Gli irlandesi che tornano

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pycos
00giovedì 31 luglio 2008 15:47
Parlando l'altro giorno con una persona, è uscito fuori unargomento molto interessante a mio avviso: quello del rapporto che hanno gli irlandesi che sono emigrati con la madre patria.

Questa persona aveva una visione romantica della questione, e diceva che molti di loro, sono andati negli USA, hanno acquisito nuove competenze e stavano via via tornando per dare il loro contributo alla rinascita del paese... un po come in qualche modo pensano molti giovani dell'EST Europa...

Secondo me le cose non stanno così: In primo luogo, ho sempre visto gli emigranti che tornano come persone che, stanche dopo una vita di sacrifici, sperano di venire a trovare un riposo e quando possibile qualche stralcio della loro quotidianità propria di un'Irlanda che, nel bene e nel male non ha nulla a che fare con il nuovo corso...

In secondo luogo, direi che gran parte delle imprese artefici del ruggito della celtic tiger, poco hanno a che fare con iniziative irlandesi...

Voi che dite?
Antongiu
00giovedì 31 luglio 2008 16:59
Re:
pycos, 31/07/2008 15:47:



Secondo me le cose non stanno così: In primo luogo, ho sempre visto gli emigranti che tornano come persone che, stanche dopo una vita di sacrifici, sperano di venire a trovare un riposo e quando possibile qualche stralcio della loro quotidianità propria di un'Irlanda che, nel bene e nel male non ha nulla a che fare con il nuovo corso...



questo discorso te lo passerei se stessimo parlando dell'Italia, ma qui stai parlando di Irish e secondo me la situazione e' diversa.
Ci sono molti Irish che anche dopo 20 anni hanno deciso di tornare a casa per i piu' svariati motivi: migliori opportunita' di lavoro, migliori stipendi, piu' ferie, ambiente lavorativo molto piu' rilassato (soprattutto di quello americano) e poi tu sottovaluti una cosa: l'attaccamento degli irlandesi alla propria patria e alla propria famiglia. Sono peggio di noi Italiani, credimi.

Leggi pure questo articolo, c'e' gente nata in America che torna in irlanda
www.management-issues.com/display_page.asp?section=blog...
e anche questo:
www.irishjobs.ie/ForumWW/WWIndividualArticle.aspx?ParentID=77&CID=182&ForumTyp...

pycos, 31/07/2008 15:47:


In secondo luogo, direi che gran parte delle imprese artefici del ruggito della celtic tiger, poco hanno a che fare con iniziative irlandesi...

Voi che dite?



si, ma che c'entra? nelle aziende piu' grandi e in quelle che pagano bene, la maggioranza del management e' Irish, quindi la celtic tiger ha attratto molta gente che ha fatto esperienza all'estero ed e' tornata qui a cogliere i frutti.


pycos
00giovedì 31 luglio 2008 21:53
Beh, il fatto che dici che l'attaccamento alla famiglia è fortissimo (Cosa che condivido in pieno) da ragione a quanto ho detto che il loro ritorno è motivato da altro che la carriera o la rinascita del paese "in chiave Celtic Tiger"(Passami il termine, lo so che è orrendo [SM=g27828] )...

Sul management delle imprese che per la maggior parte è irlandese, non dico nulla perché non ho dati certi...ma sicuramente l'imprenditoria non è di provenienza irlandese nella stragrande maggioranza dei casi: diciamo quindi che gli irlandesi che tornano, è vero, trovano buone opportunità di lavoro a casa propria, amano la famiglia e quindi tornano, ma sicuramente non mossi da una volontà di ricostruzione della loro nazione!

Aggiungi pure che, dove c'è da mettere mani seriamente, ovvero sull'aspetto culturale che è quello che al meglio definisce l'identità di una nazione se ne strafregano alla grande...
pycos
00giovedì 31 luglio 2008 21:53
Beh, il fatto che dici che l'attaccamento alla famiglia è fortissimo (Cosa che condivido in pieno) da ragione a quanto ho detto che il loro ritorno è motivato da altro che la carriera o la rinascita del paese "in chiave Celtic Tiger"(Passami il termine, lo so che è orrendo [SM=g27828] )...

Sul management delle imprese che per la maggior parte è irlandese, non dico nulla perché non ho dati certi...ma sicuramente l'imprenditoria non è di provenienza irlandese nella stragrande maggioranza dei casi: diciamo quindi che gli irlandesi che tornano, è vero, trovano buone opportunità di lavoro a casa propria, amano la famiglia e quindi tornano, ma sicuramente non mossi da una volontà di ricostruzione della loro nazione!

