Due anni e mezzo a Dublino, ora a Milano. Senza lavoro

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bigthrill
00venerdì 2 febbraio 2007 18:29
Ciao
Son stato a Dublino dal 2004 al 2006 sono tornato a giugno a Milano.
Se dovessi ascoltare tutti (sia qua, che la), o comunque molti, in teoria avrei fatto una grossa c.......a.
Ma sinceramente a 37 anni appena compiuti, forse, ho sentito l'esigenza di tornare a casa.
Sinceramente l'avventura Dublino (anzi Swords) è stata bella fino ad un certo punto. Poi (non certo per ragioni lavorative, dato che ora sono a casa e senza lavoro, sto cercando qua nel capoluogo lombardo) son tornato.
Inutile mentire, mi sentivo solo, la gente la vedevo lontano un miglio da me, insomma, sentivo l'esigenza di stare nella mia terra.
E ora sto ricominciando da zero. Insomma, l'Irlanda è lassù, e male che vada, ci posso tornare. Ma è veramente così dura qua? Io non credo nel discorso di tornare solo per lavoro. UN posto ti deve piacere, e credo che l'Irlanda oramai sia offtarget per me.
Volevo semplicemente sapere se qualcuno si è trovato o si trova nella mia stessa situazione, anche se ammetto che ogni storia è a sè.
ciao, big [SM=g27811] [SM=x145427]
Tameko
00martedì 6 febbraio 2007 14:56
Ciao, volevo solo scriverti che piu' o meno capisco quello che stai provando riguardo l'Irlanda, o meglio Dublino.
Se leggi l'ultima puntata di Tameko in Ireland capirai meglio cosa intendo.
bigthrill
00martedì 6 febbraio 2007 19:59
Ti ho risposto nel tuo TOPIC
Ciao tameko
ho creato un post nel tuo topic
ti confermo che non son pentito di essere venuto via.
Era una cosa che era dentro di me. L'esigenza di tornare, di stare vicino alla mia gente,. doveva essere soddisfatta.
Ora mi trovo meglio di quando ero partito, e paradossalmente a giugno 2006, quando lasciai Dublino dopo 28 mesi di permanenza li, mi trovavo peggio di quando avevo iniziato.
la mia parabola è chiara.,
La direzione che prendiamo, alla fine, è quella che abbiamo dentro di noi.
Il viaggio, prima di farlo veramente, dovremmo farlo dentro noi stessi. Una volta che il tuo cuore capisce dove andare e dove stare, bisognerebbe prendere una decisione
Nel mio caso, non credo che fosse una questione di Dublino o Irlanda, ma di tornare. Non parlo di amore verso l'Italia come una mia patria, ma di un vero e proprio ritorno alle origini.
E' il mio cuore che me lo ha suggerito..
Nel tuo caso forse è proprio una voglia di abbandonare Dublino.
Ricordati che comunque quella città sporca, brutta e cattiva ti mancherà sempre. Io la ringrazio, per avermi insegnato a vivere!

ciao;)
Luca Explorer
00giovedì 8 febbraio 2007 15:50
E io che devo partire?...
Ciao a tutti.
Molto belli i vostri interventi.. emozionanti e veri.
Io ho la vostra stessa età. e sto per intraprendere il passo di andare a Dublino per un po' di esperienza, di lingua, di lavoro e di vita.
Certo che leggere i vostri commenti non mi aiuta molto.... anche se sono profondamente convinto che avete ragione: le cose bisogna farle, per poi magari (certamente) tornare. Ma se non le fai, ti resterà per sempre il rimorso di non aver tentato di farle.
Dice una canzone: "La via di uscita e' DENTRO".

Luca

bigthrill
00giovedì 8 febbraio 2007 16:02
Ciao Luca!
si, SE TE LA SENTI! (l'ho scritto in grande apposta)
fai questa magnifica esperienza! la voglia che si ha di dentro ti spinge a farla...è qualcosa che hai dentro di te!
poi tutto può succedere
1) se torni è perché volevi un'esperienza e basta, ma capisci che non è un posto dove metteresti radici!
2) se rimani è xche non ti trovi male, e decidi che è un posto dove potresti stare

