Il nemico che trattiamo da amico

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Matteo, Berghem
00lunedì 25 luglio 2005 14:06
Il nemico che trattiamo da amico
di Oriana Fallaci



Ora mi chiedono: «Che cosa dice, che cosa ha da dire, su quello che è successo a Londra?». Me lo chiedono a voce, per fax, per email, spesso rimproverandomi perché finoggi sono rimasta zitta. Quasi che il mio silenzio fosse stato un tradimento. E ogni volta scuoto la testa, mormoro a me stessa: cos'altro devo dire?!?

Sono quattr'anni che dico. Che mi scaglio contro il Mostro deciso ad eliminarci fisicamente e insieme ai nostri corpi distruggere i nostri principii e i nostri valori. La nostra civiltà. Sono quattr'anni che parlo di nazismo islamico, di guerra all'Occidente, di culto della morte, di suicidio dell'Europa. Un'Europa che non è più Europa ma Eurabia e che con la sua mollezza, la sua inerzia, la sua cecità, il suo asservimento al nemico si sta scavando la propria tomba. Sono quattr'anni che come una Cassandra mi sgolo a gridare «Troia brucia, Troia brucia» e mi dispero sui Danai che come nell'Eneide di Virgilio dilagano per la città sepolta nel torpore. Che attraverso le porte spalancate accolgono le nuove truppe e si uniscono ai complici drappelli. Quattr'anni che ripeto al vento la verità sul Mostro e sui complici del Mostro cioè sui collaborazionisti che in buona o cattiva fede gli spalancano le porte. Che come nell'Apocalisse dell'evangelista Giovanni si gettano ai suoi piedi e si lasciano imprimere il marchio della vergogna. Incominciai con «La Rabbia e l'Orgoglio». Continuai con «La Forza della Ragione». Proseguii con «Oriana Fallaci intervista sé stessa» e con «L'Apocalisse». E tra l'uno e l'altro la predica «Sveglia, Occidente, sveglia». I libri, le idee, per cui in Francia mi processarono nel 2002 con l'accusa di razzismo-religioso e xenofobia. Per cui in Svizzera chiesero al nostro ministro della Giustizia la mia estradizione in manette. Per cui in Italia verrò processata con l'accusa di vilipendio all'Islam cioè reato di opinione. (Reato che prevede tre anni di galera, quanti non ne riceve l'islamico sorpreso con l'esplosivo in cantina). Libri, idee, per cui la Sinistra al Caviale e la Destra al Fois Gras ed anche il Centro al Prosciutto mi hanno denigrata vilipesa messa alla gogna insieme a coloro che la pensano come me. Cioè insieme al popolo savio e indifeso che nei loro salotti viene definito dai radical-chic«plebaglia-di-destra». Sì, è vero: sui giornali che nel migliore dei casi mi opponevano farisaicamente la congiura del silenzio ora appaiono titoli composti coi miei concetti e le mie parole.

Guerra-all'Occidente, Culto-della-Morte, Suicidio-dell'Europa, Sveglia-Italia-Sveglia. Sì, è vero: sia pur senza ammettere che non avevo torto l'ex segretario della Quercia ora concede interviste nelle quali dichiara che questi-terroristi-vogliono-distruggere-i-nostri-valori, che questo-stragismo-è-di-tipo-fascista-ed-esprime-odio-per-la-nostra-c iviltà». Sì, è vero: parlando di Londonistan, il quartiere dove vivono i ben settecentomila musulmani di Londra, i giornali che prima sostenevano i terroristi fino all'apologia di reato ora dicono ciò che dicevo io quando scrivevo che in ciascuna delle nostre città esiste un'altra città. Una città sotterranea, uguale alla Beirut invasa da Arafat negli anni Settanta. Una città straniera che parla la propria lingua e osserva i propri costumi, una città musulmana dove i terroristi circolano indisturbati e indisturbati organizzano la nostra morte. Del resto ora si parla apertamente anche di terrorismo-islamico, cosa che prima veniva evitata con cura onde non offendere i cosiddetti musulmani moderati. Sì,è vero: ora anche i collaborazionisti e gli imam esprimono le loro ipocrite condanne, le loro mendaci esecrazioni, la loro falsa solidarietà coi parenti delle vittime. Si, è vero: ora si fanno severe perquisizioni nelle case dei musulmani indagati, si arrestano i sospettati, magari ci si decide ad espellerli. Ma in sostanza non è cambiato nulla. Nulla. Dall'antiamericanismo all'antioccidentalismo al filoislamismo, tutto continua come prima. Persino in Inghilterra. Sabato 9 luglio cioè due giorni dopo la strage la BBC ha deciso di non usare più il termine «terroristi», termine-che-esaspera-i-toni-della-Crociata, ed ha scelto il vocabolo «bombers».

