Club Italiano Ltd e Associazionismo Italiano in Irlanda

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James T. Kirk
00lunedì 7 marzo 2005 20:53
Mentre mi stavo documentando su Dublino, mi sono imbattuto in:
Club Italiano ltd.
Tibradden
Dublin 16
tel. +353 (0)1 4936690

Ma cosa è questo club??? Chi lo conosce??? [SM=x145485]
admin/moris
00lunedì 7 marzo 2005 21:18
Fabio Riccio, diverso tempo fa, disse la sua opinione sull'associazionismo italiano in Irlanda sulle pagine di questo forum.

Si parlò di un sodalizio degli emigrati italiani di vecchia data (quelli che già risiedevano in Irlanda negli anni '70). Sodalizio giudicato da tante persone come molto chiuso in se stesso, autocelebrativo e scarsamente interessato a coinvolgere i tanti irlandiani arrivati dagli anni '90 in poi e protagonisti in tanti settori del terziario locale.

Sulla "chiusura culturale" di molti immigrati italiani di vecchia generazione, vi rimando ad un articolo di Fabio Riccio pubblicato sul sito

Due parole sull'immigrazione italiana in Irlanda
www.altrairlanda.it/emigrazioneitaliana.html

Vi segnalo anche il sito del Club Italiano, a mio modestissimo giudizio più interessato a celebrare l'imprenditoria italiana (con punte di formalismo eccessive) e le forme culturali più "istituzionali", che a rapportarsi con i neo-irlandiani (da loro ignorati e ricambiati in egual misura)

www.italiastampa.info/main.asp

Noi non godiamo di finanziamenti dell'Ambasciata e sponsorizzazioni dell'Alitalia (nè mai siamo andati a cercarli) ma penso ci impegniamo decisamente più di loro a colmare la sopracitata lacuna.

Qualcuno potrebbe addirittura parlare di conflitto generazionale... il che non sarebbe neanche male, in quanto esso è da sempre uno stimolo molto forte per la crescita culturale della società

[Modificato da admin/moris 07/03/2005 21.25]

admin/moris
00lunedì 7 marzo 2005 21:29
ad onor di cronaca , vi riporto anche i dati di altri sodalizi e rappresentanze istituzionali, culturali e commerciali segnalati da Italia Stampa

AMBASCIATA D'ITALIA
63/65, Northumberland Road,
Dublin 4 - Tel. 6601744
Amb. Dr. Alberto Schepisi
Sito Web:
www.italianembassy.ie

ISTITUTO ITALIANO
DI CULTURA
11, Fitzwilliam Square,
Dublin 2 - Tel. 6766662
Dir. Dr. Bruno Busetti
Sito Web:
www.italcult.ie

ITALIAN TRADE COMMISSION
16, St. Stephen's Green,
Dublin 2 - Tel. 6767829
Dir. Dr. Alfredo Rizzo
Sito Web:
www.italtrade.com/
countries/europe/irlanda

COMITES
44, Northumberland House
Northumberland Road
Dublin 4 - Tel. 6688244
Pres. Arch. Raffaele Cavallo

CLUB ITALIANO
c/o 4, Rossmore Road
Templeogue, Dublin 6W
Tel. 4199648
Pres. Sig. Gino Di Mascio

ALITALIA
4/5, Dawson Street,
Dublin 2 - Tel. 6775171
Dr Andrea Taddei
Sito Web:
www.alitalia.ie

IRISH - ITALIAN BUSINESS
ASSOCIATION
84/86, Lower Baggot Street
Dublin 2
Tel. 6601011
Pres. John Griffin

CLUB DI DUBLINO
c/o BPM Ireland
1, North Wall Quay
Dublin 1
Tel. 6736510
Pres. Dr Aldo Aletti
Contatto e-mail: miriams@bpm.ie


Nessuna preclusione a discutere con questi signori, se solo si abbandonasse un loro atteggiamento di distacco che giudico assolutamente anacronistico.

James T. Kirk
00martedì 8 marzo 2005 15:58
GRAZIE, MORIS! [SM=g27811]
italiastampa
00sabato 2 aprile 2005 18:55
Re:
Gentile Amministratore

Innanzi tutto debbo complimentarmi con voi per la franchezza nell’esprimere e pubblicare giudizi di terzi su certe questioni come ad esempio la storia dell’emigrazione italiana in Irlanda.

