Il G8 di L'Aquila

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(SimonLeBon)
00giovedì 9 luglio 2009 22:17
Quanti avvenimenti e... chi ci guida!
2009-07-09 22:12
G14 APPROVA REGOLE ANTICRISI CLIMA, LA CINA SI SFILA
dell'inviata Marina Perna

L'AQUILA - Sulla crisi, i Grandi della Terra sono tutti d'accordo: sostenere la ripresa, definire regole per la finanza e iniziare a pensare alla strategia di uscita. E non lo sono solo gli 'Otto' ma anche le altre economie emergenti. Tutto il formato cioé G14 inaugurato dalla presidenza italiana, che oggi ha dominato il summit dell'Aquila. Sul clima, invece, dall'Aquila esce un G8 ricompattato, con un Obama schierato accanto all'Ue e agli altri e ben lontano dalle posizioni della vecchia amministrazione Bush. Ma grandi restano le distanze con gli 'emergenti', Cina e India in prima linea. Se, infatti, tutti i '14' hanno trovato un' intesa sulla cornice - il non superamento cioé di due gradi della temperatura pre-industriale - le posizioni sono lontane sul come centrare l'obiettivo. E fanno puntare i piedi a chi dice no a qualsiasi vincolo sulla riduzione del gas serra. Come Pechino che trova una sponda anche al Cairo.

"Passi avanti importanti, comunque, ci sono stati e siamo partiti bene", commenta Barack Obama spiegando che ci sono ancora margini per il confronto. "Guardiamo alla conferenza di Copenaghen sui cambiamenti climatici con maggiore ottimismo", spiega il premier Silvio Berlusconi che a l'Aquila incassa, da presidente del G8, il successo di aver 'compattato' i Grandi. Ma non ha comunque convinto l'Onu con il numero uno delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, che sul clima parla di progressi "non sufficienti". Avanti tutta e tutti insieme, invece, sull'economia: il G14 ha approvato la dichiarazione sull' 'Agenda globale' fatta propria già dal G8, sul rilancio dei negoziati di Doha (a settembre, prima del G20, ci sarà un incontro tra i ministri del commerio, annuncia Berlusconi). Ma anche sull'impegno comune verso i Paesi più poveri, per i quali Roma assicura che entro l'anno verserà i previsti 130 milioni di dollari.

Dalla crisi i Grandi e gli Emergenti vogliono uscire con politiche condivise che stimolino la ripresa, definiscano le regole e si basino sull'inclusione sociale. Gli 8 grandi, con i paesi del G5 (Cina, India, Messico, Sud Africa, Brasile) più l'Egitto e Svezia, presidente di turno Ue, si impegnano inoltre insieme ai leader dei paesi del Mef (Major Economies Forum) - Australia, Corea del Sud e Indonesia - ad una conclusione dei negoziati di Doha, sul libero commercio mondiale, entro il 2010 si legge nella dichiarazione ufficiale. E Berlusconi ribadisce che dal Vertice esce un messaggio di "speranza e fiducia": il peggio è alle spalle."Abbiamo messo le persone al centro" delle politiche per uscire dalla crisi.