Bombardieri, bombaroli. Lunedì 11 luglio cioé quattro giorni dopo la strage il Times ha pubblicato nella pagina dei commenti la vignetta più disonesta ed ingiusta ch'io abbia mai visto. Quella dove accanto a un kamikaze con la bomba si vede un generale anglo-americano con un'identica bomba. Identica nella forma e nella misura. Sulla bomba, la scritta: «Killer indiscriminato e diretto ai centri urbani». Sulla vignetta, il titolo: «Spot the difference, cerca la differenza». Quasi contemporaneamente, alla televisione americana ho visto una giornalista del Guardian , il quotidiano dell'estrema sinistra inglese, che assolveva l'apologia di reato manifestata anche stavolta dai giornali musulmani di Londra. E che in pratica attribuiva la colpa di tutto a Bush. Il-criminale, il-più-grande-criminale-della-Storia, George W. Bush. «Bisogna capirli». Cinguettava «la politica americana li ha esasperati. Se non ci fosse stata la guerra in Iraq...». (Giovanotta, l'11 settembre la guerra in Iraq non c'era. L'11 settembre la guerra ce l'hanno dichiarata loro. Se n'è dimenticata?). E contemporaneamente ho letto su Repubblica un articolo dove si sosteneva che l'attacco alla subway di Londra non è stato un attacco all'Occidente. E' stato un attacco che i figli di Allah hanno fatto contro i propri fantasmi. Contro l'Islam «lussurioso» (suppongo che voglia dire «occidentalizzato») e il cristianesimo «secolarizzato». Contro i pacifisti indù e la-magnifica-varietà-che-Allah-ha-creato. Infatti, spiegava, in Inghilterra i musulmani sono due milioni e nella metropolitana di Londra non-trovi-un-inglese-nemmeno-a-pagarlo-oro. Tutti in turbante, tutti in kefiah. Tutti con la barba lunga e il djellabah.Se-ci-trovi-una-bionda-con-gli-occhi-azzurri-è-una-circassa». (Davvero?!? Chi l'avrebbe mai detto!!! Nelle fotografie dei feriti non scorgo né turbanti né kefiah, né barbe lunghe né djellabah. E nemmeno burka e chador. Vedo soltanto inglesi come gli inglesi che nella Seconda Guerra Mondiale morivano sotto i bombardamenti nazisti. E leggendo i nomi dei dispersi vedo tutti Phil Russell, Adrian Johnson, Miriam Hyman, più qualche tedesco o italiano o giapponese. Di nomi arabi, finoggi, ho visto soltanto quello di una giovane donna che si chiamava Shahara Akter Islam).