Lo scrivente è un professionista, insegnante e giornalista italiano che vive a Dublino da 40 anni e che da 23 gestisce, quale editore, ITALIA STAMPA l’unico organo (carta stampata) di informazione in lingua italiana in Irlanda che da meno di un anno ha il suo sito web.
Tra l’altro desidero precisarvi che detto sito (www.italiastampa.info) da voi citato, non è il sito web del Club Italiano da voi additato quale vituperabile sodalizio d’emigrati.
Nel vostro appunto sul citato sito web, erroneamente da voi collegato al Club Italiano, dite che si tratta di “un sito interessato a celebrare l’imprenditoria italiana (con punte di formalismo eccessive) e le forme culturali più istituzionali, che a rapportarsi con i “neo-irlandiani” (quest’ultima definizione mi è nuova!) - da loro ignorati e ricambiati in egual misura… (quest’ultima affermazione mi risulta incomprensibile; chi ignora chi?) Vi sarò grato se vorrete gentilmente fornire esempi concreti di quanto da voi affermato.

E poi continuate… noi non abbiamo finanziamenti dall’Ambasciata e sponsorizzazione dell’Alitalia…

A parte il fatto che non credo sia colpa di nessuno se voi non avete mai chiesto finanziamenti e sponsorizzazioni, noto nelle vostre parole più di un pizzico di sarcasmo, e poi mi chiedo a chi sono dirette le vostre frecciate?
Quanto ai vostri giudizi e a quelli espressi nel suo articolo da Fabio Riccio che voi incoraggiate i vostri lettori a leggere (l’ho letto anch’io con interesse) sappiate che il sottoscritto conosce la fisionomia della nostra prima generazione di emigrati in Irlanda fin troppo bene. ITALIA STAMPA, quale iniziativa indipendente, non ha mai potuto, anche se avesse voluto, ignorare questa prima generazione di italiani con tutti i loro pregi e difetti. Quanto poi al più recente flusso emigratorio dall’Italia in Irlanda, fatta di italiani di un altro tipo, è mia modesta opinione che questi ultimi potrebbero servire di più la causa dell’immagine italiana in Irlanda e di una più armoniosa convivenza col paese che ci ospita cercando di dialogare con “i loro predecessori”, anziché essere pronti a denigrarli, ponendosi sul piedistallo di una presunta superiorità.

Se quest’ultima generazione si ritiene più aperta, più democratica, potrebbe, per esempio, identificarsi, coinvolgersi, offrire i propri “supposti grandi talenti” per il bene e la crescita della nostra comunità. Invece non credo che questo sia il caso. Quale editore d’Italia Stampa non mi risulta proprio, ed è per questa ragione che, contrariamente a quanto da voi lamentato, ho sempre cercato di creare ponti fra le due diverse compagini.

Concetto La Malfa
Editore di Italia Stampa


OConnor
00sabato 2 aprile 2005 19:46
Carissimo Sig. Concetto,

Premetto che non sono l'amministratore del sito, che sono sicuro Le rispondera' quanto prima fornendo tutti i chiarimenti del caso.

Appartengo alla categoria degli "Irlandiani", che altro non e' un'etichetta scherzosa con cui ci autodefiniamo in questo forum. Mi sono trasferito in Irlanda tempo addietro con aspettative di lungo periodo, ed ho sempre cercato, come molti altri in questo sito, di parlare delle cose che non vanno (dell'Irlanda come della vita all'estero in generale, ma anche dei motivi che spingono al trasferimento all'estero).

La differenza tra la Sua testata e questo forum e' che su Internet siamo tutti giornalisti, commentatori, inviati speciali, paparazzi e cronisti d'assalto, pur senza bisogno della rotativa. Il giusto modo di porsi di fronte ad un forum e' quello di pensare ad un bar durante una partita di calcio della Nazionale, dove tutti per un momento si sostituiscono al CT. Nessuno qui pretende di essere un professionista dell'informazione ne' un vate di nessun genere, ognuno e' libero di fornire la propria interpretazione dei fatti senza dover ricorrere ad un particolare registro o cliche'.

Quindi, giusto per rendere chiaro lo status quo, amministratori e moderatori del forum non "pubblicano" informazioni nel senso giornalistico del termine, ma mettono a disposizione una bacheca dove ciascuno di noi e' libero di appiccicare il suo post-it.