Io l'ho fatta a 34 anni, e ti assicuro che è una cosa che non mi sono pentito di fare!
a volte penso che mi spiace di non avere piu' quella voglia, ma alla fine è perché ora preferisco stare qua.
Poi, tutto è possibile. Siamo in continuo mutamento..il nostro io interiore è un torrente...cambia sempre moto e direzione!
ciao in bocca al lupo! [SM=g27811]
koykos
00giovedì 10 maggio 2007 15:48
ciao
ciao ragazzi,
anche io sono stato a swords per alcuni mesi e devo dire che stavo molto bene, il lavoro era duro ma andava bene..sono ripartito allettato da una offerta di lavoro qui in italia purtroppo non vagliata bene e che poi si è dimostrata una presa in giro..ho avuto diverse esperienze lavorative da allora qui in Italia tutte molto deludenti, ed ora cosi' vagamente pensavo di tornare...certo l'età frena molto perchè come dici tu si è offtarget ed è vero..pero' almeno si vive in un paese libero dove lavori bene, hai i tuoi diritti e sei ben pagato..altro che italia....
ciao a tutti
aspetto vostre risposte
Shamrock80
00sabato 12 maggio 2007 03:02
Guarda,Kyo,alla fine se vuoi un cambio d'aria,un po piu' di soldi,un po'di avventura,allora riparti subito,e comincia a mandare CV in giro per i vari siti di lavoro irlandesi..
pero' non ti credere che anche qui sia tutto perfetto,eh!
problemi sul lavoro ce li abbiamo anche qui,delusioni e maltrattamenti,frustrazioni e incomprensioni e tutto quanto...
ecco,forse l'unica cosa che non ho mai sentito qui,e' il non essere pagati,o essere licenziati di punto in bianco,o i famosi contratti a termine o in nero...queste situazioni e' difficile che ci siano sai..quindi se vuoi fuggire da situazioni classiche Italiane di qs tipo,forse fai bene a considerare l'Irlanda...e poi,HEY,non hai mica 60 anni!
in bocca al lupo [SM=g27811]
koykos
00martedì 15 maggio 2007 11:27
Beh,
grazie Sham...
koykoscomunque se c'è qualcuno che si trova o si è trovato nella stessa situazione si faccia avanti....
ciao a tutti
koykos
bigthrill
00martedì 15 maggio 2007 16:26
io mi trovo nella tua stessa situazione
ciao
penso che le cose siano cambiate un po da febbraio
ho fatto vari corsi: sono disoccupato da gennaio, mi ero licenziato perché l'azienda non pagava.
ho tentato di tornare su a gennaio, ma qualcosa mi ha bloccato e son tornato a milano dopo una settimana. Non so che mi ha preso
Una cosa è certa, sono sempre mezzo qua e mezzo su. Ora sto rivalutando l'idea possibile di tornare. Sai cosa, ? che comunque qua sicuramente ci saranno sempre meno opportunità che in Irlanda. Io la lasciai perché mi ero stufato del call center, ma ogni volta che un'azienda italiana mi chiama tramite interinali a fare colloqui, ho la sensazione che non sono comunque al posto giusto, né la persona giusta, come se ormai fossi lontano dalla mentalità e dal comportamento delle aziende italiane , e l'Irlanda mi sia rimasta dentro. Certo, problemi ci sono anche qua. Insomma, però lassù sicuramente ho trvoato piu cordialità e ora ho un po' di nostalgia.
IDee non ancora chiare, sicuramente, ma quella spinta che avevo 3 annio fa e che mi ha fatto andare su, non ce l'ho come prima. Forse però è il caso che pensi ai lati positivi e razionalizzi un po' di piu': stipendi alti e indipendenza. Qua sono cose che fanno fatica ad arrivare, o per lo meno più fatica...
Insomma, nonn nego che ho rimpianti per essere venuto via, ma un anno fa ero stufo di call center e volevo cambiare aria.
Ora è come se avessi capito che ho lasciato qualcosa di importante lassù: una parte della mia vita ...e questa cosa mi fa stare in pensiero. seguirò il mio istinto..
non è una decisione facile..
ekil74
00martedì 15 maggio 2007 18:09
Purtroppo non c'è un libro che per ognuno dica qual'è la soluzione per tutto e questo mette sulle spalle una responsabilità enorme. Ma anche un grado di libertà enorme.

Non mi trovo nella tua situazione (devo ancora partire per la prima esperienza dublinese), ma se mi trovassi credo che cercherei di pesare su una bilancia tutti i pro e i contri delle due decisioni (tornare o rimanere), spererei di assegnare a ogni elemento il giusto peso e poi accetterei il responso. Senza rimpianti, che sono la cosa più inutile e dannosa che ci possa essere [SM=g27823]

