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Dublino la notte... [racconto]

Ultimo Aggiornamento: 15/12/2006 00:07
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15/12/2006 00:07
 
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Il weekend nella capitale

Premessa: l'autore del racconto è un ragazzo sardo che, dopo due anni di vita a Dublino attualmente risiede e lavora a Cork.
Sul forum troverete la sua presentazione e sul sito altri testi che raccontano alcuni momenti della sua vita in Irlanda.


Venerdì pomeriggio, treno in partenza da Cork diretto per Dublino.
Biglietto andata e ritorno: 52 Euro. 160 Km, 2h 45 minuti.
Uno scandalo, considerato soprattutto il fatto che il biglietto costava 43 Euro l'anno scorso e 38 Euro alcuni anni fa. Ma questi sono solamente alcuni dei piccoli regali pervenuti nelle tasche dei cittadini irlandesi dall'ultimo budget del Dicembre 2002.
Il viaggio è comunque rilassante, lo sguardo assorto in un buon libro che si districa tra le origini del Taoismo e meditazione Zen, il mio sguardo che si perde nel verde della colorita e vivace campagna irlandese...
L'obelisco di Phoenix Park mi da il benvenuto a Dublino, dopo averci vissuto per due anni torno in visita con la stessa frequenza con cui torno nella mia casa nativa in Sardegna, ma ogni volta è sempre la stessa emozione, le stesse sensazioni, qui ho tantissimi ricordi, tanti amici, d'altronde è proprio a Dublino che mi fu reciso il cordone ombelicale che mi univa alla nostra amata terra d'Italia.

L'occasione è l'arrivo di un mio caro amico albanese, sta tornando in Irlanda per qualche giorno in visita di amici e parenti, torna dagli Stati Uniti. Ci conoscemmo ai tempi in cui lavoravo in Xerox, a Blanchardstown, 18 mesi in cui ho imparato tanto ed ho conosciuto Dublino. Poi ci siamo divisi, lui ha seguito il richiamo del cuore ed ha raggiunto la sua ragazza in USA, io sono partito per Cork.
Adesso vive in Connecticut da sette mesi, lavora e studia all'Università, si specializza in Sistemi di sicurezza informatici anticrimine.
Tanto di cappello ad un ragazzo che ha lasciato casa a 17 anni, ha vissuto tre anni in Italia, tre in Grecia, poi Londra, Berlino, sette anni in Irlanda e adesso l'avventura Americana. Un mio caro amico e soprattutto un esempio.

La Capitale ha sempre lo stesso fascino su di me, e non sarebbe altrimenti visto il suo carattere giovane e vivace, le sue vie del centro che pullulano di giovani provenienti da tutto il Mondo, i suoi locali, la birra...
Scendo dall'autobus, ed è come se tutto questo tempo non fosse passato. Attraverso O'Connell Street, sul palazzo la scritta verde della Heineken ancora in bella vista, non so perché ma ho sempre il maliconico desiderio di rivedere la vecchia scritta "Guinness", forse perché l'ho ancora stampata in mente come in una foto, la prima immagine che ebbi del centro di Dublino, Ottobre 2000. Veder sostituire il logo della Guinness con quello della Heineken in pieno centro della Capitale non fu solamente un semplice testimone, ma fu molto di più, il marchio commerciale più rappresentativo d'Irlanda che lasciava il posto d'onore ad un nome europeo, da allora capimmo che Dublino stava veramente cambiando.
Tutto e più o meno uguale, a parte il "monumento della luce" che inneggia in O'Connell Street. Simbolo di un 2000 che ha voluto cambiare la città, renderla più moderna, più europea, più commerciale.

Prima meta: Marino. Due miei cari amici mi aspettano per una cena in compagnia, grazie a loro risparmierò i 100 Euro che altrimenti avrei dovuto generosamente donare alla confraternita dei B&B di Dublino.
Abbiamo un'ottima cena, ci avviamo per il centro. Il "buzz" è sempre lo stesso, giovani ovunque, belle fanciulle rigorosamente in sandali ed abiti succinti cantano e si divertono per le strade. Bentornato al parco giochi Dublino, inizi lo spettacolo.

