ECT ovvero l'elettroshock

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ollivander
00martedì 31 ottobre 2006 16:46
sapevate che in irlanda e' ancora in uso l'elettroshock come ultima spiaggia per curare la depressione?

non ho idea se anche in italia la situazione sia affine comunque la cosa mi ha scioccata perche' anche non essendo un dottore non riesco a concepire come un trauma del genere possa risollevare qualcuno dalla depressione.

l'articolo che ho letto era sul "Sunday Independent" del 29.10.06

la parte conclusiva dell'articolo cita:

[C]Prof. P.M. medical dir. in ST Patrick's Hospital, Dublin, has defended the use of the treatment."ETC is an internetionally recognised therapy for the treatment of severe depression. Its use has dwindled significantly over the past 10 years with advances in psychoteraphy, such as cognitive behaviour therapy and the newer antidepressants. However patients who are not benefiting from standard treatments are reviewed regarding the necessity of having ETC. For those with life-threatening depression, it is widely recognised to be the most effective treatment".
L'articolo si conclude con un statistica condotta in inghilterra che registra un'enorme 84% dei casi trattati riportanti permanente perdita di memoria, incapacita' di leggere, scrivere o raggiungere livelli minimi di concentrazione, mal di testa e stato confusionale.

mi pare mostruoso ma se ci fosse qualcuno con le mani in pasta mi piacerebbe sentire un parere.
Earendil78
00martedì 31 ottobre 2006 18:20
Vivevo con uno psichiatra, e mi ha parlato qualche volta dell'ETC.
Lui sostiene che sia un trattamento che da' ancora i migliori risultati in casi di depressione, e che gli capitava di prescriverlo.

Altro nin zo'... a volte avevo l'impressione/speranza che mi prendesse in giro [SM=g27820]:

[Modificato da Earendil78 31/10/2006 18.21]

fergus
00martedì 31 ottobre 2006 19:55
anche il grande Shane menziona l'ect
Every time that I look on the first day of summer
Takes me back to the place where they gave ECT
And the drugged up psychos
With death in their eyes
And how all of this really
Means nothing to me
ollivander
00martedì 31 ottobre 2006 21:30
Re:

Scritto da: Earendil78 31/10/2006 18.20
Vivevo con uno psichiatra, e mi ha parlato qualche volta dell'ETC.
Lui sostiene che sia un trattamento che da' ancora i migliori risultati in casi di depressione, e che gli capitava di prescriverlo.
Altro nin zo'... a volte avevo l'impressione/speranza che mi prendesse in giro [SM=g27820]:

[Modificato da Earendil78 31/10/2006 18.21]




PESANTE...
Corcaigh
00martedì 31 ottobre 2006 22:02
Se viene usato, viene usato in casi rarissimi e comunque al di fuori dell'etica terapeutica comune (ovvero, da alcuni psichiatri "randagi" e che probabilmente sfuggono ai controlli delle commissioni di etica).
Gli psicologi, terapisti e psichiatri a livello mondiale (non solo in Irlanda) condannano questo tipo di terapia ormai da anni, e personalmente non ho setito di nessu caso a cui sia stata applicata recentemente sul territorio.
ollivander
00martedì 31 ottobre 2006 23:05
Re:

Scritto da: Corcaigh 31/10/2006 22.02
Se viene usato, viene usato in casi rarissimi e comunque al di fuori dell'etica terapeutica comune (ovvero, da alcuni psichiatri "randagi" e che probabilmente sfuggono ai controlli delle commissioni di etica).
Gli psicologi, terapisti e psichiatri a livello mondiale (non solo in Irlanda) condannano questo tipo di terapia ormai da anni, e personalmente non ho setito di nessu caso a cui sia stata applicata recentemente sul territorio.



mi auguro che sia così trovo comunque spaventoso che una cosa del genere non sia stata del tutto abolita.
nell'articolo che ho letto c'era anche la testimonianza di una signora adesso uscita dalla depressione e che è stata sottoposta ad elettroshock tramite consenso del marito. questo nel 2003.
Corcaigh
00mercoledì 1 novembre 2006 09:43
Questo è il punto principale: l'informazione. c'è e ci sarà sempre qualche medico cinico che propone a qualche paziente ignorante ua terapia non-etica. Ovviamente la coppia in questione non era appoggiata (o, ancora peggio, non vi si era mai rivolta) ad uno psicologo, che si sarebbe opposto fermamente alla terapia elettrica e avrebbe senza dubbio reindirizzato questi poveracci verso terapie più positive.
Non dimentichiamoci che fino agli anni '70 l'elettrochoc era la terapia principale per la schizofrenia, a livello mondiale.

Orrori di questo genere hanno spinto gran parte della psicologia contemporanea a distaccarsi dalla medicina a dalla psichiatria, prendendo strade del tutto diverse.