Continua anche la fandonia dell'Islam «moderato», la commedia della tolleranza, la bugia dell'integrazione, la farsa del pluriculturalismo. Vale a dire delle moschee che esigono e che noi gli costruiamo. Nel corso d'un dibattito sul terrorismo, al consiglio comunale di Firenze lunedì 11 luglio il capogruppo diessino ha dichiarato: «E' ora che anche a Firenze ci sia una moschea». Poi ha detto che la comunità islamica ha esternato da tempo la volontà di costruire una moschea e un centro culturale islamico simili alla moschea e al centro culturale islamico che sorgeranno nella diessina Colle val d'Elsa. Provincia della diessina Siena e del suo filo-diessino Monte dei Paschi, già la banca del Pci e ora dei Ds. Bé, quasi nessuno si è opposto. Il capogruppo della Margherita si è detto addirittura favorevole. Quasi tutti hanno applaudito la proposta di contribuire all'impresa coi soldi del municipio cioé dei cittadini, e l'assessore all'urbanistica ha aggiunto che da un punto di vista urbanistico non ci sono problemi. «Niente di più facile». Episodio dal quale deduci che la città di Dante e Michelangelo e Leonardo, la culla dell'arte e della cultura rinascimentale, sarà presto deturpata e ridicolizzata dalla sua Mecca. Peggio ancora: continua la Political Correctness dei magistrati sempre pronti a mandare in galera me e intanto ad assolvere i figli di Allah. A vietarne l'espulsione,ad annullarne le (rare) condanne pesanti, nonché a tormentare i carabinieri o i poliziotti che con loro gran dispiacere li arrestano. Milano, pomeriggio dell'8 luglio cioé il giorno dopo la strage di Londra. Il quarantaduenne Mohammed Siliman Sabri Saadi, egiziano e clandestino, viene colto senza biglietto sull'autobus della linea 54. Per effettuare la multa i due controllori lo fanno scendere e scendono con lui. Gli chiedono un documento, lui reagisce ingaggiando una colluttazione. Ne ferisce uno che finirà all'ospedale, scappa perdendo il passaporto, ma la Volante lo ritrova e lo blocca. Nonostante le sue resistenze, dinanzi a una piccola folla lo ammanetta e nello stesso momento ecco passare una signora che tutta stizzita vuole essere ascoltata come testimone se il poverino verrà processato ed accusato di resistenza. I poliziotti le rispondono signora-ci-lasci-lavorare, e allora lei allunga una carta di identità dalla quale risulta che è un magistrato. Sicché un po' imbarazzati ne prendono atto poi portano Mohammed in questura e qui... Bé, invece di portarlo al centro di permanenza temporanea dove (anziché in galera) si mettono i clandestini, lo lasciano andare invitandolo a presentarsi la prossima settimana al processo cui dovrà sottoporsi per resistenza all'arresto e lesioni a pubblico ufficiale. Lui se ne va, scompare (lo vedremo mai più?) e indovina chi è la signora tutta stizzita perché lo avevano ammanettato come vuole la prassi. La magistrata che sette mesi fa ebbe il suo piccolo momento di celebrità per aver assolto con formula piena tre musulmani accusati di terrorismo internazionale e per aver aggiunto che in Iraq non c'è il terrorismo, c'è la guerriglia, che insomma i tagliateste sono Resistenti. Sì, proprio quella che il vivace leghista Borghezio definì «una vergogna per Milano e per la magistratura». E indovina chi anche oggi la loda, la difende, dichiara ha-fatto-benissimo. I diessini, i comunisti, e i soliti verdi. Continua anche la panzana che l'Islam è una religione di pace, che il Corano predica la misericordia e l'amore e la pietà. Come se Maometto fosse venuto al mondo con un ramoscello d'ulivo in bocca e fosse morto crocifisso insieme a Gesù. Come se non fosse stato anche lui un tagliateste e anziché orde di soldati con le scimitarre ci avesse lasciato san Matteo e san Marco e san Luca e san Giovanni intenti a scrivere gli Evangeli. Continua anche la frottola dell'Islam vittima-dell'Occidente. Come se per quattordici secoli i musulmani non avessero mai torto un capello a nessuno e la Spagna e la Sicilia e il Nord Africa e la Grecia e i Balcani e l'Europa orientale su su fino all'Ucraina e alla Russia le avesse occupate la mia bisnonna valdese. Come se ad arrivare fino a Vienna e a metterla sotto assedio fossero state le suore di sant'Ambrogio e le monache Benedettine. Continua anche la frode o l'illusione dell'Islam Moderato. Con questa, il tentativo di farci credere che il nemico è costituito da un'esigua minoranza e che quella esigua minoranza vive in paesi lontani. Bé, il nemico non è affatto un'esigua minoranza. E ce l'abbiamo in casa. Ce l'avevamo in casa l'11 settembre del 2001 cioé a New York. Ce l'avevamo in casa l'11 marzo del 2004 cioé a Madrid. Ce l'avevamo in casa l'1, il 2, il 3 settembre del medesimo anno a Beslan dove si divertirono anche a fare il tiro a segno sui bambini che dalla scuola fuggivano terrorizzati, e di bambini ne uccisero centocinquanta. Ce l'avevamo in casa il 7 luglio scorso cioé a Londra dove i kamikaze identificati erano nati e cresciuti. Dove avevano studiato finalmente qualcosa, erano vissuti finalmente in un mondo civile, e dove fino alla sera precedente s'eran divertiti con le partite di calcio o di cricket. Ce l'abbiamo in casa da oltre trent'anni, perdio. Ed è un nemico che a colpo d'occhio non sembra un nemico. Senza la barba, vestito all'occidentale, e secondo i suoi complici in buona o in malafede perfettamente-inserito-nel-nostro-sistema-sociale. Cioé col permesso di soggiorno. Con l'automobile. Con la famiglia. E pazienza se la famiglia è spesso composta da due o tre mogli, pazienza se la moglie o le mogli le fracassa di botte, pazienza se non di rado uccide la figlia in blue jeans, pazienza se ogni tanto suo figlio stupra la quindicenne bolognese che col fidanzato passeggia nel parco.

