Dove il copulare O'Connor andato e'? (Lunghissimo)

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OConnor
00lunedì 14 marzo 2005 02:11
Dove il copulare O'Connor andato e'?

ovvero:

Where the foock's O'Connor gone?

Ho gia' cancellato quattro volte la prima riga del post, e questo gia' dimostra che comporre quest'opera d'arte letteraria sara' un parto non indifferente.

Dove ero andato a finire, quindi?

Innanzitutto mi sono dovuto prodigare nel riportare la macchina italiana all'ombra del tricolore berlusconiano, il che non sembra niente di che ma ovviamente, come in qualsiasi storia riguardante me e l'automobile, la situazione si e' complicata.

La partenza era prevista per il 4 marzo dal porto di Rosslare, destinazione finale Cherbourg, pensavo di partire prima ed avevo gia' prenotato un bel biglietto scontato Aer Lingus e le ferie, ma non c'erano traghetti prima del 4 e allora ho preferito passare una settimana di ferie in casa a Dooblin' per poi fare la traversata.
Non fosse che, con puntualita' elvetica, all'ultimo momento mi comunicano che il traghetto non parte piu' e. dopo la mia conseguente suprema incazzatura telefonica con bestemmie in italiano, inglese e gaelico mi hanno dirottato in Galles con in tasca un succulento biglietto per il traghetto da Portsmouth a Cherbourg con in piu' un cospicuo risarcimento finanziario per le spese e la rottura di maroni di dover attraversare le strade di Sua Maesta', cosa che potevo fare una settimana prima usando le ferie in un modo decente, ma vabbe'.

Dublino --> Holyhead e' andata, lussi concessimi: sigarette al diutifri' ed un panino della Fresh Ways (Made in Finglas), nonche' un cappuccino quasi decente. e BASTA. Ah si, anche l'Irish Independent. Arrivo in Galles verso mezzogiorno, stranamente in orario.

Arrivo in Galles e al primo roundabout (notare, la Punto italiana oltre a NON avere l'autoradio aveva ovviamente la guida "continentale") mi fermo un secondo di piu' a controllare che non arrivasse nessuno e subito un simpatico britannico mi strombazza l'anima. Sono arrivato da dieci minuti e gia' gli inglesi mi stanno sui maroni! Decido la tattica del boicottaggio: non un singolo pound sara' speso dal fido O'Connor in Inghilterra, il che esclude qualsiasi tipo di scalo tecnico e autostrada a pedaggio, che tra l'altro e' un casino pagare il pedaggio dato che lo sportello e' dall'ALTRA parte....

Mi avventuro quindi per le strade del Galles e tra i paesini dai nomi impronunciabili con la mia mappa dell'Europa powered by DeAgostini (la stessa che un anno prima mi guido' nel mio viaggio verso Dooblin) seguendo tutte le a-road ed evitando l'autostrada come la peste bubbonica. Primo stop nel culo del mondo in Galles, secondo stop in un'area da picnic subito dopo il confine con l'Inghilterra dove apro una busta della monnezza lasciata da un campeggiatore, ci trovo una bella bottiglia vuota di acqua Volvic e imprecando riesco a riempire la suddetta nel "lavandino" della toilette. Scopo dell'ambaradan: riempire il serbatoio del tergicristallo che mi aveva lasciato a secco e con il vetro irrimediabilmente macchiato di ogni orrore che si puo' depositare su una strada. amen.

Riparto a tutta birra secondo l'"itinerario" (si fa per dire) che mi sono inventato sul momento, decido di passare per Gloucester, seguire per Oxford e da li' immettermi nella poderosa statale A33 verso Southampton, poi M3 (gratis) per Portsmouth. Detta cosi' sembra facile, infatti passo attraverso centosettantamila paesini e due milioni di roundabout. La tensione cresce e come un fesso mi metto a cantare "girogirotondo" ad alta voce ad ognuno di questi. Gli inglesi li sopporto sempre meno e non mi hanno fatto ancora niente. Guidano peggio che a Cuneo, e sono pure sgarbati.

In un modo o nell'altro (dopo un paio di scali tecnici, le code di Gloucester, svariate bestemmie e molti km senza neanche comprarmi una bottiglia d'acqua per via del boicottaggio inglese) arrivo ad Oxford, vedo un cartello "A33" e senza pensarci due volte mi ci fiondo: bravo idiota, dato che mi stavo dirigendo a tutta birra sulla strada giusta nella direzione sbagliata. Fermata in un'area di sosta, controllo veloce alla cartina, bestemmie da giorno del giudizio e occhiata all'orologio: sono in RITARDO e sono sulla strada SBAGLIATA. Mi fumo una sigaretta duty free e decido di uscire alla prima uscita e tornare sulla A33 dall'altra parte. Esco e mi ritrovo catapultato nelle campagne piu' incu*ate mai viste a memoria d'uomo, proseguo cercando il maledetto svincolo e mi ritrovo in un paesino sconosciuto e non segnato sulla cartina. Il mio istinto di sopravvivenza consiglia la fermata, cosi' faccio. Guardo l'orologio e mi scappa un bestemmione che e' rimasto ancora oggi attaccato ai sedili, del resto sono sempre nei dintorni di Oxford, poi l'illuminazione: Merda!!! Vuoi vedere che essendo la guida al contrario lo svincolo e' dall'ALTRA parte? Faccio dietrofront e dopo 12 Km di campagna desolata e buia da film dell'orrore spunta fuori il maledetto svincolo nella direzione giusta!!

Torno al "via", ritiro 20 mila lire e continuo sulla strada giusta, non posso sbagliare, sempre dritto fino al mattino! Sono in netto ritardo quindi spalanco il gas (sperando non ci siano autovelox) e a velocita' supersonica mi dirigo verso Sud.