Fitta, anche oggi, l'agenda all'Aquila. E non solo per i Grandi che stasera chiudono i lavori della seconda giornata con una cena - con tavolata apparecchiata per 43 (tutti i rappresentati delle delegazioni presenti al vertice) - offerta dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Ma anche per le First Ladies che, giunte a Coppito in mattinata accompagnate dalle ministre Gelmini e Carfagna hanno fatto un giro tra le ferite del terremoto dell'aprile scorso. Con Michelle commossa: molto colpita, si è mostrata interessata ai bambini ed al trauma che hanno subito e ha ribadito che con il marito faranno tutto il possibile per dare un aiuto. Insieme a lei e alle altre non c'era però la premiere dame di Francia, Carla Bruni Sarkozy che - come aveva già previsto - visisterà da sola le zone terremotate: giunta a L'Aquila nel pomeriggio potrebbe farlo domani, ma la sua agenda resta 'top secret'. Il Summit ha 'chiamato' in Abruzzo anche altre celebrità. George Clooney tra tutti che insieme all'organizzazione per i Premi Nobel - presente anche Betty Williams e Walter Veltroni - é andato oggi nella tendopoli di san Demetrio, la prima sorta dopo il sisma, per inaugurare un cinema, una struttura multiuso per gli sfollati. Un'occasione per il bel 'George' per annunciare anche l'intenzione di girare il suo prossimo film all' Aquila. Stasera poi, l'arrivo di Gheddafi che non ha rinunciato anche questa volta alla sua tenda: una non grande, ma dotata anche di decoder e schermo al plasma, è spuntata sul campo di calcio della caserma di Coppito. Il colonnello domani rappresenterà l'Unione Africana nell'ultima giornata dei lavori in cui si parlerà del Continente in un formato fino a 29 paesi. Un' ultima sessione di lavoro che chiuderà i lavori di un vertice che ha incassato, finora, le lodi non solo degli Usa, ma anche della Cina. E dei vescovi che hanno parlato di 'obiettivi centrati'. L'Aquila, intanto, continua a tremare anche se con lievi scosse. Quanto basta a non far calare la paura tra le tendopoli dove resta la rabbia e non cala la protesta. Oggi è toccato alle donne - forse anche in risposta alla visita delle First Ladies - scendere in campo, con uno slogan d'effetto: "noi le last lady".
(SimonLeBon)
00giovedì 9 luglio 2009 22:18
Gheddafi scende dall'auto e passeggia su autostrada
2009-07-09 19:15
Gheddafi scende dall'auto e passeggia su autostrada
ROMA - Fuori programma per Muammar Gheddafi nel corso del suo trasferimento da Roma all'Aquila che sta avvenendo a bordo di una Limousine bianca. Giunto all'altezza del comune di Arsoli, estremo confine est laziale, il leader libico ha fatto fermare l'auto ed è sceso camminando a piedi sull'auotostrada A24 per un quarto d'ora.
(SimonLeBon)
00giovedì 9 luglio 2009 22:18
Africa; fame, Aids, guerre, i numeri dell'emergenza
2009-07-09 18:23
Africa; fame, Aids, guerre, i numeri dell'emergenza

ROMA - E' il terzo continente per estensione, conta 53 Stati e quasi un miliardo di abitanti che parlano migliaia di lingue diverse. E' l'Africa, quella culla dell'umanità dimenticata, sfruttata, insanguinata, alla quale la comunità internazionale, riunita all'Aquila, cerca di dare risposte. Ecco in sintesi i numeri dell'emergenza africana: FAME - Nell'Africa sub-sahariana 265 milioni di persone soffrono la fame, pari al 32% dell'intera popolazione della regione, con un aumento dell'11,85% rispetto al 2008. Sono i dati dell'ultimo rapporto della Fao. Ad aggravare la situazione, oltre alla crisi economica globale, il balzo dei prezzi delle derrate alimentari, evidente nei Paesi in via di sviluppo. CAMBIAMENTI CLIMATICI - Per effetto dei cambiamenti climatici, ampie regioni dell'Africa si riscalderanno di 3-6 gradi nel 2100. E' quanto sostiene l'African Partnership Forum. Le precipitazioni diminuiranno del 20% rispetto ai livelli del 1990, con danni per l'agricoltura. Dal 2020, tra i 75 e i 250 milioni di persone sono destinati a soffrire della carenza di acqua. AIDS - L'Africa è il continente più colpito dall'Aids, con 22 milioni di sieropositivi solo nell'Africa sub-sahariana (in tutto il mondo sono 33 milioni), secondo dati dell'Unaids. I Paesi più colpiti (dove l'incidenza tra gli adulti supera il 15% della popolazione) sono: Sudafrica, Botswana, Lesotho, Mozambico, Namibia, Swaziland, Zambia e Zimbabwe. INFANZIA - Secondo Save the Children, benché dal 1990 il tasso mondiale di mortalità infantile sia diminuito del 27%, in Africa muoiono 1500 bambini sotto i cinque anni ogni 24 ore. Nell'Africa sub-sahariana muore il 43% dei bambini nati. Le cause principali sono disturbi neonatali, polmonite, malaria, diarrea, Aids e morbillo. CONFLITTI - La maggior parte delle guerre che si combattono nel mondo oggi si svolgono in Africa: dalla Somalia al Sudan, dal Ciad alla Repubblica democratica del Congo. Sono decine di conflitti territoriali, guerre civili o crisi irrisolte che ancora insanguinano il continente africano. Ogni anno milioni di persone muoiono per le conseguenze delle guerre o sono costrette a fuggire dalle loro case. ANALFABETISMO - L'Unesco stima che nel 2000-2006 nell'Africa sub-sahariana 161 milioni di adulti (il 38% della popolazione adulta) era incapace di leggere e/o scrivere un testo semplice nella lingua nazionale o ufficiale. Il 62% degli analfabeti della regione sono donne.
(SimonLeBon)
00giovedì 9 luglio 2009 22:19
CLOONEY, A SETTEMBRE GIRERO' FILM ALL'AQUILA
2009-07-09 22:11
CLOONEY, A SETTEMBRE GIRERO' FILM ALL'AQUILA
L'AQUILA - "Gireremo un film qui alla fine di settembre". Lo ha annunciato George Clooney nel corso della sua visita a piazza duomo all'Aquila, sottolineando che nel film lui stesso avrà una parte. Accolto da fotografi e giornalisti, Clooney era accompagnato da Walter Veltroni e Bill Murray."Avevamo esaminato le location già prima del terremoto - ha spiegato Clooney - e le abbiamo riviste dopo. E' sorprendente vedere una città che ha subito tanti danni e credo che questo sia il miglior modo per dare una mano e rilanciare l'economia".

