Europa 2006: i nuovi schiavi

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=Donegal=
00venerdì 1 settembre 2006 14:14
Fabrizio Gatti colpisce ancora.
Per chi non lo sapesse è il giornalista che si finse clandestino per entrare nel CPT di Lampedusa e che pubblicò poi la sua esperienza su L'Espresso.
Stavolta si è mischiato ai braccianti che vanno a raccogliere i pomodori in Puglia e ha raccolto le loro esperienze.

Trovate l'articolo >>qui<<

Ecco un paio di estratti allucinanti, e per ora letto solo la prima pagina.
Non è l'Europa feudale o l'America dei tempi dello schiavismo (ma forse gli schiavi erano trattati meglio)... è l'Italia del 2006.

Il caporale indica una ventenne e il suo compagno, indaffarati alla cremagliera di un grosso trattore per la raccolta meccanizzata dei pomodori: "Quei due sono rumeni come te. Lei col padrone c'è stata". "Ma io sono solo". "Allora niente lavoro".

Alloggiano i loro braccianti in tuguri pericolanti, dove nemmeno i cani randagi vanno più a dormire. Senza acqua, né luce, né igiene. Li fanno lavorare dalle sei del mattino alle dieci di sera. E li pagano, quando pagano, quindici, venti euro al giorno. Chi protesta viene zittito a colpi di spranga. Qualcuno si è rivolto alla questura di Foggia. E ha scoperto la legge voluta da Umberto Bossi e Gianfranco Fini: è stato arrestato o espulso perché non in regola con i permessi di lavoro. Altri sono scappati. I caporali li hanno cercati tutta notte. Come nella caccia all'uomo raccontata da Alan Parker nel film 'Mississippi burning'. Qualcuno alla fine è stato raggiunto. Qualcun altro l'hanno ucciso.

[Modificato da =Donegal= 01/09/2006 14.27]

admin/moris
00venerdì 1 settembre 2006 14:57
questi vengono su da noi e ci rubano tutto... pure le attenzioni dei caporali e dei proprietari terrieri...

[SM=g27819]


Qui si va ben oltre il discorso di competitività e la solita manfrina delle aziende alimentari che pagano una miseria i proprietari dei campi i quali, poverini, non possono pagare a sufficienza i loro operai... questi non sono dei piccoli agricoltori ma dei luridi bastardi schiavisti e mafiosi che hanno i conti in banca straboccanti di denaro.

Sequestriamo questi campi e diamoli in mano a cooperative, protette dalle forze dell'ordine. Come accade a chi gestisce i beni sequestrati ai mafiosi, che tanto questi schiavisti non sono certamente meno nocivi e pericolosi.
Sean1
00venerdì 1 settembre 2006 15:21
Re:

Scritto da: admin/moris 01/09/2006 14.57
questi vengono su da noi e ci rubano tutto... pure le attenzioni dei caporali e dei proprietari terrieri...

[SM=g27819]


Qui si va ben oltre il discorso di competitività e la solita manfrina delle aziende alimentari che pagano una miseria i proprietari dei campi i quali, poverini, non possono pagare a sufficienza i loro operai... questi non sono dei piccoli agricoltori ma dei luridi bastardi schiavisti e mafiosi che hanno i conti in banca straboccanti di denaro.

Sequestriamo questi campi e diamoli in mano a cooperative, protette dalle forze dell'ordine. Come accade a chi gestisce i beni sequestrati ai mafiosi, che tanto questi schiavisti non sono certamente meno nocivi e pericolosi.



quoto e sottoscrivo

e' terribile e doloroso solo immaginare situazioni simili....
Delbchaime
00venerdì 1 settembre 2006 16:03
che orrore...
mi ricorda un libro che ho letto un anno fa o poco più sulla condizione dei campesinos che lavorano nei campi di banane in ecuador, si chiamava appunto "bananeros" o qualcosa del genere... lì li "innaffiano" anche con gli aerei che spargono concimi e antiparassitari...

mmm.. se ne sa sempre troppo poco di quello che succede ma non ci fanno vedere, e io son la prima ad essere "colpevole" di dimenticarmene troppo spesso presa dalla routine quotidiana...
=Donegal=
00venerdì 1 settembre 2006 17:32
Re:

Scritto da: admin/moris 01/09/2006 14.57
Qui si va ben oltre il discorso di competitività e la solita manfrina delle aziende alimentari che pagano una miseria i proprietari dei campi i quali, poverini, non possono pagare a sufficienza i loro operai... questi non sono dei piccoli agricoltori ma dei luridi bastardi schiavisti e mafiosi che hanno i conti in banca straboccanti di denaro.



