Cerchiamo citazioni irish per documentario TV italiano sull'Irlanda

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admin/moris
00mercoledì 13 aprile 2005 14:54
mail ricevuta oggi
Ciao!
Scusa se mi rivolgo DIRETTAMENTE a te senza iscrivermi al sito (cosa che farò a breve, prometto!) ma non ho molto tempo.
Sto collaborando con una casa di produzione tv che realizza documentari per Rai Uno. I miei titolari in questo momento sono, appunto, in Irlanda, e mi hanno incaricato di recuperare notizie inerenti al loro documentario.
In particolare mi hanno chiesto di spulciare su siti, libri, ecc. per recuperare citazioni di autori irlandesi, famosi o meno, che abbiano descritto la loro terra, che abbiano parlato del 'viaggio' in territorio irlandese. Anche frasi di cantanti o canzoni, non c'è limite, l'importante è che si parli di Irlanda.
Appena tornano, settimana prossima, dobbiamo scrivere i testi delle 2 puntate che andranno in onda nell'autunno di quest'anno su Rai Uno (magari potresti farne menzione sul sito, se vuoi).
Ti chiedo quindi di darmi una GROSSA mano....


Grazie mille per la disponibilità,
a presto
Beppe

www.gekofilm.com


[Modificato da admin/moris 13/04/2005 15.10]

admin/moris
00mercoledì 13 aprile 2005 14:56
Lascio la parola agli altri forumisti.

Solo una cosa : per favore evitate come la peste di mettere "Il cielo di Irlanda " della Mannoia come colonna sonora.

Non è possibile che tutti (ma proprio tutti) i servizi TV sull'Isola debbano sempre riproporre quel pezzo nonostante ci siano migliaia di canzoni e ballate irlandesi in circolazione.
admin/moris
00mercoledì 13 aprile 2005 15:00
Oggi essere irlandesi è ovunque garanzia di benvenuto : in vostro onore si stappano bottiglie pregiate, si spogliano le figlie e si danza sui tavoli.
La gente si mette in fila per mostrarvi l'edizione portoghese dei libri di Seamus Heaney o una videocassetta pirata rumena di Riverdance.
Gli irlandesi sono considerati tipi giovanili, eloquenti, romantici, intonati, spirituali, buffi e festaioli di professione.
E come se non bastasse, al pari degli inglesi che sono doppiamente benvenuti dopo che la gente ha cpito che non sono tedeschi, gli irlandesi sono doppiamente benvenuti per il fatto di non essere inglesi




Viaggiare da soli è un concetto sconvolgente per gli italiani.
In tanti anni non ho mai incontrato italiani all'estero da soli.
Tanto è vero che la ventiseiesima regola di un viaggio afferma :

Ogni italiano in viaggio in Irlanda sarà in compagnia di una persona ancora più elegante ma del sesso opposto. E quando due coppie di italiani viaggiano assieme, almeno tre di loro portano gli occhiali da sole sollevati sulla testa




Pete McCarty
recentemente scomparso, umorista e scrittore grandioso


[Modificato da admin/moris 13/04/2005 15.02]

fergus
00mercoledì 13 aprile 2005 15:30
Andy Irvine
In the town of Scariff the sun was shining in the sky
When Willie Clancy played his pipes and the tears welled in my eyes.
Many years have passed and gone since the times we had there
But my heart's tonight in Ireland in the sweet County Clare.

My heart tonight is far away across the rolling sea
In the sweet Miltown Malbay, it's there I'd love to be
So long ago and far away but nothing can compare
My heart's tonight in Ireland in the sweet County Clare.

That August in Kilrush when the rain was lashing down
And our hotel was that hay barn on the outskirts of town.
We were all sick and feverish and Dolan had the flu
But Johnny produced some whiskey and the sun came smiling through.

Those nights in Sixmilebridge when the songs and music flowed
And when it came to closing time sure the lights were turned down low
And the sergeant from Kilkishen he would buy us all one more
And we never left that pub before the clock was striking four.

Lahinch and Ennistmon, Liscannor and Kilkee
But best of all was Miltown when the music flowed so free
Willie Clancy and the County Clare I'm ever in your debt
For the sights and sounds of yesterday are shining memories yet.