CLOONEY INAUGURA CINEMA IN TENDOPOLI,ENTUSIASMO E RESSA - Una sala cinematografia nella tendopoli di San Demetrio Né Vestini (L'Aquila). Ad inaugurarla, direttamente da Hollywood, George Clooney, accompagnato dall'attore Bill Murray, dal premio Nobel per la pace, Betty Williams e da Walter Veltroni. Entusiasmo e ressa da stadio all'interno dell'insediamento dove il divo è stato sottoposto ad un vero e proprio assedio dei fan. L'iniziativa è stata organizzata dal segretario permanente del summit dei Premi Nobel per la Pace, associazione di cui Veltroni è co-presidente. La sala, chiamata Nobel For Peace Hall, 80 posti, è a disposizione degli 800 residenti della tendopoli di San Demetrio, paese di 1.800 abitanti, devastato dal terremoto. Ad inaugurare la struttura, alcuni spezzoni di Wes Anderson, ancora in lavorazione, dal titolo 'Fantastic Mister Fox', pellicola di animazione cui Clooney presta la voce.

CLOONEY A PEZZOPANE, RACCONTAMI LA NOTTE DEL TERREMOTO - Nel breve tragitto tra piazza Duomo e piazza della Prefettura all'Aquila, George Clooney ha chiesto alla presidente della Provincia, Stefania Pezzopane, di raccontargli le sensazioni vissute nella notte del terremoto, il 6 aprile scorso, e si è informato sulle condizioni del centro storico. Lo ha riferito la stessa Pezzopane, "impressionata" dall'interesse dell'attore per l'arte e per il patrimonio artistico aquilano. Dopo una stretta di mano in piazza Duomo, Clooney e Pezzopane, insieme al sindaco dell'Aquila e ai parlamentari Walter Veltroni e Giovanni Lolli, si sono incamminati verso la Prefettura. "Mi ha chiesto informazioni sull'epoca delle chiese e di alcuni palazzi prospicienti la piazza - ha raccontato Pezzopane - ho conosciuto una persona dalla sensibilità davvero unica e ho percepito la sua commozione di fronte alla Prefettura come un segnale di reale interesse".
(SimonLeBon)
00giovedì 9 luglio 2009 22:19
Le ragazze dei comitati cittadini, siamo 'last lady'
2009-07-09 20:46
Le ragazze dei comitati cittadini, siamo 'last lady'
dell'inviato Vincenzo Sinapi

L'AQUILA - Nel giorno delle first ladies, di Michelle e delle altre prime donne del mondo, i comitati cittadini dell'Aquila che criticano la gestione della ricostruzione rispondono con Federica e le last ladies, le ultime: una ventina di ragazze che con i loro compagni anche oggi hanno animato l' 'altro' G8, rivendicando case sfitte per gli sfollati. Manifestazioni colorite, ma tutte pacifiche, come del resto - nelle intenzioni degli organizzatori - si annuncia anche il corteo No global di domani. Ma su questo appuntamento i 'segnali' non sono tutti tranquillizzanti e la vigilanza delle forze di sicurezza è massima.

Le last ladies - così c'é scritto sul cartello che tengono al collo - hanno fatto la loro prima comparsa a metà mattina, a Pettino, vicino alla sede della Regione. Lì hanno requisito un edificio sfitto: un'occupazione solo simbolica per sottolineare che "all'Aquila gli alloggi sfitti agibili sono migliaia, ma non vengono consegnati agli sfollati". Altra iniziativa nel pomeriggio, alla Villa comunale, in contemporanea all'arrivo di George Clooney nel centro storico della città. "Per le first ladies passeggiate in centro, per le donne aquilane tende e cemento", lo slogan più gettonato delle last ladies, accompagnate per l'occasione anche da qualche ragazzo che ha deciso di protestare in mutande. A movimentare la giornata anche quattro consiglieri comunali che si sono incatenati alla ringhiera di un edificio per protestare contro il decreto legge sul terremoto, ma l'attenzione degli apparati di sicurezza è ormai tutta proiettata sulla giornata di domani quando, intorno a mezzogiorno, partirà il corteo dei No Global: una marcia alla quale i comitati cittadini non parteciperanno (tranne uno) perché a loro "interessa la ricostruzione, non il G8".