Scommetto che se a uno di questi schiavisti gli chiedi perchè non paga di più la gente ti risponde che guadagna poco e se li pagasse meglio sarebbe costretto ad aumentare i prezzi, quindi se funziona così va bene anche a noi.
Il piccolo particolare è che quasi tutto il prezzo è dovuto al ricarico che ci fa gente come lui e dei grossisti che non sono meglio.
Juza1973
00lunedì 4 settembre 2006 21:42
Tristi ironie
Noi disprezziamo sempre la concorrenza cinese su basi sociali/umanitarie: ora pare che in Cina stiano iniziando ad alzare gli stipendi mentre in Italia dopo questo episodio non credo che si possa parlare di primato nel rispetto dei lavoratori. Il trattamento e' perfettamente a norma con gli standard schiavisti!

ollivander
00mercoledì 6 settembre 2006 23:39
Re: Tristi ironie

Scritto da: Juza1973 04/09/2006 21.42
Noi disprezziamo sempre la concorrenza cinese su basi sociali/umanitarie: ora pare che in Cina stiano iniziando ad alzare gli stipendi mentre in Italia dopo questo episodio non credo che si possa parlare di primato nel rispetto dei lavoratori. Il trattamento e' perfettamente a norma con gli standard schiavisti!



non c'era bisogno di questo orrore per parlare di assoluta mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori in Italia.
=Donegal=
00mercoledì 20 settembre 2006 23:46
Qualcosa si muove?

Da Repubblica online

Avevano aggredito un romeno che si era lamentato per la paga
Dopo la denuncia del giornalista Gatti, perquisizioni e arresti
Immigrazione, inchiesta Espresso
arrestati due caporali-picchiatori

Soddisfazione di Amato: "Risultato importante contro lo sfruttamento"

ROMA - Si è complimentato anche il ministro dell'Interno Giuliano Amato per l'arresto dei responsabili del pestaggio di un immigrato romeno. Marin Pavel, 39 anni, è uno dei tanti che arrivano in Italia in cerca di lavoro e vengono reclutati e sfruttati dal caporalato, ma la sua vicenda è diventata famosa perché a raccogliere pomodori da inscatolare, insieme a lui, c'era Fabrizio Gatti, giornalista dell'Espresso che si era spacciato per lavorante per raccontare cosa succede nelle campagne pugliesi, in provincia di Foggia.

Gatti racconta sul settimanale che Pavel fu aggredito nel sonno e picchiato con una sbarra di ferro che gli ruppe i gomiti. Nell'inchiesta, pubblicata il primo settembre scorso, il giornalista dell'Espresso fa i nomi dei presunti responsabili, Giuseppina Lombardo di 55 anni, nata a Delianuova (Reggio Calabria) e il tunisino Azaiz Ezzedine Ayari, di 40 anni, di Le Sers, due tra i caporali che controllano il traffico di lavoranti della zona tra Cerignola, Candela e San Severo. Nell'articolo il pestaggio di Pavel viene riferito a un episodio di "disobbedienza" da parte dell'immigrato, che aveva protestato per la paga e sarebbe stato per questo punito.

Giuseppina Lombardo e Azaiz Ezzedine Ayari sono stati arrestati oggi dagli agenti della squadra mobile della questura di Foggia con l'accusa di lesioni gravi, estorsione e maltrattamenti. I due non sono sconosciuti alle forze dell'ordine e hanno già precedenti per reati riguardanti l'immigrazione clandestina, contrabbando e lesioni personali.

Saputo dell'arresto il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, ha espresso alle forze di polizia tutta la sua soddisfazione. Una nota del Viminale sottolinea che l'operazione fa parte di una azione più ampia per combattere lo sfruttamento dei lavoratori immigrati nel foggiano e che in questi ultimi giorni sono state arrestate altre 12 persone arrestate. Sono stati effettuati inoltre centinaia di controlli e sono state presentate oltre cento denunce.

"Sono risultati importanti - ha commentato Amato - ora l'azione va proseguita perché molto rimane ancora da chiarire. Il Governo, da parte sua, ribadisce l'impegno alla modifica dell'articolo 18 del Testo Unico sull'immigrazione, per favorire la collaborazione di chi è sottoposto allo sfruttamento".
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