E senza neanche troppo tentennamenti, che pure quelli fanno perdere tempo ed energie [SM=g27813] (e lo dico per esperienza personale, che per decidere qualcosa di importante ci posso mettere anche anni [SM=g27829])
'cenzino
00martedì 15 maggio 2007 19:43
questa discussione cade a fagiolo.. riflettevo proprio su questo qualche giorno fa.. non e' per nulla facile, il discorso e' che forse esperienze uguali hanno effetti diversi su persone diverse.. figurimaoci esperienze diverse! L'irlanda (o il giappone o qualsiasi altro posto che ti porti lontano da casa)puo' avere mille facce.. ma di sicuro e' un'esperienza che ti segna.. ed in quanto tale fa crescere.. e probabilmente indipendentemente dal risultato forse vale la pena di viverla.. ma la cosa e' davvero molto molto soggettiva.. devi sentire dentro la necessita' di fare una cosa del genere, altrimenti sembrerebbe che consiglio a chiunque di prendere e partire per l'irlanda.. ma assolutamente non e' cosi..

vi faccio un semplice copia incolla di quello che ho scritto in merito qualche giorno fa sul mio blog.. se e' lungo potete anche non leggere..

Blog

11 May
quasi 12 mesi..
"..già alcune sensazioni sono difficili da decifrare a livello personale, stati d’animo che viviamo a cui non sappiamo dare i natali.. figuriamoci poi quando su ciò si cerca di buttar giù due parole.. si banalizza sempre tutto ..le nostre emozioni sono davvero complicate ..e come al solito ti ritrovi ad argomentare solo sulle cazzate perché è mille volte più semplice ..e la logica conseguenza è che la gente pensa che infondo quello è il tuo mondo, quello è quello che ti passa per la testa, quello è quello che fai e pensa che quella frivolezza ricopre gran parte dei tuoi pensieri o ancora peggio gran parte dei tuoi sforzi.. bhè non è cosi.. per fortuna c’è anche qualcos’altro in questa testa frecata.. innanzi tutto una cosa che forse non trapela è che qua la difficoltà più grande è che senti la necessita di cose che non ti sono mai mancate prima.. quindi è pure difficile farne passare il concetto a chi non ne ha mai avuto “fame”..però ci provo lo stesso ..in prims l’allontanamento da quel te stesso che vorresti essere ma che i problemi di comunicazione (con gli stranieri dico) non ti permettono di essere.. si certo l’inglese oramai lo si parla, bla bla bla, ma non ti da la spontaneità della tua lingua madre, è come se fosse che a livello culturale (sempre con gli stranieri) vivessi una regressione, ti ritrovi circondato da ragionamenti superficiali che fanno a pugni con quella parte di te che vorrebbe approfondire le cose.. realizzi che non soddisfi quella innata curiosità su tutto che hai (che ho) sempre avuto.. forse anche perché mi sono imposto di bandire da casa mia tutti i libri in italiano, ho solo roba di qua ed ogni volta lo sforzo per rovistare fra le cianfrusaglie per una cosa che ti interessa è maggiore.. credo che ogni periodo di vita abbia i suoi tempi e l’unico modo per trarne il meglio è rinnovarsi, quello che faccio ultimamente è parecchio diverso da quello che facevo appena arrivato qui a Dublino.. ad esempio ad essere sincero dei party non so più che farmene, divertentissimi per carità ma tutti uguali a se stessi, decine e decine.. si fa casino, si balla, ci sono le ragazze, si beve.. e poi? stessa cosa vale per i pub, per la guinness, per temple bar e per tutta quella Dublino godereccia fatta di locali infiniti e persone ovunque, di gente incontrata per strada, di amici di una sera e mai più rivisti.. ok tutto molto bello.. ma ci sono necessità che vanno al di là del divertimento, io qui mi diverto molto, sono praticamente sempre in mezzo alla strada, un agosto continuo, ma è quasi un anno che vivo a questa maniera.. certo, per chi magari legge ed ha una vita un pò monotona potrebbe venire spontaneo il: beato te, di che ti lamenti.. ma non è cosi.. chi vorrebbe vivere per sempre a Gardaland? servono degli stimoli sempre nuovi.. poi il fatto che per fortuna qualche soddisfazione ce la siamo tolta (vedi lavoro) non vuol dire che la cosa ci è piovuta dal cielo o che non abbiamo passato mesi a mandare cv o a bussare a tutte le porte o che non abbiamo lavorato anche 12 ore di fila a lavare polli nei take-away pur sapendo di avere una laurea in tasca.. o che tanto meno ora non ci si alza alle 7 ogni giorno per evitare di perdere ciò che hai.. non vuol dire che la famiglia non ci manca, che quando senti tua madre o tuo padre che magari non stanno molto bene ti senti come un deficiente impotente che non puoi essere li a dare una mano o semplicemente guardarli in faccia o abbracciarli un pò, specialmente quando realizzi che il tempo passa e che stanno invecchiando e tu sei lontano.. stessa cosa per tutte le altre persone dalle quali ti sei allontanato ma che sono ciò che davvero hai.. i problemi pratici, tipo il lavare/cucinare/pulire/farelaspesa/ecc, sono davvero l’ultimo dei problemi.. la tua mente pensa ad altro.. crediate davvero che non mi sia mai chiesto il classico: “ma che cazzo ci faccio qua??” ..bhè seppiatelo capita spesso.. il fatto è che ognuno la propria pellaccia se la vende come vuole, ed il piu delle volte compri dando “certo per incerto” ..perchè non sai come andrà a finire ..venir qua si è rivelata una buona scelta, ma nulla è indolore.. e lo realizzi doppiamente quando incontri gente che crede che tutto il tuo mondo (il mio mondo) ora giri intorno a questo posto.. senza capire che quello che sto facendo qui ora è solo una piccolissima parentesi di me stesso ..di ciò che sono stato ..e di ciò che farò ancora ..vabbè cmq scusate il piccolo sfogo ma dopo la trecentesima persona che mi dice “beato te” ..esperienze diverse hanno solo problemi diversi, mi dispiace ma la felicità assoluta non esiste e purtroppo il posto dove le cose te le regalano non l’ho ancora trovato.. ci stiamo lavorando.. poi ognuno capisca quello che vuole capire.. "