E' un nemico che trattiamo da amico. Che tuttavia ci odia e ci disprezza con intensità. Tale intensità che verrebbe spontaneo gridargli: se siamo così brutti, così cattivi, così peccaminosi, perché non te ne torni a casa tua? Perché stai qui? Per tagliarci la gola o farci saltare in aria? Un nemico, inoltre, che in nome dell'umanitarismo e dell'asilo politico (ma quale asilo politico, quali motivi politici?) accogliamo a migliaia per volta anche se i Centri di Accoglienza straripano, scoppiano, e non si sa più dove metterlo. Un nemico che in nome della «necessità» (ma quale necessità, la necessità di riempire le strade coi venditori ambulanti e gli spacciatori di droga?)invitiamo anche attraverso l'Olimpo Costituzionale. «Venite, cari, venite. Abbiamo tanto bisogno di voi». Un nemico che per partorire non ha bisogno della procreazione assistita, delle cellule staminali. Il suo tasso di natalità è così alto che secondo il National Intelligence Council alla fine di quest'anno la popolazione musulmana in Eurabia risulterà raddoppiata. Un nemico che le moschee le trasforma in caserme, in campi di addestramento, in centri di reclutamento per i terroristi, e che obbedisce ciecamente all'imam (però guai se arresti l'imam. Peggio ancora, se qualche agente della Cia te lo toglie dai piedi col tacito consenso dei nostri servizi segreti). Un nemico che in virtù della libera circolazione voluta dal trattato di Schengen scorrazza a suo piacimento per l'Eurabia sicché per andare da Londra a Marsiglia, da Colonia a Milano o viceversa, non deve esibire alcun documento. Può essere un terrorista che si sposta per organizzare o materializzare un massacro, può avere addosso tutto l'esplosivo che vuole: nessuno lo ferma, nessuno lo tocca. (Ma quando in seguito alla strage di Londra la Francia denuncia il trattato di Schengen e perfino la Spagna zapatera pensa di imitarla, l'Italia e gli altri paesi europei rispondono scandalizzati no no). Un nemico che appena installato nelle nostre città o nelle nostre campagne si abbandona alle prepotenze ed esige l'alloggio gratuito o semi-gratuito nonché il voto e la cittadinanza. Tutte cose che ottiene senza difficoltà.

Un nemico che protetto dalla Sinistra al Caviale e dalla Destra al Fois Gras e dal Centro al Prosciutto ciancia, appunto, di integrazione e pluriculturalismo ma intanto ci impone le proprie regole e i propri costumi. Che bandisce il maiale dalle mense delle scuole, delle fabbriche, delle prigioni. Che aggredisce la maestra o la preside perché una scolara bene educata ha gentilmente offerto al compagno di classe musulmano la frittella di riso al marsala cioé «col liquore». E-attenta-a-non-ripeter-l'oltraggio. Un nemico che negli asili vuole abolire anzi abolisce il Presepe e Babbo Natale. Che il crocifisso lo toglie dalle aule scolastiche, lo getta giù dalle finestre degli ospedali, lo definisce «un cadaverino ignudo e messo lì per spaventare i bambini musulmani». (Parlo, s'intende, dell'arabo con la cittadinanza italiana che mi ha denunciato per vilipendio all'Islam. Che contro di me ha scritto un lercio e sgrammaticato libello dove elencando quattro sure del Corano chiede ai suoi correligionari di eliminarmi, che per le sue malefatte non è mai stato o non ancora processato). Un nemico che in Inghilterra s'imbottisce le scarpe di esplosivo onde far saltare in aria il jumbo del volo Parigi-Miami. (Parlo, s'intende, dell'arabo con la cittadinanza inglese che per puro miracolo beccarono sulla American Airlines). Un nemico che ad Amsterdam uccide Theo van Gogh colpevole di girare documentari sulla schiavitù delle musulmane e che dopo averlo ucciso gli apre il ventre, ci ficca dentro una lettera con la condanna a morte della sua migliore amica. (Parlo, s'intende, dell'arabo con cittadinanza olandese che probabilmente anzi spero verrà condannato all'ergastolo e che al processo ha sibilato alla mamma di Theo: «Io non provo alcuna pietà per lei. Perché lei è un'infedele»). Il nemico, infine, per il quale trovi sempre un magistrato clemente cioé pronto a scarcerarlo. E che i governi eurobei (ndr: non si tratta d'un errore tipografico, voglio proprio dire eurobei non europei) non espellono neanche se è clandestino.

