Irish Travellers

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wildusty
00martedì 17 agosto 2004 15:53
Irish travellers
Mi interesserebbe sapere qualcosa di più (rispetto al poco che so) sui 'travellers' (chiamati anche 'tinkers', i nomadi irlandesi): origini, storia, cultura, tradizioni, situazione attuale...
Qualcuno ha qualche lettura da consigliarmi (o magari qualche sito) su questo argomento?
Grazie

[Modificato da wildusty 17/08/2004 16.02]

admin/moris
00mercoledì 18 agosto 2004 01:44
una vita sulla strada
qualche tempo fa, la casa editrice torinese EDT (quella che pubblica da noile guide Lonely Planet) ha tradotto questo libro che prima o poi voglio acquistare :


Nan Joyce
Una vita sulla strada - Tascabile
Aquiloni
€ 8.50

"Siamo gente diversa. Ci saranno sempre dei travellers pronti a muoversi quando arriva l'estate e si sentono soli. Se ora sono ferma in un campo e mi sembra di essere stufa, porto la roulotte più su di trenta metri e mi sento come se mi fossi messa in viaggio."

E' davvero curioso che ancora non abbiamo parlato dei Travellers sul forum (forse lo ha fatto Sean in passato, ma non ricordo dove). Grazie Wil per avere aperto il topic [SM=g27811]

Attenzione : la parola "Tinkers" ha un'accezione negativa e dispregiativa, così almeno ho letto da qualche parte.
admin/moris
00mercoledì 18 agosto 2004 01:45
L'Irlanda dei travellers

Quello che segue è un breve estratto del libro Una vita sulla strada, uscito nella collana Aquiloni.

La gente di Bog Meadows era davvero gentile; non ci chiamava mai 'sporchi zingari' o cose del genere. Stavamo sul retro delle loro case, senz'acqua, senza gabinetti, senza raccolta dei rifiuti, proprio come oggi, eppure nessuno veniva mai a insultarci; ci capivano, perché anche loro erano poveri e oppressi come noi. La signora McAloon era una stanziale molto gentile con noi. Viveva in una delle piccole case con i mattoni rossi e non ci rifiutava mai dell'acqua. Entravamo in cucina dalla porta sul retro e lei diceva: "Su, portate dentro il secchio", e noi lo riempivamo da soli. C'erano sacchi di farina in cucina e un buon profumo di cibi cotti al forno. Quando andavo per l'acqua, la signora McAloon mi diceva: "Vieni Ann, ho qualcosa per la vostra merenda" e mi dava tre o quattro crostatine di mele calde e una dozzina di focaccine d'avena. Io le portavo subito a casa, mettevo su l'acqua per il tè, ci sistemavamo intorno al fuoco all'aperto e le distribuivo a tutti i bambini. Poi c'era un'altra famiglia, i Cooke, e mio fratello Willie passava ore da loro. Erano molto scuri e belli come degli spagnoli. Il padre era uno spazzacamino. Quando era da loro, Willie si dimenticava di tornare a casa e allora i miei andavano in giro a cercarlo; anni fa c'era un allarme generale se uno mancava anche solo per un'ora. Mio fratello aveva quest'abitudine di andarsene in giro. Se non era dai Cooke, stava giocando a biglie con i piccoli stanziali. Allora papà gli toglieva i pantaloni lunghi e gli faceva mettere quelli corti per scoraggiarlo dall'andarsene in giro. Un giorno sparì Kathleen e i miei la cercarono ovunque. La trovarono tutta ricoperta di pattume in mezzo alla discarica comunale di Whiterock. Era seduta lì, come una fata, a leggere Dandys e Beanos. È così che ha imparato a leggere, dai fumetti.