- LOMAX KEVIN -

www.kevinlomax0.spaces.live.com/
..avventure e disavventure da MountJoy Square.. (dublin 1)

[Modificato da 'cenzino 15/05/2007 19.52]

koykos
00mercoledì 16 maggio 2007 09:58
ripartire???
Ciao bightrill,
ma sei tornato a gennaio a Dublino e che hai fatto, perchè sei tornato?Che pensieri, emozioni, difficoltà hai avuto?
ciao koykos
bigthrill
00sabato 19 maggio 2007 12:42
perché...
Ciao bightrill,
ma sei tornato a gennaio a Dublino e che hai fatto, perchè sei tornato?Che pensieri, emozioni, difficoltà hai avuto?
ciao koykos

guarda ci sono state tante ragioni concomitanti,. qua ero depresso l'azienda per cui lavoravo a linate non pagava regolarmente, nostalgia di un'indipendenza che vedevo lontana , rimasta là, di una vita sicuramente nonf acile ma affascinante , emozionamente, incredibile, la voglia di ripetere un'esperienza che mi ha lasciato il segno, e forse anche una ragazza che non c'era più nella mia vita ma il cui eco rimbombava ancora, e lei stessa contribuiva a farlo sentire questo eco. ma poi tornato su a dublino tutto è crollato in breve tempo...già ero poco convinto di partire, forse perché mi ero adagiato su a milano e forse, anche perché pensavo dentro di me che fosse una mossa affrettata e che a Milano se cercavo potevo riuscire comunque a trovare qualcosa.
è durato una settimana il nuovo soggiorno a dublino, n on 28 mesi.
e sono tornato quindi a casa...
ma alla fine non mi ero pentito. sono stato un po' male, lassù.
come se non avessi trovato una ragione molto forte per ripetere una esperienza fantastica. Ora ho fatto dei corsi qua, ho voglia di fare ma vedo che la voglia di partire è sempre latente. nel senso, se la idiosincrasia verso il sistema italiano lavorativo aumenta mi verrà voglia dipartire? boh
sta di fatto ceh non so, mi sento molto con le idee confuse e forse è il caso che non ascolti piu nessuno. certo,
la mia indipendenza , e la vita di prima mi manca. qua ho ritrovato tanti amici , la famiglia, ma se queste cose risulteranno importanti per la mia vita credo che non mi muoverò emi rassegnerò a restare sofrrendo una mentalità che non mi piace più eche non riesco più ad acceettare...insomma,...nulla di chiaro.
ciao
saluti
koykos
00giovedì 24 maggio 2007 12:08
ciao
Ciao,
capisco e condivido le tue sensazioni...mi trovo anche io nella stessa situazione...stavo pensando di andare su per una due settimane per respirare un po' di aria irlandese e poi decidere...
ciao
bigthrill
00giovedì 24 maggio 2007 16:53
Idem anche io
è incredibile come vedo situazioni paradossalmente simile, kyokos.
Io ho appena preso un biglietto per tornare su, pagandolo poco cosi se ci ripenso o se trovo qualcosa rimango in Italia
sinceramente non saprei,. A gennaio non ce l'ho fatta, ma ora sono anche un po' stufo.
Forse mi piacerebbe stare qua , ma a quali condizioni?
Mando cv ma non mi cagano,m se non le interinali
Le interinali che mandano a fare colloqui per società qua sparse per milano, ma poi spesso non vengo preso in consideraizone
forse sono io che dentro di me ho già scartato l'ipotesi di farmi sfruttare e prendere in giro dalle aziende italiane, e loro lo percepiscono, o forse èm proprio il sistema che non va? e che comincioad essere un po' avanti con gli anni? di certo le aziende preferiscono quelli piu' giovani, ma non tutti..altri prediligono quelli piu' maturi.
Pero' non so, so solo che in Italia è troppo complicato il mondo del lavoro ed è di difficile penetrazione.
Forse è un terra che va bene per i testardi, o forse solo per i raccomandati
Insomma, scusate, ma come avrete visto ho le idee super confuse e mal comune mezzo gaudio è scoprire che non sono l'unico tra quelli tornati in Italia
Dinaer
00giovedì 24 maggio 2007 20:21
Che dire io non ho provato ancora la verde isola ( ma fra 2 settimane lo farò ) però condivido le tue stesse ansie, frustrazioni incazzature ed io non sono a Milano ma a Roma quindi a km di distanza la solfa è sempre quella...