Vivendo a Cork mi sono accorto degli aumenti dei prezzi, specialmente dopo il cambio della moneta con l'Euro e il budget di fine anno.
Ma 8 Euro per entrare allo "Zanzibar" mi son vethramente sembrati esagerati, specialmente se poi bisogna anche arrotondarli con i 1.50 Euro del guardaroba, sempre che non si voglia giocare alla lotteria e scommettere i 1.50 Euro contro i soldi del giubbotto.
Avrebbero potuto arrotondare l'entrata a 10 Euro e mi sarei risparmiato il peso delle monetine.
Ma non è tutto. In tre ci avvicianiamo al bancone, il giro di rito inizia. Mai mi sarei aspettato di pagare la bellezza di 14.70 Euro per tre pinte di birra, 4.90 l'una, quando le stesse pinte le pagherei 3.70 a Cork.
Sono le magie del centro Dublino, evviva il turismo.
Purtroppo Dublino l'ho conosciuta sempre così, commerciale e turistica, ma i molti malinconici ogni tanto mi raccontano della vecchia Dublino, dove un italiano che camminava per strada era guardato come se fosse stato un alieno.
Dipende dai punti di vista certamente, ma sicuramente non si può negare che il centro di Dublino è diventato terra di saccheggio di italiani affamati (soprattutto di povere donzelle indifese...), inglesi che avevano soldi non sufficienti per arrivare fino ad Ibiza.

Quando arrivai la prima volta in questa grande città, mi sorprese veramente di vedere una trentina di ragazze che, vestite con tanto di corna e la coda da diavolette, sbraitavano per la strada ubriache cercando di toccare i fondoschiena dei ragazzi. E devo dire che questo mi divertii veramente, non ho mai disprezzato questa fiva, fino a che sono arrivato oltre il primo anno di vita a Dublino. Poi dentro di me qualcosa mi ha detto basta, la cosa iniziava ad essere alquanto noiosa.
Forse per questo, il giorno dopo al "Knight's Bridge" non sono sopreso.
Non mi sorprende vedere un gruppo di inglesine vestite da scolarette che bevono come disperate da cannucce che ricordano vagamente (per le dimensioni) l'amico più caro ai maschietti, non mi soprende scorgere due ragazze che baciano e perlustrano lo stesso corpo maschile, o una bionda mozzafiato che, sotto i riflettori del centro pista, non trova niente di più seducente che mimare un amplesso insieme a una sua amica.
E' tutto come un grande circo, con la sola (ma sostanziale) differenza che qui in centro Dublino il Sabato notte il tutto sarebbe invertito, e gli animali sarebbero sicuramente coloro che pagherebbero per vedersi lo spettacolo.

Certo, devo ammettere che Dublino è veramente una grande meta per chi si vuole divertire, soprattuto per un weekend. Ma ancora oggi mi meraviglio di esserci vissuto per due anni. Probabilmente se ci fossi arrivato a 20 anni anziché a 28 le cose sarebbero state molto diverse chi lo sa. Ma, non solamente a mio dire, questa vita ha stancato tante tante persone.

Verso le 2.30 del mattino i miei amici ballano ancora, il quantitativo di ragazze è calato vistosamente, molte di esse sono meticolosamente mimetizzate con elementi di sesso maschile (non sempre), negli angoli del locale (o nei bagni), in centro pista solamente ragazzi ubriachi che tentano di giocarsi le loro ultime carte con le poche "prede" rimaste. Esco da locale perché per nessuna cosa al mondo mi perderei lo spettacolo. Cosa è lo spettacolo?
Lo spettacolo, come lo chiamo io, è il momento migliore del Sabato notte, ma a volte anche il venerdì notte potrebbe avere lo stesso successo. Eh sì, perché il divertimento migliore non si trova di certo nei pub, con la musica che fracassa le orecchie e gente più o meno civile che ci balla al fianco (o sopra), ma nell'uscire fuori in centro verso le 2.30 del mattino (Temple Bar è perfetta) e fermarsi a guardare cosa succede, si fermarsi ed osservare.
In due anni abbiamo sempre più apprezzato quest'ora di notte, perché la gente non si rende conto veramente di cosa sta facendo quando è ubriaca e se ne vedono di tutti i colori. E siccome il 90 per cento dei ragazzi alle 2.30 di Sabato notte sono ubriachi, il tutto all'occhio di un osservatore esterno assomiglia ad un divertente (o penoso, dipende dai punti di vista) show dal vivo.