All'Aquila sono previsti qualche migliaio di manifestanti -"almeno duemila", dice Paolo Di Vetta, uno dei portavoce della Rete No G8 - provenienti da tutta Italia. Dieci pullman solo da Roma, ma altri sono in arrivo da diverse regioni. Un'iniziativa pacifica, ribadiscono gli organizzatori:"saremo i primi a vigilare per evitare l'infiltrazione di violentì. Ma il rischio, in casi del genere e come l'esperienza insegna, non si può escludere del tutto. Tanto più che all'interno del movimento c'é malumore dopo gli ultimi arresti e proprio domani sono in programma manifestazioni anche a Torino e a Bologna che verranno monitorate con estrema attenzione. Per questo, il dispositivo di sicurezza già imponente messo in atto per il G8 è stato rafforzato, o quantomeno è ora più visibile: poliziotti e carabinieri presidiano molte zone della città, i controlli sono aumentati, specie lungo le principali strade di accesso; centinaia le persone identificate a scopo preventivo. La parola d'ordine è: fermezza, ma anche disponibilità e massima cautela.

Il corteo, organizzato dalla Rete nazionale contro il G8, che riunisce diverse sigle, partirà dalla stazione di Paganica con arrivo ai giardini comunali. Ad aprire uno striscione con la scritta "Voi G8 siete il terremoto. Noi siamo tutti aquilani/e", spiega Piero Bernocchi, portavoce dei Cobas, secondo cui insieme agli sfollati "marceranno migliaia di persone di tutta Italia, in opposizione al G8, in sostegno alla lotta aquilana per una vera ricostruzione e contro le iniziative repressive di questi giorni nei confronti del movimento no global". "Ci vogliono spingere a scelte autolesioniste, ma non abbocchiamo: la marcia all'Aquila - assicura Bernocchi - eviterà zone rosse e altre trappole, punterà pacificamente verso il centro per riconsegnarlo simbolicamente ai suoi cittadini".
(SimonLeBon)
00giovedì 9 luglio 2009 22:20
L'amarezza dei paesi terremotati lontani da tv
2009-07-09 17:18
L'amarezza dei paesi terremotati lontani da tv
BARISCIANO (L'AQUILA) - In decine di piccoli paesi del cratere, toccati dal terremoto, c'é amarezza perché il G8 non ha portato quelle telecamere in cui speravano per far sentire una voce che da tre mesi non trova ascolto. "Sono rimasti tutti all'Aquila o sono andati a Onna. Non si sono visti". Ripetono in molte tendopoli.

C'é solo la Protezione civile, con i suoi servizi e le tende, ma nessun lavoro è stato svolto per migliorare le condizioni, come invece è avvenuto in altri centri attraversati o dai grandi o dalle centinaia di persone della sicurezza e dei servizi che gravitano attorno al grande evento.

Sono paesi anonimi, senza vittime del terremoto o monumenti di pregio da restaurare, in grado di "catturare" l'attenzione dei mass media, di convogliare qualcuno che si muova a compassione e decida di "adottare" un gruppo di vecchie case e vecchie chiese distrutte.

A Picenze di Barisciano, Roio, San Pio, Sant'Eusanio Forconese non sanno quando potranno tornare a casa: per loro i prefabbricati dell'Aquila e di Onna non sono previsti. "Si sono scordati di noi - dicono i terremotati -. Il G8 è stato all'Aquila, ma qua non s'é visto nessuno".
(SimonLeBon)
00giovedì 9 luglio 2009 22:21
Quattro consiglieri comunali incatenati per protesta
2009-07-09 18:58
Quattro consiglieri comunali incatenati per protesta

L'AQUILA - Quattro consiglieri comunali dell'Aquila si sono incatenati ad una ringhiera di un palazzo nei pressi di Piazza d'Armi per protestare contro il decreto legge sul terremoto. Si tratta di Enrico Perilli (Prc), di Francesco Valentini (Pd), Luigi D'Eramo (La Destra) e di Luigi Faccia (L'Aquila Città Unita - lista civica).

I consiglieri comunali hanno esposto dei cartelli per contestare i contenuti del decreto sul terremoto: in particolare in uno striscione si chiede la maggiore partecipazione alle scelte da parte degli enti locali.