My heart tonight is far away across the rolling sea
In the sweet Miltown Malbay it's there I'd love to be
So long ago and far away but nothing can compare
My heart's tonight in Ireland in the sweet County Clare.
In the days of Sweeney in the sweet County Clare.
fergus
00mercoledì 13 aprile 2005 15:38
se vale tutto
vale anche il krukko Heinrich Boll?
imprescindibile ...

"Su quest'isola, dunque, abita l'unico popolo d'Europa che non ha mai intrapreso guerre di conquista: fu invece più volte conquistato, dai Danesi, dai Normanni, dagli Inglesi; inviò per il mondo soltanto preti, monaci, missionari che, dall'Irlanda portarono in Europa lo spirito ascetico della Tebaide.
Mille e più anni or sono quest'isola, scivolata in mezzo all'Atlantico, tagliata fuori dal fitto delle terre, era il cuore ardente d'Europa."...

"Qui la pioggia è assoluta,grandiosa,terrificante.
Chiamare una pioggia simile maltempo,sarebbe sproporzionato,come chiamare bel tempo il sole a picco,folgorante.
Questa pioggia si può chiamare maltempo, ma non lo è.
E' semplicemente tempo e ci ricorda espressamente che il suo elemento è l'acqua che cade.
E l'acqua è dura."
"Diario d'Irlanda", Heinrich Boll

ma ce ne sono anche delle altre ....
beppemanzi
00mercoledì 13 aprile 2005 16:34
Citazioni
Grazie a tutti per avere già risposto alla richiesta! Siete troppo gentili e disponibili!! Giuro che le puntate avranno un punto di vista davvero "nuovo", anche perchè il documentario è girato completamente in scooter!!
Vi chiedo però, se vi è possibile, di specificarmi sempre autore e opera della citazione!
Infinite grazie!!
e a presto...
beppe

www.gekofilm.com
Corcaigh
00mercoledì 13 aprile 2005 16:52
Grandissimo quel libro di Boll [SM=g27811]
Ecco il mio umile contributo [SM=g27822]

Christy Moore
Delirium Tremens

I dreamt a dream the other night I couldn't sleep a wink
The rats were tryin' to count the sheep and I was off the drink
There were footsteps in the parlour and voices on the stairs
I was climbin' up the walls and movin' round the chairs.
I looked out from under the blanket up at the fireplace.
The Pope and John F. Kennedy were starin' in me face.*
Suddenly it dawned at me I was getting the old D.T.s
When the Child o' Prague began to dance around the mantlepiece.

CHORUS
Goodbye to the Port and Brandy, to the Vodka and the Stag,
To the Schmiddick and the Harpic, the bottled draught and keg.
As I sat lookin' up the Guinness ad I could never figure out
How your man stayed up on the surfboard after 14 pints of stout.

Well I swore upon the bible I'd never touch a drop.
My heart was palpitatin' I was sure 'twas going to stop,
Thinkin' I was dyin' I gave my soul to God to keep.
A tenner to St. Anthony to help me get some sleep.
I fell into an awful nightmare - got a dreadful shock.
When I dreamt there was no Duty-free at the airport down in Knock.
George Seawright was sayin' the rosary and SPUC were on the pill.**
Frank Patterson was gargled and he singin' Spancil Hill.

CHORUS

I dreamt that Mr. Haughey had recaptured Crossmaglen
Then Garret got re-elected and gave it back again.
Dick Spring and Roger Casement were on board the Marita-Ann
As she sailed into Fenit they were singin' Banna Strand.
I dreamt Archbishop McNamara was on Spike Island for 3 nights
Havin' been arrested for supportin' Traveller's rights.
I dreamt that Ruairi Quinn was smokin' marijuana in the Dail
Barry Desmond handin' Frenchies out to scuts in Fianna Fail.

CHORUS

I dreamt of Nell McCafferty and Mary Kenny too
The things that we got up to, but I'm not tellin' you.
I dreamt I was in a jacuzzi along with Alice Glenn
'twas then I knew I'd never ever, ever drink again.