E non sono uno che non si accontenta ne uno che si lamenta e non si fa sfruttare...mi sono fatto i miei stage la mia gavetta e mi sono preso i miei calci nel sedere, non sono un santo ne sono un eccezione sono solo purtroppo un normale laureato come molti, troppi.

Il problema del nostro mercato del lavoro è proprio quello c'e' troppa offerta di lavoro rispetto alla domanda, e quindi il datore di lavoro si permette di esigere cose impensabili :

Neolaureato pluriesperienza.... [SM=x145498] per prenderlo per uno stage.... [SM=x145498] e come se non bastasse dopo 6 mesi di stage intascano le provvigioni dalla regione/EU e poi ti mandano a casa....

La situazione e' questa in città come Milano e Roma che dovrebbero almeno sulla carta offrire molto lavoro non oso immaaginare nelle città più a misura d'uomo....

Forza e coraggio gente non ci arrendiamo non possiamo farlo di vita ne abbiamo una sola....

[Modificato da Dinaer 24/05/2007 20.21]

[Modificato da Dinaer 24/05/2007 20.23]

bigthrill
00giovedì 24 maggio 2007 20:46
Normali laureati senza una vita normale
Ciao,
Paradossalmente vedo che le situazioni simili continuano
Mi dispiace ma da un lato sono sempre piu' convinto, sentendo queste cose, che il destino di molta gente sia di scegliere la strada meno difficile, sempre se si ha la voglia e il coraggio di partire.
Ora io non credo di averlo del tutto
e sinceramente non so che faro'..
sta di fatto che mi è piaciuto cio' che dici: siamo normali laureati a cui nonsi da la possibilità di avere una vita normale, e un normale inserimento nella società
sempre piu' convinto che this is the land of paraculi..


"Un giorno credi di essere giusto
e di essere un grande uomo
in un altro ti svegli e devi
cominciare da zero."
(Edoardo Bennato)
sarabiga
00venerdì 25 maggio 2007 11:48
Re: Normali laureati senza una vita normale

Scritto da: bigthrill 24/05/2007 20.46
sono sempre piu' convinto, sentendo queste cose, che il destino di molta gente sia di scegliere la strada meno difficile, sempre se si ha la voglia e il coraggio di partire.



Scusa, ma a me non sembra proprio che partire sia la strada meno difficile sai? Forse per qualcuno che è già partito.

La natura segue la legge di minimo sforzo. Se la maggior parte della gente rimane, perchè è troppo difficile o doloroso lasciare tutto ciò che è stato la tua vita per 30 anni, e perchè puoi avere un lavoro precario ma tanto siamo tutti nella stessa barca e possiamo lamentarci assieme... è perchè è più facile.

Non c'è solo il lavoro nella vita, e giustamente la maggioranza sceglie altre priorità.

Se sceglie.

Non tutti scelgono. Non scegliere è meno difficile. Lamentarsi è meno difficile.


Sì, siamo in una congiuntura del cazzo, e c'è chi ci ha campato. Ora vediamo che si può fare.

Per cominciare, ad esempio, un bell'approccio six sigma di continuous improvement process nelle aziende? Questo influirebbe sulla qualità, innescando un circolo virtuoso e nuovi posti di lavoro. Fra qualche anno lo capiranno anche in Italia, probabilmente troppo tardi. Ma in tempo per un laureato di prepararsi. Buttatevi su questi campi e fra un po' vi assumono per forza.

