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Compagnie low-cost, vantaggi e svantaggi

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2009 16:08
21/01/2009 00:17
 
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Allora, apro un nuovo topic prima che Antonio e Giovanni mi scuoino. [SM=g27828]
Comicio continuando la discussione interrotta con Donegal sull'argomento nel topic dell'Aer Lingus.
Giusto per mettere in chiaro le cose, non importa neanche a me, caro Donegal. Anche te sei libero di credere cosa vuoi. Era una precisazione. Siamo sullo stesso livello, no ? Potrò pur fare una precisazione.
Devo prendere un volo e portarmi l'acqua da casa ? Perchè ? Dove sta scritto ? Lo dici te.
La Business di LH fra Italia e Germania è ancora in vendita su quasi tutti i voli. Cosa mi dici a proposito delle questioni di chi viaggia per affari e che non può neanche spendere più le miglia che ha guadagnato con viaggi corporate spendendo una barca di soldi ? Hai glissato sull'argomento.
Il declino della business non era per niente iniziato prima dell'11 Settembre. Dove la hai presa questa informazione ? Ancora oggi invece nel trasporto aereo mondiale la più grossa fetta di business è costituita dai viaggi d'affari.
Un estratto preso da un articolo uscito sul sito di BA:
“INDUSTRY OVERVIEW
Air travel remains a large and growing industry. It facilitates economic growth, world trade, international investment and tourism and is therefore central to the globalization taking place in many other industries.
In the past decade, air travel has grown by 7% per year. Travel for both business and leisure purposes grew strongly worldwide. Scheduled airlines carried 1.5 billion passengers last year. In the leisure market, the availability of large aircraft such as the Boeing 747 made it convenient and affordable for people to travel further to new and exotic destinations. Governments in developing countries realized the benefits of tourism to their national economies and spurred the development of resorts and infrastructure to lure tourists from the prosperous countries in Western Europe and North America. As the economies of developing countries grow, their own citizens are already becoming the new international tourists of the future.
Business travel has also grown as companies become increasingly international in terms of their investments, their supply and production chains and their customers. The rapid growth of world trade in goods and services and international direct investment have also contributed to growth in business travel.”
Questa invece è una dichiarazione fatta da O'Leary a proposito dell'ancillary revenue, cioè le entrate generate da tasse extra su bagagli, vendita di cibo e altro a bordo ecc. che come vedete è del 16%, quindi non costituisce affatto la maggior parte del revenue, come sosteneva lo steward della Ryanair. La maggior parte delle entrate viene ancora dai prezzi “low-cost” dei biglietti.
“Ancillaries now account for just over 16% of total revenues as we make steady progress towards our 20% target.”
E non sto nemmeno dicendo che l'aereo deve tornare ad essere un mezzo d'elite, per una semplice ragione: non lo era già più un mezzo d'elite molto prima dell'avvento delle low cost. La deregulation nel mercato USA del trasporto aereo (di gran lunga il più grande del mondo) esiste da molti anni.
Deve però restare un mezzo di trasporto di persone, non di capre. Siamo passati da un estremo all'altro. E la deregulation in Europa non è stata come la deregulation in USA.
Hanno fatto muovere migliaia di persone ma hanno anche messo molte compagnie nelle condizioni di dover cancellare voli per destinazioni come Buenos Aires, San Paolo, Osaka ecc. che ne facevano muovere altrettante. La legge del mercato, d'accordo. Ma non si può nemmeno metterle su un piedistallo e venerarle.
Se a te la gente che fa casini non crea problemi, questo non vuol dire che sia così per tutto il resto del mondo e che chi la pensa diversamente abbia necessariamente la puzza sotto il naso e debba subire tutto ciò.
Un libro interessante che consiglio in proposito: “Ryanair. Il prezzo del low-cost.”
E' di una giornalista irlandese dell'Irish Times: Siobhan Creaton.

Altri spunti di discussione secondo me interessanti:
Aeroporti lontani anche centinaia di Km dalle città in questione; la vendita ossessiva e fastidiosa di ogni genere possibile di beni superflui a bordo (e poi le chiamano no-frills, dovrebbero chiamarle invece all-frills airlines); campagne pubblicitarie vergognose e di cattivo gusto in cui sono tirati in ballo personaggi pubblici estranei ed ignari (che infatti più volte hanno querelato la compagnia in questione); ritmi e condizioni di lavoro disumane per lo staff non sindacalizzato; il cliente non esiste e non ha il diritto di lamentarsi di niente perchè ha pagato poco il biglietto, quindi assoluta mancanza di customer service di ogni tipo; rifiuto ai passeggeri disabili dei cosiddetti SSR (special services on request), provate a chiedete una carrozzina per disabili a queste compagnie e vedete cosa succederà.
Ecco alcuni casi inquietanti (veramente accaduti): un medico italiano che ha dovuto abbandonare il velivolo perché non ascoltava le informazioni di sicurezza della hostess prima del decollo, un musicista cieco e quattro colleghi sono stati fatti scendere da un volo dalla Sardegna a Londra perché erano stati scambiati per terroristi, una passeggera lasciata a terra perché non voleva abbandonare il suo peluche a forma di coccodrillo. Non so se vi rendete conto...
Altre perle: La Ryanair è già stata condannata dalla Commissione Europea alla restituzione di parte degli aiuti ricevuti dalla regione vallona per l’aeroporto di Charleroi. Poi la stessa Commissione ha aperto un’istruttoria per l’accordo stipulato dalla compagnia irlandese con l’aeroporto slovacco di Bratislava. Alcuni giorni prima era toccato allo scalo tedesco di Frankfurt Hahn, mentre alla fine dell’anno passato sotto la lente era stato posto quello di Alghero su cui anche l’Enac, l’ente italiano per l’aviazione civile, nel frattempo aveva avviato un’inchiesta.
Vogliamo chiamarla deregulation e libera concorrenza ? Sì, a modo loro.

[Modificato da iceman.30 21/01/2009 01:04]
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