In quanto agli argomenti espressi nel suo messaggio, mi consenta di fornire quindi una replica strettamente personale: La Sua testata e' nettamente celebrativa di un'italianita' da cui molti italiani trasferiti all'estero (mi includa pure nel conteggio) rifuggono il piu' possibile. I Bersaglieri a Dublino non fanno un granche' notizia qui da noi, come nemmeno le serate di gala con i notabili locali, sa com'e', siamo giovani e pragmatici e per una coraggiosa scelta dell'amministratore rifiutiamo ogni affiliazione e sponsorizzazione per mantenere la virtu' dell'imparzialita'.

Diciamocela tutta, signor Concetto. Agli "irlandiani" di nuova generazione, per quanto sicuramente legati alle tradizioni italiane e amanti del buon cibo e del buon bere, sapere che i Bersaglieri sono in citta' non fa parte della rosa di informazioni di cui veramente si avrebbe piu' bisogno. Siamo sostanzialmente ragazzi che si destreggiano tra voli low cost, landlord oppressivi e problemi di convivenza ed integrazione che vanno oltre il problema di trovare il vero Barolo del Piemonte in Dublino.

La Sua generazione e' sicuramente "settled" ma mi perdoni nel ritenere il sito internet della Sua testata piu' centrato sul vivere da Italiani in Irlanda (con tutti i lussi e le comodita' del caso) che da vere problematiche di integrazione e di vita quotidiana che tanto bene farebbero ad una testata come la vostra qualora perseguisse un vero scopo di avvicinamento tra il mondo dei "settled" e quello dei "settlers", nell'avvicendamento delle generazioni di italiani che scelgono l'Irlanda come Paese dove vivere.

Non sarebbe male vedere, tra le colonne dedicate a quanto siano fighi gli italiani in cielo ed in terra, anche qualcosa che parlasse veramente di chi viene a vivere in Irlanda, invece che dei soliti notabili, presidenti, assessori e imprenditori di grido. Molti dei ragazzi del sito, sono sicuro, sarebbero felici di dire la propria (gratuitamente) su quello che accade al di la' delle serate di gala ed al mondo "sugar coated" delle manifestazioni di italianita' all'estero.

Mi scusi per il gioco di parole, signor Concetto, ma spero proprio di essere riuscito ad esprimere il concetto.

Saluti,
AOC

Edit: Siccome il Sig. Concetto si e' identificato abbastanza chiaramente, mi permetto di presentare me stesso. Il mio vero nome e' Antonello, sono un tecnico informatico specializzato e lavoro in Dublino per un'azienda produttrice di software. Ci sarebbe molto altro da dire ma trovera' tutto nei miei vari post sparsi per il forum.

[Modificato da OConnor 02/04/2005 20.03]

admin/moris
00domenica 3 aprile 2005 02:21
Egregio Sig. La Malfa

Innanzitutto la ringrazio per essere intervenuto.

Le confesso che non è facile aggiungere commenti a quanto scritto dall’amico Antonio : condivido i pensieri del nostro moderatore della sezione Dublino.

Desidero solo fare alcune precisazioni :

SPONSOR
Ho parlato di contributi economici di Alitalia e Ambasciata Italiana verso la sua testata giornalistica.
Nel primo caso, l’ho fatto poiché vedo ben evidenziato nella homepage di Italia Stampa, un banner pubblicitario della compagnia di bandiera. Non penso sia a titolo gratuito.
Nel secondo caso, apprendo -tramite il suo intervento- che il vostro è forse uno dei rari casi al mondo di una pubblicazione rivolta agli emigrati italiani all’estero che non goda di aiuti da parte della locale ambasciata...
Intendiamoci : non condanno assolutamente una sponsorizzazione dell’Alitalia nè rapporti con le Istituzioni.
Dico semplicemente che, nel caso in cui la compagnia aerea si macchiasse di gravi disservizi, credo sarebbe alquanto difficile affrontare argomenti che rischiano di offendere uno dei propri supporter.

CLUB ITALIANO
Ho associato la sua testata al Club Italiano : mi scuso per l’informazione errata o incompleta e la ringrazio per la puntualizzazione : prendo atto che Italia Stampa e il sopracitato sodalizio sono due entità distinte.