Spero.
bigthrill
00venerdì 25 maggio 2007 12:14
difficile nel senso che abbiamo capito che in ITALIA si soffre

Non tutti scelgono. Non scegliere è meno difficile. Lamentarsi è meno difficile.


Sì, siamo in una congiuntura del cazzo, e c'è chi ci ha campato. Ora vediamo che si può fare.



sai, hai ragione e sono d'accordo con te: il lavoro non è tutto non è l'unica cosa che c'è nella vita e forse è per questo che sono ancora qua, a 37 anni suonati, con poca convinzione di tornare in Irlanda. Ma d'altronde una soluzione prima o poi bisogna trovarla e fare il precario alla lunga, sopratutto se sei laureato e con voglia di fare, non è il massimo.
Comunque son d'accordo con te quando dici che molti scelgono di rimanere perché la loro vita è qua.
Ma qua si entra in decisioni piuttosto personali e ognuno sa qual'è la cosa piu' giusta da fare per se stessi..
ciao:)
koykos
00venerdì 25 maggio 2007 13:09
ciao
ciao Bight,
in effetti trovare una collocazione alla nostra età è piu' difficile ma non penso che il problema sia questo è piu' il fatto di perdita di identità qui in Italia, io ho lavorato sempre all'estero e sono stato benissimo tornato in Italia ho avuto solo delusioni, scontri, posti di lavoro vergognosi e con persone con cui non riuscivo a confrontarmi...diciamolo noi siamo anni indietro rispetto ai paesi del nord europa...e cosi ci si ritrova a pensare di ripartire..certo con un intento diverso magari per piu' anni e poi si vede...stavo vedendo anche altri paesi tipo l'Olanda, ci sono anche li offerte per italiani che ne pensi...
A presto
koykos
bigthrill
00venerdì 25 maggio 2007 13:53

e cosi ci si ritrova a pensare di ripartire..certo con un intento diverso magari per piu' anni e poi si vede...stavo vedendo anche altri paesi tipo l'Olanda, ci sono anche li offerte per italiani che ne pensi...



caro kyokos, che dire. Secondo me tu sicuramente hai le idee piu' chiare di me verso una decisa ripartenza...
Ma qua si entra nel discorso troppo personale, ci sono spinte interiori che fanno propendere una persona a decidere di lacsiare l'Italia
Visto che abbiamo avuto tutte le delusioni di questo mondo, il discorso che dicevo prima di "facilità" all'estero in particolare in Irlanda, o Olanda(questo paese da lavorarci mi è staton consigliato da molti)
è di sistemarsi con maggiore facilità.
Certo poi ritornoa dirlo fino all'infinito è dura se ci si sente legati al proprio paese staccarsi...
Riguardo al discorso six sigma lo conosco poco ma so che è usato dalle grosse multinazionali e sta riscuotendo successo
Io mi sto specializzando in qualcosa che mi interessa moltissimo e spero di riuscirci. Ed ora sto prendendo quella strada. A 37 anni non posso reinvetarmi un'altra volta, a febbraio ho iniziato un percorso ri-formativo cercando di evitare call center
Kyo, comunque confermo che lavorativcamente parlando l'OLANDA è un bel posto. Qua come dici tu è molto difficile.
Forse bisogna chiederci se ci piace talmente tanto stare in Italia e siamo disposti a soffrire e a farci prendere per i fondelli dalle aziende. Separarei completamente le due sfere
VITA e LAVORO: la prima mi da soddisfazioni, ho amici e cari che mi vogliono bene, esco spesso e riesco a dvertirmi e a stare bene con me stesso,.
Ma di giorno che faccio? per fortuna ho ripreso a studiare e a investire in formazione, e la collaborazione con il giornale mi tiene vivo, ma siam sempre li. Dal giornale non ho avuto nemmeno un cent.
Situazione complicata per noi vicino ai 40
ciao!
Dinaer
00venerdì 25 maggio 2007 14:41
Non c'e' una strada facile ne rimanendo ne partendo sono differenti questo si.

Questa situazione purtroppo è crononica e noi siamo una sorta di topini da laboratorio, veniamo studiati da chi conta e su quello che accade a noi baseranno lo sviluppo del mondo lavorativo del domani ( o almeno si spera ).

Gia un piccolo passo è stato fatto ci sono indirizzi più specifici, specializzazioni più mirate e la cosa se da un lato mi fa piacere dall'altro non fa che farmi incazzare, perchè per quei poveracci con un bagaglio culturale enorme ma senza la minima specializzazione questo ignifica solo una cosa " FAME " !!!

Aggiungi anche che ora molti escono dall'universita' con il triennale e si presentano come se fossero laureati il che complica solo la nostra situazione aumentando il numero di quelli che cercano a discapito di una domanda ridicola.

