E ci sono io a distogliervi dai dubbi dell’anima e a riportarvi a sane discussioni.
Sempre in ritardo, rispondo.
Mi sale una rabbia, un’incacchiatura, una delusione bruciante…viene voglia di rassegnazione.
Soprattutto quando leggo certi commenti…non si può dire che i referendum sono inutili, stupidi e strumenti conservatori…ma come vi viene?
La gente non è andata a votare perché non gliene frega niente. La bell’informazione fatta in TV ha fatto la sua parte, ma la gente non è andata a votare perché, scusate il francesismo, le pesa il c…!!
Forse la stessa ragione per cui in chiesa non ci entra più…
Si pensa sempre che la politica non ci riguardi, che le decisioni debbano prenderle altri, ci fa paura e ci fa fatica sapere di avere il diritto ( non parliamo del dovere poi!!!) di esprimerci su cose che non siano il colore della nuova macchina o il giocatore che meritava la panchina.
Ma a chi cavolo deve importare se non a noi? Cosa volete al posto del referendum? Volete che i poltronati decidano il bello e il cattivo tempo senza che si abbia la possibilità almeno di alzare il dito per far sapere che un’idea ce l’abbiamo anche noi?
Un’idea, un’opinione, una scelta di coscienza. Non ci si chiedeva tanto. Si chiedeva di essere cittadini, che non lo siamo solo quando dobbiamo contestare una multa, si chiedeva di partecipare alla vita di questo nostro paese, che non è nostro solo quando si issa la bandiera e si canta in coro e ci si commuove. Siamo noi che lo facciamo il paese, anche e soprattutto andando a votare ai referendum, qualsiasi essi siano.
Io la sapevo così. Io credevo questo. Lo credo ancora, in verità.
Ma mi fa tanta rabbia e mi sale in gola un tale dispiacere a sentire e vedere tanta gente che se ne frega, che preferisce ignorare. È davvero triste.
Dovevamo dire: questa legge così com’è mi sta bene o non mi sta bene. Non dovevamo mica farla noi la legge. Non c’era, secondo me, niente di così complicato da capire. Poi se vogliono farci passare da ignoranti caproni è un altro discorso. Se cercano di persuaderci a non capire e a non votare è un altro discorso.
Il punto della questione non è quanto fosse difficile scegliere su argomenti così specifici e complessi, l’alta quota di astenuti non è dipesa da questo. Perché questo non è il primo referendum che fallisce.
Il punto della questione è che ce ne freghiamo. Abbiamo questa cosa chiamata democrazia e non sappiamo che farcene, non ci teniamo o perlomeno non lo diamo a vedere.
Nessuno ha scelto, nessuno ha vinto, nessuno ha perso. Nel migliore dei casi siamo rimasti a guardare con la bocca semiaperta.
A chi viene da ridere, a chi si sente soddisfatto, a chi continua a sparare provocazioni da 2 soldi: mi dispiace davvero non essere riuscita a capirvi, perchè se ci fossi riuscita avrei avuto la conferma che ogni opinione, ogni schieramento (non condivisibile) ha il suo senso e quindi la sua ragione di esistere.
Decidere le leggi e le sorti del paese deve spettare solo a chi riesce a trovare 10 minuti per votare in un modo o nell'altro, se una persona non trova questo tempo allora non deve poter influire su queste scelte, esattamente come avviene negli altri paesi.
Più semplice e più giusto di così si muore.
amici cari, ho deciso di fondare il PEI, il Partito degli Embrioni Italiani.
E che cacchio, se hanno tutti questi diritti, gli embrioni, allora devono anche poter votare e partecipare attivamente alla vita civile e politica italian.
Mi faccio promotore di sostenere i loro diritti e le loro idee in seno al parlamento italiano.
Il mio primo obiettivo è di far approvare una legge che vieti alle donne di dare un calcio nei coglioni agli uomini per difendersi: potrebbe configurarsi il reato di tentata strage, se non addirittura genocidio.
Io mi iscrivo!