CHORUS
fergus
00mercoledì 13 aprile 2005 16:59
J. O'Connor "il maschio irlandese in patria e all'estero"
Mercoledì 15 giugno, ore 7,20. Aeroporto di Dublino.
Sono a pezzi. Ho finito di fare le valigie alle tre di notte. Adesso sono qui, in coda per il check-in, così stanco che scambierei allegramente il biglietto aereo, le prenotazioni degli hotel e i tre biglietti categoria A per tutte e tre le partite del primo turno dei Mondiali con una stanza buia, lenzuola pulite e mezz'ora di sonno. La coda è immane. Sono circondato da un gruppo di sei o sette uomini di mezza età che indossano la maglia della nazionale irlandese, calzoni verdi, giacche di cotone verde, scarpe da tennis verdi, enormi sombreri verdi ricoperti di trifogli e arpe, cravattini a stelle e strisce. Hanno in mano bandiere tricolori e striscioni arrotolati. Uno di loro si sta dipingendo di verde, bianco e arancione le guance, strizzando gli occhi e facendo smorfie davanti a uno specchietto, con la sigaretta accesa incollata al labbro. «Non ti sembra un po'troppo?» chiede un tizio. «Al telegiornale continuano a dire che i tizi della dogana non ti fanno passare se hai quella roba in faccia.» Il tizio che si sta dipingendo si volta verso di lui: «Non fare il solito finocchio» dice.

7,40. Un uomo di mezza età con una maglietta dell'Irlanda è seduto al bar dell'aeroporto, divorandosi una colazione ipercalorica a base di sanguinaccio di maiale, salamella di grasso di rognone, fagioli, salsicce, pancetta e uova fritte. Sorseggia anche una pinta di Guinness. Lo fisso per un certo tempo, sbalordito al pensiero che possa mangiarsi una cosa del genere a quest'ora del mattino. Lui coglie il mio sguardo, si porta alla bocca una forchettata di fagioli, strizza l'occhio e inghiotte. «Per ricordarmi com'è una colazione irlandese» dice. Lo considero un invito a sedermi e parlare con lui. Viene da Mallow, nella contea di Cork, sta andando in America per i Mondiali, e si fermerà da suo fratello che abita a Queens. Non lo vede da sette anni. Laggiù c'è un nipote che non conosce ancora. «Sarà fantastico» dice. «Non che mi interessi poi tanto il calcio, ma non vedo l'ora di vederli.»

8,10. Saliamo sull'aereo e prendiamo posto. Osservo passare i tifosi. Ci sono molti uomini, naturalmente, di tutte le età, tutti con una maglietta verde, ma ci sono anche parecchie donne, e vagonate di ragazzi e bambini, alcuni veramente piccolissimi. Un uomo avanza pomposamente per il corridoio con un bambino di un paio d'anni in braccio, addormentato. Padre e figlio indossano identiche maglie verdi della nazionale. Avanza un ragazzo sui sedici anni, avvolto in un tricolore. Lo seguono il padre e la madre, anch'essi avvolti in un tricolore. Hanno tutti gli occhi spalancati per l'eccitazione.

8,30. Il capitano annuncia alla radio che ci sarà un ritardo di un'ora. «Lo so che avete bisogno di questa notizia come un topo di un attaccapanni dice, «ma una volta che saremo lassù, faremo del nostro meglio per pedalare un po' più forte del solito.» Si chiama Terry, ci dice, e possiamo chiedergli tutto quello che vogliamo. Per qualche ragione, non mi sento troppo sicuro all'idea di essere trasportato al di là dell'Atlantico da un uomo che si chiama Terry. Irrazionale, lo so. Ma è così.

9,20. L'aereo decolla per il breve volo fino a Shannon. Comincio a parlare con il tizio accanto a me. Lui, suo figlio di cinque anni, suo padre e suo suocero stanno andando tutti a vedere i Mondiali. «È costoso, ma è un'occasione che capita una volta nella vita» dice. «Sarà un ricordo speciale che avremo per sempre tutti insieme.» Atterriamo a Shannon, scendiamo a terra e ci trasciniamo nella sala transito. Altro ritardo. I tifosi convergono verso il bar. È molto presto ma i cori e i canti - «Oooh-Ahh, Paul McGrath» e «Nessuno batterà mai gli irlandesi» - sono già cominciati. «Di sicuro nessuno batterà mai gli irlandesi al bar, cazzo» dice uno.

11,30. Tornati tutti sani e salvi a bordo, il capitano Terry aumenta i giri, schiaccia sull'acceleratore e decolliamo. C'è un poderoso applauso quando l'aeroplano sbuca nel cielo limpido. Terry, che è inglese, parla alla radio ed esprime la speranza che l'Irlanda faccia strada ai Mondiali. Comincia un nuovo coro: «L'Inghilterra non c'è. L'Inghilterra non c'è».

