Stone Chaos: bombe in parlamento nel giorno delle 'non' nomine
Paisley rifiuta la nomina, McGuinness accetta, e Micheal Stone tenta di far saltare in aria il parlamento di Belfast. Nel giorno delle nomine stabilite dalla road map del governo inglese, ieri la politica in Ulster ha vissuto uno dei suoi giorni più caldi. Gli unionisti del Democratic Unionist Party del reverendo di Ballymena, Ian Paisley, non hanno accettato la nomina guida per la transizione dell'esecutivo verso le elezioni di marzo. In una mattina nervosa, l'Assemblea nordirlandese di Stormont è durata appena venti minuti. Giusto il tempo per far tuonare la oramai solita lista della spesa al lider maximo lealista. Non è un 'No, Mai', quella di Paisley, però ha il sapore di un'imboscata. I repubblicani dello Sinn Fein per arrivare in regola alle elezioni dovranno abbracciare e senza riserve prima di marzo prossimo, i temi della legalità, giustizia e soprattutto l'annosa faccenda della polizia. Adams e soci dovranno consultare la base nazionalista molto rapidamente e quindi indire l'Ard Fheis - la speciale conferenza repubblicana a Dublino - prima di poter essere ritenuti abili e arruolati nei sistemi democratici del Regno Unito.
Non sarà facile né indolore: il tunnel sarà lungo, l'ostilità a questo storico salto degli shinners è ancora troppo resistente nelle comunità cattoliche delle Sei Contee.
Durante la kermesse, dopo la dichiarazione lampo di McGuinness che accetta de facto la nomina sommerso dai soliti epiteti dai banchi unionisti, scatta l'allarme in Assemblea. Tutti fuori il castello di Stormont. Un intruso è riuscito a giungere fin sotto il porticato dell'aula.
È Micheal Stone: l'ex leader della formazione paramilitare lealista Ulster Freedom Fighters (Uff), pluriomicida e noto per una delle azioni più crude e spettacolari nella storia del conflitto nordirlandese nel 1988 in cui attaccò nel cimitero di Milltown, con granate e armi da fuoco, un funerale di tre volontari dei Provisionals IRA e l'intero stato maggiore dello Sinn Fein provocando una strage.
Stone a Stormont: è il panico. Stonecold - chiamato la fredda pietra - è giunto con una borsa.
Una volta dentro, ha scritto graffiti sul muro di Lord Carson "No Surrender to Sinn Fein/Ira" e ha minacciato di far saltare in aria l'intero edificio. Circondato dalle forze di sicurezza, è stato arrestato poco dopo. La sessione è rinviata, e lo spazio per le interpretazioni alla schizofrenia politica dell'Ulster rimangono ancora tutte aperte.
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