricorda terribilmente Maga Magò.

4) Siete convinti che Alzheimer e Parkinson siano i due terzini con cui
il Milan conquistò il suo primo scudetto.

5) Ritenete che il concepimento cominci nel momento in cui lei ti
chiede: "Scusa, sai che ore sono?".

6) Temete che il congelamento di migliaia di embrioni vi renderà
impossibile trovare ancora in circolazione il Calippo al gusto cola.

7) Vi piace l'idea di entrare a far parte di un club che comprenda, tra
gli altri, Mastella, Andreotti, Gasparri, Martinazzoli, Buttiglione e
Follini.

8) Da pochi mesi siete entrati a far parte di un gruppo criptonazista o
qualcosa di peggiore.

9) Temete che una legge eccessivamente libertaria conceda a vostra
madre la possibilità di abortire. Oggi, che avete 27 anni.

10) Trovate sensato che Camillo Ruini ci dia consigli sulla
procreazione nonostante siano sessant'anni che rischia di fecondarsi una
mano.



[SM=x145470] ... me le ero perse...
Sean1
00mercoledì 1 giugno 2005 11:37
Re: Un po' OT

Scritto da: Maratona70 01/06/2005 11.29
Leggo ora sul sito della Repubblica:



Non vi sembra che un papa che fa una dichiarazione del genere sia a suo modo rivoluzionario?
p>[Modificato da Maratona70 01/06/2005 11.30]




no e' solo ipocrita
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