FABIO RICCIO
Lei ha citato il testo del nostro Fabio Riccio.
Fabio è uno dei co-ideatori del progetto Altra Irlanda e ha vissuto a lungo sull’Isola nei non facili anni ’80. Le assicuro che le opinioni da lui espresse non sono campate in aria, nè ciò che scrive lui (e il sottoscritto) nascondono una misteriosa "frecciata" verso qualcuno che non si vuole nominare, secondo uno stile tipico di certa stampa ambigua del nostro paese (stile da cui noi rifuggiamo completamente)
A causa di seri impegni personali, da diverso tempo Fabio non ci segue più come vorrebbe. Sono sicuro che, quando per lui sarà possibile, riponderà direttamente alle osservazioni.

ITALIA STAMPA
I primi tempi in cui “sfogliavo” le pagine elettroniche di Italia Stampa confesso che mi domandavo sempre come mai voi dedicaste tanto spazio ad una serata di gala in un hotel e ignoraste invece i problemi che devono affrontare quotidianamente i giovani italiani che decidono di tentare l’esperienza lavorativa in Irlanda (caro affitti, speculazioni, lavori non sempre pagati bene, ecc…), quasi come se qualcuno provasse fastidio per questi nuovi arrivi.
Poi, col tempo, penso di avere capito che forse è solo una questione di un diverso pubblico di lettori/utenti : personalmente, se pubblicassi un servizio sui bersaglieri italiani in visita in Irlanda, esso sarebbe completamente ignorato dai nostri visitatori per manifesto disinteresse al fatto.

Ma capisco benissimo che, a molti altri connazionali in Irlanda la cosa può essere giustamente di interesse superiore rispetto ai consigli su quale sia il modo migliore per trovare un tetto decente e a buon prezzo a Dublino o ad un reportage su ciò che succede nei call-center che impiegano tanti giovani italiani.

Cordiali saluti

Moris

[Modificato da admin/moris 08/05/2005 4.22]

italiastampa
00domenica 3 aprile 2005 18:10
Re:
Carissimo Moris,
Grazie della Sua risposta.
A dire il vero, io non ho altro che ammirazione per il lavoro che fate col vostro sito, a seguito, naturalmente, di una Vostra scelta che l’ha voluto strutturato quale forum, mirato anche al dialogo sui problemi incontrati dalla nostra comunità.
Per converso, la formula e il taglio editoriale dati a Italia Stampa quando, nel lontano 1983, mi misi in testa di avviarlo quale periodico, è principalmente quello dell’informazione, cercando anche, devo pure confessarlo, di evitare di fare politica e di non irretirmi nelle trappole della conflittualità.
Quando assieme al webmaster abbiamo deciso di ‘trasferire’ il periodico sul web, una delle prime decisioni prese è stata quella di non introdurre un forum di discussione, principalmente sì per scelta editoriale, ma anche per non ‘disturbare’, se mi passa l’espressione, il lavoro svolto dagli altri siti, tra i quali il Vostro.
Detto questo, mi creda, non sono stati pochi i casi, in più di vent’anni di lavoro, in cui sono stato sollecitato, anche da parte di quei membri della prima generazione (lodo l’articolo scritto a proposito da Fabio Riccio, in quanto corrisponde a verità) che mi hanno sollecitato a scrivere delle loro lamentele su certi servizi forniti dai nostri uffici italiani e sui problemi di convivenza ed integrazione degli Italiani in Irlanda.
A queste sollecitazioni ho sempre risposto dicendo che non avevo nessuna difficoltà a pubblicare le loro lamentele purché fossero firmate. Ed è proprio qui che è cascato l’asino, perché nessuno, dico nessuno di loro, ha avuto il coraggio di identificarsi.
Anche se un periodico di informazione, Italia Stampa è sempre disposto ad accogliere ed a pubblicare i termini di problemi seri purché gli autori degli stessi forniscano nome, cognome e recapito: in tal senso, ed a queste condizioni, sono e resterò sempre disponibile.
Buon lavoro,

Concetto La Malfa
redaz@italiastampa.info
admin/moris
00martedì 5 aprile 2005 16:51
Grazie Concetto,

spero un giorno di potere chiacchierare con Lei, magari "seduti davanti ad una bottiglia di vino intelligente" [SM=g27823]

Io non vivo sull'Isola, ma so che Lei ha alle spalle una storia "irlandiana" molto interessante. E un'esperienza di "tele-insegnante" su RTE che, confesso, mi ha incuriosito non poco (insegnare la lingua italiana in TV deve essere una gran bella impresa)

un caro saluto

Moris

[Modificato da admin/moris 05/04/2005 16.52]

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