Ad un certo punto la strada diventa a quattro corsie, io dico "wow, anvedi sti inglesi".. MA uno svincolo tipo Out Run mi si para davanti con un significato per me mistico, seguo l'istinto e continuo dritto ma mi accorgo di aver fatto una cappella che neanche Michelangelo e capisco di dover ritornare sui miei passi. Bestemmiando come un turco a cui hanno ciulato il narghile' mi ritrovo davanti al quartier generale Vodafone in culo ai lupi, cercando una strada per il ritorno. Lezione numero uno: quando la strada si fa in quattro corsie, sono DUE per ogni destinazione, e bisogna tenersi a DESTRA per andare dritto. Bei momenti.
Ad ogni modo, mi trovo un cartello con su scritto "Area di servizio PincoPalla, access to ALL routes" e, stavolta con un minimo di giudizio, entro all'area di servizio pincopalla, mi fermo un secondo, bestemmio e mi chiedo dove cavolo sia l'uscita giusta per la mia route tra le 326 che ci sono. Mi giro per accendermi una sigaretta e vedo il cartello "A33 - South". Dio c'e'. Mi odia ma c'e'.

Riprendo la route, rifaccio lo svincolo di prima e clamorosamente sto per sbagliare di nuovo quando l'unico neurone rimasto mi fa rinsavire e sterzare di quarantacinque gradi netti tra le bestemmie mie e del camionista che mi seguiva che ha avuto il buon cuore di evitare di sterminarmi. Un ora e rotti, e molti KM dopo, arrivo sano e salvo a Portsmouth, controllo biglietti, tutto OK, parcheggio la macchina, avviso casa, guardo il tabellone e mi accorgo che sono di un'abbondante mezz'ora in anticipo. Bestemmio per dare il benvenuto a questa cittadina e dopo tre quarti d'ora mi imbarco sulla nave. Orario: le dieci e mezza PM

Dato che non avevo toccato acqua e cibo per ere geologiche, appurato che la nave batte bandiera francese festeggio in allegria e tiro giu' una discreta quantita' di alcool, mi ritiro in cabina e zzz.

Solo che, poche ore dopo, dovendo sbarcare mi risveglio in preda ad un misto di hangover alla dublinese e stress all'italiana, ho un mal di testa da pubblicita' dell'Aspirina e nello sbarcare passo soavemente attraverso il posto di blocco della police che puntualmente mi urla qualcosa dietro intimandomi l'ALT in una maniera ben poco francese. Bestemmiando mi fermo ed indietreggio, e i gendarmi mi fanno aspettare per la successiva ora a svariati gradi sotto zero (sono le sei di mattina), dopo di che mi controllano 40 volte la carta d'identita' (credo che abbiano telefonato anche a Berlusconi) e finalmente mi lasciano andare.

Esco dal porto, approccio la prima rotonda stando attento a non andare contromano e mi dirigo verso Caen. E' mattina presto, non c'e' un cane per strada e sfreccio a 110 all'ora come da codice per la statale. In un microsecondo vedo un segno lampeggiante che indica i 70 all'ora, bestemmiando do' un bel colpo di freno giusto in tempo per vedere il "flash" di un bastardissimo autovelox francese. Bestemmiando in antico ostrogoto criptato AES128 proseguo il viaggio. Verso Parigi il mal di testa si fa cosi' forte che vedo gli alieni scendere sulla Terra, mi fermo al primo autogrill con annesso McDonald's e do' fondo al Nurofen che mi sono portato dall'Irlanda e meno male.

Evito di parlare del freddo polare, della neve, della grandine, della pioggia e del secondo autovelox (stavolta pero' ero in regola). Vi diro' solo che verso Chambery sono rimasto in coda per un paio d'ore con la temperatura esterna pari a quella di Novosibirsk e con una urgentissima necessita' fisiologica espletata attraverso un simpatico provvidenziale muretto.

Alla fine arrivo al tunnel del Frejus, 15 ore dopo la partenza, stanco come pochi al mondo cercando di capire come entrare nel tunnel del divertimento, quando un siciliano su una macchina inglese mi urla qualcosa del tipo "ALLO', TUTTI LI DOBBIAMO FAR PASSA'??". Benvenuti in Italia, pizza mafia e mandolino. Poi si meravigliano che mi manchi Dublino.

Due ore dopo (dopo vari sfanalamenti, gente attaccata al culo e cafonaggine stradale varia) scocco l'ultima bestemmia al mio arco, parcheggio sotto casa di mia madre e... e' finita.

Considerazioni finali:

- Gli Irlandesi sono i guidatori piu' gentili sulla faccia della Terra. Ed ho preso da loro, il che e' bene.
- I segnali stradali inglesi sono assolutamente stupendi. Gli irlandesi una volta tanto dovrebbero copiare qualcosa da Albione oltre ai tabloid e ai centri commerciali
- Gli inglesi al volante riescono a farsi odiare in 10 minuti senza nemmeno conoscerli
- In Francia ci sono troppi autovelox
- Gli italiani al volante riescono a far sembrare gli inglesi dei gentlemen

Ma soprattutto:

- Meglio non bere sul traghetto!

Prolissamente vostro,
AOC
Sean1
00lunedì 14 marzo 2005 08:03
[SM=x145470] ...mi ci voleva proprio questo lunedi' mattina leggere questo post mi ha rimesso in pace col mondo[SM=g27811]
Tameko
00martedì 15 marzo 2005 02:05
O'C, ma non avevi smesso di fumare?
SILVIO 64
00martedì 15 marzo 2005 07:28
Non avevi anche smesso di bere?

[SM=x145470]
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