E' un anno e mezzo che sono laureato ed è un anno e mezzo che cerco di fare esperienza in un campo ma non ti viene data la possibilità di farla e questo perche' :

1) Invidia
2) Spirito di preservazione del proprio posto di lavoro
3) Sfiducia nei giovani

Arrivi al punto che o ti lamenti cronicamente sparando su tutto e tutti oppure inizi a mettere in funzione il cervello e cerchi alternative, che siano in Italia o all'estere non conta conta solo che l'immobilismo non serve a nessuno.

Partire non e' facile per nessuno, gli affetti , a parte per i sociopatici, sono vincolanti e dolorosi per tutti da mollare ma partire non equivale a morire si può tornare, si può conoscere altra gente.

Signori la vita è dura lo sapevamo non ci resta che rimboccarci le maniche e fare gruppo e cambiarci da SOLI la situazione.

Ora se non te la senti di partire non è un problema la tua scelta l'hai fatta sai quello a cui rinunci e sai quello che ti aspetta, l'unico consiglio valido e' non scoraggiarti mai !!!

BARCOLLO MA NON MOLLO sempre :D !!!

popelka3
00venerdì 25 maggio 2007 14:51
bigthrill
00venerdì 25 maggio 2007 14:56
la scelta non è facile, ma importante è farla!

hai completamente ragione su questo: [SM=g27811]

E' un anno e mezzo che sono laureato ed è un anno e mezzo che cerco di fare esperienza in un campo ma non ti viene data la possibilità di farla e questo perche' :

1) Invidia
2) Spirito di preservazione del proprio posto di lavoro
3) Sfiducia nei giovani



purtroppo sono cose tanto brutte [SM=g27812] quanto vere e sfido chiunque a non essersi trovato di fronte a queste situazioni.
L'Italia è il paese dei vecchi
Sai qual è il mio problema? che rifiuto il sistema lavorativo italiano, mi rifiuto come dipendente a queste condizioni.
Mentre nella mente ho sempre le maggiori possibilità che si hanno all'estero...
ma l'attaccamento alla mia terra mi frena
credo che una soluzione la trovero'/emo
basta avere pazienza...ma quanta! [SM=x145515]
hai ragione tu, si puo' sempre tornare...
forse se sei già stato all'estero senti piu' il bisogno di riuscire a fare qualcosa qua, non so.
Sta di fatto che nel 2004 lasciai l'ITALIA convintissimo perché questa situazione non mi andava...figurati ora
FACCIAMOCI CORAGGIO!
ciao
popelka3
00venerdì 25 maggio 2007 15:27
Italia o Irlanda questo è il problema!!!
Ciao anche io sono un'Irlandiana rimpatriata in italia lo scorso luglio!
ed anche se un lavoro c'e l'ho, continuo a sentirmi combattuta se rientrare in Irlanda.
I 4 anni passati a Dublino hanno cambiato moltissimo il mio modo di vivere e di pensare soprattutto perchè ero una delle poche italiane a non frequentare italiani ma non perchè snobbavo i miei connazionali (anzi)ma per lavoro e studio non ho mai avuto l'occasione di farlo. quindi adesso mi sento un po un pesce fuor d'acqua.
Poi quando vedo che i miei risparmi che ho guadagnato con il sudore in irlanda vanno in tasse al governo italiano oppure quando il tuo capo ti tratta like a s..t perchè tanto un lavoro migliore non lo trovi mi viene ancora più voglia di tornare su.
Aiuto cosa posso fare?
quando ero a Dublino volevo tornare in Italia e adesso che sono in Italia vorrei tornare a Dublino.
bigthrill
00venerdì 25 maggio 2007 15:44

Aiuto cosa posso fare?
quando ero a Dublino volevo tornare in Italia e adesso che sono in Italia vorrei tornare a Dublino.



[SM=x145427]
azz..allora è una cosa diffusa.
Mai pensato di essere l'unico, ma nemmeno che succedesse a tutti o quasi la stessa cosa
Sentite, qua il discorso è interessante.
ciao Popelka, [SM=g27823]
non so che dirti xché ho esattamente il tuo stesso problema e io pure senza lavoro o quasi...a parte qualche collaborazione semi-pagata. [SM=g27826] anzi praticamente NON pagata.
Uno schifo. La domanda da porsi è questa: vale la pena tornare solo per il lavoro? Io comunque non credo sia solo uan questione di lavoro, questa voglia di tornare, ma di libertà morale fisica e spirituale che in in Italia non si puo' piu' avere
diciamolo, in irlanda ci sentivamo forse piu' liberi? sia sul lavoro che fuori? le 8-10 ore sudate qua con capi come il tuo e colleghi s...i e invidiosi fanno forse cosi male da pensare ad un rientro? continiuoa dire che cis ono altri fattori che ruotano. La società italiana sta decadendo verso un immobilismo socio-economico da primato
e noi lo stiamo percependo più degli altri perché abbiamo provato qualcosa di meglio.
ma se torni in IRLANDA la questione da porsi allora è :"non è che poi mi pento di essere qua e mi manca un'altra volta il belpaese etutto cio' che avevo li^???"
accidenti troppo complesso per me, ragazzi! qua c'è da spaccarsi la testa!