Così faccio, ed in perfetto orario alle 2.35 mi trovo seduto sull'O'Connell Monument, fronte Burger King.
E le attese non vengono smentite. In ordine cronologico, tra le 2.40 e le 3.05 (orario in cui i miei amici sono usciti dal pub e sono venuti a prendermi) si susseguono le seguenti scene:

due ragazze molto carine iniziano a battibeccare all'uscita del Burger King (strapieno), all'altezza del monumento. Si spintonano, si tirano i capelli. Iniziano a rotolarsi in mezzo alla strada, una tira via la gonna all'altra, la tipa in perizoma reagisce strappandole la camicetta. Le auto le evitano accuratamente, non è di certo una scena nuova per un Sabato notte. Dopo alcuni secondi si rimettono in piedi, mi aspetto un colpo mortale od un laccio californiano alla Antonio Hinoki, ma no, ed è questo il bello dello spettacolo, cioè che non è tutto scontato.
Le ragazze si abbracciano ed iniziano a cantare. E si dirigono verso il Burger King in cerca di un lauto pasto che le riempia il buco nello stomaco;

Quasi simultaneamente, forse perché la gente iniziava a dare troppa attenzione alle due tipe, due ragazzotti (inglesi) non hanno altro da fare che urinare a cielo aperto sul monumento, mi devo immediatamente spostare prima che sia coinvolto nella eroica azione, e dire che avevo il posto migliore nel palco...

Quattro ragazze scalze iniziano a cantare e ballare sul marciapiede, dei bravi ragazzi irlandesi si associano al gruppo e prendono l'invito del gruppo come un invito ad un'orgia. Volano mani nei posti più disparati in pieno luogo pubblico, ma le ragazze una volta accumulato il bel punteggio (non ho mai capito in cosa si possa quantizzare il punteggio di una ragazza qui a Dublino, ma mi è sembrato di capire che si raggiunge il punteggio per una serie di uno o più baci che riescano a coprire un periodo uguale o superiore ai 3 minuti e mezzo) se la danno a gambe fra sonanti risate e canti a squarciagola. Ai nostri amici non resta altro che entrare (anche loro) nel Burger King

In rapida sequenza mi passano davanti: un tipo vestito da superman, due ragazze vestite da conigliette (una in un topless), due garda che inseguono un tipo in moto, un ragazzo insanguinato e per finire due tipi che restituiscono al suolo irlansese il loro lauto pasto.

Alcuni minuti dopo, mentre già mi rassegnavo ad un finale deludente, passa per la strada un gruppo di ragazze che festeggia l'addio al celibato. E finalmente anche loro danno un bel contributo al tutto, iniziano a volteggiare per aria un pupazzo gonfiabile da cui sporge un grosso "Lui" in gomma (per una dimensione pari a 10 volte almeno quella delle precedenti cannucce) ed iniziano a turno a simulare un rapporto orale in piena O'Connell Street. Quella stessa scena, nello stesso luogo, alle 12.00 del mattino avrebbe provocato un risentimento generale dei passanti. Ma quelle tipine che si divertono con oggetti più o meno convenzionali stanno veramente creando un panico di gente divertita. Mentre l'autore del kamasutra iniziava un imbarazzante rivoltamento nella tomba, il tutto è rovinato da due ambulanze che a grande velocità vanno sicuramente a raccogliere I pezzi di qualcuno con la testa rotta a Temple Bar.



I miei amici tornano dalla missione, la caccia grossa non ha dato alcuna preda. Facce deluse, si torna a casa.
Prendiamo un taxi, guardo ancora il centro illuminato per l'ultima volta. Chissà quando ci tornerò la prossima volta. Con un sorriso saluto tutti, e mi adagio sulla spalliera del taxi.

Io lo spettacolo non me lo sono proprio perso.


Testo redatto da Giancarlo Serra
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