Purtroppo la medicina ha fatto enormi errori in passato. In tutti i campi.

vorrei ricordarvi che negli anni '60 c'erano ancora casi di lobotomia per pazienti con tendenze particolarmente aggressive...
[SM=g27813]
vale71.roma
00mercoledì 1 novembre 2006 16:01
c'e' un amico di un mio amico a roma che soffre di depressione e insomma la storia e' lunga, comunque l'hanno scorso si e' fatto ricoverare ( di sua ferma volonta') per una srie di elettroscock( non mi ricordo quanti , ma non pochi) in una clinica privata ( sempre a roma). pero' prima fanno l'anestesia. L'amico che lo andava a trovare ha detto che lo vedeva meglio.
ho conosciuto anche una persona che ha la mamma con non so che problemi psicologici e pure lui mi ha detto che per un certo periodo dopo l'elettro stava bene.
...c'e chi e' contrario anche agli psicofarmaci! ...credo che gli effetti collaterali di questi trattamenti siano meno peggio del dolore della malattia mentale .
Corcaigh
00mercoledì 1 novembre 2006 17:30
Tra elettrochoc e farmaci c'è una differenza sostanziale. L'elettrochoc è una tecnica invasiva ed ha potenti effetti collaterali. Gli antidepressivi non hanno effetti collaterali rilevanti ed hanno decenni di test farmacologici che ne confermano la validità. Il benessere apportato dall'ECT è solo temporaneo: un palliativo, per intenderci. Farmaci + terapia adeguata possono invece portare ad una vera e propria risoluzione a lungo termine della malattia.
Questo spiegherebbe perché il vostro amico comune ha detto che lo "vedeva meglio" quando è andato a trovarlo. probabilmente era ancora sotto l'effetto dell'elettricità. Mi piacereppe sapere com'è dopo un paio di mesi.

Terapia associata a farmaci non danno invece effetti immediati.... probabilmente passano due o tre mesi prima che si possano riscontrare dei cambiamenti. la differenza è che questi cambiamenti sono duraturi.

Copycorner.BS
00giovedì 2 novembre 2006 13:02
Re:

Scritto da: Corcaigh 01/11/2006 17.30
Tra elettrochoc e farmaci c'è una differenza sostanziale. L'elettrochoc è una tecnica invasiva ed ha potenti effetti collaterali. Gli antidepressivi non hanno effetti collaterali rilevanti ed hanno decenni di test farmacologici che ne confermano la validità. Il benessere apportato dall'ECT è solo temporaneo: un palliativo, per intenderci. Farmaci + terapia adeguata possono invece portare ad una vera e propria risoluzione a lungo termine della malattia.
Questo spiegherebbe perché il vostro amico comune ha detto che lo "vedeva meglio" quando è andato a trovarlo. probabilmente era ancora sotto l'effetto dell'elettricità. Mi piacereppe sapere com'è dopo un paio di mesi.

Terapia associata a farmaci non danno invece effetti immediati.... probabilmente passano due o tre mesi prima che si possano riscontrare dei cambiamenti. la differenza è che questi cambiamenti sono duraturi.




perché la depressione è una malattia?
che cos'è una malattia?
quando una certa situazione va curata?

avete letto "lo zen e l'arte della manutenzione della motocilcetta"? - oltre a essere un libro stupendo (che mi ha spinto a lasciare giurisprudenza e iscrivermi a filo) parla anche di elettroschock.

[Modificato da Copycorner.BS 02/11/2006 13.04]

billingham
00giovedì 2 novembre 2006 13:40
Re: Re:

Scritto da: Copycorner.BS 02/11/2006 13.02


perché la depressione è una malattia?
che cos'è una malattia?
quando una certa situazione va curata?

avete letto "lo zen e l'arte della manutenzione della motocilcetta"? - oltre a essere un libro stupendo (che mi ha spinto a lasciare giurisprudenza e iscrivermi a filo) parla anche di elettroschock.

[Modificato da Copycorner.BS 02/11/2006 13.04]




concordo, libro stupendo
ollivander
00giovedì 2 novembre 2006 16:03
Re: Re:

Scritto da: Copycorner.BS 02/11/2006 13.02
perché la depressione è una malattia?
che cos'è una malattia?
quando una certa situazione va curata?

[Modificato da Copycorner.BS 02/11/2006 13.04]




copy non so se la depressione sia una malattia o meno ma ne conosco le conseguenze quando non viene curata e sono convinta a questo punto che qualcosa da curare ci sia.