Continua anche il discorso sul Dialogo delle due Civiltà. Ed apriti cielo se chiedi qual è l'altra civiltà, cosa c'è di civile in una civiltà che non conosce neanche il significato della parola libertà. Che per libertà, hurryya, intende «emancipazione dalla schiavitù». Che la parola hurryya la coniò soltanto alla fine dell'Ottocento per poter firmare un trattato commerciale. Che nella democrazia vede Satana e la combatte con gli esplosivi, le teste tagliate. Che dei Diritti dell'Uomo da noi tanto strombazzati e verso i musulmani scrupolosamente applicati non vuole neanche sentirne parlare. Infatti rifiuta di sottoscrivere la Carta dei Diritti Umani compilata dall'Onu e la sostituisce con la Carta dei Diritti Umani compilata dalla Conferenza Araba. Apriti cielo anche se chiedi che cosa c'è di civile in una civiltà che tratta le donne come le tratta. L'Islam è il Corano, cari miei. Comunque e dovunque. E il Corano è incompatibile con la Libertà, è incompatibile con la Democrazia, è incompatibile con i Diritti Umani. E' incompatibile col concetto di civiltà. E visto che ho toccato questo argomento mi ascolti bene, signor giudice di Bergamo che ha voluto incriminarmi per vilipendio all'Islam ma che non ha mai incriminato il mio persecutore per vilipendio al Cristianesimo. Nonché per istigazione all'omicidio. (Il mio). Mi ascolti e mi condanni pure. Mi infligga pure quei tre anni di reclusione che i magistrati italiani non infliggono nemmeno ai terroristi islamici beccati con l'esplosivo in cantina. Il suo processo è inutile. Finché avrò un filo di fiato io ripeterò ciò che ho scritto nei miei libri e che riscrivo qui. Non mi sono mai fatta intimidire, non mi faccio mai intimidire dalle minacce di morte e dalle persecuzioni, dalle denigrazioni, dagli insulti contro i quali Lei si è guardato bene dal proteggermi anche come semplice cittadino. Quindi si figuri se mi faccio intimidire da Lei che mi nega il costituzionale diritto di pensare ed esprimere la mia opinione. Però, prima del processo, una curiosità me la deve togliere. Nella cella mi ci terrà tutta sola o coi carabinieri che lo Stato Italiano mi ha cortesemente imposto affinché non venga ammazzata come Biagi o come Theo van Gogh? Glielo chiedo perché il ministro degli Interni dice che nelle nostre carceri oltre il cinquanta per cento dei detenuti sono musulmani, e suppongo che di quei carabinieri avrei più bisogno in galera che a casa mia. (Quanto a voi, signori del Parlamento, congratulazioni per aver respinto la proposta del ministro della Giustizia: abolire il reato di opinione. E particolari congratulazioni all'onorevole di Alleanza Nazionale che oltre ad aver gestito quel rifiuto ha chiesto di abolire il reato d'apologia del fascismo. Continua anche l'indulgenza che la Chiesa Cattolica (del resto la maggiore sostenitrice del Dialogo) professa nei riguardi dell'Islam). Continua cioé la sua irremovibile irriducibile volontà di sottolineare il «comune patrimonio spirituale fornitoci dalle tre grandi religioni monoteistiche». Quella cristiana, quella ebraica, quella islamica. Tutte e tre basate sul concetto del Dio Unico, tutte e tre ispirate da Abramo. Il buon Abramo che per ubbidire a Dio stava per sgozzare il suo bambino come un agnello. Ma quale patrimonio in comune?!? Allah non ha nulla in comune col Dio del Cristianesimo. Col Dio padre, il Dio buono, il Dio affettuoso che predica l'amore e il perdono. Il Dio che negli uomini vede i suoi figli. Allah è un Dio padrone, un Dio tiranno. Un Dio che negli uomini vede i suoi sudditi anzi i suoi schiavi. Un Dio che invece dell'amore insegna l'odio, che attraverso il Corano chiama cani-infedeli coloro che credono in un altro Dio e ordina di punirli. Di soggiogarli, di ammazzarli. Quindi come si fa a mettere sullo stesso piano il cristianesimo e l'islamismo, come si fa a onorare in egual modo Gesù e Maometto?!?


Tratto da " Corriere della Sera" del 16 luglio 2005

gior77
00lunedì 25 luglio 2005 14:40
La prossima volta scrivi "di Oriana Fallaci" in fondo così forse qualcuno lo legge ... scusa ma quella proprio non la sopporto. Ci manca solo che scriva un libro a sei mani con Vespa e Fede e siamo a posto.

