Articolo di Repubblica
Per tutto settembre si perpetua a Lisdoonvarna, stazione
termale, un'antica tradizione: combinare matrimoni
Il grande festival dei cuori solitari
Una cittadina irlandese meta dei single
Una maratona sentimentale che non lascia nulla al caso: speed dating, chat room e dialoghi a tu per tu. I partecipanti arrivano da tutta Europa
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
"L'unica differenza tra il capriccio e la passione di una vita", scriveva Oscar Wilde, "è che il capriccio dura un po' di più". Sarà come dice l'autore del "Ritratto di Dorian Gray": ma uomini e donne di tutto il pianeta, a dispetto del suo amaro aforisma, si ostinano a rincorrere la passione che dura per sempre, il grande amore, l'anima gemella. Questo mese di settembre, per coloro che non l'hanno ancora trovata, offre un'occasione un po' particolare: il "Matchmaking Festival" di Lisdoonvarna, stazione termale di una romantica contea dell'Irlanda, dove da secoli si affina l'arte di combinare matrimoni.
Poiché non è più tempo di sensali, le autorità locali hanno deciso di riciclare l'antica tradizione con un "festival dei singles", durante il quale mettono alberghi, ristoranti, discoteche e pub a disposizione dei cuori solitari, organizzando feste, danze, incontri tra i due sessi, una maratona sentimentale non-stop, 24 ore su 24, talvolta con l'assistenza degli ultimi due "matchmakers" sopravvissuti nell'isola, un commerciante di cavalli e un albergatore, dotati a quanto pare di decennale esperienza nell'individuare il "lui" e la "lei" fatti uno per l'altra.
Pubblicizzato come "il più grande raduno di singles d'Europa", nell'arco di quattro week-end di settembre il festival dell'impronunciabile cittadina irlandese richiama migliaia di giovani da tutto il paese, dalla vicina Gran Bretagna e pure dal continente. Come minimo, è la riprova di quanto la ricerca dell'anima gemella sia diventata una florida industria, che si sta allargando sempre più dal mondo anglosassone - il primo a capire come ricavare un business dall'amore - al resto dell'Occidente.
La parola "single", del resto, nacque nella New York dei primi anni Ottanta, con i "singles'bar", dove chi cercava una "love story", breve o lunga dipende dai casi, poteva sperare di vederla sbocciare tra un drink e una sigaretta. Da allora i "singles" ne hanno fatta di strada. Per loro, oggi, ci sono le pagine di piccola pubblicità su quotidiani e riviste (compresi i più prestigiosi, dal Financial Times alla New York Review of Books, dal Times al Guardian, dallo Spectator al Village Voice), con sezioni separate per "lui cerca lei", "lei cerca lui", "lui cerca lui", "lei cerca lei", e talvolta con triangolazioni più complesse.
Ci sono i siti specializzati e le "chat room". Ci sono le crociere per singles, le serate al supermarket per singles (cosa c'è di meglio che fare conoscenza discutendo i meriti di una salsa al pomodoro o di un detersivo), le visite ai musei per singles, e così via, un'infinità di proposte per tutti i gusti. Ci sono le agenzie per cuori solitari, moderna versione dei mediatori di matrimoni di una volta, e ci sono le futuristiche sessioni di "speed dating", in cui invece di fare conoscenza con un solo uomo (o una sola donna) per volta, trascorrendoci insieme qualche ora, se ne conoscono trenta in colloqui lampo di tre minuti l'uno, poi si selezionano i candidati più interessanti e con quelli si esce una seconda volta.
Anche il "Festival" di Lisdoonvarna offre un sito di "matchmaking" su Internet e l'eccitante possibilità dello "speed dating". Beninteso, se un week-end in Irlanda serva davvero a trovare l'anima gemella, o sia soltanto una scusa per fare baldoria, è opinabile. I romantici si fideranno della spiritosa poesia di Stefano Benni, secondo cui "prima o poi l'amore arriva". Gli scettici troveranno riparo nel cinico umorismo di Oscar Wilde: "Si dovrebbe essere sempre innamorati. Questo è il motivo per cui non ci si deve mai sposare".
(10 settembre 2005)