I ragazzini andavano alle discariche in cerca di pezzi di ottone e di rottami: non so come riuscissero a non prendersi delle malattie. Se uno trovava un buon giacimento, diciamo così, riempiva ben bene la sua sacca prima di dire agli altri: "Bel carico, questo: senti come pesa!". E allora i compagni gli chiedevano: "Oh, perché non ci hai chiamato prima di prenderti tutto?". A Belfast arrivava spesso un camion con dei grossi tubi per spurgare i pozzi delle fognature di fianco alla strada. Poi andava a portare quella schifezza nera e oleosa in uno scarico dove noi frugavamo con dei bastoncini in cerca di monetine: mezzi scellini o magari mezze corone. Le nostre mani erano completamente rovinate da quel sudiciume untuoso. Portavamo i soldi a casa e li immergevamo in un bagno di acqua saponata per pulirli. Dovevamo sfregarci ben bene anche le mani, perché puzzavano terribilmente.

Quando i camion arrivavano nei pressi di Bog Meadows per lavare le strade e mettere il disinfettante nelle fognature, mia madre li rincorreva con un secchio, chiedendo: "Me ne date un po' per il campo?". Allora le davano un po' di quel liquido nero, il Jeyes Fluid, che lei mescolava con l'acqua e con cui puliva il campo. Il 12 luglio andai a Sandy Row con Willie e restammo tutto il giorno a guardare gli orangisti che marciavano e ad ascoltare musica. Avevo una corda per saltare e andavo avanti saltando di fianco a loro mentre marciavano. Suonavano i tamburi: alcuni li battevano con le mani nude, che erano diventate tutte rosse. Quando lo dissi a mio padre, quasi impazzì; crescendo, imparammo che gli orangisti erano cattivi, ma a noi non fecero mai niente, anche se credo capissero che eravamo dei travellers dai nostri vestiti.

Nan Joyce


----------------------------------------------------------------Travellers :

Gruppo etnico che, come indica il nome, ha nel nomadismo la sua principale caratteristica, i travellers - i "viaggiatori" - sarebbero, secondo alcune fonti, giunti in Irlanda già nel VI secolo a.C. Conosciuti anche come tinkers per via della tradizionale attività itinerante di fabbri e lattonieri, costituiscono oggi una comunità dislocata prevalentemente in Irlanda, Gran Bretagna e Stati Uniti.

Il libro di Nan Joyce (nata nella contea di Tipperary, nel 1940) racconta per la prima volta, dall'interno, la vita dei travellers irlandesi in un'autobiografia avvincente come un romanzo, che ripercorre sul piano personale lo storico passaggio da un mondo rurale - popolato di racconti attorno al fuoco, viaggi sui carri, allegre fiere di paese - a una progressiva, tragica urbanizzazione. Spesso oggetto di forti discriminazioni, emarginati nel degrado delle periferie, i travellers hanno trovato in Nan Joyce - madre di undici figli, donna semplice, ma di forza e vitalità straordinarie, candidatasi alle elezioni generali del 1982 - una portavoce politica, impegnata in una storica battaglia per il riconoscimento di alcuni fondamentali diritti della loro comunità nomade. Una campagna che ha avuto una vasta eco sui media, come l'autrice stessa ci racconta, appunto nel libro:

(...) Una mattina si presentò alla mia roulotte anche una troupe della BBC, volevano fare uno speciale su di me da trasmettere dopo le elezioni (...) volevano filmarmi mentre facevo la mia campagna (...)
wildusty
00mercoledì 18 agosto 2004 09:31
E' vero, Moris, anch'io ora che me lo dici tempo fa avevo visto questo libro da qualche parte. Lo andrò a cercare.

Ora, cercando su internet, ho trovato il sito dell' 'Irish Traveller Movement': mi sembra interessante, contiene informazioni sui travellers e su vari aspetti della loro vita, oltre a pubblicazioni, studi e ricerche sul tema, che si possono scaricare.

