Emergency: appello e ritiro del personale dall'Afganistan

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jay.ren
00giovedì 5 aprile 2007 11:57
Per la liberazione di Rahmatullah Hanefi e Adjmal Nashkbandi

Siamo angosciati per la sorte di Rahmatullah Hanefi. Il responsabile afgano dell’ospedale di Emergency a Lashkargah è stato prelevato all’alba di martedì 20 dai servizi di sicurezza afgani. Da allora nessuno ha potuto vederlo o parlargli, nemmeno i suoi famigliari. Non è stata formulata nessuna accusa, non esiste alcun documento che comprovi la sua detenzione. Alcuni afgani, che lavorano nel posto in cui Rahmatullah Hanefi è rinchiuso, ci hanno detto però che lo stanno interrogando e torturando “con i cavi elettrici”.

Rahmatullah Hanefi è stato determinante nella liberazione di Daniele Mastrogiacomo, semplicemente facendo tutto e solo ciò che il governo italiano, attraverso Emergency, gli chiedeva di fare. Il suo aiuto potrebbe essere determinante anche per la sorte di Adjmal Nashkbandi, l’interprete di Mastrogiacomo, che non è ancora tornato dalla sua famiglia.

Domenica 25, il Ministro della sanità afgano ci ha informato che in un “alto meeting sulla sicurezza nazionale” presieduto da Hamid Karzai, è stato deciso di non rilasciare Rahmatullah Hanefi. Ci hanno fatto capire che non ci sono accuse contro di lui, ma che sono pronti a fabbricare false prove.

Non è accettabile che il prezzo della liberazione del cittadino italiano Daniele Mastrogiacomo venga pagato da un coraggioso cittadino afgano e da Emergency. Abbiamo ripetutamente chiesto al Governo italiano, negli ultimi giorni, di impegnarsi per l’immediato rilascio di Rahmatullah Hanefi e il governo ci ha assicurato che l’avrebbe fatto. Chiediamo con forza al Governo italiano di rispettare le parola data.
Emergency

Firmate l'appello >>
anam cara
00giovedì 5 aprile 2007 19:16
Firmate firmate!! [SM=x145450]

Io l'ho già fatto qualche giorno fa.
Speriamo bene.
clyve.50
00venerdì 6 aprile 2007 10:37
fatto!
jay.ren
00mercoledì 11 aprile 2007 12:02
Emergency ritira temporaneamente lo staff internazionale dall'Afganistan
Nella giornata di oggi, mercoledì 11 aprile, il personale internazionale di Emergency ha lasciato Kabul diretto a Dubai.
Il significato e le ragioni di questa decisione sono contenuti nel testo che segue, che verrà diffuso anche in Afganistan, in inglese e nelle lingue locali.

Il personale internazionale di Emergency esce dall’Afganistan.

A seguito delle vergognose affermazioni del Sig. Amrullah Saleh, responsabile dei Servizi di Sicurezza afgani, che in una intervista a un quotidiano italiano ripresa dalla stampa internazionale ha definito Emergency una organizzazione che “fiancheggia i terroristi e persino gli uomini di Al Qaeda in Afghanistan”, facciamo appello ai tanti cittadini afgani che hanno conosciuto il lavoro di Emergency nei Centri Chirurgici di Anabah, di Kabul, di Lashkargah, nel Centro medico e di Maternità del Panjsheer, nelle 25 Cliniche e Posti di Pronto Soccorso, nelle 6 Cliniche all’interno delle prigioni.

Dal 1999, le strutture sanitarie di Emergency hanno fornito assistenza gratuita e di alto livello a oltre 1.400.000 cittadini afgani. Facciamo appello a loro, alle loro famiglie, ai cittadini dell’Afghanistan perché si uniscano a noi nel ricordare al Governo afgano il carattere umanitario e neutrale del lavoro di Emergency in Afghanistan, volto a fornire cure a tutti, senza discriminazione politica, etnica, di genere, religiosa.

Il Governo afgano sta invece ricorrendo a ogni mezzo perché Emergency lasci l’Afghanistan: non solo con le terroristiche dichiarazioni di Amrullah Saleh - che suonano come un aperto invito a colpire la nostra organizzazione - ma anche attraverso la scandalosa e immotivata detenzione del capo del personale dell’ospedale di Emergency a Lashkargah, Rahmatullah Hanefi, che a nome di Emergency ha messo a rischio la propria vita per salvare quella altrui.

