Mary Coughlan : 5 Novembre @ Folkclub Torino

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ultrasonico
00lunedì 12 settembre 2005 17:43
come da titolo...

ci vediamo il 5 novembre...


(dal sito del Folkclub .. www.folkclub.it)
CONCERTO ECCEZIONALE
La voce d’Irlanda prestata al blues
Conosce il successo all’età di 28 anni con l’album Tired and Emotional che vende 100.000 copie in Irlanda, suo paese natale con meno di 4 milioni di abitanti: un terremoto.
Nasce a Galway ed è subito tutto difficile. A tredici anni lascia la scuola per problemi di comunicazione familiare, vive un forte disadattamento che la spinge all’alcol, alla droga, al tentato suicidio: finisce in un istituto per malati mentali. A sedici anni riprende gli studi e risale la china verso una vita quasi normale. Da cameriera a modella, pur di guadagnare pochi soldi che le consentano di trasferirsi in Inghilterra.
Lì vive in una comunità hippy: a 19 anni è sposa e madre. Come molte donne, specialmente quelle cresciute in una società patriarcale, Mary pensa che matrimonio e maternità la possano realizzare. E’ giusto a metà… qualcosa non era giusto… sottolinea e quel qualcosa era il suo matrimonio. Dopo sei anni di un’unione infelice, Mary con i suoi tre figli torna a Galway, e si sistema in un’altra comunità. Conosce e frequenta il musicista olandese Erik Visser che scopre in Mary una voce straordinaria e la introduce negli ambienti musicali della città: è successo immediato, grazie alle sue intense interpretazioni di jazz e blues standards. Nel 1985 Mary appare nell’importante programma televisivo irlandese The Late Late Show che porta ad una valanga di richieste, concerti con il tutto esaurito in tutta l’Irlanda e l’album di debutto Tired and Emotional di cui sopra.
Ritornano ancora anni duri dovuti al non facile equilibrio tra famiglia e successo, fra affetti e registrazioni, fra casa e concerti. Vince ancora una volta una grave depressione. Nel 1996 firma il nuovo contratto discografico con l’ importante Big Cat.
Il primo album con questa etichetta indipendente è Live in Galway che guadagna critiche entusiaste. Nello stesso anno è incaricata dal noto regista e scrittore irlandese Neil Jordan di dare lezioni di canto a Julia Roberts per il suo ruolo nel film Michael Collins. La ritrovata serenità nel secondo matrimonio e nella nascita di due nuovi figli, rinnova e ricarica Mary che rientra alla grande nel circuito musicale irlandese e internazionale.
Dieci gli album prodotti, diverse le presenze in compilation di prestigio, tra le tante A Woman’s Heart, una raccolta di successi al femminile, interpretati da cantanti irlandesi e Bringing It All Back Home (BBC 1991) con Elvis Costello. Suo modello ideale è Leonard Cohen i cui brani interpreta magistralmente.
Dopo l’ultimo bellissimo album Red Blues dedicato a Billie Holiday la critica l’ha avvicinata a Bonnie Raitt. In precedenza fu paragonata a Janis Joplin e addirittura a Edith Piaf e i paragoni non sono mai simpatici, né originali. Sicuro è che la sua voce, il suo feeling, l’intensità e la suggestione dell’interpretazione, sono rarità inoppugnabili e lasciano il segno.
Al Folclub, a dieci anni dai concerti al Piccolo Regio e al Folcklub, Mary Coughlan torna accompagnata da James Dlaney al pianoforte e Paul Moore al basso.
Da non perdere.
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