12,00. Vado in fondo a fumare e mi trovo seduto accanto a un bambino di nove anni, il mio incubo peggiore in un lungo volo. Lui è anche molto sicuro di sé, e questo non fa che peggiorare la situazione. «Vado in America» dice. Considero l'idea di dirgli che ha sbagliato aereo, e che in realtà sta andando in Siberia, ma i suoi genitori sono seduti a fianco, oltre il corridoio. «L'Irlanda è forte» dice, «vero?» Sono d'accordo, l'Irlanda è forte. «Ho una fidanzata» dice, «e la sposerò quando sarò grande.» Gli presento le più calorose congratulazioni. «La bacio» dice, «la bacio e tutto.» Gli dico che mi sembra un po' troppo giovane per andare in giro a baciare le ragazze. «No che non lo sono» dice lui, «le metti la lingua in bocca ma non scambi la saliva.» Mi rendo conto all'improvviso che in questi anni ho sbagliato tutto. Dietro, i tifosi stanno cantando: «Ir-laanda, Ir-laanda, Ir-laanda». «Tu le baci le ragazze?» mi chiede il bambino. Io lo ignoro. «TU LE BACI LE RAGAZZE?» strilla lui. «Non tanto spesso come te» gli rispondo. «Ci scommetto» dice soffocando le risate, e la sua vocina ribolle di malevolo piacere. «Posso provare i tuoi occhiali, ciccio?» Sarà un viaggio molto lungo.
Roberta g.i.
00mercoledì 13 aprile 2005 17:00
ascoltata nel primo viaggio in Irlanda... un colpo di fulmine!
In un giorno di pioggia
(in "Riportando Tutto A Casa" dei Modena City Ramblers)


Addio, addio e un bicchiere levato al cielo d'Irlanda e alle nuvole gonfie.
Un nodo alla gola ed un ultimo sguardo alla vecchia Liffey e alle strade del porto.
Un sorso di birra per le verdi brughiere e un altro ai mocciosi coperti di fango,
e un brindisi anche agli gnomi a alle fate, ai folletti che corrono sulle tue strade.

Hai i fianchi robusti di una vecchia signora e i modi un po' rudi della gente di mare,
ti trascini tra fango, sudore e risate e la puzza di alcool nelle notti d'estate.
Un vecchio compagno ti segue paziente, il mare si sdraia fedele ai tuoi piedi,
ti culla leggero nelle sere d'inverno, ti riporta le voci degli amanti di ieri.

E' in un giorno di pioggia che ti ho conosciuta,
il vento dell'ovest rideva gentile
e in un giorno di pioggia ho imparato ad amarti
mi hai preso per mano portandomi via.

Hai occhi di ghiaccio ed un cuore di terra, hai il passo pesante di un vecchio ubriacone,
ti chiudi a sognare nelle notti d'inverno e ti copri di rosso e fiorisci d'estate.
I tuoi esuli parlano lingue straniere, si addormentano soli sognando i tuoi cieli,
si ritrovano persi in paesi lontani a cantare una terra di profughi e santi.

E' in un giorno di pioggia che ti ho conosciuta,
il vento dell'ovest rideva gentile
e in un giorno di pioggia ho imparato ad amarti
mi hai preso per mano portandomi via.

E in un giorno di pioggia ti rivedrò ancora
e potrò consolare i tuoi occhi bagnati.
In un giorno di pioggia saremo vicini,
balleremo leggeri sull'aria di un Reel.
rosy71
00mercoledì 13 aprile 2005 17:01
Il tema del viaggio (inteso quasi sempre in senso di emigrazione, purtroppo) è un must della musica tradizionale irlandese. Ti posto il testo della mia versione preferita che ho imparato dai La Lugh, ma tieni conto che è un pezzo tradizionale.