Mi fai un riassuntino?

[SM=g27828]
Matteo, Berghem
00lunedì 25 luglio 2005 14:44
Re:

Scritto da: gior77 25/07/2005 14.40
La prossima volta scrivi "di Oriana Fallaci" in fondo così forse qualcuno lo legge ...
[SM=g27828]



L'ho scritto all'inizio.
scottishflag
00lunedì 25 luglio 2005 14:58
Oriana strikes back! [SM=x145444]
gior77
00lunedì 25 luglio 2005 15:08
Re: Re:

Scritto da: Matteo, Berghem 25/07/2005 14.44


L'ho scritto all'inizio.



appunto, scrivendolo all'inizio non sono andato oltre le 5 righe ... forse se lo avessi scritto in fondo sarei arrivato alla decima!
Matteo, Berghem
00lunedì 25 luglio 2005 15:14
Re: Re: Re:

Scritto da: gior77 25/07/2005 15.08


appunto, scrivendolo all'inizio non sono andato oltre le 5 righe ... forse se lo avessi scritto in fondo sarei arrivato alla decima!




[SM=x145509]
Copycorner.BS
00martedì 26 luglio 2005 08:18
miiii 'ndom bé
già me li vedo questi due (MatBG, Gior77) al primo meeting dei polentish... Inizieranno a discutere da quando il cameriere chiederà 'porto i menù o sapete già?'.

per quanto riguarda il post. La Fallaci estremizza e generalizza. E questo colora di ridicolo le sue pericolose parole. Devo però ammettere che se ricondotte alla giusta misura, ovvero non considerando ogni islamico una bomba a orologeria, certe affermazioni sarebbero condivisibili.

Chi fomenta l'odio va fatto tacere.
ciao
gior77
00martedì 26 luglio 2005 09:59
Re: miiii 'ndom bé

Scritto da: Copycorner.BS 26/07/2005 8.18
già me li vedo questi due (MatBG, Gior77) al primo meeting dei polentish... Inizieranno a discutere da quando il cameriere chiederà 'porto i menù o sapete già?'.


ciao



Sì ma poi con una pinta in mano troviamo sicuramente l'accordo ...

[SM=x145427]
Matteo, Berghem
00martedì 26 luglio 2005 10:02
Re: Re: miiii 'ndom bé

Scritto da: gior77 26/07/2005 9.59


Sì ma poi con una pinta in mano troviamo sicuramente l'accordo ...

[SM=x145427]




Condivido al 200% [SM=x145427] [SM=x145427]
cossaigh
00venerdì 29 luglio 2005 21:34

Una notizia, finalmente, da Magdi Allam: solo il 5 % degli immigrati musulmani in Italia frequenta le moschee.
E’ la prova che non c’è nessuna minacciosa sollevazione storica dell’Islam, nessuna fanatica crescente adesione, nessun aumento della devozione guerriera; c’è la degradazione secolarizzante, che colpisce tutte le religioni, Islam compreso. Il 95 % dei musulmani sono nominali, come il 90 % degli italiani sono cattolici nominali.
Su due milioni di islamici, diciamo, sono 10 mila quelli che vanno alla moschea ogni venerdì.

E una percentuale minore di questa minoranza sarà disposta ad atti terroristici, a prendere ordini da Al Qaeda.
Quanti?
Mille?
Duemila?
O solo 200?
Visto lo zelo intercettatorio della nostra giustizia, non sembra impossibile tenerli d’occhio.
Invece l’italiota preferisce la seconda strategia: mettere sotto accusa l’intera comunità musulmana in Italia, farla sentire assediata, minacciarla (a parole), innaffiarla di ostilità, di spropositi razzisti e xenofobi.
Anzi, va di moda l’ostilità contro l’intero mondo islamico.


(...)

Per una volta, finalmente, ci troviamo d’accordo anche con Giuliano Amato, che avverte: "temo il maccartismo anti-islamico".
Maccartismo è una parola grossa, troppo degna per la stupidità italiota.
Il nostro si alimenta di una paura di massa, da ignoranti
: ci hanno avvelenato l’acquedotto, era la voce che correva ieri a Roma.
Siamo capaci di credere a queste voci, che nascono dall’ignoranza di cosa sia un acquedotto, di come sia controllato, di quante tonnellate di veleno ci vorrebbero per infettarlo.