www.itmtrav.com

rosy71
00mercoledì 18 agosto 2004 13:26
Ovviamente tutti conoscerete "Go, move, shift" (forse l'ha scritta Ewan McColl? controllerò), una delle canzoni che lo stesso Christy Moore ama di più, proprio sui travellers.
Ho conosciuto Finbar Furey, quando stava a Roma a girare "Gangs of New York", lui è di origine zingara (non so se solo da parte di madre) ma ha raccontato molto poco, solo che a sei anni la sua famiglia ha deciso di diventare "stanziale" e che fin da piccolo gli hanno forato l'orecchio (un po' tipo i pirati...).
D'altro canto gli zingari hanno un loro repertorio di canzoni, per quanto ne so, un paio delle quali sono state registrate anche da June Tabor in uno dei suoi ultimi dischi.
In effetti è un argomento molto interessante, documentiamoci.
Rosy [SM=x145477]
wildusty
00mercoledì 18 agosto 2004 14:36
Sì, mi interesserebbe approfondire l'argomento dei travellers.
Questo è il poco che so.
So che nella società irlandese c'è un diffuso razzismo, e un sacco di pregiudizi, verso i travellers.
A differenza degli altri gruppi di zingari europei, i 'travellers' sono irlandesi al 100%.
Le loro origini sono abbastanza incerte. Pare che in essi siano confluiti, nel corso dei secoli, diverse categorie di persone che sono diventate 'itineranti' per diversi motivi. I druidi, 'banditi' dall'avvento del Cristianesimo. I musicisti, resi 'fuorilegge' dalla dominazione britannica (la musica e gli strumenti tradizionali erano proibiti). Piccoli contadini che, espropriati delle loro terre dagli inglesi, iniziarono a vagare affamati per il paese.
Da quello che so, attualmente la loro situazione non è delle migliori. Da itineranti molti si stanno trasformando in semi-stanziali, in contesti deprimenti alla periferia delle città.
Credo che sarebbe un peccato che questo popolo perda la propria identità culturale, che a suo modo arricchisce la cultura irlandese.

Ho scoperto ora su internet che esistono due associazioni/movimenti che difendono gli interessi e le peculiarità dei travellers.
Sono l' 'Irish Traveller Movement' www.itmtrav.com
e 'Pavee point' www.paveepoint.ie
Prof.Challenger
00venerdì 20 agosto 2004 14:43
Salve a tutti, ho trovato qualche tempo fa un interessane saggio sui Tinkers (o Travellers) irlandesi in un libro curato al Leonardo Piasere e che raccoglie contributi di diversi studiosi (di area socio-antropologica) attorno al tema delle comunità girovaghe e zingare; il titolo del libro è: Comunità girovaghe, comunità zingare (1995, Napoli, Liguori collana Anthropos). Purtroppo qualche tempo fa ho prestato il volume ad un conoscente e da quel giorno ne ho perso le racce, altrimenti avrei potuto indicare gli autori e magari fornire qualche notizia più approfondita. Comunque ricordo che lo scritto riusciva a delineare in modo piuttosto sintetico ma efficace un profilo storico ed antropologico del fenomeno Thinkers, in più offre una bibliografia molto ampia.
Ciao, a presto.
[SM=x145487]
admin/moris
00sabato 3 giugno 2006 18:33
Ve la trasmetto come l'ho letta, sul sito di Repubblica.it (edizione odierna)





CREMONA: NOTTE BRAVA DI 150 NOMADI IRLANDESI, UN ARRESTO

Ancora una notte brava a Cremona messa in subbuglio da una settimana dalla presenza di oltre 150 nomadi irlandesi. Questa notte polizia e carabinieri hanno arrestato un 37enne per violenza, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale dopo che in stato d'ebbrezza ha colpito con un pugno al volto un agente spendendolo all'ospedale. Altre nove stranieri, di eta' compresa tra i 20 e 40 anni, sono stati denunciati per rissa dopo avere creato problemi e danneggiamenti in dversi locali pubblici della citta' dove i titolari si erano rifiutati di servire loro ancora da bere. L'ira del nutrito gruppo di irlandese si e' poi riversata sul campeggio in zona Po dove sono accampati con roulotte di lusso trainate da fuori strada da decine di migliaia di euro da qualche giorno. Anche il responsabile del camping si e' visto costretto a richiedere l'intervento dell forze dell'ordine per arginare l'arrivo massicio. Durante l'intervento e' stata trovata anche della droga. La questura ha avviato indagini per capire la ragione della loro presenza: i nomadi irlandesi, per la maggior parte manovali, hanno infatti dichiarato di essere a Cremona perche' ingaggiati per alcuni lavori di asfaltatura sull'A21, cosa subito smentita dalla societa' Autostrade Centro Padane.
admin/moris
00domenica 4 giugno 2006 00:57
Articolo pubblicato da "La provincia"
quotidiano di Cremona