FAREWELL MY LOVE AND REMEMBER ME

Our ship she's ready to sail away
And its come my sweet comrades, o'er the stormy seas
Our snow white wings are all unfurled
And soon shall swim in a watery world

Don't forget Love, do not grieve
For my heart is true and can not deceive
My hand and heart, I will give to thee
So farewell my love and remember me

Farewell sweet Dublin's hills and braes
To Killiney mountain's silvery streams
Where's many the fine long summer's day
We loitered hours of joy away

Don't forget Love, do not grieve
For my heart is true and can not deceive
My hand and heart, I will give to thee
So farewell my love and remember me

It's now I must bid a long adieu
To Wicklow and its beauties too
Avoca's braes where lovers meet
There to discourse in Maxims sweet

Don't forget Love, do not grieve
For my heart is true and can not deceive
My hand and heart, I will give to thee
So farewell my love and remember me

Farewell sweet Dilganey, likewise the glen
The Dargle waterfall and then
The lovely scene surrounding Bray
Shall be my thoughts when far away

Don't forget Love, do not grieve
For my heart is true and can not deceive
My hand and heart, I will give to thee
So farewell my love and remember me
|bardamu|
00sabato 16 aprile 2005 13:41
Per rimanere in tema di Modean City Ramblers, ricordo:

Canto di Natale (album: Riportando tutto a casa)

Signora dei vicoli scuri dal vecchio cappotto sciupato
Asciugati gli occhi e sorridi c'è un altro Natale alle porte
Non senti le grida e le voci e qualcosa di strano nell'aria
Anche i muri ingrigiti dei vicoli splendono sotto la luna

Ti ricordi c'incontrammo in un giorno di neve e di freddo
E la sera ci facemmo un bicchiere di scura ed un giro di walzer
Con tanti saluti ad un altro Natale

Signora dei vicoli scuri abbracciami forte stasera
Anche i gatti festeggiano a volte e cantano sotto le stelle
Dimentica il freddo le lacrime e le scarpe coperte di fango
E il destino di un vecchio ubriacone cullato dal canto del vento

Ti ricordi c'incontrammo in un giorno di neve e di freddo
E stasera ci faremo un bicchiere di scura ed un giro di walzer
Con tanti saluti ad un altro Natale.

Signora dei vicoli scuri non mollare la lotta
Verranno momenti migliori il tempo è una ruota che gira
Vedremo le rive del mare in un giorno assolato d'estate
Scoleremo cinquanta bottiglie al riparo di un cielo lontano

Ti ricordi c'incontrammo in un giorno di neve e di freddo
E stasera ce ne andremo a ballare per strade e a brindare un saluto
E un cordiale fanculo ad un altro Natale




e anche Morte di un poeta (album: Riportando tutto a casa)

Se dovessi cadere nel profondo dell'Inferno dentro un fiume nero come l'inchiostro
rotolare perduto tra i sacchi di immondizia in un baratro senza ritorno,
Se dovessi sparire nei meandri della terra e non vedere più la luce del giorno
ma è sempre soltanto la stessa vecchia storia e nessuno lo capirà

Ma lasciatemi qui nel mio pezzo di cielo ad affogare i cattivi ricordi
nelle vie di New York il poeta è da solo e nessuno lo salverà

Nel distretto 19 la vita corre svelta tra i palazzi e i boulevards di Parigi
gli emigrati che ballano ritmi zigani si scolano le nere e le verdi
lo sdentato inseguiva le ragazze straniere dai cappelli e dai vestiti leggeri
ma è sempre soltanto la stessa vecchia storia e nessuno lo capirà.

Ma lasciatemi qui nel mio pezzo di cielo ad affogare i cattivi ricordi
nelle vie di Parigi il poeta è da solo e nessuno lo salverà

Vecchia sporca Dublino per un figlio che ritorna sei una madre che attende al tramonto
con la puzza di alcool coi baci e le canzoni per chi è stato un prigionero lontano
c'è una bomba e una pistola, un inglese da accoppare e una divisa dell'esercito in verde
ma è sempre soltanto la stessa vacchia storia e nessuna lo capirà.

Ma lasciatemi qui nel mio pezzo di cielo ad affogare i cattivi ricordi
nelle vie di Dublino il poeta è da solo e nessuno lo salverà

E, infine una Irish Rebel Song

GO ON HOME BRITISH SOLDIERS

(Chorus)
Go on home British soldiers go on home
have you got no fuck'in homes of your own
for eight hundred years we've fought you without fear
and we will fight you for eight hundred more.

If you stay British soldiers if you stay
you'll never ever beat the IRA
the fourteen men in Derry are the last that you will bury
so take a tip and leave us while you may.

(Chorus)

No! we're not British we're not Saxon we're not English
we're Irish! and proud we are to be
so fuck your union jack we want our country back
we want to see old Ireland free once more.

(Chorus)

Well we're fighting British soldiers for the cause
we'll never bow to soldiers because
throughout our history we were born to be free
so get out British soldiers leave us be.

(Chorus)



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