James Connolly - "Regicide and Revolution"

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Sean1
00venerdì 7 gennaio 2005 14:07
Sulle pagine dei giornali, dalle tribune e con l'ausilio di altri mezzi, le classi dominanti cercano di imprimere nella mente del pubblico l'idea della "divinità" che circonderebbe le loro persone e posizioni. Per le vie di Milano cento donne della classe operaia vengono uccise con la baionetta o a colpi d'arma da fuoco, stringendo al seno i loro bimbi affamati, e la buona società riserva loro un trafiletto di giornale. Un'imperatrice è pugnalata in una strada di Ginevra e, apriti cielo!, l'Umanità Ne E' Sconvolta. Sarà forse l'impietosa mano della storia a rovesciare la procedura, dedicando a quell'olocausto di lavoratrici un intero capitolo in quanto martiri dell'umanità, e confinando quest'assassinio d'imperatrice in una nota a pie' di pagina. Man mano che progrediamo verso un vero riconoscimento della dignità del genere umano, noi perdiamo il rispetto che ci è stato inculcato, il rispetto per la scintillante gloria di una corona. [...] Le passioni criminali esplose a Ginevra sabato scorso solo possono crescere e fiorire nell'ombra oscura gettata dalla società capitalista e dai suoi padroni, finanziari o ereditari. In Europa, è il presente ordine sociale e politico ad allevare simili criminali. Essi sono i suoi figli, lasciamolo ad affrontarli.
Noi, che detestiamo tanto il crimine quanto l'ordine sociale che lo crea, lavoriamo incessantemente perché un giorno le genti illuminate aboliscano il secondo e rendano impossibile il primo.

James Connolly, "Regicide and Revolution", 17 settembre 1898

admin/moris
00venerdì 7 gennaio 2005 15:41
Bella citazione, Sean.

La fama di assassino di quel porco di Bava Beccaris e dei suoi mandanti di casa savoia è tristemente diventata famosa anche in Irlanda.

Connolly non esagerò : a Milano le truppe regie massacrarono un numero impressionante di civili (incluse donne e bambini) che protestavano per le condizioni di estrema povertà e sfruttamento. Fu una delle pagine più tragiche della storia d'Italia che non in tutte le scuole viene sufficientemente approfondita.
Sean1
00venerdì 7 gennaio 2005 16:08
...ho trovato questa citazione insieme ad altre sulla liceita' del tirannicidio su http://www.carmillaonline.com/ , un'ottima lettura che consiglio vivamente

statua del " Tirannicida " o piu' modernamente "il lanciatore di cavalletti fotografici"

ancora una bellissima citazione , questa del 1159:

"E' non soltanto permesso, ma anche equo e giusto uccidere i tiranni, poiché chi si appropria della spada merita di perire di spada.
Ma "s'appropria" va inteso come pertinente a chi ha sconsideratamente usurpato ciò che non è suo, non a chi riceve ciò che usa dal potere di Dio. Chi riceve il potere da Dio serve le leggi ed è schiavo della giustizia e del diritto. Chi usurpa il potere sopprime la giustizia e pone le leggi sotto la propria volontà. Dunque, la giustizia si armerà legittimamente contro chi disarma la legge, e il potere pubblico tratterà con durezza quanti cercano di aggirarlo. E, benché vi siano molte forme di alto tradimento, nessuna di esse è altrettanto grave di quella esercitata contro lo stesso corpo della giustizia. Pertanto, se questo accade, la tirannia non è solamente crimine pubblico: è più che pubblico. Poiché se è vero che tutti possono agire nel caso di alto tradimento, lo è tanto più quando vengono oppresse leggi cui dovrebbero stare sottomessi gli stessi imperatori. Di sicuro, nessuno vendicherà un nemico del pubblico, e chiunque non agisca contro di lui tradisce se stesso e tutto il corpo di leggi della repubblica terrena [...] In quanto immagine della deità, il principe va amato, venerato e rispettato. Il tiranno, in quanto immagine di malvagità, il più delle volte va addirittura ucciso.

Giovanni di Salisbury, Policraticus, 1159



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