Invasione irlandese al campeggio
In 150 tra operai e familiari, dicono di dover asfaltare l’autostrada ma non ci sono riscontri



A casa loro direbbero che è stata una friendly invasion, un’invasione amichevole. Ai gestori del campeggio Parco al Po, che si sono visti pressoché assediati e costretti a spiegare che di posti liberi neanche a parlarne, la presenza di quasi 150 irlandesi li ha costretti a ore di superlavoro. Per non parlare delle forze dell’ordine, intervenute per risolvere la questione. Sta in poche parole quanto avvenuto nel primo pomeriggio di ieri al camping di via Lungo Po Europa. Sono giunti tutti questi irlandesi, con mezzi e attrezzature per il campeggio: molti uomini accompagnati dai familiari. I primi hanno detto di aver raggiunto Cremona per i lavori di asfaltatura dell’autostrada. La cosa però non ha trovato riscontri presso la società che la gestisce. Lo hanno appurato gli agenti e lo ha confermato il vicepresidente della società, il consigliere comunale Giuseppe Ceraso, che con un giro di telefonate ha chiarito la cosa. Detto questo (che ha la sua importanza) quando si è capito che tutti gli irlandesi non avrebbero potuto trovare posto nel campeggio, chi è rimasto fuori (decine e decine di persone) ha provato a sistemarsi nei pressi. Da lì l’intervento degli uomini in divisa. In prima battuta gli agenti della Squadra Volante, guidati dal sovrintendente Marco Sini e coordinati dal responsabile dell’ufficio volanti, ispettore Gianbattista Bellomi. Sul posto anche agenti della Polizia urbana, della Polstrada e, a un tratto, anche i carabinieri. Il gruppo voleva a tutti i costi fermarsi lì, ovunque possibile, ma alla fine è stato fatto capire loro che non l’avrebbero spuntata. Che non è cosa. Che sarebbero scattate sanzioni per varie violazioni al Codice della Strada. Morale: se ne sono andati, a quanto pare dalle parti del Lago di Garda. Nelle ore successive, anche in nottata, le pattuglie sono passate di tanto in tanto, per verificare che la situazione fosse sotto controllo. Resta il mistero di questi lavori «commissionati» che non trovano alcun fondamento. Secondo quanto riferito dallo stesso Ceraso nei giorni scorsi alcuni operai si sarebbero recati presso imprenditori locali dicendo di essere in zona per i cantieri sull’autostrada. Al momento non risulta. (g.gugl.)
Corcaigh
00domenica 4 giugno 2006 16:45
Gerard non è particolarmente "liberal" verso i travellers (ho usato un eufemismo [SM=g27828] ) ed ha appena letto questi articoli (glieli ho tradotti io). Il suo commento è stato: "adesso lì penseranno che tutti gli irlandesi sono così [SM=g27819] ".
Io mi astengo dal fare commenti perché la questione traveller qui è un argomento assai scottante. In mezzo a loro ci sono indubbiamente molte brave persone che non vanno discriminate, ma il loro atteggiamento di sberleffo nei confronti delle leggi che in genere siamo tutti tenuti a rispettare, è fastidioso.
Chi ha problemi contro i traveller, non è necessariamente razzista, vorrei sottolineare. Gerard ha subito commentato: martedì racconto questa storia al lavoro e voglio vedere chi avrà ancora il coraggio di lamentarsi dei polacchi (che sono difatti molto rispettosi delle leggi locali).