Siamo pieni di paure, perché non sappiamo troppe cose.
E non le sappiamo perché l’italiota non si informa, non si incuriosisce, non legge. Siamo vili, e facciamo la voce grossa.
Abbiamo paura, e ci accresciamo il numero dei nemici.
Se ci disprezzano, possiamo dargli torto?
Molti di questi musulmani se ne sono venuti via dai loro paesi proprio per liberarsi del dittatore locale e dei mullah.
Molti hanno buoni studi, e non si vergognano di fare i panettieri, ritenendo che il lavoro è sempre degno.
I "nostri ragazzi" che non studiano e non sanno niente, non vogliono fare quel mestiere umile (ma ben pagato), pronti però a cadere nel panico quando qualcuno spargerà la voce: ci avvelenano il pane.
Come il popolino della Milano di Manzoni.
Siamo allo scontro di inciviltà.

Fonte: www.effedieffe.com/fdf/giornale/interventi.php?id=555¶metro=%...
scottishflag
00mercoledì 21 marzo 2007 14:42
Che Guevara da Giussano



Hasta la Padania


La Lega di Arzignano sceglie l'immagine di Guevara per attirare i giovani al tesseramento. Un abbaglio? Macché: «perché era un combattente per la libertà e non era comunista».

fonte: liberoblog.it

Sono confuso... [SM=g27828]

[Modificato da scottishflag 21/03/2007 16.26]

=Gizzo=
00mercoledì 21 marzo 2007 16:46
come sarebbe a dire sei perplesso???
non lo sapevi che i comunisti sono dappertutto????
azz forse il povero silvio aveva ragione a vederli ovunque!!
e poi sono infami perche saltano fuori dove meno te li aspetti!!
:D
Dark Icon
00lunedì 9 aprile 2007 15:31
Come disse un tale, Gesù Cristo :"mai dare le perle ai porci"...

Sottoscrivo in pieno ciò che diceva Oriana Fallaci.
L'unica intellettuale in Europa a essersi svegliata dal coma e vedere la realtà per quella che è. Quanto ha ragione.

Peccato che l'Italiano medio sia troppo affascinato dalle menate di Mortadella e soci e occupato a piangere lacrimucce da coccodrillo su Iraq, Afghanistan e palestinesi per capire che razza di gente siano veramente.
Senza capire un cazzo di come vivano in quei posti...anche perchè se ci va, l'Italiano medio vede solo quello che gli pare e difende chi gli fa comodo politicamente come quel terrorista di me**** di Gino Strada, che almeno qualcuno lo facesse fuori una volta per tutte. Possibile che sti talebani ammazzino sempre la gente sbagliata? Peggio dei nazisti!

Personalmente della loro vita, morte e della loro religione non me ne può fregà de meno. Mi spiace, e tanto, che esistano intorno a me. Almeno da Babilonia in poi.

Cattiveria esecranda da giorno di Pasquetta?
Io non festeggio essendo atea e poi soffro di una grave forma di allergia a ogni buonismo, perbenismo, pacifismo dei poveri e soprattutto ipocrisia, che ci fa chiudere gli occhi di fronte alla realtà dei fatti, tanto per toglierci di dosso la paura di essere razzisti. Quando in realtà saremmo solo realisti.

Auguri per chi ci crede.








jay.ren
00lunedì 9 aprile 2007 18:20
Re:

Scritto da: Dark Icon 09/04/2007 15.31

quel terrorista di me**** di Gino Strada




Gradirei sapere sulla base di quali prove puoi affermare una cosa del genere.

Intendo prove provate, non le solite cazzate da parte di chi non ha idee e segue solamente quello che dice il politicante o l'intellettuale di turno.

Immagino già che la richiesta cadrà nel vuoto...

Il resto non lo comento, penso le tue parole diano l'idea della persona che le ha scritte.

R
=moris=
00lunedì 9 aprile 2007 23:24
Ci risiamo... è tornato il "Lei non sa cosa so io" di Dark "mistatetuttisulcazzo" Icon [SM=g27828]

cliomedia
00martedì 10 aprile 2007 10:59
Io mi chiedo se le persone che criticano tanto l'Islam abbiano mai letto qualcosa di concreto sull'argomento, tipo il Corano, o testi sacri o un qualsiasi libro scritto con metodologia storica e scientifica. A me sembra che i punti di riferimento siano certi giornalisti che non hanno mai vissuto in un paese ne' arabo ne' musulmano e non ne sanno assolutamente una mazza o peggio lo sanno e sono in mala fede. La Fallaci resta per me, nonostante il suo delirio di fine carriera, una grandissima giornalista.