"Un giorno credi di essere giusto
e di essere un grande uomo
in un altro ti svegli e devi
cominciare da zero." (Bennato)
koykos
00venerdì 25 maggio 2007 17:37
siamo in tanti.........
cari popelka e bithrill,
come si vede siamo in tanti, gli stessi problemi, le stesse ansie, le stesse frustazioni, la stessa idea di ripartire......
Irlanda paese giovane, libero, vero, colorato, pieno di energia...pensiamoci.....
by koykos
popelka3
00venerdì 25 maggio 2007 17:37
CIAO!Bigthrill,
ma allora dovrei maledire il giorno che mi è venuto in mente di andare a fare l'au pair a dublino per 6 mesi, (che poi si sono tramutati in 4 anni)così non avrei mai saputo che da un'altra parte c'era qualcosa di migliore!?!
è anche vero che stare a dublino mi ha certamente aiutata a crescere ed a imparare a contare solo su me stessa, perche non c'erano mamma e papà ad aiutarmi con emergency tax, pagare l'affitto e soprattutto fare le lavatrici!!!

certamente io forse sono l'ultima che si dovrebbe lamentare,
ho passato solo 3 mesi a cercare lavoro anche se ho un contratto del cavolo riesco cmq ad essere indipendente anche se per il lavoro ho dovuto fare un grosso sacrificio lasciare la mia bellissima toscana per milano!
ma allora se devo vivere cmq lontana da casa forse farei meglio a tornare a dublino??? dove i capi ti ringraziano per il lavoro fatto e dove dopo 1 mese di lavoro non sei più la ragazza nuova.



Mamma che confusione!!!


Sophie77
00venerdì 25 maggio 2007 20:31
Ciao, mi aggiungo anch'io alla lista...sono nuova del forum ...o meglio avevo scritto circa un paio di anni fa per avere dei consigli sulla partenza e proprio qui ho conosciuto 2 ragazze che ho poi incontrato in Irlanda e con le quali ho condiviso la mia esperienza là e con cui sono ancora in contatto.
Dopo un anno a Dublino ho deciso di tornare a casa, non per la mancanza dell'Italia, perchè non mi mancava assolutamente, ma per amore...
dopo 6 mesi di permanenza a Milano sono arrivata al limite, non ce la faccio più, sono sempre più convinta di non aver fatto la scelta giusta....
la vita dublinese era così diversa da quella milanese, la gente è diversa, i luoghi, il lavoro...stò pensando seriamente di tornare là, con tutti i dubbi e le paure che questo comporta...comincio a non essere più una ragazzina...eppure da quando sono tornata non mi sento più felice...
bigthrill
00venerdì 25 maggio 2007 20:52
Ciao! benvenuta tra noi!

dopo 6 mesi di permanenza a Milano sono arrivata al limite, non ce la faccio più, sono sempre più convinta di non aver fatto la scelta giusta....


la lista si allunga:
io ammetto che non sono convinto come te, ma vedo che Milano ti sta stretta. Milano è una città completamente diversa da Dublino.
Io resto sempre deluso dalle situazioni lavorative...piu' che altro.
Certamente poi conta l'età, lo spirito che si ha, ecc...
Forse dipende dalle persone che hai attorno, anche, oltre al lavoro.
Certamente non è facile decidersi, ma diamoci un attimo di tempo e poi valutiamo.
L'Irlanda è là e non si muove, viviamo con piu' serenità questa situazione, ragazzi, altrimenti qui si impazzisce!
Io farei cosi': chi è indeciso per il lavoro, si dia tregua un secondo per vedere qua se veramente non gira bene.
Chi invece per tutte e due le cose lavoro e vita personale, forse farebbe bene a penasarci due volte di rimanere..
Io rientro nella prima categoria. Tutto sommato ho molte persone care vicino, purnon essendo tornato per amore come dici tu!
rimango comunque pieno di dubbi...e qua a casa mi sento anche un po'... [SM=x145444]
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