Come ho detto, mi astengo dal fare commenti, perché è una comunità soggetta a parecchie discriminazioni che a sua volta vive in modo totalmente anarchico all'interno di una società che anarchica non è. È non si sa chi è venuto prima, l'uovo o la gallina?

[Modificato da Corcaigh 04/06/2006 16.46]

Piquetero
00lunedì 5 giugno 2006 02:15
Avete qualche libro o sito da consigliare sulla questione travellers? la funzione cerca del forum non mi ha dato risposte..
admin/moris
00lunedì 5 giugno 2006 09:42
Re:

Scritto da: Piquetero 05/06/2006 2.15
Avete qualche libro o sito da consigliare sulla questione travellers? la funzione cerca del forum non mi ha dato risposte..





Nan Joyce
Una vita sulla strada - Tascabile
EDT - collana Aquiloni
€ 8.50
ISBN: 88-7063-611-9
Pagine: 120

"Siamo gente diversa. Ci saranno sempre dei travellers pronti a muoversi quando arriva l'estate e si sentono soli. Se ora sono ferma in un campo e mi sembra di essere stufa, porto la roulotte più su di trenta metri e mi sento come se mi fossi messa in viaggio."


www.edt.it/shop/catalogo.php?id=8870636119



Sul forum ne parliamo in questo topic
IRISH TRAVELLERS

dove presumo verrà successivamente unito questo thread
admin/moris
00martedì 6 giugno 2006 10:00
Nel frattempo, ieri i travellers hanno lasciato Cremona.

Anche il quotidiano Repubblica ha parlato di loro in un articolo-reportage, segnalando che le risse sono state numerose.

Alla domanda : "Ma come mai siete qui e cosa state festeggiando ?", la risposta è stata "Siamo in vacanza".

Buffa la risposta di uno degli intervistati "Io sono irlandese e stai attento perché il mio cane è pazzo"
Shamrock80
00martedì 6 giugno 2006 12:21
Oh my God!Come mai hanno scelto Cremona per i festeggiamenti,mi chiedo!voglio dire,e' una citta' poco conosciuta all'estero!

vi immaginate l'aereo pieno di 150 travellers?? [SM=g27828] [SM=g27828]
admin/moris
00martedì 6 giugno 2006 12:24
Re:

Scritto da: Shamrock80 06/06/2006 12.21

vi immaginate l'aereo pieno di 150 travellers?? [SM=g27828] [SM=g27828]



sono arrivati regolarmente con auto e roulotte, sono travellers, mica tifosi del Celtic in trasferta [SM=g27823]
plaintive reverie
00martedì 6 giugno 2006 12:28
interessante.
mi pare di aver capito che possiedano cavalli, proprio come quelli nostrani
admin/moris
00martedì 6 giugno 2006 12:38

Però mi chiedo... in certi posti della padania, ti fanno due maroni così con la storia dei celti e una volta che arrivano persone più celti di loro, si lamentano [SM=g27823]
admin/moris
00martedì 6 giugno 2006 12:38
L'Irlanda dei travellers


Quello che segue è un breve estratto del libro Una vita sulla strada, in uscita a maggio nella collana ‘Aquiloni’.