Aggiungi pure che, dove c'è da mettere mani seriamente, ovvero sull'aspetto culturale che è quello che al meglio definisce l'identità di una nazione se ne strafregano alla grande...
Antongiu
00sabato 2 agosto 2008 19:27
Re:
pycos, 31/07/2008 21.53:

Beh, il fatto che dici che l'attaccamento alla famiglia è fortissimo (Cosa che condivido in pieno) da ragione a quanto ho detto che il loro ritorno è motivato da altro che la carriera o la rinascita del paese "in chiave Celtic Tiger"(Passami il termine, lo so che è orrendo [SM=g27828] )...


in effetti non avevo fatto caso a questo tuo passaggio.
Allora sono d'accordo con te, nessuno davvero sta tornando a casa per ricostruire l'Irlanda. Qualcuno (ne sono sicuro), lo avra' anche dichiarato, ma per nascondere i motivi veri: piu' soldi, meno stress, piu' carriera.

pycos, 31/07/2008 21.53:

Sul management delle imprese che per la maggior parte è irlandese, non dico nulla perché non ho dati certi...ma sicuramente l'imprenditoria non è di provenienza irlandese nella stragrande maggioranza dei casi:


mi sembra quasi ovvio pero'. Un paese non riesce a fare un salto cosi' enorme in soli 20 anni grazie alla propria imprenditoria, senno' sarebbe da chiedersi dov'era fino a qualche tempo fa, era in coma? in realta' non ne ha mai avuta(a parte la Guinneess).
Tieni presente che e' oramai arcinoto il fatto che MIcrosoft, IBM e Dell hanno prodotto fino a qualche anno fa ben il 20% del PIL irlandese. un dato shockante!


pycos, 31/07/2008 21.53:


Aggiungi pure che, dove c'è da mettere mani seriamente, ovvero sull'aspetto culturale che è quello che al meglio definisce l'identità di una nazione se ne strafregano alla grande...



come dicevo, essendo questo boom frutto quasi esclusivamente di capitali stranieri, l'aspetto culturale di una nazione non si e' sviluppato parallelamente come noi abbiamo sperato.
L'Irlanda ha venduto la propria anima al diavolo per diventare quella che e', infatti le antiche tradizioni sono vive ormai in quei posti mai toccati dalla celtic tiger. Dublino non c'entra niente con il resto del paese, proprio per questo motivo.


pycos
00domenica 3 agosto 2008 12:57
Vero quello che dici nell'ultimo punto... ma in due anni di permanenza a Dublino, e avendo girato un pò, devo dire che mi sfugge il confine della corsa della tiger....

Sicuramente Dublino è la città più compromessa da ciò che ha generato il boom economico, ma non mi pare che ad esempio a Corck o a Limerick, per non parlare di molti posti del centro, segni di degenerazione
(Ripeto, non ai livelli di Dublino) siano del tutto assenti...

Da un altro punto di vista, c'è da dire che, le tradizioni sono vive in quei posti che "non sono stati toccati" dalla corsa della tigre, ma in qualche modo non sono stati toccati da nessuna forma di progresso...
Una nazione dove un recupero culturale è in atto, io mi aspetto che ci sia una volontà di mediazione, e di interpretazione funzionale alla salvaguardia delle proprie origini culturali...

=Donegal=
00martedì 5 agosto 2008 19:57
Alla versione romantica credo molto poco... alla fine penso che chi torni lo faccia perché sente mancanza di casa o perché è stanco di stare fuori e soprattutto perché possono farlo con condizioni decenti... quelli che tornano veramente per idealismo saranno una sparuta minoranza... e credo che questo non valga solo in Irlanda ma un po' in tutto il mondo.
E anche il discorso sulle tradizioni mi pare valido un po' ovunque... le città che più si sono internazionalizzate sono quelle che più si sono allontanate dalle tradizioni, o comunque conservano delle tradizioni che hanno risentito dell'arrivo di persone di culture diverse, mentre le comunità meno esposte al "progresso" sono quelle che meglio hanno conservato usanze, costumi e dialetti.
pycos
00mercoledì 6 agosto 2008 20:11
Re:
=Donegal=, 05/08/2008 19:57:


E anche il discorso sulle tradizioni mi pare valido un po' ovunque... le città che più si sono internazionalizzate sono quelle che più si sono allontanate dalle tradizioni, o comunque conservano delle tradizioni che hanno risentito dell'arrivo di persone di culture diverse, mentre le comunità meno esposte al "progresso" sono quelle che meglio hanno conservato usanze, costumi e dialetti.


... su questo punto non sono d'accordo....
E' vero che nei posti piu' internazionalizzati magari cambiano i costumi, ma e' altrettanto vero che, molte nazioni investono molto nella elaborazione di un punto di vista sulla propria cultura, la propria storia e le proprie tradizioni....
Credo sia proprio la storia, e in generale ogni processo di rivisitazione culturale che consente di mantenere un legame con il proprio passato e quindi di mantenere viva la propria identita'!
... L'Irlanda, dopo due anni di lavoro in questo settore, posso tranquillamente permettermi di dire che da questo punto di vista e' una nazione di serie B

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