L'ambigua Europa

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Murphy - RA
00giovedì 4 gennaio 2007 11:27
Volevo sollevare una questione che viene spesso ignorata nei dibattiti sul ruolo dell'Europa tanto nella politica internazionale che nella vita di tutti i giorni.

Molti si lamentano della Ue perchè viene vista come una burocrazia lontana e impersonale, desiderosa di comprimere pericolosamente l'autonomia degli stati. Qualcuno, con molta esagerazione, la paragona all'unione sovietica [SM=x145442] o a un superstato distopico.

Altri sono entusiasti dei processi d'integrazione e di allargamento (senza peraltro rilevare il rapporto problematico tra i due) perchè vedono nelle istituzioni una sorta
di club prestigioso a cui è necessario appartenere. A costoro il risultato del referendum francese sulla Costituzione Europea sembra un'insopportabile manifestazione di cattivo gusto, a cui si porrà rimedio ripresentando il quesito alle urne. Fino a quando il risultato non sarà quello giusto. [SM=g27829]

Entrambe le posizioni soffrono del fatto di evitare la questione fondamentale.
Cos'è la UE (e la Comunità europea e l'Euratom)? O meglio, cosa la si vuol far diventare?
E' un'organizzazione economica il cui fine è realizzare un mercato comune?
Direi che questa fase è stata superata molto tempo fa, ma se questa è la sua natura i trattati istitutivi vanno rivisti e subito! Le istituzioni europee non servono e vanno ridotte al minimo.

Se, invece, la Ue deve diventare uno STATO (federale, si capisce), come lascia supporre il fatto che abbia una Corte di Giustizia che può cassare le sentenze nazionali, un Banca Centrale che emette una moneta unica, per non parlare di un organo che si chiama Parlamento eletto a suffragio universale, la questione cambia radicalmente.

In questa ipotesi non è nè tollerabile nè democratico che il Parlamento abbia funzioni per lo più consultive e che gli stati decidano molte delle questioni più rilevanti all'unanimità. La Commissione dovrà diventare un vero governo, il parlamento dovrà avere il potere di fare le leggi e i governi nazionali (il Consiglio della Ue) cessare di avere voce in capitolo nelle questioni europee.In questo ottica va da sè che la politica estera e la difesa (come minimo) debbano passare a Bruxelles, che non sia nemmeno possibile discutere di ammettere la Turchia finchè non si ritira militarmente da Cipro e così via.

Insomma, una volta deciso l'obiettivo, si può decidere razionalmente se essere contro o a favore.
Ecco perchè sono contrario tanto al trattato di Maastricht quanto alla Costituzione europea: complicano ancora di più la questione senza approdare a nulla.

[Modificato da Murphy - RA 04/01/2007 11.30]

[Modificato da Murphy - RA 04/01/2007 18.46]

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