Io non vedo perché devo odiare e considerare qualcuno nemico. E poi chi dovrei odiare? chi sono esattamente queste persone? e che mi hanno fatto? Per favore spiegatemi. Attendo precisazioni da voi Matteo, Berghem e Dark Icon.

Io vivo in un paese arabo e musulmano che mi ha offerto delle possibilità di carriera che come donna non avrei mai avuto in Italia.

Giovedì sera sono uscita con un mio amico marocchino e sua madre e ho bevuto talmente che sono tornata a casa barcollante e ho quasi fatto le scale a 4 zampe. E non credete che loro due siano stati da meno. Quella che reggeva meno l'alcool ero io.
E per uscire mi sono messa una minigonna confezionata dalla mia sarta araba e musulmana alla quale avevo chiesto di farmi una gonna per il lavoro e lei mi ha cucito una minigonna (forse per risparmiare sulla stoffa?).

Nessuno mi ha obbligata a convertirmi, come io non ho cercato di indottrinare nessuno.
Nessuno ha criticato come mi vesto, nessuno mi ha obbligato a portare il velo o a coprirmi. Nessuno dei miei amici o conoscenti ha osato mai criticare o anche solo disapprovare il fatto che bevo vino e birra.
Posso ospitare uomini e fare feste in casa mia senza che nessuno dei vicini protesti.

Questo per dire che non bisogna fare di tutta l'erba un fascio perché solo i paesi arabi sono 22 e sono diversissimi tra loro.
I paesi musulmani sono ancora di più e sono altrettanto complessi e variegati, anche per come la religione viene praticata.

Chi emigra in un Paese europeo non lo fa con il proposito di fare un attentato. Lo fa per cercare un avvenire migliore.

Ora se mi vogliono dare a bere altre cose, che ci provino pure, ma non si aspettino risultati positivi.

Come dice il proverbio, dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io.


Matteo, Berghem
00martedì 10 aprile 2007 21:41
Re:

Scritto da: cliomedia 10/04/2007 10.59
Io mi chiedo se le persone che criticano tanto l'Islam abbiano mai letto qualcosa di concreto sull'argomento, tipo il Corano, o testi sacri o un qualsiasi libro scritto con metodologia storica e scientifica. A me sembra che i punti di riferimento siano certi giornalisti che non hanno mai vissuto in un paese ne' arabo ne' musulmano e non ne sanno assolutamente una mazza o peggio lo sanno e sono in mala fede. La Fallaci resta per me, nonostante il suo delirio di fine carriera, una grandissima giornalista.

Io non vedo perché devo odiare e considerare qualcuno nemico. E poi chi dovrei odiare? chi sono esattamente queste persone? e che mi hanno fatto? Per favore spiegatemi. Attendo precisazioni da voi Matteo, Berghem e Dark Icon.

Io vivo in un paese arabo e musulmano che mi ha offerto delle possibilità di carriera che come donna non avrei mai avuto in Italia.

Giovedì sera sono uscita con un mio amico marocchino e sua madre e ho bevuto talmente che sono tornata a casa barcollante e ho quasi fatto le scale a 4 zampe. E non credete che loro due siano stati da meno. Quella che reggeva meno l'alcool ero io.
E per uscire mi sono messa una minigonna confezionata dalla mia sarta araba e musulmana alla quale avevo chiesto di farmi una gonna per il lavoro e lei mi ha cucito una minigonna (forse per risparmiare sulla stoffa?).

Nessuno mi ha obbligata a convertirmi, come io non ho cercato di indottrinare nessuno.
Nessuno ha criticato come mi vesto, nessuno mi ha obbligato a portare il velo o a coprirmi. Nessuno dei miei amici o conoscenti ha osato mai criticare o anche solo disapprovare il fatto che bevo vino e birra.
Posso ospitare uomini e fare feste in casa mia senza che nessuno dei vicini protesti.

Questo per dire che non bisogna fare di tutta l'erba un fascio perché solo i paesi arabi sono 22 e sono diversissimi tra loro.
I paesi musulmani sono ancora di più e sono altrettanto complessi e variegati, anche per come la religione viene praticata.

Chi emigra in un Paese europeo non lo fa con il proposito di fare un attentato. Lo fa per cercare un avvenire migliore.

Ora se mi vogliono dare a bere altre cose, che ci provino pure, ma non si aspettino risultati positivi.

Come dice il proverbio, dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io.





Ok, non li critico, basta che rimangano a casa loro.
jay.ren
00martedì 10 aprile 2007 21:45
Piuttosto che rispondere...

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