@corky: sempre su questo filone, negli uomini che prendono antidepressivi di una certa "potenza", tra cui prozac e affini, si riscontra una temporanea sterilita'.
sembra che gli spermatozoi perdano mobilita' durante il periodo di assunzione ma l'effetto sembra scomparire nel momento in cui si cessa la cura.
comunque non e' di antidepressivi che volevo parlare anche perche' pur non volendo, di principio, accettarne l'utilizzo ne riconosco l'utilita'.
Corcaigh
00giovedì 2 novembre 2006 16:08
La depressione, quella clinica, non quella "emotiva", è una malattia mentale. Chi ne soffre, non potrebbe essere più d'accordo. Il malessere non è mentale, ma fisico. È un neurotrasmettitore che non funziona.
Se poi vogliamo parlarne in termini filosofici, possiamo andare avanti fino alla settimana prossima. C'è un libro su questo dibattito che potrebbe interessarti, Copy: Madness Explained, by Richard Bentall. È un libro provocatorio che sfida le definizioni classiche di malattie mentali dettate dalla psichiatria (infatti è scritto da uno psicologo [SM=g27822] ). La "follia" sarebbe parte della natura umana. È un libro molto radicale, che ha numerosi seguaci (inclusa me e la docente che ce lo ha imposto per un esame [SM=g27828]).

Questa polemica tuttavia non ha fini terapeutici ma semplicemente teoretici. Se uno soffre, soffre punto e asta, e bisogna cercare di alleviarne la sofferenza in tutti i modi.
E i farmaci antidepressivi aiutano eccome. E salvano la vita.

[Modificato da Corcaigh 02/11/2006 16.11]

Corcaigh
00giovedì 2 novembre 2006 16:10
Re: Re: Re:

Scritto da: ollivander 02/11/2006 16.03


@corky: sempre su questo filone, negli uomini che prendono antidepressivi di una certa "potenza", tra cui prozac e affini, si riscontra una temporanea sterilita'.



Ho sentito di questa teoria, ma non è provata da evidenze scientifiche sufficienti.
Comunque penso che sia un vantaggio più che altro, perché non penso che nessun sofferente di depressione voglia figli... [SM=g27813]
gior77
00giovedì 2 novembre 2006 16:37
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Corcaigh 02/11/2006 16.10


Ho sentito di questa teoria, ma non è provata da evidenze scientifiche sufficienti.
Comunque penso che sia un vantaggio più che altro, perché non penso che nessun sofferente di depressione voglia figli... [SM=g27813]



magari l'amore di e per un figlio aiuta a superarla ... dico magari eh, perchè sono un ignorante.

dovrei leggere, lo so, ma sto finendo l'ultimo topolino ... [SM=g27828]
Corcaigh
00giovedì 2 novembre 2006 16:42
Uno dei problemi con la depressione è che non si prova amore per gli altri. Uno dei classici sintomi della depressione postparto è il rifiuto totale del neonato da parte della madre. Il cosiddetto "bonding" semplicemente non avviene.
Se fossi un terapista (ma non lo sono, per cui i miei consigli lasciano il tempo che trovano) sconsiglierei vivamente ad un soggetto depresso di avere figli od di avere un altro figlio se ne ha già, almeno fino a quando la fase critica della malattia si risolve. Più che altro, per il povero bambino che ne verrebbe al mondo... [SM=g27813]
Copycorner.BS
00venerdì 3 novembre 2006 14:46
Re:

Scritto da: Corcaigh 02/11/2006 16.08
La depressione, quella clinica, non quella "emotiva", è una malattia mentale. Chi ne soffre, non potrebbe essere più d'accordo. Il malessere non è mentale, ma fisico. È un neurotrasmettitore che non funziona.
Se poi vogliamo parlarne in termini filosofici, possiamo andare avanti fino alla settimana prossima. C'è un libro su questo dibattito che potrebbe interessarti, Copy: Madness Explained, by Richard Bentall. È un libro provocatorio che sfida le definizioni classiche di malattie mentali dettate dalla psichiatria (infatti è scritto da uno psicologo [SM=g27822] ). La "follia" sarebbe parte della natura umana. È un libro molto radicale, che ha numerosi seguaci (inclusa me e la docente che ce lo ha imposto per un esame [SM=g27828]).

Questa polemica tuttavia non ha fini terapeutici ma semplicemente teoretici. Se uno soffre, soffre punto e asta, e bisogna cercare di alleviarne la sofferenza in tutti i modi.
E i farmaci antidepressivi aiutano eccome. E salvano la vita.

[Modificato da Corcaigh 02/11/2006 16.11]




Ottima distinzione, grazie Martina, anche per il consiglio bibliografico. Ci presterò attenzione quanto prima.

poi incornicio questa frase:
"Se uno soffre, soffre punto e asta, e bisogna cercare di alleviarne la sofferenza in tutti i modi."

se hai letto la mia tesi sai cosa ne penso.
Corcaigh
00lunedì 6 novembre 2006 00:01
Sapevo che quella frase ti avrebbe attirato in qualche modo [SM=g27822]
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