Foto di Gianfranco Cocciolone
(SimonLeBon)
00giovedì 9 luglio 2009 22:21
Autori spettacolo, il nostro premier taglia la cultura
2009-07-09 17:47
Autori spettacolo, il nostro premier taglia la cultura
ROMA - Gli autori di cinema e teatro, le associazioni di attori, attrici e registi oltre l'Associazione dei 100 autori in una nota congiunta mettono in guardia i Capi di Stato e di Governo del G8 sui tagli al Fus messi in opera dal Governo Italiano. "Durante i giorni dei vostri importanti incontri - si legge nella nota -, in occasione del summit dell'Aquila il nostro Presidente del Consiglio vi avrà raccontato di un Paese che ha al centro della sua vita la cultura e l'arte. Vi avrà detto di chiese salvate, di capolavori strappati alla polvere. Vi avrà detto che l'Italia è un museo a cielo aperto, che da noi la cultura è un valore etico e una ricchezza. Eppure in questi stessi giorni, proprio il governo del presidente Berlusconi ha deciso una riduzione violenta dei finanziamenti pubblici alla cultura. Dal momento che l'arte e la cultura italiana rappresentano non solo un nostro patrimonio ma qualcosa che appartiene al mondo intero - continua il comunicato -, ci preme dirvi che quanto sta per accadere non è un semplice ridimensionamento della produzione artistica italiana, ma è un suo pressoché totale annientamento. Meno cultura in Italia equivale a dire meno cultura nel mondo. Noi non consentiremo che questo accada, consapevoli che gli artisti dei vostri paesi non ci lasceranno soli in questa battaglia".
(SimonLeBon)
00venerdì 10 luglio 2009 18:39
CARLA BRUNI COMMOSSA SULLE MACERIE: "E' TERRIBILE"
2009-07-10 18:28
CARLA BRUNI COMMOSSA SULLE MACERIE: "E' TERRIBILE"
L'AQUILA - "E' terribile!". Accompagnata da vigili del fuoco e Protezione civile nel suo giro tra le macerie del centro storico aquilano, Carla Bruni Sarkozy commenta così, in italiano, anche se la stampa che la accompagna è quasi tutta francese, la vista dei danni provocati dal terremoto. E annuncia che la Francia contribuirà al restauro della Chiesa di santa Maria del suffragio, detta delle Anime sante, pagando la metà del costo totale dei lavori. "Desideravo da tempo venire qui all'Aquila", ha spiegato poi la first lady francese, "in particolare per motivi umani". Il restauro della Chiesa, ha spiegato poi il commissario della Protezione civile per i beni culturali Luciano Marchetti, dovrebbe costare complessivamente intorno agli 8-9 milioni di euro. Italia e Francia lavoreranno insieme al progetto.

"Tornerò da sola, anche dopo il vertice" è la promessa che la premiere dame francese, Carla Bruni Sarkozy, fa agli aquilani che l'attendevano all'ospedale San Salvatore. "Vorrei tornare e tornerò - dice Carla - a vedere i lavori per l'ospedale e quello di tutte queste persone che hanno dimostrato tanto coraggio. Avevo detto che sarei venuta e sono molto felice di averlo fatto". Madame Sarkozy è stata accolta dagli applausi di medici, infermieri e gente comune della struttura dell'ospedale. A molti ha risposto con un "Ciao" in italiano, ha stretto mani ed ha chi le chiedeva di non abbandonarli ha risposto: "Non lo farò". "Questa è gente molto coraggiosa e però allo stesso tempo disperata - sottolinea Carla Bruni Sarkozy - e io sono qui anche per questo: non per incoraggiare, ma per portare tutta la mia ammirazione e la mia solidarietà. Ho trovato molto coraggio, speranza, ma anche disperazione". A Carla il personale dell'ospedale ha regalato un centrotavola fatto a uncinetto e un mazzo di girasoli, doni che la premier dame ha accolto con un sorriso e la promessa di ritornare.

Michelle? "La conosco da tempo ed è sempre un piacere incontrarla". Provocata dai cronisti, su un suo possibile antagonismo con la first lady americana, Carla Bruni Sarkozy smentisce in modo deciso. E spiega anche perché non la si vede sempre accanto al marito nelle occasioni ufficiali. "Mio marito non mi chiede mai di venire ai grandi vertici a meno che non ci siano cene ufficiali nelle quali la presenza delle spose sia richiesta. Quando non c'é niente di ufficiale - dice - non mi chiede di venire anche perché non avrei molto da fare".
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