Oggi, 11 aprile 2007, Emergency é stata costretta a ritirare temporaneamente il proprio staff internazionale dall’Afghanistan per ragioni di sicurezza. Per il momento, le strutture sanitarie di Emergency continuano a funzionare grazie alla competenza e alla dedizione dello staff afgano.

Se in futuro le strutture di Emergency non saranno più in grado di fornire gli stessi servizi, sappiano i cittadini afgani che la responsabilità è interamente del loro Governo che ha gettato accuse infamanti sulla nostra organizzazione, mettendo a rischio la sicurezza dei nostri pazienti, del nostro staff afgano e internazionale.

Emergency continuerà ad essere vicina alle sofferenze del popolo afgano, a quei milioni di civili innocenti che da decenni subiscono la atrocità della guerra.

www.emergency.it/
anam cara
00mercoledì 11 aprile 2007 23:10
Mi vengono le lacrime agli occhi per la rabbia...non ho parole per descrivere lo schifo che provo.
Ad essere sincera non mi aspettavo che sarebbero davvero arrivati al punto di andarsene, mi sembra una sconfitta...ma ho fiducia nell'operato di Gino Strada e dei suoi colleghi e quindi credo questa sia stata una decisione sofferta e meditata.
Mi fa veramente schifo questo modo di affrontare la questione da tutte le parti (ad esempio stasera da Ferrara sono state dette cose pietose [SM=g27825] ) e sono stata pervasa da una sensazione strana: visto che Strada ed Emergency tutta non riescono a comprarli o a tirarli per la giacchetta in nessuno modo ecco che trovano la giusta occasione per buttargli almeno un po' di fango addosso...e chi DOVREBBE prenderne le parti invece si limita a fare spallucce e a dire vedremo...che schifo che schifo che schifo...che schifo!!!!! [SM=g27826]
clyve.50
00martedì 19 giugno 2007 17:58
Rahmatullah Hanefi liberato dal governo afghano.
ROMA - Rahamatullah Hanefi è definitivamente libero. Lo riferisce il sito di Peacereporter, legato a Emergency. Il manager dell'ospedale dell'associazione umanitaria a Lashkargah, tenuto in prigione per tre mesi dai servizi di sicurezza afgani, ha lasciato alle 16 di oggi - le 13.30 italiane - il carcere Investigation Department 17 a Kabul. Occhi stanchissimi, barba corta, abito tradizionale bianco. Ad attenderlo, Gino Strada, che lo ha accolto su una macchina di Emergency. Poi hanno raggiunto insieme la casa dove abitano gli internazionali di Emergency.
"Sono vivo", ha detto in pashtu a Gino Strada, "sto bene", ha aggiunto in italiano. E al telefono con la presidentessa dell'associazione, Teresa Strada, ha esclamato: "Thank you italian people", grazie Italia.
"Questa è una bellissima giornata, una giornata di festa, non solo per Rahmat ed Emergency, ma anche, credo, per moltissimi afgani e moltissimi italiani", ha commentato Gino Strada. Dalle case dello staff internazionale di Emergency, addobbate con rose di plastica rossa per il ritorno, Hanefi telefona alla moglie, mentre i colleghi lo festeggiano con tè verde, uvette e mandorle tostate.
Il collaboratore di Emergency era stato arrestato il 20 marzo scorso, il giorno dopo la liberazione del giornalista Daniele Mastrogiacomo. I servizi segreti afgani lo accusavano di essere coinvolto nel rapimento dell'inviato di Repubblica per la cui liberazione aveva svolto il ruolo di mediatore.
Dal 20 marzo, tre mesi di carcere senza che dai vertici afgani arrivassero chiarimenti, mentre la salute di Hanefi peggiorava. Tre giorni fa, sabato scorso, l'annuncio del proscioglimento dalle accuse, salutato con grande soddisfazione anche dal direttore di Repubblica Ezio Mauro e da Daniele Mastrogiacomo.
Per chiedere la liberazione del mediatore di Emergency, manifestazioni e mobilitazioni sono state organizzate dall'associazione umanitaria, mentre Repubblica.it ha raccolto 32mila firme con l'iniziativa "Apriamo alla pace".
clyve.50
00martedì 19 giugno 2007 18:00
oops, da la repubblica.it
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