La gente di Bog Meadows era davvero gentile; non ci chiamava mai “sporchi zingari” o cose del genere. Stavamo sul retro delle loro case, senz’acqua, senza gabinetti, senza raccolta dei rifiuti, proprio come oggi, eppure nessuno veniva mai a insultarci; ci capivano, perché anche loro erano poveri e oppressi come noi. La signora McAloon era una stanziale molto gentile con noi. Viveva in una delle piccole case con i mattoni rossi e non ci rifiutava mai dell’acqua. Entravamo in cucina dalla porta sul retro e lei diceva: "Su, portate dentro il secchio", e noi lo riempivamo da soli. C’erano sacchi di farina in cucina e un buon profumo di cibi cotti al forno. Quando andavo per l’acqua, la signora McAloon mi diceva: "Vieni Ann, ho qualcosa per la vostra merenda" e mi dava tre o quattro crostatine di mele calde e una dozzina di focaccine d’avena. Io le portavo subito a casa, mettevo su l’acqua per il tè, ci sistemavamo intorno al fuoco all’aperto e le distribuivo a tutti i bambini. Poi c’era un’altra famiglia, i Cooke, e mio fratello Willie passava ore da loro. Erano molto scuri e belli come degli spagnoli. Il padre era uno spazzacamino. Quando era da loro, Willie si dimenticava di tornare a casa e allora i miei andavano in giro a cercarlo; anni fa c’era un allarme generale se uno mancava anche solo per un’ora. Mio fratello aveva quest’abitudine di andarsene in giro. Se non era dai Cooke, stava giocando a biglie con i piccoli stanziali. Allora papà gli toglieva i pantaloni lunghi e gli faceva mettere quelli corti per scoraggiarlo dall’andarsene in giro. Un giorno sparì Kathleen e i miei la cercarono ovunque. La trovarono tutta ricoperta di pattume in mezzo alla discarica comunale di Whiterock. Era seduta lì, come una fata, a leggere Dandys e Beanos. È così che ha imparato a leggere, dai fumetti.

I ragazzini andavano alle discariche in cerca di pezzi di ottone e di rottami: non so come riuscissero a non prendersi delle malattie. Se uno trovava un buon giacimento, diciamo così, riempiva ben bene la sua sacca prima di dire agli altri: "Bel carico, questo: senti come pesa!". E allora i compagni gli chiedevano: "Oh, perché non ci hai chiamato prima di prenderti tutto?". A Belfast arrivava spesso un camion con dei grossi tubi per spurgare i pozzi delle fognature di fianco alla strada. Poi andava a portare quella schifezza nera e oleosa in uno scarico dove noi frugavamo con dei bastoncini in cerca di monetine: mezzi scellini o magari mezze corone. Le nostre mani erano completamente rovinate da quel sudiciume untuoso. Portavamo i soldi a casa e li immergevamo in un bagno di acqua saponata per pulirli. Dovevamo sfregarci ben bene anche le mani, perché puzzavano terribilmente.

Quando i camion arrivavano nei pressi di Bog Meadows per lavare le strade e mettere il disinfettante nelle fognature, mia madre li rincorreva con un secchio, chiedendo: "Me ne date un po’ per il campo?". Allora le davano un po’ di quel liquido nero, il Jeyes Fluid, che lei mescolava con l’acqua e con cui puliva il campo. Il 12 luglio andai a Sandy Row con Willie e restammo tutto il giorno a guardare gli orangisti che marciavano e ad ascoltare musica. Avevo una corda per saltare e andavo avanti saltando di fianco a loro mentre marciavano. Suonavano i tamburi: alcuni li battevano con le mani nude, che erano diventate tutte rosse. Quando lo dissi a mio padre, quasi impazzì; crescendo, imparammo che gli orangisti erano cattivi, ma a noi non fecero mai niente, anche se credo capissero che eravamo dei travellers dai nostri vestiti.
Nan Joyce
Corcaigh
00martedì 6 giugno 2006 12:42
Sai il titolo originale di questo libro, Moris?
admin/moris
00martedì 6 giugno 2006 12:49
Re:

Scritto da: Corcaigh 06/06/2006 12.42
Sai il titolo originale di questo libro, Moris?




E' il libro citato più su, ho riportato pure foto di copertina, casa editrice e dati
scottishflag
00martedì 6 giugno 2006 13:40
Re:

Scritto da: admin/moris 06/06/2006 12.38

Però mi chiedo... in certi posti della padania, ti fanno due maroni così con la storia dei celti e una volta che arrivano persone più celti di loro, si lamentano [SM=g27823]



[SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]

Ieri c'è stato un servizio abbastanza particolareggiato sul TG5. Avranno battuto e ribattuto una decina di volte di quanto questi irlandesi fossero proverbialmente carichi di birra. [SM=g27829]

[Modificato da scottishflag 06/06/2006 13.42]

picchioirish
00martedì 6 giugno 2006 13:54
..quello di nan joyce è veramente un gran bel libro..e lei un mito..vale veramente la pena comperarlo [SM=g27811]
Shamrock80
00martedì 6 giugno 2006 16:07
Re:

Scritto da: admin/moris 06/06/2006 12.38

Però mi chiedo... in certi posti della padania, ti fanno due maroni così con la storia dei celti e una volta che arrivano persone più celti di loro, si lamentano [SM=g27823]



veramente siamo Celti noi in Lombardia,quanto loro in Irlanda!

e poi vorrei vedere te,a non lamentarti dopo che questi (Celti o non Celti) spaccano tutto e lasciano sporca CASA TUA(Cremona),fosse casa loro capisco..ma..(che poi una casa manco ce l'hanno!) [SM=g27825]
admin/moris
00martedì 6 giugno 2006 16:13
Comunque era una battuta...
Quanto ai Celti : massì, è un titolo che non si nega mai a nessuno [SM=g27823]


Vuoi mettere quanto è più cool vedersi il bar messo per aria da un celta (anche se nomade) piuttosto che da un terun o uno di quei romanacci ? [SM=g27828]
Leargalad
00giovedì 22 giugno 2006 23:09
certo...ma lo sai che dopo un indagine genetico, antropologhia è stato scoperto che nel nod italia c'è lo 0,05% di geni celtici e che culturalmente nulla?, avete sangue germanico, mi spiace, ma del resto esistono anche revival vichinghi lassù
admin/moris
00giovedì 22 giugno 2006 23:37
Re:

Scritto da: Leargalad 22/06/2006 23.09
certo...ma lo sai che dopo un indagine genetico, antropologhia è stato scoperto che nel nod italia c'è lo 0,05% di geni celtici e che culturalmente nulla?, avete sangue germanico, mi spiace, ma del resto esistono anche revival vichinghi lassù



Spero che avrai capito l'ironia del mio ultimo intervento...
L'unica cosa di cui sono certo, del mio sangue, è il suo colore.
Leargalad
00venerdì 23 giugno 2006 13:17
lo so moris,sono stato confuso scusami, la mia risposta non era a te ma al tizio che ha scritto prima di te, noi siamo celti quanto loro!
gior77
00venerdì 23 giugno 2006 13:30
Re: Re:

Scritto da: admin/moris 22/06/2006 23.37


L'unica cosa di cui sono certo, del mio sangue, è il suo colore.



pure io: rosso cabernet.

[SM=g27828]
Shamrock80
00venerdì 23 giugno 2006 14:09
Re:

Scritto da: Leargalad 23/06/2006 13.17
lo so moris,sono stato confuso scusami, la mia risposta non era a te ma al tizio che ha scritto prima di te, noi siamo celti quanto loro!



Ciao, IL TIZIO sarei IO,che poi sono una tiziA.

la stessa cosa vale per gli Irlandesi,infatti e' stato scoperto da un esame DNA che le loro origini non sono quelle Celtiche che tutti pensiamo!
non trovo i dati della ricerca ora,ma c'e' un testo simile qui:

thescotsman.scotsman.com/scotland.cfm?id=1064152004
Leargalad
00venerdì 23 giugno 2006 15:02
Questa è una notizia abbastanza conusciuta per chi conosce la storia d'irlanda, i Gaeli vengono dalla spagna, ed erano tribù celtiche provenienti dalla celtiiberia irlandesi sono un misto tra, celtiberi, normanni e popoli megalitici, oltre che naturalmente inglesi, ma tra tutte qqueste culture, la cultura che condiziona molto i loro comportamenti, e che fa parte del loro backgraund storico culturale e quella celtica, mentre per gli abitanti del nord italia, è quella germanica, infatti a livello antropologico la cultura del nord italia e molto più simile a quella tedesca che a quella irlandese.
Ma a parte questo, il sangue e poco importante, perchè un greco puro cresciuto in irlanda da una famiglia in connemara si comporterà da irlandese in tutto e per tutto.
i geni condizionano una persona al livello comortamentale 1% il resto sta al fattore ambientale.
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